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SENECA
(Seneca, Nat. Quaest., 2, 32)
l mondo degli Etruschi: la religione
Fra gli Etruschi... e noi (Romani) c'è questa differenza: noi riteniamo che i fulmini scocchino quando c'è stato uno scontro di nuvole,
essi credono invece che le nuvole si scontrano per far scoccare i fulmini,
infatti, dal momento che attribuiscono ogni cosa alla divinità, essi sono convinti non già che le cose abbiano un significato in quanto avvengono
, ma piuttosto che avvengono perché debbono avere un significato».
In questo brano delle "Questioni Naturali" dello scrittore romano Seneca sta la chiave per conoscere e per capire, la religione etrusca.
C'è, innanzi tutto, l'idea che la natura dipende strettamente dalla divinità.
Quindi ogni fenomeno naturale non è altro che l'espressione della volontà divina: o meglio, un segnale che la divinità stessa invia all’uomo.
E c’è poi, implicita, l’idea che l’uomo, destinatario di quel segnale, deve fare del tutto per capirlo, scoprirne il significato e adeguarsi ad esso.
Cioè comportarsi secondo il volere divino.
La religione etrusca è tutta qui; con quello che, evidentemente, ne consegue.
A cominciare dalla concezione stessa della divinità e dal suo rapporto con l’uomo.
Edited by barionu - 1/11/2021, 19:36
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