Origini delle Religioni

LA CROCIFISSIONE

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CAT_IMG Posted on 27/11/2012, 01:15
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www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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DAL SITO DI PIER TULIP






SOLE LUNA 2 LADRONI COSTATO

5 PUNTI DI PLAGIO






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CAUTE E CAUTOPATES

DIVENTANO I 2 LADRONI


















Mithreo Circo Massimo




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Museo Archeologico di Napoli

http://miti-antichi.blogspot.it/2009/02/il...mitra-roma.html


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Pisa Museo del Camposanto Monumentale

www.stilepisano.it/immagini/index68.htm

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Dal Vangelo di Rabbula : da KRST di Pier TUlip




rabbula

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http://it.cathopedia.org/wiki/Vangelo_di_Rabbula



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TRANSITUS
































http://td-mitra-hajdina.si/it/il-primo-mitreo/

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<p style="background-color:moccasin; text-align:justify; margin:1em; padding:2em; color:black; font-family:Lucida grande;line-height:1.5em; font-size:1.4em; ">


Così viene chiamato il tragitto percorso da Gesù verso il Golgota.

Chi era Simone di Cirene ?

Nei sinottici si parla di lui come di un contadino, che veniva dai campi, o dalla campagna, che aiuta il Cristo a portare la croce.

Nella IV Sura del Corano, si parla di come in realtà un sostituto
avrebbe patito il supplizio, mentre il Cristo, da lontano, dileggiava
i Romani per la loro stoltezza.

E per molte tradizioni Simone di Cirene sarebbe morto al posto di Gesù.

Non voglio esprimermi su questi dati, la cosa interessante è un'altra.

John Robertson, nel suo Cristianesimo e Mitologia del 1900, ( purtroppo una copia dell' originale in Italia non è presente in nessuna biblioteca pubblica ) propone un tema di studio possibile : in antiche leggende e raffigurazioni, il Dio Eracle, prima della decima fatica, Le vacche di Gerione, squarcia in due una montagna,e ne trae due colonne, che trasporta nel luogo dove diventeranno le celebri Colonne d'Ercole, e nell'iconografia del rito Eracle compie il " Transitus ", con le colonne sopra le spalle a forma di croce.

Il luogo dove avviene il fatto è esattamente Cirene.


É stato solo recentemente che molti studiosi, in particolare Sergio Frau, hanno ripreso gli studi di Robertson, tra l'altro citato con precisione e dettagli da Jung
in " Simboli della Trasformazione ", per accorgersi che le colonne d'Ercole, anticamente non erano a Gibilterra, ma tra la Sicilia e le coste Libiche.

La proiezione del mito di Eracle in quello di Cristo fa parte di quella immensa galleria di informazioni che i" Mitologi " propongono.

Simone di Cirene appare come un fantasma di Eracle.


E' la scuola dei Mitologi , aperta dal Drews, che sostiene l'inserimento di elementi leggendari nei Vangeli, in particolare nella scena della " passione "

DREWS SUL TRANSITUS


https://mitodicristo.blogspot.com/2018/09/...-lo-sfondo.html


E questo ci porta al problema delle fonti

Porfirio nel Astinenza dagli animali Libro IV cap 16 2/4 ci dice che Eubulo e Pallade
raccolsero tutti i logia del rito Mithraico,

ma non sappiamo altro.

Il transitus di Mithra per Jung è il modello ispiratore del transitus della Croce



Sempre Jung , in Simboli della Trasformazione

parla di Cautes e Cautopates , i dadofori che presenziano il rito sacrificale di Mithra







IMG=20097924431_0f]http://www.ufoforum.it/public/data/barionu/20097924431_0f.jpg[/IMG]


come modello per Luca XXVI 33 , 43

ovvero uno in cielo , in alto come Cautes ,

e l' altro in terra , come Cautopates.







zio ot :B):







Edited by barionu - 10/4/2022, 18:14
 
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CAT_IMG Posted on 2/10/2013, 12:10
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http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Gra..._Inv8574_n8.jpg


