Origini delle Religioni

סְמִיכָה, SEMIKHAH

« Older   Newer »
  Share  
CAT_IMG Posted on 16/6/2013, 14:23
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Administrator
Posts:
8,422
Location:
Gotham

Status:







OPAC NAZIONALE

http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib





sanehdrin

http://translate.google.it/translate?hl=it...440%26bih%3D722


in inglese

www.sacred-texts.com/jud/tsa/


dal sahendrin

http://nowytestament.ovh.org/PRACE/Prace_n...nhedrin_90b.pdf


ציון


tzyon , antico nome di Gerusalemme





סְמִיכָה


SEMIKHAH




(Heb. סְמִיכָה; “porre,„ Lit. “che pende„ delle mani). La parola è utilizzata in due sensi.

Dei sacrifici


L'atto di semikhah ha costituito la dedica dal proprietario degli animali sacrificati sull'altare. L'atto, che era obbligatorio ogni volta che i sacrifici sono stati offerti dagli individui (uomini. 9:7; Mutili. Yad, Ma'aseh ha-Korbanot 3: 6), è stato effettuato dal proprietario che pone entrambe sue mani con il tutto suo potrebbe fra i corni dell'animale immediatamente prima che si è spedetto (lev. 1:4 FF. ; Sifra 4; Mutili. posizione. 3:13 di CIT). La cerimonia ha avuto luogo nel cortile del tempio, in cui l'animale è stato ucciso (uomini. 93a, b).

Ha dovuto essere eseguito con le mani pulite, di modo che niente ha potuto interporre fra loro e la testa della bestia (mutili. posizione. CIT). Non si è applicata, con due eccezioni, ai sacrifici comunali (uomini. 9: 7), né agli uccelli (Git. 28b). Un altro requisito era che l'atto ha dovuto essere effettuato in persona dal proprietario e non potrebbe essere eseguito dalla procura (uomini. 9:8; Mutili. posizione. CIT 3: 8).

Dei giudici, degli anziani e dei rabbini


Tutti i capi religiosi ebrei hanno dovuto essere ordinati prima che fossero permessi per eseguire determinate funzioni giudiziarie e per decidere le domande pratiche nella legge ebrea. La bibbia collega che Mosè ha ordinato Joshua disponendo le sue mani su lui, quindi trasferendo una parte di suo spirito a Joshua (numerico. 27:22, 23; Deut. 34: 9).

Mosè inoltre ha ordinato i 70 anziani che lo hanno assistito nel governare la gente (numerica. 11:16 - 17, 24-25). Gli anziani ordinati da Mosè hanno ordinato i loro successori, che a loro volta hanno ordinato altri, di modo che là esistente una catena ininterrotta di classificazione da Mosè giù al periodo del secondo tempio (mutili. Yad, Sanh. 4: 2). Per determinati secoli la tradizione di ordinare dalla stenditura delle mani è stata continuata, ma i rabbini più successivamente hanno deciso di ordinare soltanto conferendo il titolo “rabbino„ oralmente o nella scrittura (ibid., 4: 2).


La classificazione è stata richiesta sia per l'appartenenza nel grande Sanhedrin che i più piccoli istituti universitari regolari e di Sanhedrins dei giudici autorizzati per decidere i casi legali. Tre file degli studiosi si sono sedute sempre prima del Sanhedrin ed ogni volta che è diventato necessario scegliere un nuovo membro, uno studioso dalla prima fila è stato scelto e ordinato stato (Sanh. 4: 4). Durante il periodo di Judah ha-Nasi è decretato stato che tutta la decisione religio-legale, compreso le decisioni concernenti legge puramente cerimoniale, potrebbe essere data soltanto da quelle autorizzata correttamente (Sanh. 5b).


Mentre tutta la persona ebrea qualificata potrebbe servire da giudice nei casi civili, solo gli ebrei della discesa pura erano eleggibili aggiudicare negli argomenti criminali che comprendono la pena di morte (Sanh. 4: 2). La classificazione inoltre è stata richiesta di giudicare nei casi che comprendono la punizione corporea e le indennità, per intercalare i mesi e gli anni, per liberare gli animali del primogenito per uso profano a causa dell'eliminazione dei difetti, per annullare i voti e per passare il divieto di scomunica (*ḥerem ). Soltanto un trasferimento dello spirito divino che originale riposava su Mosè ha autorizzato la persona ordinata per prendere le decisioni in queste zone cruciali. La classificazione ha potuto essere limitata a soltanto una o ad alcune di queste varie funzioni.


Il grado più basso di classificazione ha autorizzato il rabbino a decidere soltanto le domande religiose, mentre l'più alto grado lo ha autorizzato ad ispezionare i firstlings, oltre alla decisione delle domande religiose ed a giudicare le cause penali (Sanh. 5a; Mutili. posizione. CIT 4: 8). La formula completa di classificazione era “Yoreh Yoreh Yaddin Yaddin. Yattir Yattir“(“maggio decide? PuòPagina 275 | Inizio articolo decida. Può giudicare? Può giudicare. Può permettere? Può permettere„). Rav, il fondatore dell'accademia di Sura in Babilonia, è stato autorizzato ad esercitare i soltanto primi due di queste tre funzioni poiché è stato temuto che la sua eccessiva conoscenza dei difetti potrebbe permettergli di dichiarare che un difetto permanente e l'animale fossero permessi così per uso profano, dove agli spettatori è sembrato transitorio (Sanh. 5b). I privilegi di classificazione hanno potuto anche essere limitati ad un periodo specifico. R. Johanan ha ordinato soltanto R. Shaman per la durata della sua visita Babylonian (ibid.).


La classificazione stessa, di cui ha richiesto la presenza di tre anziani, uno chi egli stesso è stato ordinato, originale è stata eseguita da ogni insegnante ordinato sopra i suoi allievi (Sanh. 1:3; TJ, Sanh. 1:3, 19a). Tuttavia, come l'influenza del exilarch Babylonian aumentato, è diventato necessaria affinchè i ordinants ottenga la sua autorizzazione prima di servire da giudici in Babilonia (Sanh. 5a). In Ereẓ Israele inoltre è diventato necessario che i diversi studiosi ottengano il consenso del patriarca prima di ordinare i loro allievi.

A causa dell'alta considerazione intrattenuta per i patriarchi della casa di Hillel, che erano le teste riconosciute della comunità ebrea della Terra Santa durante i secoli a seguito del crollo di Rabban Johanan il B. Zakkai, nessuna classificazione è stata considerata valida senza il consenso del patriarca. Il patriarca egli stesso era inizialmente permesso di conferire senza consultare il Sanhedrin. Più successivamente il patriarca potrebbe assegnare soltanto il grado in collaborazione con la corte (TJ, Sanh. 1:3, 19a). Il termine utilizzato nella Terra Santa nei giorni di Gerusalemme Talmud per classificazione era minnui (letteralmente “appuntamento„ all'ufficio del giudice). In Babilonia la designazione di semikhah (semikhuta nell'aramaico) è stato conservato (ibid.). Il giorno di classificazione, il candidato ha indossato un indumento dello speciale (lev. R. 2: 4). Dopo la cerimonia, il presente degli studiosi elogiato nelle frasi ritmiche la persona ordinata.


Alla classificazione di R. Ze'ira è stata cantata: “Nessuna polvere, nessuna pittura, nessun ondeggiamento dei capelli ed ancora una gazzella graziosa„; alle classificazioni di Ammi e di Assi: “Come questi, come questi ordini fino noi„ (Ket. 17a). Dopo la cerimonia, sembra che il ordinand abbia consegnato un discorso pubblico su un argomento specifico (cfr. il caso dell'insegnante incompetente, Sanh. 7b). Semikhah ha potuto essere assegnato soltanto dagli studiosi risiedere in Ereẓ Israele agli studiosi presenti nella Terra Santa ai tempi della loro classificazione. Il ordinand non ha dovuto essere presente alla classificazione; ha bastato se gli insegnanti ordinare inviassero un messaggio lui, finchè tutti erano in Ereẓ Israele (mutili. Yad, Sanh. 4: 6). È riferito che Johanan si è addolorato perché non potrebbe ordinare Ḥanina e Oshaya poiché non hanno risieduto in Palestina (Sanh. 14a). Inoltre è riferito che c'erano due salvie, Jonathan il B. Aknai e Simeon il B. Ẓirud, uno di chi è stato ordinato perché era in Palestina mentre l'altro non era perché ha andato.


La denominazione di “rabbino“quindi non è usato mai per il Babylonian amoraim poiché non hanno posseduto semikhahed hanno il titolo “rav.„ Di conseguenza, le salvie Babylonian dipendevano dai loro colleghi palestinesi. “Presentiamo a loro„ eravamo l'atteggiamento Babylonian (sede potenziale di esplosione. 51a). Tuttavia, per accelerare la giustizia, gli studiosi Babylonian sono stati autorizzati per aggiudicare tutti i casi monetari come “gli agenti dei giudici nell'Israele„ (BK 84b). Ordinato una volta in Palestina, uno studioso potrebbe esercitare la sua autorità completa anche fuori dei suoi confini.


Dopo Kokhba *Bar Sommossa (132-35 C.E.), l'imperatore romano Hadrian ha tentato di concludere l'autorità spiritosa ancora maneggiata dal Sanhedrin, che era stato rasato di tutto l'appoggio del governo, vietando l'assegnazione di semikhah ai nuovi studiosi. È stato dichiarato che “chiunque ha eseguito una classificazione dovrebbe essere messo alla morte e chiunque ha ricevuto la classificazione dovrebbe essere messo alla morte, la città in cui la classificazione ha avuto luogo demolito ed i contorni in cui era stata eseguita hanno sradicato„ (Sanh. 14a). R. *Judah B. Bava è stato eseguito per ordinare vari dei suoi allievi in una NO--uomo-terra fra Usha e Shefaram. Non è chiaro quando l'originale semikhah con i poteri descritti precedentemente è stato cessato. L'opinione di maggioranza favorisce la parte posteriore del IV secolo durante il periodo di Hillel II. Secondo Naḥmanides (cfr. le sue note su Maimonides, Sefer ha-Mitzvot, no 153), questo è accaduto prima della riparazione del calendario permanente da Hillel in 361 C.E. Una certa data con l'estinzione del patriarcato alla morte di ultimo patriarca, *Gamaliel VI, in 425 C.E. Altri hanno fissato tardi il tempo quanto 1062 con la morte di Daniel B. Azariah, Gaon della Palestina. Ancora altri citano la prova che questa classificazione tradizionale ha continuato fino al periodo di Maimonides.



[Aaron Rothkoff]


In medievale e nei tempi moderni


dovuto le condizioni in via di trasformazione di vita ebrea, che hanno trasformato alcune delle funzioni della carica di rabbino, semikhah nuove connotazioni acquistate. Nel periodo geonic golah del rosh, *exilarch , conferito un'autorizzazione (reshut) soltanto “effettuare i compromessi fra le parti in causa, studiare le dispute legali, per fungere da arbitro e per eseguire i documenti giuridici.„ geonim anche sono stati autorizzati per nominare gli scrivani, i capi nel culto pubblico, giudici (*dayyanim ) ed insegnanti. Nel X secolo *Sherira Gaon ha scritto: “La fila [nell'accademia] sostituisce il Sanhedrin e la sua testa sostituisce Mosè il nostro insegnante,„ così continuando fino ad un certo punto il reclamo ad un genere di ordine sacro fra gli studiosi dell'accademia. La testa citata evidentemente è avoirdupois di baccano di scommessa. *Samuel B. Ali , Gaon di Bagdad nei 12Th secolo, definito le funzioni e l'autorità del avoirdupois di baccano di scommessa nel scrivere del R. *Zerachiah B. Isaac ha-Levi : “Lo abbiamo ordinato avoirdupois di baccano di scommessa dell'accademia e lo hanno autorizzato per rendere le decisioni in soldi e negli argomenti rituali, per affermare il primogenito ammissibile per uso profano a causa dei difetti, predicare il Torah in pubblico, consegnare le conferenze e nominare un interprete.„ I 12Th- viaggiatore di secolo *Benjamin di Tudela ha scritto che nel suo giorno il exilarch ha avuto l'autorità per nominare i sacerdoti locali nella Persia ed in molti altri paesi e che sono venuto a lui ad assicurare la destra consegnare le decisioni. *Judah B. Barzilai di Barcellona (11Th-12Th secolo) distinto fra la a minnui del ketav, un certificato dell'appuntamento As dayyan o diriga di un'accademia e della a masmikh del ketav, un certificato di classificazionePagina 276 | Inizio articolo “con cui ordinano uno degli studenti di essere chiamati rabbino o ḥakham. I casi che comprendono le indennità non sono Ereẓ esterno aggiudicato Israele e la classificazione non è effettuata dalla stenditura sopra delle mani sulla testa del ordinand. Soltanto redigono un certificato di classificazione.„


Queste nuove formulazioni e trasformazioni dell'antico semikhah tenda ad indicare che dall'in avanti del V secolo c'era sia un documento della nomina all'ufficio che ai poteri di conferimento di un atto, che era sempre di una natura sacrale. Ciò era particolarmente forte nel regime centralizzatore ed aristocratico della direzione geonic ma l'elemento sacrale non era mai presente nella stessa misura di che ha compreso in antico semikhah. Malgrado questa continuità di molti elementi del tradizionale semikhah, i tentativi di suo ripristino completo sono stati fatti di tanto in tanto. Fin dai giorni di *Elijah ha-Kohen Gaon della Palestina in 1083 un tal tentativo è stato fatto. Dalla struttura e dalla logica stesse di un modello autonomo della direzione nazionale e di una scala culturale dei valori nell'apprendimento cui e nello studioso erano supremo, può essere dedotto che dappertutto nelle comunità ebree - anche dopo i 12Th secolo - c'era una certa formula per la funzione giudiziaria ed i poteri di conferimento e per l'attestazione ai risultati da studioso. Della necessità questo sarebbe in qualche maggior o in poca misura di una natura sacrale. Dopo Morte del *Black e sotto l'influenza dei diplomi e dei titoli ha conferito dalle università cristiane, il termine semikhah riapparso in Ashkenaz (Franco-Germania), stante trasformato in un diploma ha conferito da un insegnante sul suo allievo che ha affermato la sue capacità e destra di essere giudice ed insegnante. Le prime onde degli esuli spagnoli hanno teso a considerare il Ashkenazi semikhah come prova di un orgoglio e di un'imitazione impropri dei modi cristiani. Eppure vari fattori - le speranze messianiche intrattenute dopo l'espulsione, la sensibilità che era necessario da rispondere all'esule ed alla dispersione dal ripristino di un'autorità sacrale centrale e lo stimolo per un'autorità che potrebbe assegnare la penitenza e l'assoluzione alla gente che ha lavorato nell'ambito di un senso di colpevolezza per vivere per un po di tempo As *anusim - combinato per ricordare la vista di Maimonides che in linea di principio semikhah potrebbe essere ristabilito (vedi sopra) ed in base a questo per sostenere ordinare un uomo che avrebbe rinnovato la catena sacrale di antico semikhah, così più successivamente ristabilendo il Sanhedrin ed aprendo la strada per il pentimento e la messia.



[Isaac Levitats]


Polemica sul rinnovamento del Semikhah


Malgrado la continuità dell'ordinamento giudiziario ebreo anche dopo la perdita del convenzionale tradizionale semikhah, ci sono stati alcuni tentativi di istituire nuovamente l'originale semikhah, Il punto di vista di Maimonides è focale a questo concetto del rinnovamento per He ha regolato quello “se tutte le salvie palestinesi acconsentissero all'unanimità per nominare e ordinare i giudici, quindi questi nuovi ordinants possederebbero l'autorità completa dell'originale ordinato giudica„ (Yad, Sanh. 4:11). Sulla base di questa decisione, un tentativo è stato fatto in 1538 dal R. *Berab di Jacob di Safed, a quel tempo la più grande comunità in Ereẓ Israele, di ristabilire la pratica di ordinare. All'iniziativa di Berab, 25 rabbini riuniti ed essi hanno ordinato Berab come loro rabbino principale. Berab poi ha ordinato altri quattro rabbini, includenti *Caro di Joseph , l'autore dello Shulḥan Arukh e Mosè di *Trani . Caro ha ordinato *Alshekh di Mosè , che Ḥayyim ordinato successivo vitale, il discepolo principale del R. *Luria di Isaac . Berab ha sperato che potrebbe unificare così le varie comunità ebree infine ristabilendo un Sanhedrin. I casi che comprendono le indennità potrebbero ora essere giudicati ancora e la flagellazione, che è stata richiesta da legge di riparare per i peccati del Conversos, potrebbe essere ordinata dalla corte. Tuttavia, Berab aveva trascurato ottenere il consenso dei rabbini di Gerusalemme. Il feltro posteriore slighted e rifiutato Berab quando ha richiesto che riconoscessero la sua autorità. Hanno protestato la sua innovazione e la testa della carica di rabbino di Gerusalemme, ibn Ḥabib di *Levi , ha scritto un intero trattato per provare l'illegalità delle azioni di Berab (Kunteres haSemikhah). Una polemica caustica è sorto fra Ibn Ḥabib e Berab e dopo la morte dell'ultimo in 1541 l'istituzione rinnovata di classificazione ha languito gradualmente in oscurità. Gli studiosi moderni hanno approvato l'opposizione di Ibn Ḥabib; inoltre è stato ritenuto che temesse che le azioni di Berab destassero le speculazioni messianiche in grado di provocare un movimento messianico falso (vedi B. Revel nel bibl.). Può anche essere che Ibn Ḥabib abbia sostenuto che non è stato permesso per accelerare l'arrivo dell'era messianica ristabilendo il Sanhedrin ma aspettare l'iniziativa divina (vedi J. Katz nel bibl.).


