Origini delle Religioni

GESU' NELLA TRADIZIONE EBRAICA

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CAT_IMG Posted on 22/9/2012, 14:56
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Riporto un formidabile post di Saulnier




Mi preme sottolineare un fatto che, a quanto pare, anche tra gli specialisti risulta poco noto.

Nessuno scritto rabbinico avrebbe potuto pervenirci qualora avesse contenuto un riferimento esplicito a Gesù il Nazareno (cioè non ‘traslato cronologicamente’ e non camuffato mediante l’uso di pseudonimi).

I motivi di questi censura, per quanto facilmente intuibili da chiunque sia un pochino addentro lo studio della materia, meritano di essere toccati con mano attraverso esempi esplicativi.

Cosa che conto di fare al più presto.

Mi basti in questo post di apertura citare l’enciclica diramata dal sinodo giudeo tenuto in Polonia nel 1631.

Testo in ebraico con traduzione in francese in De l’harmonie entre l’Eglise et la Synagogue, P.L.B. Drach, tomo I, pag 168, Parigi, 1844.

www.archive.org/stream/delharmoniee...e/n206/mode/1up

Ecco perché, noi ordiniamo, sotto pena di scomunicazione maggiore, di non stampare nelle edizioni a venire, sia della Mischna, sia della Ghemara, ciò che abbia relazione, nel bene o nel male agli atti di Gesù il Nazareno...
Noi vi ordiniamo, in conseguenza, di lasciare in bianco, in queste edizioni, i luoghi che riguardano Gesù il Nazareno e di mettere in loro vece un cerchio come questo ‘o’ che avvertirà i rabbini e i maestri di scuola di insegnare alla gioventù questi passaggi solo oralmente. Mediante questa precauzione, gli eruditi tra i Nazareni non avranno più alcun pretesto per attaccarci su questo argomento.


Ecco perché rabbi Lusitano poteva dichiarare senza il timore di una smentita che:

E’ a torto che si dice che il Talmud non contenga la confutazione del Nuovo Testamento, quando tutte le affermazioni, tutti gli insegnamenti, tutte le storie degli Evangelisti sono ampiamente spiegate e vi si dimostra in maniera chiara chi fu il Cristo e quali furono i suoi seguaci, dove egli nacque, da chi e quando, e perché, come e sotto chi egli fu giustiziato.

e ancora

Vi è nei libri integri (cioè non censurati) del Talmud di che confutare pienamente tutta la storia dei Vangeli.

Chiunque abbia intenzione di studiare la figura del Nazareno negli scritti rabbinici non può non tenere conto del contesto storico attraverso il quale questi scritti ci sono pervenuti (questo naturalmente vale ed è importantissimo anche per gli storici romani, ma la censura che ha operato negli scritti talmudici è molto più evidente e incontestabilmente di origine dolosa, in quanto avvenuta in tempi relativamente recenti, quando cioè gli eruditi europei decisero di dedicarsi allo studio delle lingue semitiche).

Le lacune, al contrario di ciò che è stato fatto (molto spesso a torto) per le altre testimonianze riguardanti il cristianesimo non possono essere attribuite al ‘fato’.

CITAZIONE (Endju @ 8/8/2010, 15:54)
vorrei avere dei riferimenti sul Yeshu Ben Pandera o Pantera che sarebbe vissuto all'epoca degli Asmonei. magari una breve ricapitolazione della sua vicenda e i riferimenti precisi sulle fonti.

e poi vorrei chiedere, riferendomi a quello del II secolo CE, se risulta un qualcosa di particolare oppure e normalissimo che due personaggi (non so se storici o letterari) vissuti in epoche diverse abbiano il medesimo appellativo.

grazie

Nel XII secolo Rabbi Abraham ibn Daud di Granada scrisse un epitomo dello Josippon. In quest’opera si trova inserito, nel capitolo riguardante Pompeo, intorno all’anno 63 a.C. il seguente passaggio non presente nel testo completo dello Josippon:

bajamim hahem nithphas Jeshu han-nosri.