Una proposta di Pier Tulip
Si tratta di un generale mitraico con la X in fronte, segno di unzione e di appartanenza alla setta mitraica e al cristianesimo

Edited by Pier Tulip - 4/10/2013, 00:16
 
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CAT_IMG Posted on 28/8/2014, 15:56
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Allora Proteo venne a conoscenza della portentosa dottrina dei cristiani, frequentando in Palestina i loro sacerdoti e scribi. E che dunque? In un batter d’occhio li fece apparire tutti bambini, poiché egli tutto da solo era profeta, maestro del culto e guida delle loro adunanze, interpretava e spiegava i loro libri, e ne compose egli stesso molti, ed essi lo veneravano come un dio, se ne servivano come legislatore e lo avevano elevato a loro protettore a somiglianza di colui che essi venerano tuttora, l’uomo che fu crocifisso in Palestina per aver dato vita a questa nuova religione.[…] Si sono persuasi infatti quei poveretti di essere affatto immortali e di vivere per l’eternità, per cui disprezzano la morte e i più si consegnano di buon grado. Inoltre il primo legislatore li ha convinti di essere tutti fratelli gli uni degli altri, dopoché abbandonarono gli dei greci, avendo trasgredito tutto in una volta, ed adorano quel medesimo sofista che era stato crocifisso e vivono secondo le sue leggi. Disprezzano dunque ogni bene indiscriminatamente e lo considerano comune, seguendo tali usanze senza alcuna precisa prova. Se dunque viene presso di loro qualche uomo ciarlatano e imbroglione, capace di sfruttare le circostanze, può subito diventare assai ricco, facendosi beffe di quegli uomini sciocchi” (De morte Per. XI-XIII)1.

In KRST propongo l'ipotesi che la crocifissione sia un elemento non originale dei vangeli, ma questa testimonianza della seconda metà del secondo secolo ci dice che era già fortemente radicata nella tradizione.
Questo passo si può considerare una prova della storicità di Gesù?
 
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CAT_IMG Posted on 28/8/2014, 16:34
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Se io sono fattucchiero Haviland è un visionario, vede Paolo dappertutto.
La mia domanda è un'altra: o si sono inventati la crocifissione o questa fu reale. E se è un'invenzione perché inventare una morte in croce e non una lapidazione o un assassinio da parte di Giuda?
 
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CAT_IMG Posted on 28/8/2014, 22:08
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CITAZIONE (Pier Tulip @ 28/8/2014, 17:34) 
La mia domanda è un'altra: o si sono inventati la crocifissione o questa fu reale. E se è un'invenzione perché inventare una morte in croce e non una lapidazione o un assassinio da parte di Giuda?

qualche elemento pro reale accadimento crocifissione:

-il "titolo crucis" (la motivazione della condanna da mostrare, come imposto dal diritto romano) corrisponde in tutti e quattro i vangeli
(specialmente per la riga "re dei Giudei")
e si può poi pensare che se qualcuno stesse comodamente inventando la morte per crocifissione, sul titolo crucis, avesse a quel punto come carta bianca per scriverci qualsiasi cosa, invece... collimano.

- è uno dei pochi casi in cui tutti e quattro vangeli coincidono

- tutti i vangeli poi decidono di metterlo, senza paura di correre anche il rischio di scrivere una cosa che poi poteva non essere rispondente alla realtà e compromettere ciascuno il proprio raconto evangelico...;
tutti e quattro decidono di mettercelo e l'impressione che si ha è quindi che si trattasse di cosa di dominio pubblico e non omissibile o alterabile

- inoltre appongono una motivazione che, se sbagliata, poteva risultare altissimamente confutabile, dato che, essendoci una proclamazione di un re su di un popolo intero che per la sua "portata" non potè non essere stata colta da molti, a quel punto poteva anche essere contestata, e con forza, da altrettante persone se necessario

- ogni vero titulus crucis (che, ricordiamo, è la motivazione di una condanna a morte) è pensabile che non fosse stata scritta anche in un qualche registro e quindi al bisogno controllabile?

- infine la nomina "re dei Giudei" è una nomina compatibile con il messaggio che ognuno dei quattro vangeli intendeva veicolare?...
si direbbe di no: era, ed è, cioè rischiosissima; per il significato politico che porta con sè; politica dalla quale invece i vangeli, quando hanno potuto, se ne erano tenuti sempre alla larga, ma questa volta ce lo hanno messo

-----------------

poi si può pensare che Marco avesse bisogno di far arrabbiare i giudei, fare in modo che premessero per condannarlo e poter lui dare la colpa a loro per questa morte ed a questo punto dargli un re che a loro non piacesse era un ottimo metodo, e gli altri tre vangeli lo copiarono pari-pari;
ma inventarsi un titulus per me era rischioso perchè se scoperto rischiava di comprmettere l'intero lavoro

poi però sto leggendo oggi una cosa che dice che nella Passione il midrash esce fuori da molti punti, quindi... non so...



Edited by sapremo - 28/8/2014, 23:52
 
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il_gico
CAT_IMG Posted on 29/8/2014, 20:53




una domanda,ma com'è il discorso sul termine STAUROS?
 
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il_gico
CAT_IMG Posted on 30/8/2014, 07:32




E un termine specifico per croce/crocifissione non esisteva?
perché oggi se sparano a qualcuno potremmo dire perforato ma diciamo sparato...perché mi sembra troppo generico come definizione,aperto ad ogni interpretazione(tanto che i tdg lo rappresentano legato a un palo se non erro)
 
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CAT_IMG Posted on 30/8/2014, 11:48
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CITAZIONE (Haviland Tuf Proctofantasmista @ 29/8/2014, 08:34) 
CITAZIONE
invece... collimano.

per forza dovevan collimare: uno copiava dall'altro uno dopo l'altro e correggeva il precedente vangelo solo quando gli conveniva per qualche motivo non storico ma teologico.

le prime parti, le più inutili e più difficili da ricordare perchè meno d'impatto, non sono uguali per nessuno, questo te lo ha detto Carrier, sì?

e non è strano fare una riga diversa ed un'altra uguale, ed oltretutto stiamo parlando di un'iscrizione che andrebbe riportata pari-pari..., per uno che copia (anzi tre)...?
 
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CAT_IMG Posted on 30/8/2014, 20:44
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CITAZIONE (Haviland Tuf Proctofantasmista @ 30/8/2014, 20:00) 
le tue parole mi suonano volgarmente offensive

ah sì?

CITAZIONE
Per il resto, solo la fallacia del possibiliter. Tant'èp che giustamente provi vergogna, al risveglio della coscienza, tu stesso quando concludevi:
CITAZIONE
poi però sto leggendo oggi una cosa che dice che nella Passione il midrash esce fuori da molti punti, quindi... non so...

Non devi temere di manifestare vergogna simile, perchè tutti dovrebbero vergognarsi prima di citare un passo del vangelo come prova pro-storicità.

l'ironia del titulus crucis si inserisce nella lista di numerose altre ironie simili tutte concentrate nella Passione ed escludono, nel loro livello di dettaglio e nel loro amore del paradosso (e dunque dell'allegoria, e dunque del non-fattuale), ogni pretesa di trovare dietro nuclei storici. Vedi per esempio l'ironia del ''Dio mio perchè mi hai abbandonato''. Quello ti induce a leggere Isaia e dunque ti accorgi che quel salmo si conclude in un inno di VITTORIA. Altro che sconfitta! Ma che ironia micidiale!!! :)

Mourinho direbbe "Carrier: zero tituli" (affermandolo, pare, con ironia).
 
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CAT_IMG Posted on 31/8/2014, 14:53
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CITAZIONE (Haviland Tuf Proctofantasmista @ 31/8/2014, 09:44) 
l'ironia dietro il titulus crucis è esplicita nel quarto vangelo, dove... CUT
Quindi la storicità del titulus crucis è improbabile, perchè sarebbe improbabile che quello che si inventa in letteratura per puri scopi letterari coincida per puro caso con la cruda e rozza realtà, che fa a meno di ironie.