Con l'istituzione dello stato di Israele in 1948, R. *Maimon di Judah Leib , Dell'Israele il ministro in primo luogo degli affari religiosi, reso ad una simile richiesta per ristabilire il Sanhedrin. , Tuttavia, si è opposto a dalla stragrande maggioranza dei suoi colleghi dei gruppi non-Ortodossi come pure dai rabbini della destra estrema. Rabbino principale del Ashkenazi dell'Israele poi, *Herzog di Isaac , era inoltre titubante ed il tentativo è venuto ancora ad insignificante.

“NeoSemikhah“e Hattarat Hora'ah


Il termine semikhah inoltre è stato utilizzato per classificazione all'infuori del tradizionale convenzionale semikhah. Si è evoluto dal termine hora'ah del hattarat il quale significa letteralmente “l'autorizzazione rendere le decisioni„ negli argomenti permessi o severi da legge religiosa ebrea. L'infinito lehorot, nel senso di dell'interpretazione autorevole della legge, si presenta in relazione alle funzioni dei discendenti di Aaron, i sacerdoti, che inoltre hanno servito da insegnanti e giudici in 10:11 di Leviticus (cfr. Deut. 17:9 FF.). Inoltre è stato capito in questo senso nel Talmud (Ker. 13b). hora'ah del hattarat era generalmente un diploma rabbinico che testimonia alla forma fisica della persona a cui era stata pubblicata. Inoltre ha autorizzato il destinatario per compiere le funzioni di un rabbino, che erano originale quelle di fungere da giudice per i membri della comunità che lo ha impegnato. Inizialmente questo documento non ha somigliato alla lingua dell'originale semikhah, non ha dichiarato yaddin del yoreh del yorehe non ne ha avuto dell'autorità ampia dell'originale semikhah. La forma più in anticipo di hora'ah del hattarat è stato chiamato reshut del iggeret (“lettera di permesso„) o pitka de-dayyanuta (“decreto della giurisdizione„). Un tal documento, composto nell'aramaico nel periodo geonic del IX secolo, legge:
Pagina 277 | Inizio articolo

Abbiamo nominato Peloni B. Peloni [cioè, N., figlio del N.] una giustizia nella città di… e lo abbiamo investito con l'autorità per amministrare i diritti civili e per sorvegliare tutti gli argomenti per quanto riguarda i ordini e quello che è proibito e permesso e collegato con il timore di Dio. Ha l'autorità per fare quello che pensa è adeguato a chiunque che non obbedice ai suoi verdetti. La canaglia è similarmente [la punizione di] cielo suscettibile„ (A. Harkavy (ed.), La-Aḥaronim della VE-Gam della La-Rishonim di Zikkaron, 4 (1887), 80).


Originale, il titolo “rabbino„ si è limitato alle autorità religiose che eseguono le funzioni dei giudici ordinati con la tradizione convenzionale di semikhah. Come dichiarato, le loro controparti in Babilonia si sono riferite a sempre come “rav„ (cfr. Sanh. 136f. e BM 85bf). Il titolo “rabbino„ compare ancora nei medio evo. Poi è stato conceduto sia sulle autorità di Sephardi che di Ashkenazi nella legge rabbinica, sebbene non negli stessi percepisca come suo uso precedente durante il periodo talmudico in cui l'originale semikhah ancora è stato assegnato. Dai 13Th secolo, documenti “di neosemikhah“la classificazione ha cominciato a somigliare al formato del tradizionale semikhah. I destinatari sono stati autorizzati per essere yoreh del yoreh negli argomenti dei rituali, mentre lo studente più avanzato è stato permesso per essere yaddin del yaddin in tutte le zone di legge ebrea. Il Sephardim ha fatto più discriminare l'uso di questo epiteto rabbinico che il Ashkenazim chiamando lo studioso rabbinico ordinario ḥakhame riservando la designazione più onorificamente “del rabbino„ agli uomini di apprendimento eccezionale (cfr. David Messer Leon Kevod Ḥakhamim, ed. da S. Bernfeld (1899), 63). Durante la seconda metà dei 14Th secolo il titolo Morenu (“la nostri guida ed insegnante„) è stato presentato come la designazione per una chi ha posseduto “neosemikhah“in Franco-Germania. Formule per “neosemikhah“era fisse come pure la stipulazione delle qualificazioni e dei privilegi ben definiti per quelle che possiedono questo grado. Precedentemente non c'era necessità per tutti i rabbini e studiosi di portare un brevetto di semikhah con loro poiché la loro autorità riposava su personale, piuttosto che i motivi istituzionali. Ciò è cambiato con lo sradicamento del yeshivot e delle comunità nei 14Th e 15Th secoli in Franco-Germania. Convenzionale semikhah è diventato una necessità per la salvaguardia delle norme accademiche della carica di rabbino in un momento in cui la dispersione e la migrazione degli studiosi e il yeshivot hanno messo in pericolo la continuità delle tradizioni accademiche. Tuttavia, non appena semikhah è stato formalizzato, un processo dell'insieme di istituzionalizzazione dentro, così permettendo per pochi tipi di studiosi di raggiungere l'autorità ed il privilegio rabbinici. Ciò inoltre è stata accelerata dalla pratica imminente dei righelli locali nominare “i rabbini principali„ ai fini dell'amministrazione fiscale. I problemi sociali, personali e accademici in questione “nel Ashkenazi semikhah“ha continuato a formare bene un oggetto per la discussione animata fra gli studiosi nei 17Th secolo. È rientrato nell'attacco pesante dai rabbini di Sephardi dopo l'espulsione dalla Spagna.


Occasionalmente, semikhah è diventato una fonte di reddito per i rabbini ed era necessario affinchè le comunità ed i consigli generali promulgasse takkanot per quanto riguarda i privilegi e le qualificazioni relativi a semikhah. Per la fine dei 16Th secolo, il titolo di Morenu era cessato di essere di un carattere puramente accademico e sempre più è stato utilizzato come simbolo di status sociale nelle comunità (vedi Breuer nel bibl.). Lo studioso fornito di questo “neosemikhah“poteva soltanto esercitare la sua autorità con il consenso della comunità che lo ha eletto. La sua giurisdizione è stata limitata a quella comunità. R. Isaac B. Sheshet ha reso una decisione (1380) su questo punto nel caso della comunità francese della Provenza, che non avrebbe permesso l'interferenza del R. *Meir B. Baruch di Rothenburg nei suoi affari (Teshuvot ha-Ribash, no. 268-73). Meir aveva ordinato e nominato un nuovo rabbino principale per la Provenza che ha ritenuto era più degno della propria scelta della comunità. Tuttavia, il suo intervento è stato rifiutato. A causa della sua partecipazione a questo tipo di disputa, alcuni studiosi hanno pensato erroneamente che Meir avesse tentato di rintrodurre l'originale convenzionale semikhah. Tuttavia, entro i confini del suo proprio comunità la giurisdizione dello studioso era suprema. Nessun altro rabbino ha avuto il diritto per intervenire senza suo consenso (cfr. Samuel Archivolti Palgei Mayim (Salonicco, 1608), 15a).


Era un principio stabilito, datante a partire dal tannaim, non c'era quell'nessun allievo di pubblicare una decisione in presenza del suo insegnante (Er. 63a). L'età per ricevere semikhah o hora'ah del hattarat erano 18. Eleazar B. Azariah si è nominato testa dell'accademia a questa età (Ber. 27b, 28a) come era Rabbah (Ber. 64a; cfr. Yev. 105a) e Hai Gaon. David Messer Leon ha ricevuto il suo titolo a 18, a Napoli (Kevod Ḥakhamim, 64). La domanda della che grado di apprendimento autorizza uno studioso a ricevere il diploma dal suo insegnante completamente è discussa da Messer Leon. È necessario affinchè lo studente padroneggi le fonti originali di bibbia e di Talmud e da avere il potere logico di ragionamento. Nei 18Th e 19Th secoli per gli studenti rabbinici d'aspirazione è diventato consueto ricevere la classificazione dalla conduzione delle figure rabbiniche, oltre ai diplomi che hanno ricevuto dai loro propri insegnanti. Sono stati esaminati oralmente dai rabbini celebri e se trovato sufficiente istruito e degno, inoltre sono stati assegnati i certificati di classificazione da questi studiosi ben noti. Ciò che segue è il testo di un tal diploma assegnato dal R. *Spektor di Isaac Elhanan di Kovno (D. 1896), da cui la maggior parte dei rabbini russi della seconda metà dei 19Th il secolo ha ricevuto il loro “neosemikhah“:



ופלפלתיעמוהרבהוהואמלאדברה׳בש״סובפסוקיםוגםהנהודרשןמפוארנאהדורשונאהמקיים del יליד del קושטאמריאמתניתןלכתובעלהאיגבראיקיראברב……: ובכןאמריישרכוחווחילולאורייתאו, יורהיורהידיןידיןבד״מואו״הוגו״חוטוט״ה [בדיניממונותואיסורוהיתרוגיטיןוחליצהוטומאהוטהרה]: ראויוהגוןהרבהנ״ללנהלצאןקדשים del ויהארעואשישלחלוהרחמןמקוםמכובדלפיכבודוכי…. ימיםלחדש del ובאתיעה״חיום…: לפ״ק: נאםיצחקאלחנןהחופ״קקאוונע


Veramente, queste parole della verità possono essere attribuite a quell'uomo degno, rabbino…, un nativo di…, con cui completamente ho discusso il Talmud ed i codici in cui lo trovo da riempire di parola del signore. È inoltre un predicatore eccellente, predicante che cosa è morale e praticando che cosa predica. Di conseguenza dico: Lasci il suo potere e potrebbe nel Torah essere incoraggiato. Lascilo insegnare a e decidere in tutti gli argomenti di legge monetaria, dietetica e rituale, ottenga e ḥaliẓahe leggi concernenti pulizia ed uncleanliness. Può essere la volontà del onnipotente per inviargli un onoratoPagina 278 | Inizio articolo posizione conformemente alle sue virtù. Il pozzo detto del rabbino merita ed è vero competente per guidare una moltitudine. Firmato a questa data… Isaac Elhanan, che abita qui nella congregazione santa di Kovno.

Pratica moderna dei rabbini ordinare


Durante i 19Th secolo, un cambiamento drastico ha avuto luogo riguardo alla posizione, ai requisiti ed all'addestramento dei rabbini. Il cambiamento è provenuto in Germania, che si è trasformata in nel centro per lo sviluppo di giudaismo di riforma e per lo studio scientifico sulla storia ebrea e sulla religione ebrea. La conoscenza solamente del Talmud e dei codici più non è stata ritenuta sufficiente e molte comunità ora hanno richiesto che i loro rabbini fossero messi in versi negli studi vernacolari e secolari e negli oggetti giudaico cristiana ausiliarii. Il yeshivot e l'istruzione non supervisionata dai diversi rabbini sono stati trovati per essere sempre più insoddisfacenti. Il malcontento con la carica di rabbino tradizionale più ulteriormente è stato intensificato dalla diffusione rapida di giudaismo di riforma. Per riempire queste nuove circostanze, i seminari rabbinici sono stati organizzati nella successione rapida. Con lo sviluppo di queste scuole, i programmi di studi sono stati evoluti che più non hanno disposto lo sforzo su Talmud e sui codici. Di più il seminario particolare si muovesse a partire da ortodossia, dal meno suo Talmud sottolineato programma di studi e dagli oggetti riferiti. La bibbia, l'omiletica, la storia e la filosofia ebrea, la grammatica di ebreo e delle lingue cognate, la psicologia pastorale e l'amministrazione della sinagoga si sono trasformate in gradualmente in corsi dello studio richiesti integrali per gli studenti rabbinici. Molti di questi seminari più non hanno assegnato il grado rabbinico tradizionale, ma piuttosto hanno certificato i loro laureati come “i predicatori ed insegnanti nell'Israele.„ Alcune scuole hanno assegnato due diplomi differenti. La maggior parte dei laureati hanno ricevuto semplicemente “il grado dell'insegnante e del predicatore„, mentre gli studenti più avanzati hanno ricevuto il tradizionale yaddin del yaddin del yoreh del yoreh classificazione dopo avere passato gli esami speciali di Talmud e dei codici. Alcune scuole continuate per comprendere la formula tradizionale di classificazione nel formato del suo grado, ma questa formula ora stavano utilizzande nel senso cerimoniale piuttosto che come indicazione della conoscenza del laureato dei codici.


Nell'Israele contemporaneo, in cui c'è yeshivot solamente tradizionale che ordinano i rabbini, il metodo e la forma tradizionali di classificazione è utilizzato. Negli Stati Uniti, il seminario teologico di Isaac Elchanan del rabbino di Università di *Yeshiva inoltre ordina i suoi laureati al modo tradizionale dopo che completano un corso dello studio che sollecita Talmud ed i codici. Il seminario teologico ebreo non assegna la classificazione tradizionale ai suoi studenti. L'istituto universitario ebraico del sindacato comprende la formula tradizionale di yaddin del yaddin del yoreh del yoreh nella versione ebraica della sua certificazione, ma in questa è puramente nel senso convenzionale. Il titolo “rabbino“non è quindi più un'indicazione, come spettava ai secoli scorsi, che il suo portatore è informato completamente del Talmud e codici, ma è il titolo comunemente accettato per i leader spirituali di tutte le denominazioni ebree, ortodosso, conservatore, della riforma e del ricostruzionista.



[Aaron Rothkoff]


Classificazione delle donne


La classificazione rabbinica femminile ha cominciato ad essere riflessa seriamente verso la fine di 19Th secolo in Germania e negli Stati Uniti come, conseguenza naturale, se scomoda dell'insistenza del giudaismo di riforma sull'uguaglianza degli uomini e donne. Le donne ordinare inoltre sono emerso come componente di più grande dibattito circa i diritti delle donne e del loro accesso alle professioni istruite. Se le donne desiderassero diventare medici, avvocati e ministri, professioni che poi in gran parte li hanno esclusi, perché non dovrebbero anche aspirare alla carica di rabbino? Tuttavia, l'ambivalenza dei capi ebrei di riforma, che hanno lottato per equilibrare il loro impegno lungo-dichiarato all'emancipazione religiosa delle donne ebree con i loro propri pregiudizi radicati circa la sfera adeguata delle donne e le loro percezioni della ricettività delle loro congregazioni ai rabbini femminili, ha ritardato un impegno positivo alla classificazione delle donne per quasi un secolo, malgrado una serie di sfidanti. Ha preso la collisione di femminismo dell'secondo-onda con giudaismo americano per azionare le donne nella carica di rabbino in un modo continuo ed istituzionalizzato. Entro la prima decade del XXI secolo, la presenza di centinaia di rabbini femminili aveva ampliato le nozioni tradizionali della direzione religiosa in tutto il mondo ebreo.


Il dibattito americano sopra i rabbini femminili in primo luogo è affiorato pubblicamente nei 1890s mentre la stampa ha ordinato il predicatore ebreo femminile carismatico *Frank del raggio “il rabbino della ragazza dell'ovest dorato.„ Nelle decadi che sono seguito, una serie di individui ha sfidato i seminari rabbinici americani stabiliti, ciascuno cercanti senza successo di diventare la prima donna ordinata mai e speranti di ardere un percorso affinchè altre segua. Questi includono Martha Neumark (1904-1981), di cui la richiesta per un quadro di comando di alta festa, seguente tre anni di studio intensivo all'istituto universitario ebraico del sindacato, infine ha condotto ad un voto 1923 dal consiglio superiore di disposizione che sostengono la politica soltanto degli uomini ordinare. Le aspirazioni di altre donne capaci di questa era inoltre sono state deluse, compreso quelle di Helen Hadassah Levinthal che non è stata ordinata con i suoi compagni di classe maschii all'istituto ebreo della religione in 1939, malgrado stare bene alla prima donna americana per completare un programma di studi rabbinico. Apparentemente, nessun di questi sfidanti erano informati che in 1935, in Germania, *Jonas di Regina (1902-1944) già era stato ordinato privatamente. Ha usato la sua posizione rabbinica per offrire il conforto lei ha perseguitato i co-religionists in Germania nazista, ma, perché ha diviso il loro destino, le notizie della sua innovazione perita con lei.


Negli anni 50, la domanda della classificazione delle donne ha ricevuto la nuova attenzione quando la storia di *Ackerman di Paula Herskovitz , a rebbetzin chi è riuscito il suo marito recente nel quadro di comando è stato considerato così interessante che la sua immagine comparisse dentro Tempo rivista. La pubblicità circa il successo crescente delle donne nel ministero protestante inoltre ha spinto i rabbini di riforma, i giornalisti ebrei ed i capi della federazione nazionale di riforma delle sorellanze del tempio a ritornare alla domanda dei rabbini delle donne. Simultaneamente, negli anni 50 e negli anni 60, un piccolo gruppo di studentesse idealistiche e capaci era venuto a HUC-JIR con le speranze che i loro studi condurrebbero a classificazione rabbinica.Pagina 279 | Inizio articolo La domanda di classificazione femminile ha guadagnato la maggior urgenza negli anni 60. Altrettanti Americani ed americano che gli ebrei hanno abbracciato un impegno femminista ad egualitarismo, classificazione femminile si sono trasformati in in un simbolo importante dell'impegno del giudaismo all'equità di genere.


*Priesand di Jane di battuta (1946 -), una giovane donna di talento e tenace, è diventato il primo rabbino della donna in America settentrionale in 1972, ordinato dall'istituto Istituto-Ebreo del sindacato ebraico della religione a Cincinnati, l'Ohio. La decisione per ordinare Priesand non era mai un risultato scontato, ma sembra probabilmente che affermare un rabbino della donna più non sia sembrato così rivoluzionaria contro il contesto del sociale drammatico e delle sollevazioni politiche nella vita americana in questa epoca. Acconsentendo alla classificazione delle donne, i capi di riforma potevano ritrarrsi come continuazione del loro progetto storico di adattamento del giudaismo per rispondere a modernità mentre simultaneamente dimostravano l'impegno del giudaismo di riforma all'uguaglianza delle donne. Due anni più successivamente il movimento del ricostruzionista ha ordinato il suo primo studente rabbinico femminile, *Sasso di Sandy Eisenberg (1947 -) e, in 1985, dopo un dibattito pubblico rumoroso che è durato leggermente durante una decade, il movimento conservatore ha seguito il vestito con la classificazione di *Eilberg del Amy (1955 -). Proprio mentre la domanda del permissibility della classificazione delle donne chiuso nei movimenti liberali di giudaismo americano e le prime donne sono state ordinate in Gran Bretagna e nell'Israele, gli ebrei ortodossi impegnati hanno cominciato a chiedere se e quando ci sarebbero stati rabbini ortodossi femminili. Nell'inizio del XXI secolo, le donne halakhically informate hanno servito da assistenti rabbinici in alcune congregazioni ortodosse moderne in America settentrionale e come fautori esperti sugli aspetti legali si è collegato con lo stato delle donne nell'Israele.


Come la lotta per classificazione femminile chiusa per molti, la storia delle donne nella carica di rabbino si è aperta. Gli studenti ed i rabbini rabbinici delle donne hanno avuti un impatto trasformatore sui loro seminari, sui loro congregants e sui loro colleghi maschii ed hanno affrontato le numerose sfide nello sforzo per riconciliare il giudaismo con le voci e le prospettive delle donne. Le prime generazioni dei rabbini femminili hanno imparato convincere le congregazioni impiegarle, stabilire la loro autorità fino ad ora esclusivamente in una professione maschio e negoziare per i vantaggi quale congedo di maternità. Inoltre, i rabbini femminili hanno confrontato l'emarginazione delle voci e dei punti di vista delle donne nei testi sacri e nella liturgia di tradizione ebrea ed hanno concentrato l'attenzione sui modelli di forza, di intelligenza e della direzione femminili nel passato ebreo. Molti si sono uniti con altre donne ebree contemporanee per creare i nuovi rituali per riconoscere e sacralize i momenti di cambiamento, della gioia e della disperazione nelle vite delle donne. Inoltre hanno esteso la loro critica femminista per comprendere le sfide che pongono ai gay ed alle lesbiche.


In ogni contesto in cui funzionano, sui quadri di comando ed in aule, sotto ḥuppah ed alla tavola di circoncisione, i rabbini delle donne hanno chiarito i loro congregants, studenti e colleghi maschii circa l'impatto del genere nel giudaismo e per le donne ebree. In tal modo, hanno rimodellato il giudaismo moderno nei modi assolutamente inconcepibili un breve mezzo secolo fa.



Vedi inoltre *Rabbis, carica di rabbino ; Addestramento *Rabbinical, americano ; Seminari rabbinici .


[Pamela S. Nadell (2ND ed.)]


BIBLIOGRAFIA:


W. Bacher, in: MGWJ, 38 (1894), 122-7; Judah Ben Barzilai di Barcellona, Sefer ha-Shetarot, ed. da S.Ḥ. Halberstam (1898, repr. 1967);

L. Ginzberg, Geonica, 1 (1909); Graetz, Hist, indice, s.v. Classificazione; Schuerer, Gesch, 2 (19074), 237-67;


H.J. Bornstein, Mishpat haSemikhah la VE-Koroteha (1919);

B. Goda, in: Horeb, 5 (1939), 1-26; Il barone, la Comunità, 2 (1942), 67-68, 79, vede inoltre l'indice S.V. Classificazione;

Y.L. Maimon, Bi-Medinatenu ha-Meḥuddeshet di Ḥiddush ha-Sanhedrin (1951);

J. Newman, Semikhah (Classificazione); uno studio sulla sue origine, storia e funzione (1950), compreso bibl., xiii-xiv; J. Katz, in: Zion, 16 (1951), 28-45 (seconde impaginazioni, riassunto dell'Ing, iii);

S.B. Hoenig, Il grande Sanhedrin (1953); S. Zeitlin, Direzione religiosa e secolare (1943); idem, in: JQR, 7 (1916/17), 499-517; 56 (1966), 240-1; 31 (1940/41), 1-58, 287-300;

M. Benayahu, in: Sefer Yovel… Baer (1960), 248-69; H. Mensola del camino, Studi nella storia del Sanhedrin (1961), indice; J. Katz, Sefer Zikkaron le-Binyamin de Vries (1961), 281-94;

H.Z. Dimitrovsky, in: Sefunot, 10 (1966), 113-92 (riassunto dell'Ing, 12-13);

Z. Falk, in: De'ot, 30 (1966), 233-42 (anche in: Sinai, 58 (1966), 239-49);

Breuer, in: Zion, 33 (1968), 15-46; H.H. Ben-Sasson, Toledot Yisrael, 2 (1969), 264-7. AGGIUNGA. BIBLIOGRAFIA: S. Greenberg (ed.), La classificazione delle donne come rabbini: Studi e Responsa (1988);

E. Klapheck, Fraeulein Rabbiner Jonas: La storia del primo rabbino della donna (2004); P.S. Nadell, Donne che sarebbero rabbini: Una storia della classificazione delle donne, 1889-1985 (1998);

H. Ner-David. Vita sulle frange: Un viaggio femminista verso classificazione rabbinica tradizionale (2000); S. Sheridan (ed.), Senta la nostra voce: I rabbini delle donne raccontano le loro storie (1994);

Ed i portoni aperti: Donne nella carica di rabbino (film, 2005); R. Alpert, S. Levi Elwell e S. Idelson (eds.), Rabbini lesbici: La prima generazione (2001).

Citazione fonte (MLA 7a edizione)

Levitats, Isaac, Aaron Rothkoff, and Pamela S. Nadell. "Semikhah." Encyclopaedia Judaica. Ed. Michael Berenbaum and Fred Skolnik. 2nd ed. Vol. 18. Detroit: Macmillan Reference USA, 2007. 274-279. Gale Virtual Reference Library. Web. 16 June 2013.

Document URL
http://go.galegroup.com/ps/i.do?id=GALE%CX...t=r&p=GVRL&sw=w


Numero documento Gale: GALE|CX2587518015


Visualizza altri articoli collegati ai termini di indice:

I localizzatori di pagine che si riferiscono a questo articolo non hanno un collegamento ipertestuale.
Ackerman, Paula Herskovitz, 1: 357-358
18: 278

Benjamin of Tudela, on functions of rabbinate, 18: 275


Berab, Jacob, 18: 276
3: 397-398

Eilberg, Amy, 18: 279
18: 403
6: 253-254

Eisenberg, Sandy, 18: 279

Hadrian, Publius Aelius (Roman emperor), 18: 275
3: 158
8: 193-194
9: 202

Hattarat hora'ah, semikhah, 18: 276-278

Judah ben Barzillai al-Bargeloni, on functions of rabbinate, 18: 275-276


Judges and judiciary semikhah, 18: 274-275
18: 276


Kunteres ha-Semikhah (Ibn Ḥabib), 18: 275

Levinthal, Helen Hadassah, 12: 724
18: 278

Middle Ages semikhah, 18: 275-276


Moses, ordination of elders, 18: 274


Neumark, Martha, 18: 278

Ordination, 17: 13-14
17: 643
18: 274-279

Priesand, Sally Jane, 13: 139
15: 234
15: 393
16: 509-510
17: 178
18: 279

Rabbis, ordination, 17: 16
17: 18
18: 274-275
18: 278-279

restriction of title, 18: 276


Reconstructionist Judaism, Eisenberg, Sandy, 18: 279


Reform Judaism, U.S. women, ordination of, 18: 278-279



Sacrifices, semikhah, 18: 274


Samuel ben Ali, 17: 768
18: 275

Semikhah, 12: 702
16: 330
18: 274-279
3: 397-398

Sherira ben Ḥanina Gaon, on functions of rabbinate, 18: 275


Women, ordination, 17: 16
17: 17
17: 18
18: 278-279
19: 361
20: 367-368
21: 186
5: 174




Disclaimer:You have requested a machine translation of selected content from our databases. This functionality is provided solely for your convenience and is in no way intended to replace human translation. Neither Cengage Learning nor its licensors make any representations or warranties with respect to the translations. The translations are automatically generated "AS IS" and "AS AVAILABLE" and are not retained in our systems. CENGAGE LEARNING AND ITS LICENSORS SPECIFICALLY DISCLAIM ANY AND ALL EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING WITHOUT LIMITATION, ANY WARRANTIES FOR AVAILABILITY, ACCURACY, TIMELINESS, COMPLETENESS, NON-INFRINGEMENT, MERCHANTABILITY OR FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. Your use of the translations is subject to all use restrictions contained in The Cengage Learning Subscription and License Agreement and/or the Gale Virtual Reference Library Terms and Conditions and by using the translation functionality you agree to forgo any and all claims against Cengage Learning or its licensors for your use of the translation functionality and any output derived therefrom.


Top of page


"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

""""""""

"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""




SEMIKHAH


SEMIKHAH (Heb. סְמִיכָה; "laying," lit. "leaning" of the hands). The word is used in two senses.

Of Sacrifices


The act of semikhah constituted the dedication by the owner of animals sacrificed on the altar. The act, which was obligatory whenever sacrifices were offered by individuals (Men. 9:7; Maim. Yad, Ma'aseh ha-Korbanot 3:6), was carried out by the owner laying both his hands with all his might between the horns of the animal immediately before it was dispatched (Lev. 1:4ff.; Sifra 4; Maim. loc. cit. 3:13). The ceremony took place in the courtyard of the Temple, where the animal was slain (Men. 93a, b). It had to be performed with bare hands, so that nothing might interpose between them and the head of the beast (Maim. loc. cit.). It did not apply, with two exceptions, to communal sacrifices (Men. 9:7), nor to birds (Git. 28b). Another requirement was that the act had to be carried out by the owner in person and could not be performed by proxy (Men. 9:8; Maim. loc. cit. 3:8).

Of Judges, Elders, and Rabbis


All Jewish religious leaders had to be ordained before they were permitted to perform certain judicial functions and to decide practical questions in Jewish law. The Bible relates that Moses ordained Joshua by placing his hands on him, thereby transferring a portion of his spirit to Joshua (Num. 27:22, 23; Deut. 34:9). Moses also ordained the 70 elders who assisted him in governing the people (Num. 11:16–17, 24–25). The elders ordained by Moses ordained their successors, who in turn ordained others, so that there existed an unbroken chain of ordination from Moses down to the time of the Second Temple (Maim. Yad, Sanh. 4:2). For some centuries the tradition of ordaining by the laying of the hands was continued, but the rabbis later decided to ordain by merely conferring the title "rabbi" either orally or in writing (ibid., 4:2).


Ordination was required both for membership in the Great Sanhedrin, and the smaller Sanhedrins and regular colleges of judges empowered to decide legal cases. Three rows of scholars always sat before the Sanhedrin, and whenever it became necessary to choose a new member, a scholar from the first row was chosen and ordained (Sanh. 4:4). During the time of Judah ha-Nasi it was decreed that any religio-legal decision, including decisions relating to purely ceremonial law, could only be given by those properly authorized (Sanh. 5b). While any qualified Jewish person could serve as a judge in civil cases, only Jews of pure descent were eligible to adjudicate in criminal matters involving capital punishment (Sanh. 4:2). Ordination was also required to judge in cases involving corporal punishment and fines, to intercalate months and years, to release the firstborn animals for profane use by reason of disqualifying blemishes, to annul vows, and to pass the ban of excommunication (*ḥerem ). Only a transfer of the Divine Spirit which originally rested on Moses empowered the ordained person to make decisions in these crucial areas. Ordination could be limited to only one or some of these various functions. The lowest degree of ordination entitled the rabbi to decide only religious questions, while the highest degree entitled him to inspect firstlings, in addition to deciding religious questions and judging criminal cases (Sanh. 5a; Maim. loc. cit. 4:8). The complete formula of ordination was "Yoreh Yoreh Yaddin Yaddin. Yattir Yattir" ("May he decide? He mayPage 275 | Top of Article decide. May he judge? He may judge. May he permit? He may permit"). Rav, the founder of the academy of Sura in Babylonia, was authorized to exercise only the first two of these three functions since it was feared that his excessive knowledge of blemishes might enable him to declare a blemish permanent and the animal thus be permitted for profane use, where to the bystanders it appeared transitory (Sanh. 5b). The privileges of ordination could also be limited to a specific period. R. Johanan only ordained R. Shaman for the duration of his Babylonian visit (ibid.).


The ordination itself, which required the presence of three elders, one of whom was himself ordained, was originally performed by every ordained teacher upon his pupils (Sanh. 1:3; TJ, Sanh. 1:3, 19a). Nevertheless, as the influence of the Babylonian exilarch increased, it became necessary for the ordinants to obtain his authorization before serving as judges in Babylonia (Sanh. 5a). In Ereẓ Israel it also became necessary for individual scholars to obtain the consent of the patriarch before ordaining their pupils. On account of the high regard entertained for the patriarchs of the house of Hillel, who were the recognized heads of the Jewish community of the Holy Land during the centuries subsequent to the demise of Rabban Johanan b. Zakkai, no ordination was considered valid without the patriarch's consent. The patriarch himself was at first permitted to confer it without consulting the Sanhedrin. Later the patriarch could only grant the degree in cooperation with the court (TJ, Sanh. 1:3, 19a). The term used in the Holy Land in the days of the Jerusalem Talmud for ordination was minnui (literally "appointment" to the office of judge). In Babylonia the designation of semikhah (semikhuta in Aramaic) was retained (ibid.). On the day of ordination, the candidate wore a special garment (Lev. R. 2:4). After the ceremony, the scholars present praised in rhythmic sentences the person ordained. At the ordination of R. Ze'ira it was sung: "No powder, no paint, no waving of the hair, and still a graceful gazelle"; at the ordinations of Ammi and Assi: "Such as these, such as these ordain unto us" (Ket. 17a). After the ceremony, it seems that the ordinand delivered a public discourse on a specific topic (cf. the case of the incompetent teacher, Sanh. 7b). Semikhah could only be granted by scholars residing in Ereẓ Israel to scholars present in the Holy Land at the time of their ordination. The ordinand did not have to be present at the ordination; it sufficed if the ordaining teachers sent a message to him, as long as they all were in Ereẓ Israel (Maim. Yad, Sanh. 4:6). It is related that Johanan was grieved because he could not ordain Ḥanina and Oshaya since they did not reside in Palestine (Sanh. 14a). It is also related that there were two sages, Jonathan b. Aknai and Simeon b. Ẓirud, one of whom was ordained because he was in Palestine while the other was not because he left. The appellation of "rabbi" is therefore never used for the Babylonian amoraim since they did not possess semikhah, and they have the title "rav." As a result, the Babylonian sages were dependent upon their Palestinian colleagues. "We submit to them" was the Babylonian attitude (Pes. 51a). Nevertheless, to expedite justice, the Babylonian scholars were empowered to adjudicate all monetary cases as the "agents of the judges in Israel" (BK 84b). Once ordained in Palestine, a scholar could exercise his full authority even outside its borders.


After the *Bar Kokhba Revolt (132–35 C.E.), the Roman emperor Hadrian attempted to end the spiritual authority still wielded by the Sanhedrin, which had been shorn of all government support, by forbidding the granting of semikhah to new scholars. It was declared that "whoever performed an ordination should be put to death, and whoever received ordination should be put to death, the city in which the ordination took place demolished, and the boundaries wherein it had been performed uprooted" (Sanh. 14a). R. *Judah b. Bava was executed for ordaining several of his pupils in a no-man's-land between Usha and Shefaram. It is not clear when the original semikhah with the powers described above was discontinued. Majority opinion favors the latter part of the fourth century during the time of Hillel II. According to Naḥmanides (cf. his notes on Maimonides, Sefer ha-Mitzvot, no. 153), this happened before the fixing of the permanent calendar by Hillel in 361 C.E. Some date it with the extinction of the patriarchate at the death of the last patriarch, *Gamaliel VI, in 425 C.E. Others set the time as late as 1062 with the death of Daniel b. Azariah, the Gaon of Palestine. Still others cite proof that this traditional ordination continued until the time of Maimonides.



[Aaron Rothkoff]


In Medieval and Modern Times


Due to the changing conditions of Jewish life, which transformed some of the functions of the rabbinate, semikhah acquired new connotations. In the geonic period the rosh golah, the *exilarch , conferred a license (reshut) only "to effect compromises among litigants, to investigate legal disputes, to act as arbitrator, and to execute legal documents." The geonim too were authorized to appoint scribes, leaders in public worship, judges (*dayyanim ), and teachers. In the tenth century *Sherira Gaon wrote: "The row [in the academy] takes the place of the Sanhedrin and its head takes the place of Moses our teacher," thus continuing to a certain extent the claim to a kind of sacred order among the academy scholars. The head referred to evidently is the av bet din. *Samuel b. Ali , Gaon of Baghdad in the 12th century, defined the functions and authority of the av bet din when writing of R. *Zerachiah b. Isaac ha-Levi : "We have ordained him av bet din of the academy and have empowered him to render decisions in money and ritual matters, to proclaim the firstborn permissible for profane use by reason of blemishes, to preach the Torah in public, to deliver lectures, and to appoint an interpreter." The 12th-century traveler *Benjamin of Tudela wrote that in his day the exilarch had the authority to appoint local clergymen in Persia and in many other countries and that they came to him to secure the right to deliver decisions. *Judah b. Barzilai of Barcelona (11th–12th century) distinguished between a ketav minnui, a certificate of appointment as dayyan or head of an academy, and a ketav masmikh, a certificate of ordinationPage 276 | Top of Article "whereby they ordain one of the students to be called rabbi or ḥakham. Cases involving fines are not adjudicated outside Ereẓ Israel and ordination is not effected by the laying on of hands on the head of the ordinand. They merely write a certificate of ordination."


These reformulations and transformations of the ancient semikhah tend to show that from the fifth century onward there was both a document of appointment to office and an act conferring powers, which was always of a sacral nature. This was particularly strong in the centralistic and aristocratic regime of the geonic leadership but the sacral element was never present to the same extent as that involved in ancient semikhah. Despite this continuity of many elements of the traditional semikhah, attempts at its complete restoration were made from time to time. As early as the days of *Elijah ha-Kohen Gaon of Palestine in 1083 such an attempt was made. From the very structure and logic of an autonomous pattern of national leadership and of a cultural scale of values in which learning and the scholar were supreme, it can be deduced that everywhere in Jewish communities – even after the 12th century – there was some formula for conferring judicial function and powers and for attesting to scholarly achievements. Of necessity this would be to some greater or lesser extent of a sacral nature. After the *Black Death , and under the influence of diplomas and titles conferred by Christian universities, the term semikhah reappeared in Ashkenaz (Franco-Germany), becoming transformed into a diploma conferred by a teacher on his pupil which affirmed his capacity and right to be judge and teacher. The first waves of the Spanish exiles tended to regard the Ashkenazi semikhah as evidence of an improper pride and imitation of Christian ways. Yet various factors – the messianic hopes entertained after the expulsion, the feeling that it was necessary to respond to exile and dispersion by the restoration of a central sacral authority, and the urge for an authority that could grant penance and absolution to people who labored under a sense of guilt for having lived for some time as *anusim– combined to recall Maimonides' view that in principle semikhah could be restored (see above), and on the basis of this to advocate ordaining one man who would renew the sacral chain of ancient semikhah, thus later restoring the Sanhedrin and paving the way for repentance and the Messiah.



[Isaac Levitats]


Controversy on the Renewal of the Semikhah


Despite the continuity of the Jewish judiciary even after the loss of the traditional formal semikhah, there have been some attempts to reinstitute the original semikhah, Maimonides' viewpoint is focal to this concept of renewal for he ruled that "if all the Palestinian sages would unanimously agree to appoint and ordain judges, then these new ordinants would possess the full authority of the original ordained judges" (Yad, Sanh. 4:11). Based on this ruling, an attempt was made in 1538 by R. Jacob *Berab of Safed, at that time the largest community in Ereẓ Israel, to restore the practice of ordaining. At Berab's initiative, 25 rabbis convened, and they ordained Berab as their chief rabbi. Berab then ordained four other rabbis, including Joseph *Caro , the author of the Shulḥan Arukh, and Moses di *Trani . Caro ordained Moses *Alshekh , who later ordained Ḥayyim Vital, the leading disciple of R. Isaac *Luria . Berab hoped that he could thus unify the various Jewish communities by ultimately reestablishing a Sanhedrin. Cases involving fines could now be judged again, and flagellation, which was required by law to atone for the sins of the Conversos, could be ordered by the court. However, Berab had neglected to obtain the consent of the Jerusalem rabbis. The latter felt slighted and rejected Berab when he requested that they recognize his authority. They protested his innovation, and the head of the Jerusalem rabbinate, *Levi ibn Ḥabib , wrote an entire treatise to prove the illegality of Berab's actions (Kunteres ha-Semikhah). A caustic controversy arose between Ibn Ḥabib and Berab, and after the latter's death in 1541 the renewed institution of ordination gradually languished into obscurity. Modern scholars have approved Ibn Ḥabib's opposition; it was also felt that he feared that Berab's actions would arouse messianic speculations which could result in a false messianic movement (see B. Revel in bibl.). It may also be that Ibn Ḥabib held that it was not permitted to hasten the advent of the messianic era by reestablishing the Sanhedrin but to wait for Divine initiative (see J. Katz in bibl.).


With the establishment of the State of Israel in 1948, R. Judah Leib *Maimon , Israel's first minister of religious affairs, made a similar plea to restore the Sanhedrin. He was, however, opposed by the overwhelming majority of his colleagues of the non-Orthodox groups as well as by rabbis of the extreme right. Israel's then Ashkenazi chief rabbi, Isaac *Herzog , was also hesitant, and again the attempt came to naught.

"Neo-Semikhah" and Hattarat Hora'ah


The term semikhah has also been utilized for ordination other than the formal traditional semikhah. It has evolved from the term hattarat hora'ah which literally means "authorization to render decisions" in matters permitted or forbidden by Jewish religious law. The infinitive lehorot, in the sense of the authoritative interpretation of the law, occurs in connection with the duties of the descendants of Aaron, the priests, who also served as teachers and judges in Leviticus 10:11 (cf. Deut. 17:9ff.). It was also understood in this sense in the Talmud (Ker. 13b). The hattarat hora'ah generally was a rabbinical diploma testifying to the fitness of the person to whom it had been issued. It also empowered the recipient to fulfill the functions of a rabbi, which were originally those of acting as a judge for the members of the community that engaged him. At first this document did not resemble the language of the original semikhah, it did not state yoreh yoreh yaddin, and had none of the far-reaching authority of the original semikhah. The earliest form of hattarat hora'ah was called iggeret reshut ("letter of permission") or pitka de-dayyanuta ("writ of jurisdiction"). Such a document, composed in Aramaic in the geonic period of the ninth century, reads:
Page 277 | Top of Article

We have appointed Peloni b. Peloni [i.e., N., son of N.] a justice in the town of… and have invested him with authority to administer the civil laws, and to supervise all matters relating to the Commandments and that which is prohibited and permitted and connected with the fear of God. He has the authority to do that which he thinks is proper to anyone not obeying his verdicts. The miscreant is likewise liable to [the punishment of] Heaven" (A. Harkavy (ed.), Zikkaron la-Rishonim ve-Gam la-Aḥaronim, 4 (1887), 80).


Originally, the title "rabbi" was restricted to religious authorities performing the functions of judges ordained with the formal tradition of semikhah. As stated, their counterparts in Babylonia were always referred to as "rav" (cf. Sanh. 136f. and BM 85bf). The title "rabbi" appears again in the Middle Ages. It was then bestowed on both Ashkenazi and Sephardi authorities in rabbinic law, although not in the same sense as its previous usage during the talmudic period when the original semikhah was still granted. By the 13th century, documents of "neo-semikhah" ordination began to resemble the format of the traditional semikhah. Recipients were empowered to be yoreh yoreh in matters of rituals, while the more advanced student was permitted to be yaddin yaddin in all areas of Jewish law. The Sephardim made more discriminate use of this rabbinical epithet than the Ashkenazim by calling the ordinary rabbinic scholar ḥakham, and reserving the more honorific designation of "rabbi" for men of outstanding learning (cf. David Messer Leon's Kevod Ḥakhamim, ed. by S. Bernfeld (1899), 63). During the second half of the 14th century the title Morenu ("our guide and teacher") was introduced as the designation for one who possessed "neo-semikhah" in Franco-Germany. Formulas for "neo-semikhah" were fixed, as well as the stipulation of well-defined qualifications and privileges for those possessing this degree. Formerly there was no need for all rabbis and scholars to carry a patent of semikhah with them since their authority rested on personal, rather than institutional grounds. This changed with the uprooting of yeshivot and communities in the 14th and 15th centuries in Franco-Germany. Formal semikhah became a necessity for safeguarding the academic standards of the rabbinate at a time when the dispersal and migration of scholars and yeshivot endangered the continuity of academic traditions. However, as soon as semikhah was formalized, a process of institutionalization set in, thus making it possible for lesser types of scholars to attain rabbinical authority and privilege. This was also hastened by the oncoming practice of local rulers to appoint "chief rabbis" for the purpose of tax administration. The social, personal, and academic problems involved in the "Ashkenazi semikhah" continued to form a subject for lively discussion among scholars well into the 17th century. It came under heavy attack from Sephardi rabbis after the expulsion from Spain.


Occasionally, semikhah became a source of income for rabbis and it was necessary for communities and general councils to promulgate takkanot regarding the privileges and qualifications connected with semikhah. By the end of the 16th century, the title of Morenu had ceased to be of a purely academic character and it was increasingly used as a symbol of social status in the communities (see Breuer in bibl.). The scholar equipped with this "neo-semikhah" was only able to exercise his authority with the consent of the community that elected him. His jurisdiction was limited to that community. R. Isaac b. Sheshet rendered a decision (1380) on this point in the case of the French community of Provence, which would not permit the interference of R. *Meir b. Baruch of Rothenburg in its affairs (Teshuvot ha-Ribash, nos. 268–73). Meir had ordained and appointed a new chief rabbi for Provence who he felt was worthier than the community's own choice. Nevertheless, his intervention was rejected. Because of his involvement in this type of dispute, some scholars erroneously thought that Meir had attempted to reintroduce the original formal semikhah. However, within the confines of his own community the scholar's jurisdiction was supreme. No other rabbi had the right to intervene without his consent (cf. Samuel Archivolti's Palgei Mayim (Salonika, 1608), 15a).


It was an established principle, dating from the time of the tannaim, that no pupil was to issue a decision in the presence of his teacher (Er. 63a). The age for receiving semikhah or the hattarat hora'ah was 18. Eleazar b. Azariah was appointed head of the academy at this age (Ber. 27b, 28a) as was Rabbah (Ber. 64a; cf. Yev. 105a) and Hai Gaon. David Messer Leon received his title at 18, at Naples (Kevod Ḥakhamim, 64). The question of what degree of learning entitles a scholar to receive the diploma from his teacher is fully discussed by Messer Leon. It is necessary for the student to master the original sources of Bible and Talmud and to possess logical reasoning power. In the 18th and 19th centuries it became customary for aspiring rabbinical students to receive ordination from leading rabbinical figures, in addition to the diplomas they received from their own teachers. They were orally tested by noted rabbis, and if found sufficiently learned and worthy, they were also granted certificates of ordination by these well-known scholars. The following is the text of such a diploma granted by R. Isaac Elhanan *Spektor of Kovno (d. 1896), from whom most Russian rabbis of the second half of the 19th century received their "neo-semikhah":



קושט אמרי אמת ניתן לכתוב על האי גברא יקירא ברב …יליד…ופלפלתי עמו הרבה והוא מלא דבר ה׳ בש״ס ובפסוקים וגם הנהו דרשן מפואר נאה דורש ונאה מקיים: ובכן אמר יישר כוחו וחילו לאורייתאו, יורה יורה ידין ידין בד״מ ואו״ה וגו״ח וטוט״ה [בדיני ממונות ואיסור והיתר וגיטין וחליצה וטומאה וטהרה]: ויהא רעוא שישלח לו הרחמן מקום מכובד לפי כבודו כי …ראוי והגון הרב הנ״ל לנהל צאן קדשים. ובאתי עה״ח יום …ימים לחדש :לפ״ק :נאם יצחק אלחנן החופ״ק קאוונע


Verily, these words of truth may be ascribed to that worthy man, rabbi…, a native of…, with whom I have fully discussed the Talmud and codes in which I find him to be filled with the Word of the Lord. He is also an excellent preacher, preaching what is moral and practicing what he preaches. Therefore I say: Let his power and might in the Torah be encouraged. Let him teach and decide in all matters of monetary, dietary, and ritual law, get and ḥaliẓah, and laws relating to cleanliness and uncleanliness. May it be the will of the Almighty to send him an honorablePage 278 | Top of Article position in accordance with his virtues. The said rabbi well deserves and is truly competent to guide a flock. Signed on this date… Isaac Elhanan, who dwells here in the holy congregation of Kovno.

Modern Practice of Ordaining Rabbis


During the 19th century, a drastic change took place with regard to the position, requirements, and training of rabbis. The change originated in Germany, which became the center for the development of Reform Judaism and for the scientific study of Jewish history and the Jewish religion. Knowledge solely of the Talmud and codes was no longer deemed sufficient, and many communities now demanded that their rabbis be versed in the vernacular, secular studies, and auxiliary Judaic subjects. The yeshivot and unsupervised instruction by individual rabbis were found to be increasingly unsatisfactory. The discontent with the traditional rabbinate was further intensified by the rapid spread of Reform Judaism. To meet these new conditions, rabbinical seminaries were organized in rapid succession. With the development of these schools, curricula were evolved which no longer placed the stress on Talmud and codes. The more the particular seminary moved away from Orthodoxy, the less its curriculum emphasized Talmud and related subjects. Bible, homiletics, Jewish history and philosophy, the grammar of Hebrew and of cognate languages, pastoral psychology, and synagogue administration gradually became integral required courses of study for rabbinical students. Many of these seminaries no longer granted the traditional rabbinical degree, but rather certified their graduates as "preachers and teachers in Israel." Some schools granted two different diplomas. Most graduates were simply awarded the "preacher and teacher" degree, while the more advanced students also received the traditional yoreh yoreh yaddin yaddin ordination after passing special examinations in Talmud and codes. Some schools continued to include the traditional formula of ordination in the format of its degree, but this formula was now being utilized in the ceremonial sense rather than as an indication of the graduate's knowledge of the codes.


