Origini delle Religioni

LA CROCIFISSIONE

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CAT_IMG Posted on 23/10/2014, 21:07

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CITAZIONE (Haviland Tuf Proctofantasmista @ 23/10/2014, 19:04) 
CITAZIONE
Tutto questo esula dall’argomento ,una cosa però e certa,dalle sue lamentale si evince la presenza di più gruppi:gli apostoli e i fratelli di Gesù,non che fratelli in senso metaforico!

è qui la fonte dell'errore. Rifletti su quanto detto prima nel mio post precedente. Se si trattava di fratelli di Gesù, perchè nel crescendo dei termini di paragone Paolo si raffronta a persone via via più potenti e superiori di lui nella scala gerarchica della chiesa? Questo sarebbe strano = inatteso = sorprendente = improbabile.

Ancor più strano dal momento che Paolo la butta lì come se nessuno dovesse raccogliere il guanto di sfida tra corinzi che stanno per essere persuasi da alcuni bastardi intrusi a dubitare dell'autorità di Paolo. Se tu vuoi avanzare delle pretese su qualcosa che non hai e di cui altri godono, ti lamenti che siano inferiori a goderne e non dei tuoi superiori, altrimenti mi aspetto che tu pretenda un villone quanto quello di Berlusconi ad Arcore ed un Impero per la vecchiaia come pensione quanto quello di Putin!

Ripeto: non è in discussione il prendere moglie, ma ricever supporto dalle comunità che saranno le prossime tappe della predicazione. Quanto a perchè Paolo nomina le sorelle, leggiti qui.

CITAZIONE
...solo le donne CREDENTI hanno il diritto di viaggiare senza lavorare in compagnia dei loro mariti apostoli e/o non-apostoli: le donne non credenti sono escluse. Perciò per evitare che per ''fratelli'' nell'ipotetica espressione:


Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli e Cefa?




...vengano erroneamente intesi solo i ''fratelli degli apostoli'' - e dunque sia i fratelli credenti sia quelli NON credenti perchè ancora rimasti ebrei non cristiani - egli sente la necessità di specificare che intende SOLO i ''fratelli'' cristiani (biologici o meno), ovvero tutti ''i fratelli del Signore''.

Se non cedi su questo punto non posso procedere a farti capire il ragionamento di Paolo in Galati 1-2.

Mi dici per quale motivo sia Origene che Eusebio si danno tanto da fare ,contraddicendosi ,ovvio, nel depistarci e farci credere da un lato che Giacomo era fratello del signore della stesso padre ma di madre diversa?
Se fratello del signore era un titolo per indicare un rapporto spirituale tra credenti per quale ragione entrano in campo termini come :Giuseppe,moglie diversa,ecc?

Me non conosci le teorie esilaranti di Girolamo ,costretto a dire che Giacomo era cugino del Signore e figlio di una sorella di Maria a sua volta di nome Maria??
Se si trattava di fratello nella fede perché tante stupide spiegazioni ,oserei dire disperate,proprio come le tue!!

E non noti che Eusebio citando Clemente sulla nomina di Giacomo a vescovo di Gerusalemme dice:<giacomo che come dicono le scritture era generalmente indicato come fratello di CRISTO ,fu il primo a ricevere il titolo di vescovo di Gerusalemme>
NB non “fratello del signore” ma fratello di Cristo!!

Anche il sistema della nomina ha un profondo significato:Giacomo è eletto vescovo!!
Gli altri ,vedi Mattia,venivano nominati a sorteggio!

Nel verso 12 del Vangelo Copto di Tommaso,gran parte del quale ritenuto ancora più antico dei sinottici è scritto:<sappiamo che presto te ne andrai.Chi tra noi sarà il più grande? Gesù rispose:Andrete da Giacomo il Giusto per il quale sono stati fatti il cielo e la terra.
Più investitura di cosi?e per la semplice legge del califfato!!
 
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CAT_IMG Posted on 23/10/2014, 21:15
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I vangeli gnostici la pensano diversamente.
Nel vangelo di Tommaso è Tommaso, in Pistis Sophia, sono Filippo, Tommaso e Matteo.
Ogni setta aveva il suo candidato.
 
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CAT_IMG Posted on 8/1/2015, 10:57
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Per quanto ne possa sapere io, gli scritti oggi esistenti sembrano indicare che Paolo è stato il primo ad affermare che Gesù fu crocifisso.

1 Corinzi 2.8

e che nessuno dei dominatori (Arconti) di questo Eone ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.