1)
porti a sostegno della tua tesi l'analisi stlistica,
che non è dimostrato essere strumento per la determinazione
della veridicità contenutistica (al massimo di capacità della scrittura)

2)
porti a sostegno della tua tesi l'analisi stlistica di uno dei vangeli,
ma gli altri tre (più quello ortodosso) non li analizzi

3)
l'analisi vede una probabile ironia sulla figura di Pilato
(che viene messo a scrivere lui, di proprio pugno, il titulus,
cioè la ratificazione della messianicità della persona che aveva tra le mani),
ma ciò non significa che tale titulus non esista

4)
essendo una palese "forzatura" quella che Pilato scriva di sua mano il titulus, è possibile che la parte "solida" della storia fosse proprio l'esistenza del titulus: una certezza e di una portata così grossa difronte a cui Giovanni non resistette a ricorrervi e provò ad usarla (un pochino improbabilmente, però) per uno dei suoi passaggi

5)
l'invenzione, stai attento, è l'abbinamento di A (titulus) con B (Pilato),
e non che A e B non esistono

tanto è vero che secondo il tuo ragionamento potrei mettermi a sostenere
che anche B (Pilato) non esista...



Edited by sapremo - 31/8/2014, 16:12
 
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CAT_IMG Posted on 1/9/2014, 12:12
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CITAZIONE (Haviland Tuf Proctofantasmista @ 31/8/2014, 17:10) 
CITAZIONE
porti a sostegno della tua tesi l'analisi stlistica,
che non è dimostrato essere strumento per la determinazione
della veridicità contenutistica

errato. L'analisi stilistica mi assicura che...

L'analisi stilistica "assicura"? Interessante, ma mi assicuri questa cosa...? Oops no, chiederò queta assicurazione all'analisi stilistica portandole questa tua frase...
CITAZIONE
probabilmente

Bhè?... Questo avverbio che dà incertezza cosa ci sta a fare?... L'analisi stilistica assicura o no? Avevo delle certezze, ma mi sono cadute.


CITAZIONE
CITAZIONE
2)
porti a sostegno della tua tesi l'analisi stlistica di uno dei vangeli,
ma gli altri tre (più quello ortodosso) non li analizzi

errato. Infatti ho esordito dicendo che il quarto vangelo rende esplicita l'ironia già presente implicitamente nei primi 3 riguardante il re dei giudei INRI.

No, no, la righetta "già presente implicitamente nei primi 3 riguardante il re dei giudei INRI" l'hai messa adesso.

Venendo all'ironia del titulus in questi 3 altri vangeli
(appreso che tutti gli evangelisti sono dei fini umoristi, ma
che a messa non è che io senta di queste gran risate),
sappi che l'abbinamento anche di tali 'ironie' con la 'non veridicità di un fatto'
trova casa solo e soltanto in quella rivelazione
che l'analisi stilistica ha voluto farti dono nel precedente post:
quindi o dimostri questa equazione o la teniamo buona solo per i corsi di Matematica all'Università della città di Bamberga, quella della birra.


CITAZIONE
CITAZIONE
3)
l'analisi vede una probabile ironia sulla figura di Pilato
(che viene messo a scrivere lui, di proprio pugno, il titulus,
cioè la ratificazione della messianicità della persona che aveva tra le mani),
ma ciò non significa che tale titulus non esista

ciò significa che è improbabile che esista, perchè è un dettaglio troppo conveniente per veicolare la suddetta ironia per poter essere reale

Devi dire a Carrier che ti dica (qui c'è dell'ironia, ma secondo la tua teoria
abbiamo un problema perchè tu o Carrier in questo momento non dovreste esistere)
che questa idea farà arrabbiare tanto, ma tanto tanto, Forattini, che nel 1999 fu condannato per una vignetta con D'Alema che sbianchettava la lista Mitrokhin.
La lista Mitrokhin esisteva? Sono 3 quintali di carta.

