Origini delle Religioni

Cristologia: Le Tre Fasi di Gesù - Un'ipotesi di René Salm

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CAT_IMG Posted on 17/12/2016, 09:03
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Prima di Gesù di Nazareth

René Salm

www.mythicistpapers.com/2016/07/08/...zareth/#3stages

La prima metà del secondo secolo fu un momento decisivo nella storia del Cristianesimo. Entro la metà del secolo, tutti e quattro i vangeli canonici erano stati scritti (vedi in seguito), e la gran parte delle epistole Paoline erano state “raccolte” e pubblicate. All'inizio del secondo secolo, tuttavia, sembra che solo alcuni elementi delle lettere (brevi epistole) di Paolo erano noti, e probabilmente non a molte persone.

È difficile per noi immaginare un Cristianesimo senza Gesù di Nazareth. Ma dobbiamo farlo, perché il colossale Dio-uomo non arrivò prima del secondo secolo. Le epistole Paoline non conoscono un tale Gesù. D'altra parte, i vangeli sì.

Il momento di massimo fermento nel Cristianesimo può essere datato nello spazio di due secoli: circa 125 CE - circa 325 CE. Prima del 125 CE non c'erano “Padri della Chiesa”, e dei molti testi cristiani che sono stati rivendicati per quel primo periodo (dalle lettere di Ignazio ai vangeli canonici) sono spuri, essendo creazioni successive della chiesa. D'altra parte, i testi cristiani che sopravvivono da quel primo periodo (Didachè, Odi di Salomone, Vangelo di Tommaso) conoscono Gesù, ma non Gesù di Nazareth.

Tutte le evidenze suggeriscono che il Cristianesimo più primitivo fu un momento caotico, con una pletora di gruppi e credi religiosi. Oggi il Cristianesimo, nonostante tutte le sue sètte, è come un giardino alla francese ben curato - ci sono infatti molti sentieri, ma sono curati e liberi da detriti, le siepi sono tagliate e dritte, le erbacce sono state estirpate... il Cristianesimo primitivo, tuttavia, era uno stato di totale turbolenza.. Non c’era nessun giardiniere. Nessun sentiero. Gli animali selvatici vagavano liberamente.

A partire dal secondo secolo, ebbe inizio la potatura dell’ indisciplinato giardino dei credi. I Padri della Chiesa ante-Niceni portarono ogni cosa in conformità con il loro nuovo salvatore, Gesù di Nazareth. La tradizione cattolica riabilitò e incorporò (“cooptò”) le epistole Paoline, purgandole degli elementi più evidenti di una precedente cristologia del Gesù - spirito (ma, curiosamente, non riuscì ad aggiornarle con informazioni riguardanti Gesù di Nazareth, forse era troppo tardi). Per quanto riguarda la grande massa di “apocrypha” cristiani, quei lavori sarebbero stati espulsi nei deserti sempre più ampi della “eresia” e, infine, consegnati al fuoco. E ancora una cosa: durante quell’ intero processo – tra il 125 e 325 CE circa, i Padri della Chiesa costruirono assiduamente un falso storico (in fase di revisione e raffinazione continua) per far sembrare che l’ultimo venuto Gesù di Nazareth fosse originale:

• "Paolo" (sebbene iniziale) fu trasformato in un seguace molto tardivo del Salvatore
- addirittura aderì al movimento dopo la morte di Gesù;

• l'eresia fu di regola ritenuta "posteriore" e l'ortodossia "precedente"; e

• un autorevole lignaggio risalente ai dodici canonici (e inventati) "apostoli"
venne forgiato in varie "storie” della chiesa


Cristologia: Le Tre Fasi di Gesù

È possibile suggerire tre fasi generali dello sviluppo cristologico - Gesù come gnosi, Gesù come profeta e Gesù come Figlio di Dio:

Fase 1: Gesù è la gnosi puramente astratta [Vangelo di Tommaso]

Fase 2: lo spirito di Gesù abita un santo, producendo un profeta pervaso dallo spirito [Vangelo Ebraico, Vangelo di Barnaba, prime epistole Paoline]

Fase 3: Gesù, e solo lui, è allo stesso tempo uomo e Dio [Vangeli canonici]


Quanto sopra è solamente un'ipotesi di lavoro, naturalmente. È come io personalmente considero lo sviluppo del Cristianesimo primitivo - l'evoluzione da una religione che insegna l'acquisizione della gnosi, a una che insegna la fede in un essere divino. Secondo quanto sopra, il più antico vangelo cristiano a noi noto sarebbe quasi certamente il Vangelo di Tommaso. In questo vangelo, dopo tutto, Gesù è poco più che la voce della gnosi immateriale. Il vangelo di Tommaso non offre informazioni biografiche, e si può supporre che la Gnosi stessa parlava: "Gesù disse ..."