Per quanto riguarda i “dominatori di questo Eone”, gli Arconti che avrebbero crocifisso il Signore delle Gloria, intesi in senso mistico-cosmologico, Paolo (chiunque egli sia) potrebbe aver conosciuto un tale concetto da Filone di Alessandria. C’è un passaggio in Leggi Speciali 1,13-14, in cui Filone chiama in particolare i pianeti e le stelle "Arconti".
L’altamente intuitivo specialista di Filone, David T. Runia, nel suo libro Philo of Alexandria and The "Timaeus" of Plato, a pagina 250, cita questo passo come "un passo significativo nella storia delle idee"

http://books.google.it/books?id=cq8fAAAAIA...epage&q&f=false

in quanto è il primo esempio di qualcuno che fa riferimento ai pianeti come "Arconti". Questi arconti non devono essere oggetti di culto. Si noti che i loro "sudditi", ὑπήκοοι, sono le "nature sotto la luna, che si librano in aria e sono contigue alla terra."


Erano questi, gli “Arconti di questo Eone” che crocifissero il Signore della Gloria nell’aria sotto la luna? (1 Cor 2: 8)

Leggi Speciali 1,13-14

(13) Alcune persone hanno concepito che il sole, la luna, e le altre stelle sono dèi indipendenti, ai quali hanno attribuiscono le cause di tutte le cose che esistono. Ma Mosè era ben consapevole del fatto che il mondo è stato creato, ed era come una città molto grande, con governanti (ἄρχοντες) e sudditi in esso; ( i governanti (ἄρχοντες) essendo tutti gli organismi che sono in cielo, come i pianeti e le stelle fisse;14) e i sudditi essendo tutte le nature sotto la luna, fluttuanti in aria e contigue alla terra. Ma che i governanti suddetti non sono indipendenti e assoluti, ma sono i viceré di un Essere supremo, il Padre di tutti, a imitazione del quale amministrano con correttezza e successo l’incarico loro affidato, poiché Egli presiede anche su tutte le cose create in stretta conformità con la giustizia e con la legge. Altri, al contrario, che non hanno scoperto il supremo Governatore, che governa quindi tutto, hanno attribuito le cause delle diverse cose che esistono nel mondo ai poteri subordinati, come se essi li avessero portati a superare il proprio atto indipendente.

È anche vero che il termine “Arconti”, sempre in scritti di Paolo, a volte si riferisce a ordinarie autorità civili, come, per esempio, in Romani 13, in questo caso, però, esso non ha alcun senso mistico, mentre in 1 Cor, Paolo si riferisce agli “Arconti di questo Eone” in un passaggio altamente mistico.

La prima volta che il dato della crocifissione appare nei documenti, non è presentato come un dettaglio storico, ma come un "fatto" teologico. Una affermazione teologica che deve essere accettata per fede. Non è così che si sostiene una realtà storica. Poi ancora, nel racconto del Vangelo la rappresentazione è interamente di natura teologica, infarcita di scritture teologicamente interpretate, ispirate dalla fede nel potere espiatorio del sangue dei martiri Maccabei (Williams 2010) e di Isacco (Levenson 1993).

La prima prova di cui, io almeno, sono a conoscenza di una riaffermazione che Gesù fu crocifisso è l'Inno in Filippesi. Il verso di riferimento alla crocifissione in quest'inno (Filippesi 2, 8 “umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce) è stato identificato da diversi commentatori come un qualcosa di aggiunto (da Paolo?) all'originale, in quanto rompe il ritmo degli altri versi.

Paolo si opponeva ad altri vangeli che sembrano aver insegnato un Cristo di potenza, non di debolezza - per esempio il Cristo che troviamo in Apocalisse. Se il Vangelo di Marco sta drammatizzando ovvero mettendo in scena la teologia di Paolo, sta altresì protestando contro questo vangelo pre-paolino di un Cristo di potenza rispetto a un Cristo di debolezza tramite la crocifissione.

D'altra parte Paolo dichiara che il suo vangelo non era dissimile da quello dei Pilastri di Gerusalemme, quindi questo ci porta a concludere che pure tali Pilastri insegnavano un vangelo di Cristo crocifisso. Purtroppo l'evidenza non poggia su salde fondamenta.

Warner (1951)
e Parvus (2014) hanno sostenuto che un esame di Galati ci porta a sospettare che questa pretesa di unanimità fu il lavoro di un redattore proto-ortodosso. Tali affermazioni non possono essere rigettate con leggerezza, dato tutto quello che sappiamo sulle interpolazioni nell'antica letteratura in generale e nei primi scritti cristiani in particolare.

Couchoud (1939) per esempio, sosteneva che la base del Vangelo di Paolo era la sua esperienza personale della sofferenza.