PS:
sopra è uscito il cautelativo "probabilmente", qui adesso circola il precauzionale "improbabile": cali le braghe?


CITAZIONE
CITAZIONE
4)
essendo una palese "forzatura" quella che Pilato scriva di sua mano il titulus, è possibile che la parte "solida" della storia fosse proprio l'esistenza del titulus: una certezza e di una portata così grossa difronte a cui Giovanni non resistette a ricorrervi e provò ad usarla (un pochino improbabilmente, però) per uno dei suoi passaggi

possibilità in entrata, possibilità in uscita. E ringraziami se non la chiamo spazzatura.

Già, per le certezze ci dobbiamo parametrare sulle assicurazioni dell'analisi stlistica.
CITAZIONE
Inoltre usi un criterio di realismo: poichè il dato ti sembra realistico, allora è storico.

Non hai capito quello che ho scritto; e se è successo perchè non sei riuscito a compendere il presente indicativo dopo i due punti, ti spiego che era la mia sceneggiatura per te della situazione in cui Giovanni agì, appurata lui l'esistenza del titulus.
Sempre a tuo beneficio preciso che la sceneggiatura, dato che non ho duemila anni e non ho avuto la possibilità di assistervi, è ipotetica.


CITAZIONE
CITAZIONE
5)
l'invenzione, stai attento, è l'abbinamento di A (titulus) con B (Pilato),
e non che A e B non esistono

doppio errore. L'invenzione è A (titulus) con probabilità di 3 contro 1 (ad essere buoni). Dunque diventa falso ogni legame di A con B per ogni B, storico o meno.

Ah-ah-ah attento, discolo: se dici "probabilita di 3 contro..." non puoi scrivere poi "Dunque diventa..." e fai il grave errore che "poichè il dato ti sembra realistico, allora è storico".

PS:
noto il garantistico termine "probabilità"... Sta a vedetre che questo titulus è esistito davvero...


CITAZIONE
obiezioni a priori del tutto insignificanti

Può essere, ma lo accetto solo lo dice l'analisi delle acque piovane.

Edited by sapremo - 1/9/2014, 13:55
 
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CAT_IMG Posted on 1/9/2014, 23:15
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CITAZIONE (Haviland Tuf Proctofantasmista @ 1/9/2014, 14:42) 
se dico che qualcosa è esplicita nel quarto vangelo, veicolo già l'assunzione che per reazione nei primi tre la stessa ironia è implicita.

sì ciao, potevi anche indirizzare il tuo veicolo a reazione su 2 vangeli sì e 1 no, per esempio

CITAZIONE
dato che l'indizio è tale solo quando non ha altre spiegazioni alternative almeno altrettanto plausibili

sì ciao, le spiegazioni alternative magari semplicemente non sono state trovate ma ci sono

CITAZIONE
ma questo è un punto a mio favore.

si ciao, e D'Alema ha restituito i soldi a Forattini

CITAZIONE
ebbene sappi che quella sceneggiatura non è probabile e neppure possibile, perchè la hai ricavata applicando un criterio di realismo misto a qualcosa che mi ricorda il fottutissimo criterio di imbarazzo. Tutti criteri falliti.

qui ti tolgo il saluto

CITAZIONE
ma perchè? Se ritengo una conclusione più probabile delle altre (nel mio caso, il 3 a 1 delle probabilità contro), posso dunque usarla come premessa per far derivare da essa, essendo stabilita in virtù della sua maggiore probabilità, altre conclusioni introducendole con tanto di ''dunque''. Davvero mi sfugge il senso delle tue obiezioni.

sì ciao, se è 3-0 continui cosà, se è 3-1 devi mettere prima di "diventa" un "probabilmente" così: "Dunque diventa probabilmente falso"

CITAZIONE
Ma ce l'hai il coraggio di dire a Carrier: scusi, doc, un indizio pro storicità può essere il titulus crucis?