Eppure, anche il Vangelo di Tommaso attribuisce alcuni attributi umani a Gesù. In L28 Gesù dice "nella carne ho manifestato me stesso a loro". In L61, Gesù si adagia sul divano di Salomè e mangia alla sua tavola. Così, Gesù è sia un'entità spirituale che un essere umano - un "profeta pervaso dallo spirito" come vediamo nella Fase 2, sopra. Piuttosto consapevole di questa fusione di elementi, l'ignoto autore / compilatore del vangelo di Tommaso fa una distinzione fondamentale tra i "lati" spirituale ed umano di Gesù. In L52, dove i suoi discepoli dicono che i profeti hanno parlato di "lui", Gesù risponde in un modo che separa il "vivente" (la gnosi spirituale) da ciò che muore (il corpo di carne). In L99, i fratelli di Gesù non sono affatto [fratelli] nella carne (cfr Mc 3: 32-35). La gnosi che Gesù insegna è profondamente immateriale (LL 15, 17). La cristologia trasmessa dal vangelo di Tommaso è generalmente quella dello spirito Gesù che parla per mezzo del profeta umano.

Perciò, il Vangelo di Tommaso appartiene ad uno stratum iniziale del Cristianesimo, “il Gesù spirituale”. In realtà, possiamo collocarlo tra la Fase 1 e la Fase 2 di cui sopra. Nella Fase 2, Gesù non è più principalmente la gnosi disincarnata, ora ha una biografia, con elementi narrativi che fanno da cornice a molti detti. Gesù è ora una personalità distinta. In questa fase, la nozione di "Gesù" è potente, ma ancora nebulosa: la voce della gnosi con anonimi attributi umani... Questo era un nuovo essere nel mondo occidentale. La duplice natura di Gesù favoriva molta confusione, perché si poteva parlare di Gesù come spirito (gnosi), o di Gesù come uomo (il profeta che esternava la gnosi). Il concetto fondamentale, però, è abbastanza semplice: il Gesù spirito e il Gesù umano erano semplicemente i due lati di un profeta pervaso dallo spirito. Chiunque poteva essere un Gesù, se fosse stato pervaso dallo spirito. Non era sufficiente semplicemente guardare a qualcuno, o anche parlare con lui, perché il giardiniere, il compagno di viaggio lungo la strada, o il venditore di verdura poteva essere un “Gesù”. I testi cristiani apocrifi dimostrano che questa concezione persistette fino al secondo secolo, fino a quando non fu sospinta nell’oblio dall’ “unico e solo Gesù”, cioè dall’arrivo della colossale figura, Gesù il Nazareno (circa 125 CE).

Il Vangelo degli Ebrei (di cui molto poco sopravvive) e il lungo Vangelo di Barnaba riflettono la Fase 2. In essi, Gesù interagisce con gli altri come fa un uomo. Eppure questi due vangeli mantengono con attenzione una chiara distinzione tra lo spirito e l'uomo. È l'elemento spirito che guarisce, che salva, ed è divino. L'elemento umano non può fare nulla da solo. Il Vangelo di Barnaba è particolarmente enfatico in questo senso. Ricorda ripetutamente al lettore che Gesù non è Dio, che Gesù è un essere umano come te e me. A differenza di noi, tuttavia, il Gesù del Vangelo degli Ebrei e del Vangelo di Barnaba sa come pregare Dio, come coinvolgere il potere divino di Dio, come trasmettere la gnosi salva-vita, come effettuare straordinarie guarigioni, e anche come risuscitare le persone dalla morte. La Chiesa avrebbe costruito su questa concezione (Fase 3), rendendo Gesù di Nazareth l'incarnazione esclusiva di Dio - trasformandolo infatti in Dio sulla terra.

La transizione cristologica dalla Fase 2 alla Fase 3 fu apparentemente effettuata nel secondo quarto del secondo secolo. M. Vinzent scrive:


Dai racconti su Marcione otteniamo come terminus ante quem per la creazione dei nostri sinottici (e di una prima fase di Giovanni) gli anni compresi tra il 138 e il 144 DC ... Ulteriori fasi di Giovanni possono essere seguite molto presto ... Se Giustino conosceva Giovanni, allora questo testo deve essere stato completato prima del 151 DC.
[M. Vinzent, Marcion and the Dating of the Synoptic Gospels. Leuven: Peeters 2014, p. 139.]