Quest’opera fu pubblicata nel 1559 con traduzione latina ad opera di Sebastianus Munsterus e testo ebraico in colonne secondo manoscritti collazionati da Sebastianus Lepusculus.

De bello Iudaico. Deinde decem Iudaeorum captiuitates & Decalogus cum eleganti commentariolo Rabbi Aben Esra. / Iosippus. Hisce accesserunt Collectanea aliquot, quae Sebastianus Lepusculus Basiliensis colligebat, de quibus uidere poteris uerso folio.

La traduzione latina di Munsterus porta:

In illis diebus comprehensus est Iesus Nazarenus. Post hae venit Pampius in Damascum : cui Aristobolus misit unam vitem auream.

In quei giorni Gesù il Nazareno fu preso. In seguito venne a Damasco Pompeo, a cui Aristobulo mandò una vite d’oro.

Nella prefazione dell’opera di Lepusculus l’autore scrive:

Id est Iesus Nazarenus…ipsum alium fuisse a Iesu Nazareno salvatore nostro, qui multis annis illum praecesserit. De quo multa sane mala et turpia in Thalmud praedicantur. Ea tamen omnia non de nostro servatore, sed de alio quodam referuntur.

Questo Gesù Nazareno fu una persona differente dal Gesù Nazareno nostro Salvatore e lo precedette di numerosi anni. Su costui il Talmud riporta numerose cose detestabili ed ignobili. Tuttavia queste cose si riferiscono non al nostro Salvatore ma a quest’altro Gesù.

Nella pagina del testo (riprodotta da Eisler, The Messiah Jesus, planche XII) in corrispondenza del passaggio è stampata una nota a margine in cui è scritto:

Hic fuit alius Jesus a Salvatore, multis eum praeveniens annis.

Costui fu un Gesù diverso dal Salvatore, precedendolo di numerosi anni.

Tuttavia sotto la nota a margine è possibile leggere ancora una glossa a mano di padre Casimir Oudin (XVII secolo) che scrive:

Immo idem fuit, sed fallunt in cronologia.

Al contrario si tratta dello stesso Gesù, ma essi [gli ebrei] sono in errore riguardo la sua cronologia.


Fortunatamente i censori che hanno operato sullo Josippon non hanno agito in maniera uniforme.
In effetti Rabbi Abraham ben Mordecai (Farissol, XVI secolo) nel suo trattato polemico in tre libri, Maggers Abraham, al c.70, dice di aver trovato le parole “bajamim hahem...” nel capitolo dello Josippon riguardante Pilato. Giustamente conclude che il Gesù al quale queste parole sono riferite deve aver vissuto ai tempi di Tiberio.

La problematica o l’equivoco creato dall’esistenza di questi due Gesù infiammava le polemiche nel XV secolo.
Sotto papa Alessandro VI nel 1495, il francescano Bernardino de Bustis scrisse un’opera intitolata Rosarium sermonum praedicabilium che doveva essere un resoconto di un Consilium contra Judaeos nel quale l’autore indicava le misure che secondo lui dovevano essere prese contro i Giudei.

Riporto le traduzioni di alcuni passi del trattato (secondo l’articolo di Hubert Elie, Contribution à l’étude du statut des juifs en Italie aux XV et XVI siècles. L’opinion de Bernardin de Busti, 1952)

I difensori dei Giudei dicono che Gesù fu ucciso al tempo del grande sacerdote Giovanni e che quest’ultimo visse più di cento anni prima del Cristo poiché egli esercitò le sue funzioni sotto il regno del re Alessandro (Ianneo) come dice Giuseppe Flavio nel VII libro delle Guerre Giudaiche.
...
Si può aggiungere che a supporre pure che è di Nostro Signore Gesù Cristo che parla il Talmud non è meno vero che vi sono numerosi personaggi che hanno portato il nome di Gesù, tra cui uno, secondo i Giudei, è stato condannato a morte a giusto titolo, per essere stato un malfattore.
...


