Origini delle Religioni

La Fabbricazione del Mito di Gesù

« Older   Newer »
  Share  
Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 4/8/2015, 06:20 by: Haviland Tuf




Questa frase di Pier Tulip andrebbe segnata in blu perché dimostra di aver sbagliato completamente tutto su Evemero (ma proprio TUTTO!!):

Naturalmente Evemero sbagliava su tutti i fronti perchè l'evemerizzazione non è mai avvenuta per nessuna divinità.

-----------------
Evemero invento' per definizione uno Zeus evemerizzato quindi ALMENO NEL SUO CASO l'evemerizzazione ci fu eccome!

Quando Pier Tulip dice che Evemero "suppose" che dietro lo Zeus celeste ci fu prima uno Zeus mortale deificato Pier Tulip è vittima di Evemero perché crede (come un boccalone!) che Evemero avesse i suoi motivi per "supporre" qualcosa del genere e non invece che se li INVENTO' di sana pianta, le "prove" a favore di uno storico Zeus.

CITAZIONE (roxi @ 3/8/2015, 19:41) 
Evemerizzare significa fare quello che fece Evemero

Richard Carrier

http://freethoughtblogs.com/carrier/archives/8161

Oggi, facciamo una cosa veloce. Diverse persone mi hanno fatto questa domanda, in una forma o nell’altra:

“Ho letto un certo numero di persone che sostengono che l'uso che tu fai del termine "evemerizzazione" non è corretto. Questi di solito danno le definizioni sulla falsariga di quanto segue in Wikipedia: "L'evemerismo è un approccio all'interpretazione della mitologia in cui si presume che i racconti mitologici abbiano avuto origine da eventi storici o da personaggi reali " Questo è coerente con quello che dici su Evemero in Elementi 14 [OHJ, pp. 114-24], ma in Elementi 45 [ibid., p. 222] tu usi il termine in senso inverso, [laddove] le persone furono inventate basandosi sugli dèi, piuttosto che gli dèi furono inventati basandosi su persone.”

Mi chiedo dov’è che sorge la confusione tra la gente (e ne ho vista un sacco online) che pensa che l’evemerizzazione sia la trasformazione di una persona reale in un dio. Questa non è evemerizzazione. Questa è divinizzazione. Giulio Cesare fu divinizzato. Non fu evemerizzato. Gli dèi evemerizzati sono sempre non esistenti storicamente. Ovviamente, la parola evemerizzazione significa fare ciò che fece Evemero. Questo è ciò che significa la parola. Perfino nella sua grammatica (il suffisso -ize significa, in Greco e in Inglese, “fare allo stesso modo”, perciò “fare come fece Evemero”). Ma anche nel come si è originata e perché. Evemero prese gli dèi (Urano e Zeus) celesti (a-storici) e poi li trasformò in uomini storici. Non il contrario. Dunque, tutti quelli che fanno questo, stanno facendo quello che fece Evemero. Essi stanno perciò evemerizzando un dio. Proprio come Evemero “evemerizzò” Urano e Zeus.

Non so perché qualcuno la pensa diversamente. O perfino quanto sarebbe sensato pensare il contrario. Ma forse questo è ciò che confonde la gente ...

È stato chiesto: " Plutarco non discuteva la teoria di Evemero che tutte queste storie sono la mitizzazione dei re del passato in dèi attuali", e quindi attestava che "Evemero pensava che i re terreni erano la base per gli dèi mitici"? Non esattamente. In Su Iside e Osiride Plutarco esamina diverse teorie in contrasto tra loro, su chi erano o chi sono Iside e Osiride, e, a sua volta egli descrive ognuna di queste teorie e poi le rigetta, fino a quando non arriva a dire che sostiene la teoria demonologica (che essi non erano mai stati sulla terra ma che erano sempre stati divinità celesti, che iniziarono come spiriti del cielo di rango inferiore, e poi furono elevati a piena divinità a motivo delle loro azioni).

Una delle teorie che Plutarco descrive e rifiuta, è quella che noi chiamiamo teoria dell’evemerizzazione. Il contesto è la chiave di tutto: egli sta spiegando perché l’evemerizzazione non è credibile. Il suo motivo? Perché chi cerca di rivendicare che gli dèi celesti un tempo erano personaggi storici divinizzati sta facendo esattamente quello che fece Evemero: costruire una storia falsa partendo da una storia soprannaturale. Plutarco non sta dicendo che gli evemerizzatori hanno ragione. Sta dicendo di no. Così nella misura in cui li avrebbe chiamati evemerizzatori, questo significherebbe esattamente quello che Plutarco sta dicendo, [cioè che] sbagliano le persone che cercano di imbastire storie terrene per gli dèi del cielo: l’evemerizzazione è sempre finzione.

Questo è ironico, naturalmente, perché Plutarco stesso accetta ingenuamente l’evemerizzazione di Romolo ed Ercole. Non si rende conto che sta facendo per loro quello che condanna in Su Iside e Osiride. Perché lui non sa che furono evemerizzati (e non dice mai che lo furono; dirlo sarebbe condannare le loro storie come false). Egli pensa che furono semplicemente divinizzati. Questo è il motivo per cui Plutarco non li evemerizzò. Qualcun altro lo fece. E Plutarco ingenuamente ci credette. Egli capì quello che aveva fatto Evemero. Capì vari altri esempi di altre persone che fecero quello che aveva fatto Evemero. Ma non li capì tutti. Alcuni di essi riuscirono a fregarlo.

