Allora grazie a Piero.
Però ho dato un'occhiata quanto mai interessata
al libro in questione, da cui si possono leggere ampi capitoli e l'intera conclusione.
...E sono rimasto deluso dalla pochezza chiaramente apologetica di questo mero
pretacchione, come si chiama? Gramaglia.
Perché dico così?
Semplice. Ho preso nota delle sue stronzate.
Intanto, ecco quanto è disposto a concedere all'eretico moderno un guardiano moderno dell'ortodossia messo lì apposta con quella funzione:
...sono invece perfettamente d'accordo con Klinghardt sul fatto che il Vangelo di Marcione non era affatto una manipolazione distruttrice ed eliminatrice di un eretico fanatico, che avrebbe falsificato i testi. Penso che sia stato in realtà proprio Luca ad elaborare una prima redazione del suo Vangelo, quello conosciuto appunto da Marcione, al quale egli rimase quasi sempre fedele. Credo che lo stesso Luca lo abbia in seguito rivisto e corretto e rimpolpato e interpolato a suo arbitrio filologico e ideologico in una seconda redazione finale, non più nota a Marcione.(XIII)
E' evidente che il folle apologeta cristiano qui vuole dare
solo all'editore cattolico (che lui chiama Luca senza specificare che
''Luca'' in realtà
è un perfetto anonimo, al contrario di
Marcione)
il diritto di falsificare i testi, mentre giammai che quel diritto lo si conceda a Marcione. Così abbiamo, secondo il folle apologeta cristiano Gramaglia, un Luca che scrive
lui il Vangelo, lo presta a Marcione, il quale senza modificarlo che di qualche virgoletta si sentirebbe autorizzato a creare una Chiesa di così grande successo in tutto il mondo allora conosciuto, per poi restituire il libro a Luca, che ora si sente in dovere di ampliarlo a suo arbitrio e piacimento. Chiamasi, per un cattolico come Gramaglia, il classico
''avere la botte piena e la moglie ubriaca". Il folle apologeta cattolico vorrebbe avere un Marcione bravo e mansueto, per nulla
''fanatico eretico manipolatore'', mentre un Luca autore
ed addirittura perfino editore (sic) dello stesso libro da lui scritto e preservato gelosamente (!) dal mansueto e umilissimo Marcione.
Puah!!!
Del resto, cosa potevo aspettarmi da
uno che stima l'amico dei folli apologeti cristiani di cp, quel folle apologeta lui medesimo
Nicolotti reo di avere un sito web dove fa propaganda al cosiddetto ''nucleo originale'' del
Testimonium Flavianum (noto invece per essere un falso totale):
CITAZIONE
Desidero ringraziare il prof. Andrea Nicolotti che mi ha fatto conoscere il lavoro di Matthias Klinghardt, ...
Non solo, ma penso che ci sia dell'
ironia nella decisione del prof Gianotto di assegnare il libro di Gramaglia ad un
certo Dipartimento:
CITAZIONE
Ringrazio anche il prof. Claudio Gianotto che si è offerto di accogliere il libro nella collana del Centro Interdipartimentale di Scienze Religiose dell'Università di Torino.
(p. XV, mia enfasi)
I simili con i simili, dopotutto.
Si noti la
demente stizza di Gramaglia contro il prof Vinzent:
CITAZIONE
Marcione non è l'autore del suo Vangelo e non è il fondatore del cristianesimo e della tradizione gesuana e gli altri Vangeli non nacquero come reazione al Vangelo di Marcione, come pretende M. Vinzent, Marcion and the Dating of the Synoptic Gospels, Leuven 1914.
Da quando in qua Vinzent proporrebbe che Marcione è il fondatore del cristianesimo? Io ho letto il suo libro
e posso giurare sul fuoco che lui non propone niente di simile. Quindi Gramaglia arriva pure a
mentire sul lavoro di ricerca altrui, credendo di sminuirlo in una mera nota a margine di pagina.
Puah!
Ma che in fondo ho a che fare con un folle apologeta cristiano (e per di più cattolico) l'ho capito dalle stronzate davvero emerite propinate da Gramaglia nel brano seguente:
CITAZIONE
prima del testo lucano di Marcione, ipotizzabile attorno agli anni '80-'90 d.C. vi era stata una tradizione orale, checché ne dica Klinghardt: vi era stata la raccolta di detti della fonte Q e anche la prima edizione del Vangelo di Marco, che non aveva avuto alcun rapporto originario con il testo di Marcione...
(mia enfasi)
Tradizione orale prima del vangelo? Dov'è la
prova? Descrivimi questa sedicente
''tradizione orale'', folle apologeta cristiano.
La fonte
Q? Dov'è la
prova della fonte
Q? Descrivimi questa fonte
Q, folle apologeta cattolico.
Ma la Stronzata Numero 1 , che mi permette fin da subito di liquidare il libro di Gramaglia
come mera spazzatura apologetica di propaganda cattolica da quattro soldi, è la seguente, udite udite:
CITAZIONE
Ma c'è di più: il Vangelo di Marco non conosce ancora la distruzione di Gerusalemme, [Per il Vangelo di Marco cfr. P.A. Gramaglia, Vangelo di Marco, Torino 2016.] è scritto quindi prima del 70 d.C., mentre il Vangelo di Marcione già conosce testi che alludono vagamente alla tragedia della guerra giudaica.
Ma è proprio un ignorante megagalattico!!!
Come si fa a dire che Marco precede il 70 Era Comune ??!!???Ormai stiamo a livelli di fondamentalismo, neppure di folle apologetica cristiana spacciata per studio critico. Quel fondamentalismo di bassa lega di cui si fa complice e alleato quel
Crossley degno erede di quello scemo demente di
Maurice Casey, guerra all'anima sua.
Ad ogni caso, mi basta
la Stronzata Numero 2 per qualificare dei peggiori attributi questo pretacchione spacciatosi per critico:
CITAZIONE
Marcione invece non si permise forse mai di ritoccare il suo primo vangelo lucano!
Quindi il più grande eresiarca di tutti i tempi
sarebbe stato così scemo, ammesso e non concesso che avesse avuto tra le sue mani un Vangelo scritto da odiosi giudaizzanti, da non renderlo un Vangelo gnosticheggiante e marcionita?
Puah!
Mentre l'autore di quel vangelo
sarebbe stato così furbo e astuto da riprenderselo da Marcione intatto come l'aveva lasciato e addirittura da espanderlo a piacimento e a totale arbitrio?
Doppio puah!
E quell'autore si sarebbe chiamato, senza alcuna ombra di dubbio, proprio
''Luca'' come vuole la
bastarda Traditio proto-cattolica?
Triplo puah!
Quindi il mio giudizio è negativo: