Origini delle Religioni

BEN NEZER FU UN LADRO E PRESE DELLE CITTÀ E GOVERNÒ SU DI ESSE, E DIVENNE IL CAPO DEI LADRI

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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 20/2/2016, 18:35




Ho pescato questo post dal forum di immonda spazzatura apologetica, che è praticamente il contenuto dell'articolo francese di Saulnier

Ben Netser et un fragment de Tacite dans Sulpice Sévère

Prima lo posto, poi i commenti:

CITAZIONE
Per i rabbini il Cristo fu anche Ben Nezer.

Kethubhot 51b (traduzione dall’ebraico in latino di john lightfood)

Tradunt Rabbini: Capti a regno, ecce sunt sicut captivi, at capti a latronibus non sunt sicut captivi.
Traditio est distinguenda. Quoad regnum et regnum non est difficultas. Ast est quoad regnum Ahashueri, et regnum Ben Nezer. Quoad latrones et latrones, non est difficultas, ast est quoad Ben Nezer, et latrones mundi. Illic Ben Nezer vocatur Rex, Hic vocatur latro.

Tramandano i rabbini: coloro che sono estromessi dal regno, ecco essi sono propriamente prigionieri, ma coloro che sono presi dai ladri, non devono essere chiamati prigionieri. L’insegnamento deve essere distinto. Fintantoché i regni sono identici non vi è alcuna difficoltà, ma tra il regno di Ahashuerus e il regno di Ben Nezer ve n’è. Fintantoché i ladroni sono identici non vi è alcuna difficoltà, ma tra Ben Nezer e il ladro comune ve n’è. Lì Ben Nezer è chiamato Re, qui è chiamato ladro.

Una glossa di Rabbi Solomon – Raschi (XII secolo) spiega:

Ben Nezer latro fuit, et cepit urbes, et regnavit iis, et factus est Dux latronum.

Ben Nezer fu un ladro e prese delle città e governò su di esse, e divenne il capo dei ladri.

Dux latronum...prese delle città e governò su di esse.

Curiosamente la parola 'ladro' nel testo e nel commento di Rashi è lestes traslitterato in ebraico.
Come se la fonte originaria di questo passaggio, fosse un’opera scritta in greco (Giuseppe Flavio?)

Ben Nezer non fu un ladro qualsiasi, fu un ribelle, uno zelota e su questo personaggio i cristiani incarnarono il loro Dio.
Rabbi Abenezra (1089-1164) nel suo commentario biblico in Genesi 27,v.40:

Fuerunt autem homines per pauci, qui crediderunt virum, quem ipsi constituerunt Deum. Et quando credidit Roma in diebus Constantini, qui renovavit universam Legem, posuitque super vexillo suo imaginem suspensi per manum Monachi Edomaei, et non fuerunt in Mundo observarent Legem novam praeter Edomaeos paucos, ideo Roma vocata est regnum Edomi.

Ma furono pochissimi gli uomini che credettero nell’uomo e che lo fecero Dio. Fino a quando credette Roma ai tempi di Costantino, che rinnovò tutta la Legge e pose sopra il suo vessillo l’immagine del sospeso attraverso la mano di un monaco Edomita, e non furono più pochi nel mondo ad osservare la nuova Legge oltre agli Edomiti, per questo motivo Roma è chiamata il regno di Edom.

Il re di questo regno è Ben Nezer, diventato Dio al tempo di Costantino per opera di scriba (per manum Monachi Edomaei).
Ma per i rabbini la verità storica rimane:

Illic Ben Nezer vocatur Rex, Hic vocatur latro.

Lì Ben Nezer è chiamato Re, qui è chiamato lestes.

Non un ladro qualunque certo, un ribelle, uno zelota, screditato a causa del fallimento della sua missione messianica.

Il soprannome Ben Nezer per Gesù lo ritroviamo anche in Bereschit Rabba, 76, V, II (Buxtorf dall’ebraico in latino)

Libera me de manu fratris mei, de manu Esavi. [Gen. 32,11] Libera postero meos tempore futuro de manu posterorum eius. Qui venient contra eos ex potentia Esavi. Hoc est quod scriptum est: Considerabam cornua, et ecce cornu aliud parvum ascendebat inter ea, Dan.7.8. Hic est Ben Nezer...Et tria ex cornibus prioribus avulsa fuerunt a conspectu eius. Et ecce oculi hominis in cornu isto, et os loquens grandia. Hoc est regnum impium etc.

Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Edom. [Gen.32,11]. Salva in futuro i miei discendenti dalla mano dei suoi discendenti, che verranno contro di essi con la potenza di Edom. Come è scritto, Dan.7.8. Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo. Questo è Ben Nezer...Davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che parlava con alterigia. Questo è il regno empio che diffonde la sua tirannia su tutte le nazioni della terra.

Quanto profetico si è rivelato questo passo per il popolo ebraico!
Quanto sangue versato in quasi duemila anni a causa dei discendenti di Edom!

Commentando questo passo Isaac Abarbenel, il grande rabbino di Lisbona (XV secolo) ci dice
(Jalkut in Danielem, fol. 66, 2) (Buxtorf dall’ebraico in latino)

Attende, qua ratione exponant cornu illud ultimum parvum de Ben Nezer, qui est Jeshu Hannozri et iuxta seriem contextus cum eo coniungunt Regnum impium, quod est Regnum Edom: Edom vero est populus Jeshu.

Nota bene in quale maniera essi spiegano che quell’ultimo piccolo corno è Ben Nezer, che è Yeshu Hannozri e subito di seguito nello stesso contesto vi uniscono il Regno Empio, che è il Regno di Edom. Infatti Edom è il popolo di Yeshu.

Nell’Aruch, la monumentale opera di rabbi Nathan ben Jehiel (XII secolo) a proposito di questo corno leggiamo:

“Venne tra essi un altro piccolo corno”. Questi è il regno dei Cuthiti.

Cuth era un’antica città della Mesopotamia, prossima a Babilonia.

I suoi abitanti si stabilirono in Samaria e vi introdussero la divinità di Nergal, già adorata a Babilonia. Cuthita è sinonimo di idolatra, il nuovo regno dei Cuthiti è sempre il regno del lestes Ben Nezer.

In Midrash Shir, il commentario sui Cantici al fol.17.2, leggiamo:

“L’inverno è passato” [Cant.ii.11]; Questo è il regno dei Cuthiti.

E poco dopo:

“Il tempo è prossimo, quando il regno di Cuth sarà distrutto, e il regno dei cieli sarà rivelato”.
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 20/2/2016, 19:05




Ricordo in breve quale era l'argomento di Eric Laupot:


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1) che il Frammento 2 presente in Sulpicio Severo paragona i ''Christiani'' ad una stirps (''Radice sublata stirpem facile perituram'') è una coincidenza.
2) che il latino stirps in ebraico si traduce con nezer è una coincidenza.
3) Che da nezer sono derivati i termini Nazoraioi e Nazarenoi (a indicare i cristiani in Atti degli Apostoli) è una coincidenza.
4) l'occorrenza contemporanea di tre coincidenze 1, 2 & 3 è a sua volta una coincidenza troppo impossibile per essere una coincidenza.
5) perciò: chi scrisse il Frammento 2 era a conoscenza del punto 2 e del punto 3.
6) non poteva essere il folle apologeta cattolico Sulpicio Severo a conoscenza del punto 2.
7) perciò l'unico che poteva esserlo era Tacito o la sua fonte.
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Che cosa porta in aggiunta Saulnier all'argomento di Laupot?

Due altre prove (secondo lui):

A) la prima prova: anche qualche scrittore talmudico, parlando di un Nezer che altri non poteva essere che il Gesù della tradizione cristiana, lo chiamò il 'ramo maledetto', quindi applicandogli la metafora del ramo ma stavolta con un contrappasso negativo nel significato. Come è un contrappasso il fatto che il suo cadavere è lasciato appeso a marcire, la peggiore sorte che potesse capitare ad uno di cui i seguaci scrissero che ricevette una degna sepoltura e fu risorto (a sua volta un banalissimo tropos letterario, checchè ne dica quel demente apologeta cristiano di GELatina apologetica).

B) la seconda prova: l'avete sotto gli occhi nel commento di cui sopra, che cita in italiano le fonti citate da Saulnier nel suo impeccabile francese.

Ognuno è libero di lasciarsi convincere o meno da questi argomenti.

Io devo ancora pensarci un attimo.

Di certo penso che anche Saulnier concede il fatto che le citazioni di cui sopra sono davvero tarde (l'indizio apparentemente più favorevole al suo caso, ovvero il titolo stesso di questo thread, è del XII secolo, purtroppo). E penso che Saulnier concede il fatto che alcune di quelle citazioni si possono spiegare come banale competizione tra due religioni nemiche entrambe ad uno stato avanzato di separazione reciproca.
 
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