Evemero stesso, naturalmente, non credeva a quello che affermava. Fece finta, immaginò, che è così che gli dei Zeus e Urano ebbero inizio. Egli lo sapeva bene. Perché egli stesso costruì interamente la loro storia. Prima di allora, non avevano storia (essi avevano sempre risieduto nei lontani regni soprannaturali, per esempio sopra le nuvole del Monte Olimpo o nelle profonde caverne dell'Ade, o lontano, nello spazio). Plutarco similmente sapeva che era finzione. Quello che Plutarco allora critica, sono le persone che credono alla finzione e pensano che sia vero. Costoro non sono essi stessi gli evemerizzatori. Sono solo i creduloni che hanno creduto all’evemerizzazione. È divertente che in alcuni casi è compreso anche Plutarco. A sua insaputa.

In particolare, però, Plutarco pensa che l’evemerizzare sia rispettabile: spiega in dettaglio che i sacerdoti di Osiride, che di fatto insegnano la teoria demonologica agli iniziati di rango sufficientemente elevato (il gruppo di insider - e dobbiamo ricordare che scrisse questo libro per una sacerdotessa di alto rango del culto), crearono la storia evemerizzata e la propinarono alle masse di non iniziati (il gruppo di outsider) per nascondere le verità cosmiche all'interno di un sistema di allegorie, il tutto per evitare che il pubblico imparasse i sacri misteri senza una preparazione e una dedizione adeguata. Faccio notare in OHJ (Elementi 14), che anche il teologo ebreo Filone aveva adottato questa idea per spiegare parti del Vecchio Testamento che non gli piaceva prendere alla lettera. Anche Paolo ha fatto così (Gal. 4,24). E il teologo cristiano Origene approvava pienamente, in particolare la parte che riguarda l’ingannare i membri di basso rango della chiesa con storie false presentate letteralmente, ma segretamente intese in maniera allegorica.

Separare l’ (evemeri)zzatore dal pubblico

Quindi non bisogna confondere lo (evemeri) "-zzatore" con il pubblico. L’evemeri-ZZATORE ècolui che costruisce una storia (ovviamente: la storia non è reale, e non è mai esistita prima che la creassero, così si sa che la stanno inventando). Come le persone reagiscono a questa evemerizzazione, è una storia completamente diversa.

Forse perciò le persone si confondono, perché hanno trasformato in evemerizzatori quelli che sono i destinatari ingannati della evemerizzazione. Non ha senso. Tranne se diciamo che Evemero non mentiva. Ma allora quel processo sarebbe stato chiamato Divinizzazione, non Evemerizzazione. E vorrebbe dire che Zeus e Urano davvero esistettero come uomini storici. E in qualche modo Evemero lo sapeva. E così via. Possiamo dire dalla sua narrazione e dalla evidenza precedente che questo non è quello che avvenne. Evemero era un contaballe. E molti studiosi come Plutarco sapevano che era un contaballe.

Ma il suo modo di dire balle prese piede. Un sacco di contaballe, dopo Evemero, hanno fatto quello che lui ha fatto. Ma ad essere onesti, in realtà non inventò lui questo tipo di balle. Era solo il più famoso e riconoscibile colpevole, e colui che fece diventare popolare questa tendenza. Così, fare quello che lui fece venne ad essere indicato col suo nome. In realtà, quello che fece era stato fatto anche prima. Molto notoriamente Dioniso e Ercole, che iniziarono come dèi del cielo celebrati nei santuari, ma poi gli venne dato un contesto storico sulla terra. Lo vediamo già in Omero, anche se sappiamo dagli scritti micenei che Dioniso iniziò come un adorato dio del cielo e non come uomo, e gli indizi nell’astroteologia del culto Ercole e le varianti del suo culto in tutto l'Occidente suggeriscono la stessa cosa anche per lui (certamente nessuna delle storie su di lui trova sufficientemente conferma in prove archeologiche per essere creduta).

Anche sinceramente tentare di spiegare un dio postulando un uomo storico come origine, è sempre la stessa cosa: inventare un uomo storico. È solo un processo più onesto. Suppongo che potrebbe ancora essere chiamato evemerizzazione. Eppure è ancora un uomo inesistente inserito nella storia. Non è un vero uomo che è stato davvero divinizzato.

Infine, in tempi moderni (ad esempio, nel 19 ° secolo) ad alcuni studiosi (ad esempio i razionalisti religiosi) piacque l'idea, tanto che volontariamente ingoiarono la pillola ingannatrice, celebrando l’evemerizzazione come la "scoperta" della vera storia degli dèi del cielo, quando in realtà sapevano bene che anche loro stavano inventando tutto. Solo che hanno usato "la speculazione è buona come i fatti" come loro scusa, piuttosto che fare l’occhiolino palesemente al dire balle, come in origine aveva fatto Evemero stesso. Ma anche allora, stavano ancora inventando. E anzi, facendo così più nella tradizione delle panzane stile Frankfurt: non se ne sono nemmeno importati se quello che stavano dicendo era vero. Per loro funzionava. Allora perché no?

Ma il punto è che nessuno dei loro dèi evemerizzati esisteva.


/////

CITAZIONE (roxi @ 3/8/2015, 19:41) 
Evemerizzare significa fare quello che fece Evemero

Richard Carrier

http://freethoughtblogs.com/carrier/archives/8161
 
Top
1337 replies since 4/4/2015, 13:42   20139 views
  Share