D'altra parte, abbiamo indicazioni che c'erano elementi del Giudaismo del Secondo Tempio che credevano in un futuro Messia (non necessariamente un unico messia) che doveva morire, probabilmente per mezzo di trafitture, in qualche modo. Se è così, allora probabilmente dobbiamo pensare che Paolo venne influenzato da tali credenze.

Esistono prove evidenti che alcuni Ebrei del Secondo Tempio interpretavano messianicamente i passaggi del Servo sofferente in Isaia e che era stato previsto che un messia morisse, fosse trafitto, e venisse risuscitato.

Daniele scrive di un messia che viene ucciso, e Daniele attinge a passaggi di Isaia; Zaccaria sembra attingere a Daniele e ad Isaia per creare i suoi passaggi sul pastore che viene stroncato da Dio. Il sangue di tale figura aveva il potere di espiare i peccati di Israele secondo la letteratura del Secondo Tempio.

April DeConick e altri sostengono che l'affermazione di Paolo che gli Ebrei si sentivano offesi dall'idea di un Cristo crocifisso parla contro il fatto che tali idee fossero antecedenti al cristianesimo, ma Neil Godfrey sostiene che Morton Smith dimostra che l’offesa era nell’idea di Paolo delle implicazioni che questa morte aveva per la Legge.

Matthew Novenson cita N.T. Wright, Paula Fredriksen e Alan Segal a sostegno del parere che questo passaggio non testimonia che gli Ebrei erano offesi dall'idea di un messia morente: http://vridar.org/2012/07/29/christ-among-the- messia-parte-7 /. Anche Daniel Boyarin, Martin Hengel e altri discutono in modo approfondito la gamma di evidenze secondo le quali gli Ebrei (o almeno alcuni di essi) del Secondo Tempio abbracciarono l'idea di un messia ucciso.

Anche successive evidenze nel Talmud parlano di un messia ucciso, che deve essere figlio di Giuseppe.
Come sottolinea Richard Carrier, è molto difficile immaginare che gli Ebrei si lasciarono influenzare dai Cristiani nell’ adottare questa interpretazione delle loro scritture. È più credibile pensare che questi Ebrei ereditarono tale interpretazione da tradizioni pre-cristiane.

Inoltre, Paolo fornisce pochi dettagli riguardo la presunta crocifissione suo Gesù. Un esempio è Galati 3:

13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi; poiché sta scritto: Maledetto chi è appeso su un albero

Il racconto della crocifissione nel vangelo di Marco è del tutto incredibile dal punto di vista storico, e non ha senso che se il leader di un movimento fu crocifisso a Gerusalemme, il suo movimento poi sarebbe stato libero di continuare a promuoverlo proprio a Gerusalemme.

È possibile quindi che Paolo sia stato il primo ad affermare che Gesù fu "crocifisso", ma che Paolo intendeva la cosa in senso teologico.

Questi sono alcuni motivi per dubitare, per quanto ne so finora, che Gesù fu crocifisso nella storia:

1) Paolo fornisce pochi dettagli in merito alla presunta crocifissione del suo Gesù.

2) I testi della dalla Bibbia ebraica a cui si riferisce Paolo, parlano circa l’essere appeso a un albero.

3) Paolo non usa mai la parola “crocifisso” così come la intendiamo noi oggi, che ci viene dalle successive traduzioni latine, e che appare ora nelle nostre traduzioni.


Il greco che Paolo impiegò, in nessun modo suggerisce né implica il morire su una “croce” di qualsiasi forma, ma suggerisce l’ ”essere appeso”, a un albero, palo ecc.

1 Corinzi 2,2

poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso.

οὐ γὰρ ἔκρινα τοῦ εἰδέναι τι ἐν ὑμῖν εἰ μὴ Ἰησοῦν Χριστὸν καὶ τοῦτον ἐσταυρωμένον

Parte del problema è l'imposizione della parola “crocifisso” presa dal latino, e tutto il bagaglio di cui il termine è stato caricato dal simbolismo e dalla terminologia cristiana.
Invece, il termine greco originale ἐσταυρωμένον ha un senso e un’applicazione molto più ampi rispetto all’ essere semplicemente “inchiodato ad un insieme di pali incrociati” (un'idea che in realtà non è nemmeno presente, implicita né inerente al termine greco originale o al suo utilizzo, che spiega perché i cristiani non hanno mai usato il simbolo della “croce” fino al IV secolo dC, e solo allora sotto l'influenza latina.)