In contemporary Israel, where there are solely traditional yeshivot which ordain rabbis, the traditional method and form of ordination is utilized. In the United States, the Rabbi Isaac Elchanan Theological Seminary of *Yeshiva University also ordains its graduates in the traditional fashion after they complete a course of study which stresses Talmud and codes. The Jewish Theological Seminary does not grant the traditional ordination to its students. The Hebrew Union College includes the traditional formula of yoreh yoreh yaddin yaddin in the Hebrew version of its certification, but this is purely in the formal sense. The title "rabbi" is therefore no longer an indication, as it was up to the last centuries, that its bearer is thoroughly acquainted with the Talmud and codes, but it is the commonly accepted title for the spiritual leaders of all Jewish denominations, Orthodox, Conservative, Reform, and Reconstructionist.



[Aaron Rothkoff]


Ordination of Women


Female rabbinical ordination began to be seriously pondered in the late 19th century in Germany and the United States as a natural, if uncomfortable, consequence of Reform Judaism's insistence on the equality of men and women. Ordaining women also emerged as part of a larger debate about women's rights and their access to the learned professions. If women wished to become doctors, lawyers, and ministers, professions which then largely excluded them, why should they not also aspire to the rabbinate? However, the ambivalence of Reform Jewish leaders, who struggled to balance their long-stated commitment to the religious emancipation of Jewish women with their own ingrained prejudices about women's proper sphere, and their perceptions of the receptivity of their congregations to female rabbis, delayed a positive commitment to women's ordination for nearly a century, despite a series of challengers. It took the collision of second-wave feminism with American Judaism to propel women into the rabbinate in a sustained and institutionalized way. By the first decade of the 21st century, the presence of hundreds of female rabbis had expanded traditional notions of religious leadership throughout the Jewish world.


The American debate over female rabbis first surfaced publicly in the 1890s as the press ordained the charismatic female Jewish preacher Ray *Frank "the girl rabbi of the golden west." In the decades that followed, a series of individuals challenged the established American rabbinical seminaries, each seeking unsuccessfully to become the first woman ever ordained and hoping to blaze a path for others to follow. These include Martha Neumark (1904–1981), whose request for a High Holiday pulpit, following three years of intensive study at Hebrew Union College, ultimately led to a 1923 vote by the lay board of governors supporting the policy of only ordaining men. The aspirations of other able women of this era were also disappointed, including those of Helen Hadassah Levinthal who was not ordained with her male classmates at the Jewish Institute of Religion in 1939, despite becoming the first American woman to complete a rabbinic curriculum. Apparently, none of these challengers were aware that in 1935, in Germany, Regina *Jonas (1902–1944) had already been privately ordained. She used her rabbinic position to offer solace to her persecuted co-religionists in Nazi Germany, but, because she shared their fate, the news of her breakthrough perished with her.


In the 1950s, the question of women's ordination received new attention when the story of Paula Herskovitz *Ackerman , a rebbetzin who succeeded her late husband in the pulpit was considered so newsworthy that her picture appeared in Time magazine. Publicity about the growing success of women in the Protestant ministry also prompted Reform rabbis, Jewish journalists, and leaders of the Reform National Federation of Temple Sisterhoods to return to the question of women rabbis. Concurrently, in the 1950s and 1960s, a small group of idealistic and able women students had come to HUC-JIR with hopes that their studies would lead to rabbinic ordination.Page 279 | Top of Article The question of female ordination gained greater urgency in the 1960s. As many Americans and American Jews embraced a feminist commitment to egalitarianism, female ordination became an important symbol of Judaism's commitment to gender equity.


Sally Jane *Priesand (1946– ), a talented and tenacious young woman, became the first woman rabbi in North America in 1972, ordained by the Hebrew Union College-Jewish Institute of Religion in Cincinnati, Ohio. The decision to ordain Priesand was never a foregone conclusion, but it seems likely that proclaiming a woman rabbi no longer appeared so revolutionary against the backdrop of the dramatic social and political upheavals in American life in this epoch. By acquiescing to women's ordination, Reform leaders were able to portray themselves as continuing their historic project of adapting Judaism to respond to modernity while simultaneously demonstrating Reform Judaism's commitment to women's equality. Two years later the Reconstructionist movement ordained its first female rabbinic student, Sandy Eisenberg *Sasso (1947– ), and, in 1985, after a vociferous public debate that lasted slightly over a decade, the Conservative movement followed suit with the ordination of Amy *Eilberg (1955– ). Even as the question of the permissibility of women's ordination closed in the liberal movements of American Judaism and the first women were ordained in Great Britain and in Israel, engaged Orthodox Jews began to ask if and when there would be female Orthodox rabbis. In the early 21st century, halakhically knowledgeable women served as rabbinic assistants in some Modern Orthodox congregations in North America, and as expert advocates on legal issues connected with women's status in Israel.


As the struggle for female ordination closed for many, the history of women in the rabbinate has opened. Women rabbinical students and rabbis have had a transformative impact on their seminaries, their congregants, and their male colleagues, and have faced numerous challenges in the effort to reconcile Judaism with women's voices and perspectives. The first generations of female rabbis learned to convince congregations to hire them, to establish their authority in a hitherto exclusively male profession, and to negotiate for benefits such as maternity leave. Moreover, female rabbis have confronted the marginalization of women's voices and views in the sacred texts and liturgy of Jewish tradition and have focused attention on models of female strength, intelligence, and leadership in the Jewish past. Many have joined with other contemporary Jewish women to create new rituals to recognize and sacralize moments of change, joy, and despair in women's lives. They have also extended their feminist critique to include the challenges that face gays and lesbians.


In every context in which they function, on pulpits and in classrooms, under the ḥuppah and at the circumcision table, women rabbis have enlightened their congregants, students, and male colleagues about the impact of gender in Judaism and for Jewish women. In doing so, they have reshaped modern Judaism in ways utterly unimaginable a short half century ago.



See also *Rabbis, Rabbinate ; *Rabbinical Training, American ; Rabbinical Seminaries .


[Pamela S. Nadell (2nd ed.)]


BIBLIOGRAPHY:


W. Bacher, in: MGWJ, 38 (1894), 122–7; Judah ben Barzilai of Barcelona, Sefer ha-Shetarot, ed. by S.Ḥ. Halberstam (1898, repr. 1967); L. Ginzberg, Geonica, 1 (1909); Graetz, Hist, index, s.v. Ordination; Schuerer, Gesch, 2 (19074), 237–67; H.J. Bornstein, Mishpat ha-Semikhah ve-Koroteha (1919); B. Revel, in: Horeb, 5 (1939), 1–26; Baron, Community, 2 (1942), 67–68, 79, see also index S.V. Ordination; Y.L. Maimon, Ḥiddush ha-Sanhedrin bi-Medinatenu ha-Meḥuddeshet (1951); J. Newman, Semikhah (Ordination); a Study of its Origin, History and Function (1950), incl. bibl., xiii–xiv; J. Katz, in: Zion, 16 (1951), 28–45 (second pagination, Eng. summary, iii); S.B. Hoenig, The Great Sanhedrin (1953); S. Zeitlin, Religious and Secular Leadership (1943); idem, in: JQR, 7 (1916/17), 499–517; 56 (1966), 240–1; 31 (1940/41), 1–58, 287–300; M. Benayahu, in: Sefer Yovel… Baer (1960), 248–69; H. Mantel, Studies in the History of the Sanhedrin (1961), index; J. Katz, Sefer Zikkaron le-Binyamin de Vries (1961), 281–94; H.Z. Dimitrovsky, in: Sefunot, 10 (1966), 113–92 (Eng. summary, 12–13); Z. Falk, in: De'ot, 30 (1966), 233–42 (also in: Sinai, 58 (1966), 239–49); Breuer, in: Zion, 33 (1968), 15–46; H.H. Ben-Sasson, Toledot Am Yisrael, 2 (1969), 264–7. ADD. BIBLIOGRAPHY: S. Greenberg (ed.), The Ordination of Women as Rabbis: Studies and Responsa (1988); E. Klapheck, Fraeulein Rabbiner Jonas: The Story of the First Woman Rabbi (2004); P.S. Nadell, Women Who Would Be Rabbis: A History of Women's Ordination, 1889–1985 (1998); H. Ner-David. Life on the Fringes: A Feminist Journey toward Traditional Rabbinic Ordination (2000); S. Sheridan (ed.), Hear Our Voice: Women Rabbis Tell Their Stories (1994); And the Gates Opened: Women in the Rabbinate (film, 2005); R. Alpert, S. Levi Elwell, and S. Idelson (eds.), Lesbian Rabbis: The First Generation (2001).

Source Citation (MLA 7th Edition)

Levitats, Isaac, Aaron Rothkoff, and Pamela S. Nadell. "Semikhah." Encyclopaedia Judaica. Ed. Michael Berenbaum and Fred Skolnik. 2nd ed. Vol. 18. Detroit: Macmillan Reference USA, 2007. 274-279. Gale Virtual Reference Library. Web. 16 June 2013.

Document URL
http://go.galegroup.com/ps/i.do?id=GALE%CX...t=r&p=GVRL&sw=w


Gale Document Number: GALE|CX2587518015


View other articles linked to these index terms:

Page locators that refer to this article are not hyper-linked.
Ackerman, Paula Herskovitz, 1: 357-358
18: 278

Benjamin of Tudela, on functions of rabbinate, 18: 275


Berab, Jacob, 18: 276
3: 397-398

Eilberg, Amy, 18: 279
18: 403
6: 253-254

Eisenberg, Sandy, 18: 279

Hadrian, Publius Aelius (Roman emperor), 18: 275
3: 158
8: 193-194
9: 202

Hattarat hora'ah, semikhah, 18: 276-278

Judah ben Barzillai al-Bargeloni, on functions of rabbinate, 18: 275-276


Judges and judiciary semikhah, 18: 274-275
18: 276


Kunteres ha-Semikhah (Ibn Ḥabib), 18: 275

Levinthal, Helen Hadassah, 12: 724
18: 278

Middle Ages semikhah, 18: 275-276


Moses, ordination of elders, 18: 274


Neumark, Martha, 18: 278

Ordination, 17: 13-14
17: 643
18: 274-279

Priesand, Sally Jane, 13: 139
15: 234
15: 393
16: 509-510
17: 178
18: 279

Rabbis, ordination, 17: 16
17: 18
18: 274-275
18: 278-279

restriction of title, 18: 276


Reconstructionist Judaism, Eisenberg, Sandy, 18: 279


Reform Judaism, U.S. women, ordination of, 18: 278-279



Sacrifices, semikhah, 18: 274


Samuel ben Ali, 17: 768
18: 275

Semikhah, 12: 702
16: 330
18: 274-279
3: 397-398

Sherira ben Ḥanina Gaon, on functions of rabbinate, 18: 275


Women, ordination, 17: 16
17: 17
17: 18
18: 278-279
19: 361
20: 367-368
21: 186
5: 174




«
Back to Search Results
»
VIEW AS
Text
PDF






Cengage Learning, Inc.
About Gale Virtual Reference LibraryContact UsCopyrightTerms of UsePrivacy Policy






Edited by barionu - 27/12/2023, 15:13
 
Top
CAT_IMG Posted on 24/1/2017, 12:32
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Administrator
Posts:
8,422
Location:
Gotham

Status:


Cara


ROXI ,


non si sono quoricini abbastanza per quello che ti chiedo .... :wub:

il testo sopra in Inglese , riesci a fare una buona e molto accurata traduzione ?

prendendoti tutto il tempo che vuoi .....


zio ot
 
Top
CAT_IMG Posted on 25/1/2017, 07:12
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
676

Status:


Non ci sono abbastanza cuoricini? :cry: Ma questo è un grandissssssssimo problema! :D :D :D

Scherzavo ... :)

Va bene, cercherò di fare una traduzione il più accurata possibile.
 
Top
CAT_IMG Posted on 25/1/2017, 12:26
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Administrator
Posts:
8,422
Location:
Gotham

Status:


:wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: 100 di potenza .






Questo per la tua impareggiabile cortesia .

Roxi , di recente anche wiki Italia , controlla se non ci sono dei doppioni !

https://it.wikipedia.org/wiki/Semikhah




zio ot :B):
 
Top
CAT_IMG Posted on 25/1/2017, 14:13
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
990

Status:


CITAZIONE (barionu @ 24/1/2017, 12:32) 
Cara


ROXI ,


non si sono quoricini abbastanza per quello che ti chiedo

anche perchè mettersi a cercarli con la 'q' davanti... :woot:

intanto puoi usare delle tonnellate di questi ^_^ :

littleangel

            littleangel

                        littleangel

 
Top
CAT_IMG Posted on 26/1/2017, 07:50
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
676

Status:


Ullallà, cuoricini in quantità! mfr_lol



Anche angioletti! mf_laughbounce


Adesso va molto molto molto meglio!!!

Grazie zio ot, grazie sapremo! ^_^ ^_^ ^_^
 
Top
CAT_IMG Posted on 26/1/2017, 14:08
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Administrator
Posts:
8,422
Location:
Gotham

Status:















WIKI INGLESE




http://en.wikipedia.org/wiki/Semikhah






Semikhah ( ebraico : ????? "appoggiato [delle mani]"), anche semichut ( ebraico : ??????, " ordinazione "), o semicha lerabbanut ( ebraico : ????? ??????, "l'ordinazione rabbinica") è derivato da una parola ebrea che significa "contare su" o "da autorizzare". Si riferisce in generale alla ordinazione di un rabbino all'interno dell'ebraismo . In questo senso è la "trasmissione" dell'autorità rabbinica di dare consigli o sentenza nella legge ebraica . Anche se attualmente la maggior parte dei rabbibi delle sinagoghe funzionanti ottengono semikhah da qualche istituzione o accademia rabbinica, questo fino a poco tempo fa non era sempre richiesto, e infatti molti haredi rabbini possono non essere obbligati a tenere un semikhah "formale", anche se occupano posizioni importanti della leadership rabbinica.

La classica semikhah si riferisce ad un tipo specifico di coordinamento che, secondo l'insegnamento tradizionale ebraico, traccia una linea di autorità seguendo Mosè e i 70 anziani. La linea della classica semikhah sembra essersi estinta nel 4° o 5° secolo, ma è opinione diffusa che la linea di conferimento Torah rimane intatta. Alcuni credono che esistono evidenze che la classica semicha esistesse nel 12° secolo, quando semuchim dal Libano e la Siria arrivarono in Israele, al fine di trasmettere la semikhah ai loro studenti. [1] Altri, come Rav Yisroel di Shklov (1770-1839), credevano che essa non può essersi mai rotta, ma che ha continuato al di fuori della terra d'Israele. Oggi molti credono nell'esistenza di una catena ininterrotta di autorità che risale al tempo di Mosè e Giosuè [2] [3] (vedi "La catena ininterrotta di Torah" di seguito).

Un terzo e distinto significato di semikhah è l'imposizione delle mani su un offerta di un korban (" sacrificio ") ai tempi del Tempio di Gerusalemme , vedere Semicha nei sacrifici

Bibbia ebraica

Secondo la Bibbia ebraica , Mosè ordinò Giosuè attraverso semikhah. ( Num 27:15-23 , Deuteronomio 34:9 ). Mosè ordinò anche i 70 anziani ( Num 11:16-25 ). Gli anziani poi ordinarono i loro successori in questo modo. I loro successori, a sua volta ordinarono altri. Questa catena di partecipazione della semikhah continuò per tutto il tempo del Secondo Tempio , per un tempo indeterminato.