Un terminus ante quem del 138-44 CE significa che tutti questi vangeli sono stati composti prima di allora. A p. 138 del libro citato, Vinzent scrive che Marcione "pubblicò" il suo Vangelo a Roma nell'estate del 144 CE, ma che una prima bozza del suo Vangelo risale a prima di quel tempo. Addirittura precedente potrebbe essere stato il Vangelo di Pietro

[NOTA: In una serie di post che cominciano qui, si sostiene che il "vangelo" di Marcione non era affatto un testo. Era una dottrina, una teologia. Questa ridefinizione del "vangelo" di Marcione non influisce tanto sulla datazione quanto sull’origine della formazione del vangelo, discussa altrove. In altre parole, il vangelo di Marcione non era né una"mutilazione" testuale del Vangelo di Luca, né un predecessore testuale dei vangeli canonici. In realtà, è mia opinione che un vangelo testuale di Marcione non è mai esistito.-R.S.]

Paolo

Le epistole Paoline non conoscono ancora i vangeli. Non conoscono Gesù il Nazareno / di Nazareth. Esse rappresentano chiaramente la Fase 2 di cui sopra. Esse conoscono un Gesù cosmico-spirituale, e agli occhi di Paolo tutti noi dovremmo essere posseduti da Gesù e dovremmo salire al "terzo cielo", come fece lui (2 Cor 12, 2). Ma quando andremo in cielo, non sarà nella carne.

È importante a questo punto sottolineare il contrasto tra la Fase 2 e la Fase 3, tra la concezione paolina e la concezione che ben presto apparirà nei vangeli. Sebbene la Chiesa abbia in seguito armonizzato queste cristologie, esse sono completamente opposte. Lo vediamo nelle opinioni contrarie per quanto riguarda la carne. Per “Paolo”, la carne di Gesù non fu risuscitata. Non aveva nessuna importanza. Come scrive H. Detering, "In 2 Corinzi Paolo descrive in modo esplicito una conoscenza di Cristo “secondo la carne” come una conoscenza completamente falsa" (Detering 1993, 114). E ancora: "Che Cristo diede il suo sangue al Demiurgo e alle sue potenze come riscatto, non fu, ovviamente, pienamente formulato in parole prima dai marcioniti, ma da “Paolo”. “ (ibid p 116..) Ancora una volta, dunque, abbiamo un'opposizione tra la visione “docetica” (Cristo come spirito) di Marcione e la visione dei Vangeli, incluso il Vangelo "di Marcione."

Naturalmente, per la Chiesa la carne di Gesù risuscitò davvero, ed era di fondamentale importanza: Gesù divenne incarnato, e le dottrine della nascita verginale, dell'Eucaristia e della resurrezione del corpo provengono da tutte dall'idea che Gesù era Dio sia nello spirito e nella carne.

È interessante notare che, in 1 Cor 15:35 e seguenti, Paolo sembra già conoscere l’emergente concezione cattolica - e la combatte. "Stolto ...", scrive. "È seminato un corpo fisico, risuscita un corpo spirituale ... la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio." Qui abbiamo l'indicazione di due cristologie in conflitto. La cristologia della Fase 3 già esisteva al tempo di Paolo, anche se i vangeli ancora non esistevano.

L’idea di Paolo non è sopravvissuta, naturalmente, mentre quella dei suoi avversari (coloro che sostenevano la risurrezione della carne) sopravvisse e diventò la spina dorsale della Chiesa cattolica. Che Paolo – il nemico di un tempo della Chiesa - sarebbe diventato il campione del Cristianesimo è una vera lezione sul potere della penna e della propaganda. Quello che è successo è abbastanza chiaro: i cattolici cooptarono le epistole di Paolo e (in modo imperfetto) le depurarono. Poi acclusero le epistole dal suono marcionita di Paolo ai vangeli e formarono il "Nuovo Testamento".

Edited by roxi - 18/12/2016, 08:23
 
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CAT_IMG Posted on 17/12/2016, 10:39
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www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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Grazie Roxi !

Come sempre, ottimo lavoro ,,, passo il link di questo topic subito a Rene Salm ,

( mi ha chiesto la traduzione in Italiano )


zio ot
 
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CAT_IMG Posted on 18/12/2016, 08:11
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Prego!

Però sarei proprio curiosa di sapere perché mai ti ha chiesto la traduzione in italiano... wiggle

Intanto ho visto nella traduzione un paio di cose che vado ad aggiustare winksmiley02
 
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