Tuttavia, afferma Busti

risulta da una antica cronaca ebraica che questo Gesù che il Talmud dice esser vissuto ai tempi del grande sacerdote Giovanni e colui che i Cristiani dicono essere vissuto ai tempi di Erode, sono una sola e stessa persona, poiché il Talmud ha avanzato la data di nascita del Cristo affinché la sua morte non possa essere considerata, come fanno i Cristiani, come la vera causa della distruzione di Gerusalemme. La stessa cronaca afferma ugualmente che Costantino visse trecento anni dopo Gesù di Nazareth. Questo Gesù è dunque proprio lo stesso che noi adoriamo e che i Giudei bestemmiano nel Talmud.
...
Da quanto detto si comprende quanto falsi siano gli argomenti invocati dai Giudei per sostenere che essi proferiscono blasfemie contro un altro Gesù di Nazareth diverso dal nostro. Giacché infatti, nelle loro preghiere, essi pregano Dio e si lamentano del fatto che Gesù di Nazareth ha distrutto la loro setta, queste lamentele non possono avere un senso che se esse si riferiscono allo stesso Gesù nostro, poiché il tempio di Gerusalemme non è stato distrutto da un Gesù diverso da Nostro Signore. E, se pure è vero, che molte persone hanno portato il nome di Gesù, è altrettanto vero che uno solo è stato ucciso dai Giudei e colui che ha dato il nome a coloro che credono in lui è il nostro Gesù.


Insomma l’equivoco permetteva ai Giudei di sfuggire all’accusa di deicidio!!

La follia delle argomentazioni del francescano è rivoltante, ma molto istruttiva.

E’ assurdo, ma che la causa della distruzione di Gerusalemme fosse da attribuire a Gesù Nazareno e alla sua setta trovava d’accordo, ma per motivi ben diversi dal deicidio, anche alcuni rabbi, come rabbi Meir che in un passaggio (censurato) di Sanhedrin 11:

Rabbi Mar disse: “Yeshu fu un impostore, egli ha ingannato Israele e lo ha portato alla sua rovina.”

Lo zelotismo di Gesù Nazareno ed i cristiani aveva portato Gerusalemme alla sua rovina scatenando la reazione romana sotto Tito ed infine sotto Adriano.

Un frammento perduto del libro V delle Historiae di Tacito conservato nella Chronica di Sulpicio Severo (2.30.6-7) cronografo cristiano vissuto a cavallo tra il IV e V secolo ci dice a proposito della distruzione del Tempio di Gerusalemme ad opera di Tito.

Ma altri, al contrario, tra i quali lo stesso Tito discordavano. Essi argomentavano che la distruzione del Tempio era una priorità al fine di distruggere completamente la religione dei Giudei e dei Cristiani, poiché, sebbene tra loro in conflitto, esse nondimeno si sono sviluppate dagli stessi autori. I Cristiani hanno origine dai Giudei: con la radice rimossa, il germoglio viene ucciso facilmente.

Tito, nel frammento di Tacito preservato da Sulpicio Severo, considera i cristiani come i principali promotori della guerra giudaica. Una setta giudaica da estirpare (radice sublata stirpem facile perituram).

La radice (i Giudei ed il Tempio) va rimossa al fine di uccidere il germoglio (i Cristiani-zeloti).

Un' allusione in Tacito a colui che era detto anche Ben Netzer e alla sua setta di Nazareni?

La cosa trovava d’accordo anche l’apostata Giuseppe Flavio che è alla setta fondata da Giuda di Gamala che attribuisce tutti i mali che ebbero a soffrire gli ebrei, culminati nella distruzione di Gerusalemme ad opera di Tito.

Giuseppe Flavio era più esplicito a riguardo in quello che oggi è noto Testimonium Flavianum?

Io credo di sì e Johannes Malalas (Chronografia) al VI secolo leggeva un passaggio ben diverso dal Testimonium a noi noto:

E da quel momento iniziò la rovina dei Giudei, come scrisse queste cose il filosofo ebreo Giuseppe, avendo inoltre detto questo: che da quando i Giudei crocifissero Gesù, che era uomo buono e giusto, se è veramente necessario chiamarlo uomo e non Dio, la sofferenza non abbandonò la Giudea. Lo stesso Giuseppe incluse queste cose contro i Giudei nei suoi scritti giudaici.

cit. Veritas
CITAZIONE
Personalmente oggi sono convinto (a differenza del passato) che si arrivò a formulare il pseudo nome 'Yeshu', sostituendo con la desinenza '-U' la desinenza '-AY' al vero nome anagrafico del Nazareno: vale a dire 'YESH-AY' (nome ebraico traslitterato con 'IESSE' nei linguaggi occidentali).

Su questa questione e altre 'storpiature' generate dagli stessi motivi (Yeshua in Yeshu, Barabba in Barkabba, Barkokhba in Barkoziba o Barkoph) ne abbiamo parlato molto qui:

http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=49092352&st=45
 
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CAT_IMG Posted on 20/10/2015, 15:19
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Zio Ot vorrei che con i tuoi potenti mezzi mi trovassi tutti i riferimenti per Pantera o Panthera o Pandira

E sapere esattamente come veniva scritto nelle fonti di Celso e ebraiche

Alessandro de Angelis, ultima sua uscita, lo fa derivare dall'egiziano
Pan=figlio, neter-ra=del sole

www.facebook.com/photo.php?fbid=10...&type=3&theater

Praticamente adesso fa un libro nuovo per ogni nuova trovata. Tanto, più ne fa, più ne vende, infatti si è creato una sua casa editrice.

Il suo post sulla pagina fb di Altrogiornale
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E' crollato miseramente, dopo 2000 anni, il castello di menzogne con cui hanno costruito il cristianesimo su quello che hanno definito un ebreo marginale, ovvero Gesù. Era il figlio di Erode il Grande, nipote della regina Cleopatra e figlio di Maria di Cleopatra figlia della regina. Giuseppe? Altro che un falegname, era il figlio di Alessandro Helios, figlio del triumviro Marco Antonio e della regina Cleopatra di Alessandria. Cleopatra cercò di far sbarcare a Roma il culto di Iside, traslitterato poi sulla figlia Maria e su Gesù figlio del sole. Yeshua ben Pantera, la pelle della pantera era usata dai sacerdoti egizi nelle loro cerimonie, nonché da Cleopatra stessa. Pan=figlio, neter-ra=del sole. Yeshua Pantera, Gesù figlio del sole, o di Giuseppe figlio di Alessandro Helios, ovvero Alessandro il sole, figlio della regina Cleopatra e di Marco Antonio. Immaginate il povero Pilato costreto a processare Gesù figlio del re Erode e nipote della regina Cleopatra, costretto a tirarlo giù dal palo dopo averlo flagellato, su richiesta di Giuseppe nipote di Marco Antonio e di Cleopatra e con Maria figlia della regina. Abbiamo messo sotto la lente d'ingrandimento i libri degli storici dell'epoca per riuscire a trovare il legame tra Cleopatra e Simone Boeto dalla cui relazione nacque la vergine Maria, moglie di Erode che cercò di avvelenare in quanto incinta di Giacomo con il suo amante Giuseppe, da cui ebbe poi altri figli. La storia è stata riscritta ora spetta anche a voi diffonderla. Stiamo per uscire con il terzo libro della trilogia "Il figlio segreto di Gesù" cui è seguito "Sangue Reale-Gesù il figlio segreto del re Erode il Grande" e "L'ultimo faraone- Erode Gesù la discendenza reale del sangue di Cristo.

Edited by Pier Tulip - 20/10/2015, 16:36
 
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