Tradizionalmente Mosè è anche ritenuto essere il "primo rabbino" dei Figli di Israele . Egli è ancora noto alla maggior parte degli ebrei, come Moshe Rabbeinu ("Mosè nostro Maestro"). Mosè era anche un profeta ed è considerato il più grande di tutti i profeti della Bibbia ebraica. Mosè passò la sua leadership a Giosuè come comandato da Dio nel Libro dei Numeri in cui il soggetto di semikhah ("imposizione [delle mani]" o "ordinazione") è menzionato per la prima volta nella Torah:

Libro dei Numeri : "Mosè parlò a Dio, dicendo: 'Lasciate che il Dio Onnipotente di tutte le anime viventi nomini un uomo sulla comunità Lascialo andare e venire davanti a loro, e farli portare avanti e condurli. Fai che la comunità di Dio non sia come di pecore che non hanno pastore. ' Dio disse a Mosè: 'Prendi Giosuè figlio di Nun, uomo di spirito, e metti le mani su di lui'. Mettilo davanti al sacerdote Eleazaro e all'intera comunità, e fai vedere a loro la sua nomina. Investilo con parte del tuo splendore in modo che tutta la comunità degli Israeliti gli obbediranno. Mettilo davanti al sacerdote Eleazaro, che cercherà la decisione dell'Urim davanti a Dio per suo conto. Con questa parola, insieme a tutti gli Israeliti e all'intera comunità egli potrà venire e andare. ' Mosè fece come Dio gli aveva ordinato. Prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazaro e davanti alla comunità intera. Poi posò le sue mani su di lui e lo ordinò come Dio aveva ordinato a Mosè. " ( Num 27:15-23 ) * Libro del Deuteronomio : "Giosuè figlio di Nun è stato riempito con uno spirito di sapienza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui Gli Israeliti quindi lo ascoltarono, facendo come Dio aveva ordinato a Mosè.». (Deuteronomio 34:9)

Mishnah e Talmud

Nonostante il nome, il classico semikhah in realtà non richiede una posa letterale delle mani;. Il dispositivo della cerimonia consisteva in una corte di tre, almeno uno dei quali aveva la semikhah, che conferiva l'autorità per il beneficiario [4] Sia i donatori e il destinatario doveva essere in Terra d'Israele, ma potevano non essere nello stesso luogo. [5] In epoca Mishnaic divenne legge che solo chi aveva avuto la semikhah potesse prendere decisioni religiose e giuridiche . [6]

Il titolo ribbi (o "rabbi") fu riservato a quelli con semikhah. I saggi della comunità ebraica babilonese avevano una simile formazione religiosa, ma senza la cerimonia semikhah furono chiamati rav. Il Talmud riferisce anche che si può ottenere il titolo di Rabbi da coloro ai quali egli insegna o consiglia.

Dopo la fallita rivoluzione di Bar Kokhba nel 132-135 dC, i romani sedarono la rivolta, e l'imperatore Adriano cercò di porre definitivamente fine al Sinedrio , l'organo legislativo supremo e religioso del popolo ebraico. Secondo il Talmud, Adriano decretò che chi desse o accettasse semikhah sarebbe stato ucciso, ogni città in cui avesse avuto luogo la cerimonia sarebbe stata rasa al suolo, e tutte le coltivazioni all'interno di un chilometro e mezzo del sito della cerimonia sarebbero state distrutte. La linea di successione fu salvata dal martirio di Rabbi Yehuda ben Bava: egli non portò nessun altro rabbino con lui, e cinque studenti del recentemente martirizzato Rabbi Akiva, ad un passo di montagna lontano da qualsiasi insediamento o azienda agricola, e questo unico Rabbi ordinò tutti e cinque gli studenti . Questi nuovi rabbini erano: Rabbi Meir, Rabbi Shimon, Rabbi Yehudah (ben Ila'i), Rabbi Yosi e Rabbi Elazar ben Shamua - un'intera generazione di leadership della Torah. Quando i Romani li attaccarono, Rabbi Yehuda bloccò il passaggio con il suo corpo che permette agli altri di fuggire e divenne uno dei dieci martiri del giudaismo rabbinico venendo infilzato 300 volte. Quindi, semikhah è garantito anche da un rabbino ad un altro rabbino, senza la necessità di due testimoni, e i suddetti cinque rabbini diedero una svolta a questa tradizione. La nota a fondo pagina fornisce una pagina di Talmud in aramaico. Vedi Sanhedrin 14a. [7]

La data esatta in cui finì la successione originale semikhah non è certa. Molte autorità medievali credevano che questo avvenne durante il regno di Hillel II, intorno all'anno 360 dC. [8] Tuttavia, Teodosio I vietò al Sinedrio di riunirsi e dichiarò l'ordinazione illegale. (Il Diritto romano prescriveva la pena capitale per qualsiasi Rabbi che avesse ricevuto l'ordinazione e la distruzione completa della città, dove l'ordinazione si era verificata). [9] Sembra che ciò sia continuato almeno fino al 425, quando Teodosio II uccise Gamaliel VI e soppresse il Patriarcato e Sinedrio. [ citazione necessaria ]

La formula

La formula antica per Semikhah era 'Yoreh Yoreh. Yaddin Yaddin '(' Può egli decidere Egli può decidere! Può giudicare '? Egli può giudicare!'); e nei primi tempi del giudaismo rabbinico ogni insegnante ordinato poteva ordinare i suoi studenti.

La catena ininterrotta della Torah

La Classica semikhah era concessa da un tribunale di tre giudici (Mishnah Sanhedrin 2a), e successivamente richiedeva la partecipazione di almeno uno che aveva raggiunto questo stato, se stesso. Secondo Rambam (hil. Sanherin 4:3) gli altri due potevano non essere semukhim. Semikhah rappresenta una catena ininterrotta della tradizione e dell'autorità che risale al tempo di Moshe e Yehoshua. [10] Si ritiene che Hashem insegnò la Torah di Moshe Rabbeinu sul monte Sinai nel 1312 aC e che da quel momento, la conoscenza della Torah è stata tramandata di generazione in generazione per il conferimento di semikhah, l'ordinazione rabbinica, o la trasmissione ininterrotta di autorità che risale al tempo di Moshe. Molti credono che questa catena ininterrotta della tradizione sia continuata per oltre 3.300 anni e continua fino a oggi. [2] [3]

Tipi

Il Talmud elenca tre classi di semikhah: [6]

Yoreh Yoreh
Il destinatario di questa semikhah dimostrava sufficiente educazione e giudizio adeguato di essere in grado di rendere giudizi halakhic su questioni di diritto religioso per quello che attiene alla vita quotidiana, come kashrut , nidda , e le attività consentite o vietate su Shabbos o Yom Tov .
Yadin Yadin
Il destinatario di questo semikhah dimostrava sufficiente educazione e giudizio adeguato da essere in grado di rendere halakhiche decisioni su questioni di diritto religioso per quanto riguarda le controversie monetarie e di proprietà.
Yatir Bechorot Yatir
Il destinatario di questo semikhah dimostrato sufficiente educazione e adeguato giudizio per determinare lo stato rituale degli animali primogeniti che avessero sviluppato una macchia. Questo titolo di studio richiedeva una vasta conoscenza veterinaria.

Mentre le prime due classi sono ancora pubblicato oggi, l'ultima non lo è.

Post-talmudica

Il declino del classico semikhah

La linea originale di successione sembra essere morta nei secoli 4 ° o 5 °. Il Geonim , i primi saggi ebrei medievali di Babilonia, non possedeva semikhah, e non usava il titolo di "rabbi". Essi sono stati formalmente conosciuto come "rav" e ebbero l'autorità di prendere decisioni legali e religiose.
<-------------------------------------->
Alcuni credono che semikhah classica potrebbe essere addirittura sopravvissuta fino al 12 ° secolo, quando semuchim dal Libano e la Siria erano in viaggio in Israele, al fine di trasmettere semicha ai loro studenti. [1]

Qualche tempo dopo la morte nera ha colpito l'Europa, la comunità ebraica è stata influenzata dal rilascio ufficiale dei diplomi conferiti da università europee cristiane. Nelle aree oggi conosciuta come la Francia e la Germania , ashkenazita degli ebrei ha iniziato ad usare il termine semikhah nuovo, questa volta usando per fare riferimento a un formale "diploma" conferito da un docente, suo allievo, che autorizza l'allievo di essere chiamato Mori (il mio maestro) . Questa pratica è stata in un primo momento malvisto dalla ebrei sefarditi , che considerò la pratica come "presuntuoso e arrogante", e una imitazione di gentili costumi (in questo caso, il dottorato all'università), ma alla fine questa pratica è stata adottata dalla comunità ebraica sefardita bene.

I tentativi di rilanciare semikhah classica

Maimonide , nel suo Mishneh Torah , le regole che "se tutti i saggi in Israele avrebbe concordano all'unanimità di nominare e ordinare i giudici, allora queste nuove ordinants avrebbe posseduto la piena autorità dei giudici originali ordinati Hilchoth" (Sanhedrin 4:11). Il suo codice di diritto è stato accettato come normativo dalla maggior parte degli studiosi ebrei da allora, anche se questa sezione è stata vista principalmente come teoriche, soprattutto perché egli conclude che "la materia ha bisogno di decidere". Il Sinedrio di Rabbi Jacob BERAB preteso di mettere in atto questo in pratica legge , cambiando dettagli minori. Tuttavia, poiché l'esistenza giuridica di questo Sinedrio dipende dalla validità di vista Maimonide ', la questione è circolare.

Tentativo di Rabbi Jacob BERAB, 1538

Nel 1538 il rabbino Jacob BERAB di Safed , terra di Israele , ha tentato di ripristinare la forma tradizionale di Semikhah. Il suo obiettivo era quello di unificare le comunità ebraiche sparse per il ristabilimento del Sinedrio . Al suo suggerimento, 25 rabbini della terra d'Israele convocata, ma ordinato Jacob BERAB come loro " rabbino capo ". BERAB poi conferito semikhah attraverso una imposizione delle mani per quattro rabbini, tra cui Joseph Karo , che era poi diventato l'autore del Shulchan Aruch , ampiamente considerato come il codice più importante della legge ebraica a partire dal 17 ° secolo.

Nel 1541, Karo è riuscito BERAB e ha perpetuato la tradizione ordinando Moshe Alshich , Elisha Gallico e Jacob BERAB II . Nel 1590, Alshich ordinato Hayyim Vital , e tra gli anni 1594 e 1599, Jacob BERAB II ordinato sette studiosi di più: Moses Galante , Elazar Azikri , Moses BERAB (fratello di Giacobbe), Abraham Gabriel , Yom Tov Tzahalon , Hiyya Rofe e Jacob Abulafia . [11]

BERAB commesso un errore nel non aver prima ottenuto l'approvazione dei rabbini capi di Gerusalemme , che hanno portato ad una obiezione ad avere un Sinedrio in quel momento. Si noti che questo non era un'obiezione alla semikhah, ma per ricominciare a. Sinedrio Levi ibn Habib , il rabbino capo di Gerusalemme, ha scritto che quando il Sinedrio nascente ha l'autorità di un Sinedrio su se stessa, doveva fissare il calendario immediatamente. Tuttavia, ritardando in questa materia, essa stessa invalidata. Il rabbino David ibn abi Zimra (Radvaz) di Egitto è stato consultato, ma quando BERAB morì nel 1542 la rinnovata forma di semikhah gradualmente a un punto morto.

Tentativo di Rabbi Yisroel Shklover, 1830

Nel 1830, Rav Yisroel di Shklov , uno dei principali discepoli del Gaon di Vilna che si erano stabiliti a Gerusalemme, fece un altro tentativo di riavviare semikhah. Rav Yisroel era interessato a organizzare un Sinedrio , ma ha accettato la sentenza della Levi ibn Habib e David ibn abi Zimra che non possiamo creare semikhah da noi stessi.

Al momento l'impero turco si stava sgretolando, e di perdere le guerre contro la Russia, Prussia, Austria e altri. Nel tentativo di modernizzare, l'impero turco si è aperto a sempre più occidentale "consiglieri". Per la prima volta la penisola arabica, lo Yemen è stato aperto agli occidentali. Gli scienziati e sociologi erano convinti che nello Yemen comunità di laici che erano stati tagliati fuori e isolati dal mondo occidentale per secoli. Al momento, i principali riviste scientifiche europee seriamente in considerazione che i resti delle " Dieci Tribù "sarebbe in realtà si trovano nello Yemen.

Rav Yisroel di Shklov, influenzata sia da questa corsa del pensiero scientifico e interessati a utilizzando un suggerimento del Radvaz di ricevere semikhah da una delle " dieci tribù ", in particolare Reuven e Gad. Rav Yisroel tracciato dove pensava che il Reuven Bnei probabilmente si trova, e mandò un emissario, Pinchas Rav Baruch, per individuarli (Sefer Halikutim al Frankel Shabsei edizione di Rambam, Hilchos Sanhedrin 4:11). Purtroppo, Rav Baruch non è riuscito a localizzare la Shevet di Reuven e fu uccisi o sono morti mentre partecipava alle esigenze mediche dei poveri abitanti del villaggio yemenita.

Un punto interessante della legge ebraica, che si pone in Rav Yisroel sollevato la questione di come potrebbe la tribù di Reuven semikhah hanno mantenuto la vita, dato che erano al di fuori della Terra d'Israele e la semikhah può essere concessa solo in Terra di Israele. Egli rispose che, poiché la Reuven Bnei era stata lontana dal resto del Yisroel Klal prima di questa sentenza era stata accettata, non c'è motivo di supporre che essi hanno accettato questa sentenza, e c'era una possibilità che stavano mantenendo l'istituzione di semikhah vivo .

Tentativo dal rabbino Aharon Mendel Hacohen, 1901

Rabbi Mendel raccolto l'approvazione di circa 500 rabbini più importanti a favore del rinnovo del Semikhah secondo la visione di Maimonide . Il suo coinvolgimento nella fondazione di Israel e all'intervento di Prima Guerra Mondiale lo distraeva dalla attuazione del presente piano.

Tentativo dal rabbino Zvi Kovsker, 1940

Rabbi Zvi Kovsker è venuto in Israele dalla Russia sovietica. Vedendo la condizione degli ebrei negli anni che precedono la seconda guerra mondiale , ha intrapreso uno sforzo per contattare e collaborare con molti leader rabbinici in Israele verso ottenere la loro approvazione per il rinnovo del Semikhah, e il ripristino di un Sinedrio, come un governo autentico per il popolo ebraico (questo era prima della costituzione dello Stato di Israele).

Tentativo dal rabbino Yehudah Leib Maimon, 1949

Nel 1948, con la creazione del moderno Stato di Israele , l'idea di ripristinare la forma tradizionale di semikhah e di ristabilire un nuovo " Sinedrio "è diventato popolare tra un po 'all'interno della religiosa sionista comunità. Rabbi Yehuda Leib Maimon , primo ministro israeliano degli affari religiosi, ha promosso questa idea. Un piccolo numero di sionista religioso rabbini del giudaismo ortodosso moderno 's del Consiglio Rabbinico d'America ha espresso sostegno per questa idea, alcuni rabbini all'interno dell'ebraismo conservatore intrattenuto l'idea come uno sviluppo potenzialmente positivo. Tuttavia, la maggior parte degli ebrei laici, la maggior parte haredim e la maggior parte non ortodossi ebrei non approvava questo obiettivo. Rabbino capo ashkenazita di Israele, al momento, Isaac Herzog , ha esitato a sostenere tale obiettivo, e l'idea alla fine si spense.

Tentativo in Israele nel 2004
Articolo principale: i tentativi moderni per rilanciare il Sinedrio

Il 13 ottobre 2004, un gruppo di rabbini ortodossi di varie correnti sono incontrati a Tiberiade e si dichiarò una nuova sede Sinedrio. La base di ristabilire semikhah era stata fatta in halakhà dal rabbino Jacob BERAB 's Sinedrio, come viene registrata da Rabbi Yosef Karo (autore di Shulchan Aruch ). Il gruppo a Tiberiade destinato a imparare dagli errori di Jacob BERAB nel 1538 mettendosi in contatto con i rabbini di tutto Israele, invece di soli rabbini locali. L'elezione si è svolta, come richiesto dalla halakhà. Sette 100 rabbini sono stati contattati di persona o per iscritto e Rabbi Moshe Halberstam del Charedis Edah è stato il primo a ricevere semikhah dopo rabbini Ovadiah Yosef e Yosef Shalom Eliashiv lo ha trovato adatto per questo onore, anche se era troppo vecchio per servire in realtà come un giudice . Ha poi ordinato rabbino Dov Levanoni , che ha ordinato i rabbini qualche altro. [12]

Questo tentativo è destinato ad essere un miglioramento Rabbi Jacob BERAB 's tentativo contattando sette 100 rabbini in Israele, al contrario di Jacob BERAB 'elezione s da venti cinque rabbini di Safed . Gli attuali membri per lo più si comportano come segnaposto e hanno pubblicamente espresso l'intenzione di farsi da parte quando i candidati più meritevoli aderire. Il rabbino Adin Steinsaltz l' Nasi del Sinedrio detto che sarei felice se in qualche anno queste sedie sono riempiti da studiosi che sono più grande di noi e noi possiamo dire:. `ho tenuto le sedie caldo per voi ' [1]

L'attuale tentativo di ristabilire il Sinedrio è il sesto tentativo nella storia recente, ma a differenza di precedenti tentativi, sembra esservi un ampio consenso tra i saggi più importanti della Torah che vivono nella Terra di Israele della necessità urgente di una tale istituzione in questo momento , a causa del clima morale creato da azioni dello Stato di Israele, che sono stati percepiti dalla comunità di tutto il mondo, sia ebrei sia gentili, come controverso.
[ modifica ] Stato di rabbini attuali
Question book-new.svg Questa sezione non referenziata richiede citazioni per garantire la verificabilità .