Sì e ti autorizzo se vuoi a rivolgergli la domanda accompagnadola con le mie esatte osservazioni del post addietro. Digli anche che è una domanda per conoscere la sua idea in merito e che non vi sarà alcuna replica (sia che io abbia condiviso, non condiviso o parzialmente condiviso quanto detto).
 
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CAT_IMG Posted on 2/9/2014, 11:36
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Il termine crux usato in latino non rende il senso di stauros. Non so quando i termini stauros, e staurow furono tradotti con crux e crucifigo, dando ad intendere che si trattasse effettivamente di uno strumento di tortura a due bracci incrociati. La pratica della sospensione ad un palo (o tronco di albero, ξύλοs) era ampiamente diffusa nell’antichità,tra l’altro, era anche ebraica, i condannati, dopo la lapidazione, venivano appesi (tramite corde o chiodi) agli alberi come avvertimento e venivano considerati maledetti (Dt 21,22-23, Jos 10.26). Questa pratica spiega il riferimento del Nuovo Testamento, nella versione greca, ad “albero" o legno. Ad esempio (traduzione Nuova Riveduta):

Gal. 3.13
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge diventando egli stesso maledizione per noi, come è scritto: Maledetto chi pende dal legno (ἐπὶ ξύλου)

Atti 5, 30
il Dio dei nostri Padri ha resuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a un legno (ἐπὶ ξύλου)


Atti 10, 39
e (essi – i Giudei) lo appesero a un legno (ἐπὶ ξύλου)

Atti 13, 29
lo deposero dal legno (ἀπὸ τοῦ ξύλου ) nel sepolcro

Stranamente, in queste tre citazioni di Atti, solo la versione CEI traduce ξύλοs con “croce”.

1 Pietro 2, 24
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno (ἐπὶ τὸ ξύλον)

Anche stauros significa palo verticale e in nessun modo “croce”, cioè incrocio tra due pali.

Ora, Sapremo, non mi voglio infilare in calcoli di probabilità e possibilità ecc. confesso a denti stretti che la matematica non è il mio forte, ma se leggi i Vangeli non pensando che stai leggendo un “testo sacro” e metti al posto di Gesù un qualsiasi altro personaggio, non puoi non renderti conto che non si tratta di racconti storici, cioè storia ricordata, ma sono essenzialmente storia costruita per un fine teologico o sociale, attraverso simbolismi e allegorie.

Come si fa a stabilire se i Vangeli sono mito? Essenzialmente se si conferma che contengono racconti che si conformano più alla definizione di mito che non di storia. Ed infatti la maggior parte del linguaggio dei Vangeli è metaforico, quello che importa è il contenuto che va oltre il significato letterale, e questo contenuto che va oltre il significato letterale non dipende dalla realtà storica del linguaggio.

I Vangeli assomigliano a biografie edificanti ma totalmente fittizie, un sistema di pericopi, che erano un dispositivo retorico standard, che chiunque avesse imparato il greco letterario conosceva, e gli autori dei Vangeli lo conoscevano bene il greco letterario.

Prendiamo il racconto di Barabba. Barabba in aramaico significa “figlio del Padre”, in alcuni manoscritti compare addirittura come “Gesù Barabba”. Gesù stesso era chiamato “figlio del Padre”.

Abbiamo due personaggi con nome uguale, Gesù figlio del Padre. Come non pensare ai due capri, che dovevano essere necessariamente uguali, usati per il sacrificio di Yom Kippur? Uno, Barabba che porta i peccati di Israele – assassinio e insurrezione- viene liberato. L’altro, Gesù, viene sacrificato affinché il suo sangue possa espiare i peccati di Israele.

Barabba porta i peccati in senso letterale. Gesù solo in senso figurato. Il racconto di Barabba non è storia ricordata, è una chiara descrizione figurata del sacrificio espiatorio di Yom Kippur, l’ultimo, definitivo Yom Kippur compiuto da Cristo, come ben si legge nella Lettera agli Ebrei.