Il referente originale nel testo di Paolo non deve avere nulla a che fare con qualsiasi impalamento fisico o con l'esecuzione su una croce romana, ma piuttosto con la mortificazione, con essere esposto in dolorosa vergogna (da parte dei “dominatori” Arconti.)
Se si annulla la “coloritura” fornita dai Vangeli, e il termine latino del IV secolo, non vi è alcuna ragione per interpretare le parole di Paolo come un riferimento ad una “crocifissione” di un corpo umano su una “croce”.

La teologia di Paolo era la teologia del celeste redentore "Christos". Come tale, non richiede alcuna azione umana.

Il nome “Gesù” sembra (almeno per me) forse un successivo “pio” inserimento (influenzato dai Vangeli) nel trattato cristologico originale di Paolo.

Questo, comunque, è solo uno dei punti di vista, infatti è anche possibile che il mitico Christos di Paolo porti il nome di “Jesous” perché Paolo lo prese dai testi della LXX, che lui - o altri sconosciuti che giocavano a fare lo pseudo-Paolo - plagiarono e distorsero per i suoi (loro) propri scopi.









Edited by barionu - 25/1/2022, 13:57
 
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CAT_IMG Posted on 8/1/2015, 11:15
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Complimenti roxi. Veramente ottime suggestioni, che confermano la mia convinzione che alla base dei vangeli vi fossero allegorie gnostiche di una astroteologia.
1 Corinzi 2.8 da te ricordato è chiaramente di origine gnostica.
Alla motivazione della croce vorrei aggiungere questo:
"la notte del 6 gennaio i fedeli convenivano nel tempio - il Koreion - ed ivi vegliavano cantando e suonando, finché, al primo canto del gallo, alcuni di loro scendevano, al lume delle torce, in una cappella sotterranea, e ne traevano un idolo di legno, seduto in una specie di lettiga, con impressi cinque sigilli dorati in forma di croce, uno sulla fronte, due sulle mani e due sui ginocchi"
Fonte Pettazzoni, "Kronos in Egitto", riportando un estratto del Panarion di Epifanio.
 
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CAT_IMG Posted on 7/8/2016, 13:56
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Edited by barionu - 10/4/2022, 18:18
 
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CAT_IMG Posted on 10/4/2022, 17:19
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TRANSITVS





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Così viene chiamato il tragitto percorso da Gesù verso il Golgota.

Chi era Simone di Cirene ?

Nei sinottici si parla di lui come di un contadino, che veniva dai campi, o dalla campagna, che aiuta il Cristo a portare la croce.

Nella IV Sura del Corano, si parla di come in realtà un sostituto
avrebbe patito il supplizio, mentre il Cristo, da lontano, dileggiava
i Romani per la loro stoltezza.

E per molte tradizioni Simone di Cirene sarebbe morto al posto di Gesù.

Non voglio esprimermi su questi dati, la cosa interessante è un'altra.

John Robertson, nel suo Cristianesimo e Mitologia del 1900, ( purtroppo una copia dell' originale in Italia non è presente in nessuna biblioteca pubblica ) propone un tema di studio possibile : in antiche leggende e raffigurazioni, il Dio Eracle, prima della decima fatica, Le vacche di Gerione, squarcia in due una montagna,e ne trae due colonne, che trasporta nel luogo dove diventeranno le celebri Colonne d'Ercole, e nell'iconografia del rito Eracle compie il " Transitus ", con le colonne sopra le spalle a forma di croce.

Il luogo dove avviene il fatto è esattamente Cirene.


É stato solo recentemente che molti studiosi, in particolare Sergio Frau, hanno ripreso gli studi di Robertson, tra l'altro citato con precisione e dettagli da Jung
in " Simboli della Trasformazione ", per accorgersi che le colonne d'Ercole, anticamente non erano a Gibilterra, ma tra la Sicilia e le coste Libiche.

La proiezione del mito di Eracle in quello di Cristo fa parte di quella immensa galleria di informazioni che i" Mitologi " propongono.

Simone di Cirene appare come un fantasma di Eracle.


E' la scuola dei Mitologi , aperta dal Drews, che sostiene l'inserimento di elementi leggendari nei Vangeli, in particolare nella scena della " passione "

DREWS SUL TRANSITUS

https://mitodicristo.blogspot.com/2018/09/...-lo-sfondo.html


E questo ci porta al problema delle fonti

Porfirio nel Astinenza dagli animali Libro IV cap 16 2/4 ci dice che Eubulo e Pallade
raccolsero tutti i logia del rito Mithraico,

ma non sappiamo altro.

Il transitus di Mithra per Jung è il modello ispiratore del transitus della Croce



Sempre Jung , in Simboli della Trasformazione

parla di Cautes e Cautopates , i dadofori che presenziano il rito sacrificale di Mithra







 
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