Anche se attualmente la maggior parte funzionamento sinagoga (vale a dire " pulpito ") rabbini tenere semikhah, questo era fino a poco tempo non recentemente sempre richiesto, e infatti molti haredi rabbini non possono assolutamente essere in possesso di un semikhah "formale", anche se occupano importanti rabbinica e posizioni di leadership. Le ragioni è che ciò che è apprezzato nelle comunità in cui operano e piombo è soprattutto una suprema padronanza del Talmud , con una vasta conoscenza dei commenti del Rishonim e Acharonim e Responsa , ha aggiunto alla conoscenza del Shulchan Aruch e Halakha (" Legge ebraica "). Molti chassidiche Rebbe e Rosh yeshiva di grandi ortodossi yeshiva non sono tenuti a "provare" ai loro greggi che fanno o non tenere semikhah formale, perché la loro reputazione come Torah studiosi e saggi è indiscusso e stimato sulla base delle raccomandazioni dei saggi di fiducia, e le esperienze e le interazioni che molti esperti Torah, gli ebrei osservanti hanno con loro, che dà così testimonianza concreta sulla base dell'esperienza che questi grandi rabbini sono davvero degni di essere chiamati come tali. Ad esempio, il rabbino Yisrael Meir Kagan , noto anche come Chayim Chafetz, probabilmente uno dei rabbini più famosi del 20esimo secolo, è stato addestrato e riconosciuto come un rabbino, ma non era in possesso semikhah fino a quando non doveva fare domanda per un passaporto . Si rese conto che se non avesse ottenuto un documento scritto di semikhah, tecnicamente non poteva entrare "rabbi" come l'occupazione senza mentire. Ha poi ricevuto la sua semikhah dal telegrafo dal rabbino Chaim Ozer Grodzinski di Wilna , una disposizione insolita - soprattutto nel 20esimo secolo.

La maggior parte corrente poskim , tuttavia, hanno semikhah. Così come esiste un dibattito su chi è un Ebreo, c'è poco consenso da chi è un rabbino. Il movimento di riforma in un Responsa afferma che per i loro templi, rabbini pulpito bisogno di partecipare e completare il loro percorso formativo presso le scuole rabbiniche del movimento di riforma. Ma inoltre affermano che ciò non nega le altre sette del giudaismo di accettare il tempo onorato semikhah di uno-a-uno. Né affrontare il tema dei rabbini che non sono rabbini pulpito, ma insegnare, studiare e fare ricerca. Essi dicono che la necessità di tre rabbini è non necessario in quanto i due rabbini aggiuntivi sono solo testimoni e non possono attestare la conoscenza del rabbino nuovo. Gli ebrei ortodossi non vedono rabbini conservatori o la riforma come "rabbini", e di solito sono attenti a qualificare il titolo con il movimento da cui ha avuto origine. A "Rabbi" senza qualificato viene considerato ortodosso e, quindi, legittimo.

Nel Regno Unito, un ministro comunale che non ha semikhah ha il titolo "Reverendo" piuttosto che "Rabbi".

Rav Muvhak

Il termine Rav Muvhak (in alternativa Rebbe Muvhak, Movhok, Movhak) si riferisce alla persona che ha insegnato una "gran parte della sua Chachmah". [13] Una definizione semplice per Muvhak è "primario". Utilizzo tipico è quello di affermare che un particolare Rabbi 's è il rabbino Rav Muvhak Aleph, ma ha anche studiato / Semikhah ricevuto dal rabbino Gimmel. Rabo (alt. Ravo) significa che il suo Rav / Rebbe / Rabbi, da qui il termine Rabo Muvhak. [14] onore particolare deve essere dato a un Muvhak Rav. [15] In epoca moderna la maggior parte degli studenti sono educati da una serie di rabbini diversi in modo il termine Rav Muvhak è ormai anacronistico. [15]

Vedi anche

Semicha nei sacrifici
Gran Rabbinato d'Israele: Semicha

Note

1 ^ uno b www.daat.ac.il/daat/kitveyet/hatkufa/mishpat-4.htm
2 ^ uno b www.pidyon.org/docs/shalshelet.php
3 ^ uno b www.simpletoremember.com/articles/a/mesora/
4 ^ Talmud, Sanhedrin 13b
5 ^ Maimonide, Sanhedrin 4 cat
6 ^ uno b Talmud Sanhedrin 5b
7 ^ Talmud, Sanhedrin 14a
8 ^ Nachmanide, Sefer Hazekhut, Gittin ch 4; Rabbenu Nissim, ibid, Sefer Haterumot, Gate 45, R Levi ibn Haviv, Kuntras Hasemikhah.
9 ^ Storia del popolo ebraico, da Hayim Ben-Sasson, Harvard University Press (15 ottobre 1985), ISBN 978-0674397316
10
11 ^ . Lawrence Fine (2003) medico dell'anima, guaritore del cosmo: Isaac Luria e la sua borsa di studio cabalistico . Stanford University Press. p. 52. ISBN 978-0-8047-4826-1 . Estratto 19 settembre 2011.
12 ^ "Rav Moshe Halberstam, prima di rinnovare Semikha, muore a 74" . Israel National .
13 ^ www.dafyomi.co.il/bmetzia/halachah/bm-hl-033.htm - Bava Metzia, daf 33, provenienti da R'Meir
14 ^ www.ateret.org.il/uploads/filebank/..._OntheAir78.pdf
15 ^ uno b http://daat.co.il/daat/english/ten-daat/bleich2-1.htm Rav Muvhak - Rabbi Moshe Bleich, Journal of Education ebraica, Sivan 5758

Letture consigliate

Levitas, Isaac, Aaron Rothkoff e Pamela Nadell: Semikhah In:. Encyclopaedia Judaica. Eds. Michael Berenbaum e Fred Skolnik. Vol.. 18. 2nd ed. Detroit: Macmillan Reference USA, 2007. p. 274-279.
Julius Newman: Semikhah (ordinazione). Uno studio della sua origine, la storia, e la funzione nella letteratura rabbinica. Manchester University Press. Manchester 1950.

Collegamenti esterni

Tentativo di Rabbi Yaakov Beirav di ristabilire un Sinedrio nel 1538
130 "documentate" "generazioni" di Semicha , da Mt. Sinai al presente
Curriculum Semikhah per le prove del Gran Rabbinato di Israele




Edited by barionu - 20/4/2021, 10:42
 
Top
CAT_IMG Posted on 28/1/2017, 20:51
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
676

Status:






Ecco la traduzione che mi ha richiesto barionu :)


SEMIKHAH


SEMIKHAH (Eb. סְמִיכָה; “posamento”, letteralmente “imposizione” delle mani. La parola è usata in due sensi.

Dei sacrifici

L’atto della semikhah costituiva la consacrazione, da parte del proprietario, degli animali sacrificati sull’altare. L’atto, che era obbligatorio quando i sacrifici erano offerti da privati (Men. 9:7; Maim. Yad, Ma'aseh ha-Korbanot 3:6), veniva effettuato dal proprietario che poggiava le mani con tutta la sua forza tra le corna dell’animale prima che questo fosse ucciso (Lev. 1:4 e ss.; Sifra 4; Maim. loc. cit. 3:13). La cerimonia aveva luogo nel cortile del Tempio, dove l’animale veniva ucciso (Men. 93a, b). Doveva essere compiuta a mani nude, cosicché niente potesse interporsi tra esse e la testa dell’animale (Maim. loc. cit.). Con due eccezioni, non si applicava ai sacrifici pubblici (Men. 9:7), né agli uccelli (Git. 28b). Un altro requisito era che l’atto doveva essere compiuto dal proprietario in persona e non poteva essere effettuato da un sostituto (Men. 9:8; Maim. loc. cit. 3:8).

Di Giudici, Anziani e Rabbini

Tutti i capi religiosi Ebrei dovevano essere ordinati prima che venisse permesso loro di compiere certe funzioni legali e di decidere questioni pratiche nella legge Ebraica. La Bibbia riferisce che Mosè ordinò Giosuè ponendo le proprie mani su di lui, trasferendo in tal modo una parte del suo spirito a Giosuè (Num. 27:22, 23; Deut. 34:9). Mosè ordinò anche i 70 anziani che lo assistevano nel governare il popolo (Num. 11:16–17, 24–25). Gli anziani ordinati da Mosè ordinarono i loro successori, che a loro volta ordinarono altri, cosicché ci fu una catena ininterrotta di ordinazioni, da Mosè fino all’epoca del Secondo Tempio (Maim. Yad, Sanh. 4:2). Per alcuni secoli la tradizione dell’ordinazione mediante l’imposizione delle mani proseguì ininterrotta, ma in seguito i rabbini decisero di ordinare semplicemente conferendo il titolo di “rabbino”, o oralmente, o per iscritto (ibid., 4:2).

L’ordinazione era richiesta sia per i membri del Gran Sinedrio, sia per i Sinedri più piccoli e per i collegi regolari di giudici autorizzati a decidere su casi legali. Tre file di studiosi sedevano sempre dinnanzi al Sinedrio, e quando si rendeva necessario scegliere un nuovo membro, uno studioso della prima fila veniva scelto e ordinato (Sanh. 4:4). Durante il tempo di Judah ha-Nasi fu decretato che ogni decisione religiosa e legale, incluse le decisioni relative a leggi meramente cerimoniali, potevano essere espresse solo da coloro che erano appropriatamente autorizzati (Sanh. 5b). Mentre ogni Ebreo qualificato poteva servire come giudice nelle cause civili, solo gli Ebrei di discendenza pura erano idonei a giudicare in questioni penali che comportavano la pena di morte (Sanh. 4:2).

L’ordinazione era anche richiesta per giudicare nei casi che implicavano punizioni corporali o multe, per intercalare mesi ed anni, per rilasciare animali primogeniti per uso profano a causa di macchie che li rendevano non adatti, per i voti annuali, e per votare il divieto di scomunica (ḥerem). Solo un trasferimento dello Spirito Divino, che in origine si posò su Mosè, autorizzava la persona ordinata a prendere decisioni in questi ambiti fondamentali.

L’ordinazione poteva essere limitata solo ad una o ad alcune di queste varie funzioni. Il grado più basso dell'ordinazione dava al rabbino la facoltà di decidere solo questioni religiose, mentre il grado più alto gli dava il diritto di ispezionare i primogeniti, oltre a decidere le questioni religiose e a giudicare i casi penali (Sanh. 5a; Maim. loc. cit. 4:8). La formula completa dell’ordinazione era "Yoreh Yoreh Yaddin Yaddin. Yattir Yattir" (“Può egli decidere? Può decidere. Può egli giudicare? Può giudicare. Può egli consentire? Può consentire”). Rav, il fondatore dell’accademia di Sura a Babilonia, fu autorizzato ad esercitare solo le prime due di queste tre funzioni, in quanto si temeva che la sua esorbitante conoscenza in fatto di macchie gli potesse consentire di dichiarare che una macchia era permanente, e che quindi l’animale fosse ammesso per uso profano, laddove agli astanti essa sembrava transitoria (Sanh. 5b). I privilegi dell’ordinazione potevano anche essere limitati ad un periodo specifico. R. Johanan ordinò R. Shaman solo per la durata della sua visita a Babilonia (ibid.).

L’ordinazione stessa, che richiedeva la presenza di tre anziani, uno dei quali era egli stesso ordinato, veniva originariamente effettuata da ogni maestro ordinato sui suoi allievi (Sanh. 1:3; TJ, Sanh. 1:3, 19a). Tuttavia, quando l’influenza dell’esilarca aumentò, per gli ordinanti si rese necessario ottenere la sua autorizzazione prima di servire come giudici a Babilonia (Sanh. 5a). In Erez Israel divenne anche necessario che i singoli studiosi ottenessero il consenso del patriarca prima di ordinare loro allievi. A causa della grande considerazione nutrita nei confronti dei patriarchi della casa di Hillel, che furono i capi riconosciuti della comunità ebraica della Terra Santa nel corso dei secoli successivi alla scomparsa di Rabban Johanan b. Zakkai, nessuna ordinazione era considerata valida senza il consenso del Patriarca. In un primo momento, al patriarca stesso fu permesso di conferirla senza consultare il Sinedrio. In seguito il patriarca poteva concedere il grado solo in cooperazione con la Corte (tj, Sanh. 1:3, 19a).

In Terra Santa, all’epoca del Talmud di Gerusalemme, il termine per ordinazione era minnui (letteralmente “nomina” alla carica di giudice), A Babilonia fu mantenuto il nome di semikhah (semikhuta in Aramaico (ibid.). Nel giorno dell’ordinazione il candidato indossava una veste speciale (Lev. R. 2:4). Dopo la cerimonia, gli studiosi presenti elogiavano con frasi ritmate la persona ordinata. All’ordinazione di R. Ze'ira venne cantato: “Niente cipria, niente trucco, né capelli acconciati, tuttavia ha la grazia di una gazzella”; all’ordinazione di Ammi ed Assi: “Come questi, [maestri] come questi ordiniamo per noi” (Ket. 17a). Dopo la cerimonia, sembra che l’ordinato pronunciasse un discorso pubblico su un argomento specifico (vedi il caso del maestro incompetente, Sanh. 7b). La semikhah poteva essere concessa solo da studiosi residenti in Erez Israel a studiosi presenti nella Terra Santa al tempo della loro ordinazione.

L’ordinando non doveva essere presente; era sufficiente che il maestro ordinante gli inviasse un messaggio, a patto che tutti fossero in Erez Israel (Maim. Yad, Sanh. 4:6). Si racconta che Johanan fosse addolorato perché non poteva ordinare Ḥanina e Oshaya in quanto non risiedevano in Palestina (Sanh. 14a). Si racconta anche che c’erano due saggi, Jonathan b. Aknai e Simeon b. Ẓirud, uno dei quali fu ordinato perché era in Palestina, mentre l’altro non lo fu perché se ne era andato. L’appellativo di “rabbi” perciò non è mai usato per gli amoraim Babilonesi, poiché essi non possedevano la semikhah, e avevano il titolo di “rav”. Come risultato, i saggi Babilonesi dipendevano dai loro colleghi Palestinesi. “Ci sottomettiamo a loro”, era l’atteggiamento Babilonese (Pes. 51a). Tuttavia, per accelerare la giustizia, gli studiosi Babilonesi erano autorizzati a pronunciarsi su tutti i casi monetari come agenti dei giudici in Israele (bk 84b). Una volta ordinato in Palestina, uno studioso poteva esercitare la sua piena autorità anche al di fuori dei suoi confini.

Dopo la Rivolta di Bar Kokhba (132-135 EC) l'imperatore Romano Adriano tentò di porre fine all’autorità spirituale ancora esercitata dal Sinedrio, che era stato spogliato di tutto il sostegno del governo, vietando la concessione della semikhah a nuovi studiosi. Venne dichiarato che "chiunque effettuava un’ordinazione doveva essere messo a morte, e chiunque riceveva l'ordinazione doveva essere messo a morte, la città in cui l'ordinazione era avvenuta [doveva essere] demolita, ed i confini in cui era stata eseguita sradicati" (Sanh. 14a). R. Giuda b. Bava fu giustiziato per aver ordinato molti dei suoi allievi in una terra di nessuno tra Usha e Shefaram.

Non è chiaro quando la semikhah originale, con i poteri sopra descritti, venne interrotta. L’opinione della maggioranza favorisce la seconda parte del quarto secolo, al tempo di Hillel II. Secondo Naḥmanides (cfr. le sue note su Maimonide, Sefer ha-mitzvot, n. 153), questo accadde prima della fissazione del calendario permanente fatta da Hillel nel 361 C.E. Alcuni la datano con l'estinzione del patriarcato alla morte dell'ultimo patriarca Gamaliele VI, nel 425 C.E. Altri stabiliscono il momento addirittura nel 1062, con la morte di Daniel b. Azaria, il Gaon della Palestina. Altri ancora citano la prova che questa ordinazione tradizionale continuò fino al tempo di Maimonide.

[Aaron Rothkoff]


In Tempi Medievali e Moderni

A causa delle condizioni mutevoli della vita Ebraica, che trasformarono alcune delle funzioni del rabbinato, la semikhah acquisì nuove connotazioni. Nel periodo geonico il rosh golah, l’esilarca, conferiva una licenza (reshut) solo "per effettuare compromessi tra le parti in causa, per indagare controversie legali, per fare da arbitro, e dare corso a documenti legali." I Geonim erano anche autorizzati a nominare gli scribi, i capi nel culto pubblico, i giudici (dayyanim), e i maestri. Nel X secolo Sherira Gaon scriveva: "La fila [nell'accademia] prende il posto del Sinedrio e il suo capo prende il posto di Mosè nostro maestro", continuando così in una certa misura la pretesa di una sorta di ordine sacro tra gli studiosi dell’accademia. Il capo al quale si riferiva è evidentemente l’av bet din.