Allora in realtà che cosa vuol dire Marco con questa sua parabola? Vuol dire che dobbiamo rigettare i peccati dei Giudei (omicidio e insurrezione) e abbracciare invece la salvezza eterna dell’espiazione offerta da Cristo. Invece i Giudei si tengono Barabba, non riconoscendo in lui il vero capro espiatorio carico dei peccati, mentre trattano Gesù da capro espiatorio, essendo Egli invece il capro sacrificale.

Questa è una pesante ironia nei confronti dei Giudei.

E quando tu dimostri che una pericope non è storia ricordata, ma invece è un modo per veicolare un contenuto che non è quello letterale (cioè è un mito), allora hai tutto il diritto di sospettare che anche tutte le altre pericopi, cioè l’intera narrazione marciana, sia la narrazione di un mito.

La descrizione evangelica della crocifissione, con tutti gli annessi e connessi, titulus cruci incluso, è un racconto romanzesco, fin troppo pieno di dettagli particolareggiati, trasportato e ambientato sulla terra, del sacrificio di Sé che il Cristo Celeste compì nei cieli inferiori, dove fu ucciso e appeso dagli “arconti di questo tempo". Cioè è sostanzialmente la trasposizione letteraria di un mito. Perché viene descritta in termini di crocifissione Romana? Forse perché era il tipo di tortura e di esecuzione capitale che l’autore di Marco ( e gli altri che lo copiarono) aveva più presente, e per la sua brutalità avrebbe colpito e impressionato molto l’immaginario dei i suoi lettori.

Giuseppe Flavio stesso racconta, in più punti delle sue opere, di innumerevoli e raccapriccianti crocifissioni fatte dai Romani.

Paolo non parla mai della morte di Gesù in termini terreni, non la colloca in un luogo preciso e in un tempo preciso, non ci dice come si svolse, chi era presente, niente di niente. Paolo parla del Cristo crocifisso nei cieli sotto la luna.

Ecco come si può visualizzare dove e come, come spiega Carrier, Paolo credesse fosse avvenuta la morte di Cristo:


e1loyUO

(Le frecce azzurre rappresentano il supposto rapimento di Paolo al 3° cielo)

OT
Una domanda a Sapremo: ma proprio non ti è venuta nessuna curiosità di leggere il libro di Carrier? Se poi qualora lo dovessi leggere, e dovessi trovare che ogni suo argomento è “debole”, allora avresti tutto il diritto di criticarlo e proporre i tuoi conto-argomenti, con tanto di dimostrazione.

Edited by barionu - 12/4/2022, 08:34
 
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CAT_IMG Posted on 2/9/2014, 12:03
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Parafrasando la domanda a Sapremo:
CITAZIONE
Una domanda a roxi: ma proprio non ti è venuta nessuna curiosità di leggere il libro di Pier Tulip?

Eppure problematiche come quella di Barabba, della scelta del capro espiatorio, la simbologia della crocifissione trovano tutte una interpretazione in termini mitici, parola più volte evocata ma senza fare riferimento all'essenza di questo mito.
Il mito astronomico-solare permette di spiegare tutto in modo semplice e insindacabile, una volta che si abbia deciso veramente, non dico di accettarlo ma almeno, di testarlo.

www.academia.edu/4489606/I_Vangeli...onti_allegorici

E il mito di cui si parla deriva da questa decodifica della simbologia egizia:

http://altrogiornale.org/il-mito-egizio-el...-chiave-solare/

una volta che si abbia deciso veramente, non dico di accettarlo ma almeno, di testarlo
 
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CAT_IMG Posted on 2/9/2014, 12:12
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CITAZIONE
Una domanda a roxi: ma proprio non ti è venuta nessuna curiosità di leggere il libro di Pier Tulip?

Salve Pier Tulip!

Il tuo libro l'ho letto, la prima versione che mettesti online, e mi sembra di avertelo anche detto parecchio tempo fa su ce. So che hai fatto delle revisioni e appena possibile leggerò il testo finale.
 
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