Samuel b. Ali, Gaon di Baghdad nel 12 ° secolo, definì le funzioni e l’autorità dell’av bet din quando scrisse di R. Zerachiah b. Isaac ha-Levi: "Lo abbiamo ordinato av bet din dell'accademia e lo abbiamo autorizzato a esprimere le decisioni in questioni di denaro e rituali, ad annunciare il primogenito ammissibile per l'uso profano a causa delle macchie, a predicare la Torah in pubblico, a tenere conferenze, e a nominare un interprete”.

Il viaggiatore del 12° secolo Beniamino di Tudela scrisse che, ai suoi tempi, l’esilarca aveva l'autorità di nominare i ministri di culto locali in Persia e in molti altri paesi, e che essi venivano da lui per ottenere il diritto di esprimere le decisioni. Giuda b. Barzilai di Barcellona (11°- 12° secolo) distingueva tra un ketav minnui, un attestato di nomina a dayyan o capo di un'accademia, e un ketav masmikh, un certificato di ordinazione "per mezzo del quale essi ordinano che uno degli studenti sia chiamato rabbi o ḥakham. I casi che coinvolgono le ammende non sono giudicati al di fuori di Erez Israel e l'ordinazione non è effettuata mediante l'imposizione delle mani sul capo dell'ordinando. Essi scrivono semplicemente un certificato di ordinazione".

Queste riformulazioni e trasformazioni dell'antica semikhah tendono a dimostrare che a partire dal V secolo in poi ci fu sia un documento di nomina per l’incarico, sia un atto che conferiva poteri, che era sempre di natura sacrale. Questo fu particolarmente forte nel regime centralistico e aristocratico della leadership geonica, ma l'elemento sacrale non fu presente nella stessa misura di quello implicato nell’antica semikhah. Nonostante questa continuità di molti elementi della semikhah tradizionale, di tanto in tanto sono stati fatti tentativi per il suo completo ripristino.

Un simile tentativo venne fatto già al tempo di Elia ha-Kohen, Gaon della Palestina nel 1083. Dalla stessa struttura e logica di un modello autonomo di leadership nazionale e di una scala culturale di valori in cui l'apprendimento e lo studioso erano supremi, si può dedurre che ovunque nelle comunità ebraiche - anche dopo il 12° secolo - c'era qualche formula per conferire funzione giudiziaria e poteri e per attestare i conseguimenti accademici. Necessariamente, questa sarebbe, in misura più o meno grande, di natura sacrale. Dopo la Morte Nera, e sotto l'influenza di diplomi e titoli conferiti da università cristiane, il termine semikhah riapparve in Ashkenaz (regione del Reno Franco-Tedesca), trasformato in un diploma, rilasciato da un maestro al suo allievo, che affermava la sua capacità e il diritto di essere giudice e maestro.

Le prime ondate di esuli spagnoli tendevano a considerare la semikhah Ashkenazita come prova di un orgoglio improprio e come imitazione dei modi cristiani. Tuttavia vari fattori - le speranze messianiche nutrite dopo l'espulsione, la sensazione che era necessario rispondere all’esilio e alla dispersione con la restaurazione di un'autorità sacrale centrale, e il desiderio di un'autorità che potesse garantire il pentimento e l'assoluzione per le persone che pativano sotto un senso di colpa per aver vissuto per qualche tempo come anusim – si combinarono insieme per ricordare l’opinione di Maimonide che, in linea di principio, la semikhah poteva essere ripristinata (vedi sopra), e sulla base di questo, propugnare l’ordinazione di un uomo che avrebbe rinnovato la catena sacrale dell’antica semikhah, ripristinando in seguito il Sinedrio e spianando la strada per il pentimento e il Messia.

[Isaac Levitats]



Controversie sul Rinnovo della Semikhah

Nonostante la continuità dell’ordinamento giudiziario Ebraico anche dopo la perdita della tradizionale semikhah formale, ci sono stati alcuni tentativi di istituire di nuovo la semikhah originale, il punto di vista di Maimonide è focale per questo concetto di rinnovamento, perché egli stabilì che "se tutti i saggi Palestinesi fossero unanimemente d’accordo a nominare e ordinare i giudici, allora questi nuovi ordinanti possiederebbero la piena autorità dei giudici ordinati originali "(Yad, Sanh. 4:11). Sulla base di questa decisione, nel 1538 un tentativo per ripristinare la pratica dell’ordinazione venne fatto da R. Jacob Berab di Safed, in quel momento la più grande comunità in Erez Israel.

Su iniziativa di Berab, si riunirono 25 rabbini, e ordinarono Berab come loro rabbino capo. Berab poi ordinò altri quattro rabbini, tra cui Joseph Caro, l'autore del Shulchan Arukh, e Moses di Trani. Caro ordinò Moses Alshekh, che in seguito ordinò Ḥayyim Vital, il discepolo principale di R. Isaac Luria. Berab sperava che potesse in tal modo unificare le varie comunità Ebraiche ristabilendo in definitiva un Sinedrio.

I casi che implicavano le multe ora potevano essere di nuovo giudicati, e la flagellazione, che era richiesta dalla legge per espiare i peccati dei Conversi, poteva essere ordinata dal giudice. Tuttavia, Berab non si era curato ottenere il consenso dei rabbini di Gerusalemme. Questi ultimi si sentirono offesi e respinsero Berab quando chiese che essi riconoscessero la sua autorità.

Essi protestavano contro la sua innovazione, e il capo del rabbinato di Gerusalemme, Levi ibn Habib scrisse un intero trattato per dimostrare l'illegalità delle azioni di Berab (Kunteres ha-Semikhah). Una caustica controversia sorse tra Ibn Habib e Berab, e dopo la morte di quest'ultimo nel 1541 la rinnovata istituzione dell'ordinazione gradualmente languì nell'oscurità. Gli studiosi moderni hanno approvato l'opposizione di Ibn Habib; si riteneva anche che egli temeva che le azioni di Berab avrebbero suscitato speculazioni messianiche che potevano tradursi in un falso movimento messianico (vedi B. Revel in Bibl.). Può anche essere che Ibn Habib sosteneva che non era permesso affrettare l'avvento dell'era messianica ristabilendo il Sinedrio, ma bisognava attendere l'iniziativa divina (vedi J. Katz in Bibl.).

Con la creazione dello Stato d'Israele nel 1948, R. Judah Leib Maimon, primo ministro Israeliano degli affari religiosi, fece un appello simile per ripristinare il Sinedrio. Egli, tuttavia, trovò l’opposizione della stragrande maggioranza dei suoi colleghi dei gruppi non Ortodossi, e dei rabbini di estrema destra. L’allora rabbino capo Ashkenazita di Israele, Isaac Herzog, anche era esitante, e ancora una volta il tentativo risultò in un nulla di fatto.

"Neo-Semikhah" e Hattarat Hora'ah

Il termine semikhah è stato anche usato per l'ordinazione diversa dalla tradizionale semikhah formale. Esso si è evoluto dalla hattarat hora'ah, termine che significa letteralmente "autorizzazione per esprimere le decisioni" in materie consentite o proibite dalla legge religiosa Ebraica. L’infinito lehorot, nel senso di autorevole interpretazione della legge, ricorre in connessione con i compiti dei figli di Aronne, i sacerdoti, che erano anche maestri e giudici in Levitico 10:11 (cfr. Dt. 17: 9ss.).

In questo senso era anche inteso nel Talmud (Ker. 13b). L’ hattarat hora'ah in generale era un diploma rabbinico che testimoniava l'idoneità della persona a cui era stato rilasciato. Esso autorizzava il destinatario anche a svolgere le funzioni di rabbino, che erano originariamente quelle di agire come giudice per i membri della comunità che lo aveva incaricato. In un primo momento questo documento non assomigliava al linguaggio della semikhah originale, non dichiarava yoreh yoreh yaddin, e non aveva nessuna delle autorità di vasta portata della semikhah originale. La prima forma di hattarat hora'ah era chiamata iggeret reshut ("lettera di autorizzazione") o pitka de-dayyanuta ("atto di giurisdizione"). Tale documento, composto in aramaico nel periodo geonico del nono secolo, dice:

Abbiamo nominato Peloni b. Peloni [cioè, N., figlio di N.] una giustizia nella città di ... e lo abbiamo investito dell’ autorità di amministrare le leggi civili, e di supervisionare tutte le questioni relative ai Comandamenti e a ciò che è proibito e permesso e collegato con il timore di Dio. Egli ha l'autorità di fare ciò che pensa sia giusto per chi non obbedisce ai suoi verdetti. Anche il miscredente è passibile del [castigo del] Cielo "(A. Harkavy (ed.), Zikkaron la-Rishonim ve Gam-la- Aḥaronim, 4 (1887), 80).

In origine, il titolo di "rabbi" era limitato alle autorità religiose che svolgevano le funzioni di giudici ordinati con la tradizione formale della semikhah. Come affermato, le loro controparti a Babilonia venivano sempre indicate come "rav" (cfr Sanh. 136f. E bm 85bf). Il titolo "rabbi" appare di nuovo nel Medioevo. Fu poi conferito alle autorità in legge rabbinica sia Ashkenazite che Sefardite, anche se non nello stesso senso del suo precedente uso durante il periodo talmudico, quando la semikhah originale era ancora conferita. Dal 13° secolo, i documenti dell’ ordinazione "neo-semikhah" cominciarono ad assomigliare al formato della semikhah tradizionale. I destinatari erano autorizzati a essere yoreh yoreh in materia di riti, mentre allo studente più avanzato era permesso di essere yaddin yaddin in tutti i settori della legge ebraica. I Sefardim fecero di questo epiteto rabbinico un uso più discriminato rispetto agli Ashkenazim, chiamando il normale studioso rabbinico hakham, e riservando la denominazione più onorifica di "rabbi" per uomini di straordinario sapere (cfr. Kevòd Ḥakhamim di David Messer Leon, ed. By S. Bernfeld (1899), 63). Durante la seconda metà del 14° secolo il titolo Morenu ("la nostra guida e maestro") fu introdotto come designazione per chi possedeva la "neo-semikhah" nel [territorio del Reno] Franco-Tedesco.

Vennero fissate formule per la "neo-semikhah", nonché la specificazione di qualifiche e privilegi ben definiti per coloro che possedevano questo diploma. In precedenza non era necessario che tutti i rabbini e gli studiosi portassero con sé un certificato di semikhah, dal momento che la loro autorità si basava su motivi personali, piuttosto che istituzionali. La situazione mutò con lo sradicamento delle yeshivot e delle comunità nei secoli 14° e 15° nel [territorio del Reno] Franco-Tedesco. La semikhah formale divenne una necessità per salvaguardare gli standard accademici del rabbinato in un momento in cui la dispersione e la migrazione di studiosi e yeshivot mettevano a repentaglio la continuità della tradizione accademica. Tuttavia, non appena la semikhah fu formalizzata, venne avviato un processo di istituzionalizzazione, rendendo così possibile per tipologie minori di studiosi il raggiungimento dell'autorità e del privilegio rabbinico.

Questo fu accelerato anche dalla sopraggiungente pratica dei governanti locali di nominare "rabbini capo" ai fini dell'amministrazione fiscale. I problemi sociali, personali e accademici coinvolti nella "semikhah Ashkenazita" continuarono a costituire un argomento di vivace discussione tra gli studiosi per buona parte del 17° secolo. E si trovò pesantemente attaccata dai rabbini Sefarditi dopo l'espulsione dalla Spagna.

Occasionalmente, la semikhah divenne una fonte di reddito per i rabbini, e si rese necessario per le comunità e per i consigli generali promulgare le takkanot per quanto riguardava i privilegi e le qualifiche collegati alla semikhah. Dalla fine del 16° secolo, il titolo di Morenu aveva cessato di essere di carattere puramente accademico e fu sempre più usato come simbolo di status sociale nelle comunità (vedi Breuer in Bibl.).

Lo studioso munito di questa "neo-semikhah" poteva esercitare la sua autorità solo con il consenso della comunità che lo aveva eletto. La sua competenza era limitata a quella comunità. R. Isaac b. Sheshet emise una decisione (1380) su questo punto, nel caso della comunità francese della Provenza, che non avrebbe permesso l'interferenza di R. Meir b. Baruch di Rothenburg nei suoi affari (Teshuvot ha-Ribash, nn. 268-73). Meir aveva ordinato e nominato un nuovo rabbino capo di Provenza che riteneva più meritevole della scelta della comunità. Tuttavia, il suo intervento venne rigettato. A causa del suo coinvolgimento in questo tipo di controversia, alcuni studiosi erroneamente pensarono che Meir aveva tentato di reintrodurre la formale semikhah originale. Tuttavia, entro i confini della propria comunità, la competenza dello studioso era suprema. Nessun altro rabbino aveva il diritto di intervenire senza il suo consenso (cfr. Samuele Archivolti Palgei Mayim (Salonicco, 1608), 15a).

Era un principio consolidato, risalente al tempo dei tannaim, che nessun allievo dovesse emettere una decisione in presenza del suo maestro (Er. 63 bis). L'età per ricevere la semikhah o l’hattarat hora'ah era 18 anni. Eleazar b. Azaria fu nominato capo dell'Accademia a questa età (Ber 27b, 28a.), come lo furono Rabbah (Ber 64a, vedi Yev 105a) e Hai Gaon. David Messer Leon ricevette il suo titolo a 18 anni, a Napoli (Kevòd Ḥakhamim, 64). La questione di quale grado di apprendimento dà diritto ad uno studioso di ricevere il diploma dal suo maestro è pienamente discusso da Messer Leon. È necessario che lo studente padroneggi le fonti originali della Bibbia e del Talmud e possegga capacità di ragionamento logico. Nei secoli 18° e 19° divenne di uso comune per gli aspiranti studenti rabbinici ricevere l'ordinazione da preminenti figure rabbiniche, oltre ai diplomi che ricevevano dai loro maestri.

Essi venivano messi alla prova oralmente da rabbini famosi, e se trovati sufficientemente istruiti e degni, questi notissimi studiosi concedevano loro i certificati di ordinazione. Quello che segue è il testo di un tale diploma, concesso da R. Isaac Elhanan Spektor di Kovno, dal quale la maggior parte dei rabbini russi della seconda metà del 19° secolo ricevette la "neo-semikhah":

קושט אמרי אמת ניתן לכתוב על האי גברא יקירא ברב …יליד…ופלפלתי עמו הרבה והוא מלא דבר ה׳ בש״ס ובפסוקים וגם הנהו דרשן מפואר נאה דורש ונאה מקיים: ובכן אמר יישר כוחו וחילו לאורייתאו, יורה יורה ידין ידין בד״מ ואו״ה וגו״ח וטוט״ה [בדיני ממונות ואיסור והיתר וגיטין וחליצה וטומאה וטהרה]: ויהא רעוא שישלח לו הרחמן מקום מכובד לפי כבודו כי …ראוי והגון הרב הנ״ל לנהל צאן קדשים. ובאתי עה״ח יום …ימים לחדש :לפ״ק :נאם יצחק אלחנן החופ״ק קאוונע

In verità, queste parole di verità possono essere ascritte a questo degno uomo, rabbi ..., originario di ..., con cui ho ampiamente discusso il Talmud e i codici, riguardo ai quali lo trovo pieno della Parola del Signore. Egli è anche un eccellente predicatore, predicando ciò che è morale e praticando ciò che predica. Perciò vi dico: Lasciate che il suo potere e la forza nella Torah siano incoraggiati. Lasciatelo insegnare e decidere su tutte le questioni di diritto monetario, dietetico, e rituale, su get e ḥaliẓah, e sulle leggi in materia di purezza e impurità. Possa essere la volontà dell'Onnipotente di mandargli una posizione onorevole secondo le sue virtù. Il detto rabbino merita ed è veramente competente per guidare un gregge. Firmato in questa data ... Isaac Elhanan, che abita qui nella sacra congregazione di Kovno.



Pratica Moderna per l’Ordinazione dei Rabbini

Nel corso del 19° secolo, ebbe luogo un drastico cambiamento per quanto riguarda la posizione, i requisiti, e la formazione dei rabbini. Il cambiamento si originò in Germania, che divenne il centro per lo sviluppo dell’Ebraismo Riformato e per lo studio scientifico della storia Ebraica e della religione Ebraica. La conoscenza solo del Talmud e dei codici non era più ritenuta sufficiente, e molte comunità ora chiedevano che i loro rabbini fossero competenti in vernacolo, negli studi secolari, e in materie ebraiche supplementari. Le yeshivot e l’istruzione non supervisionata da parte di singoli rabbini furono trovate sempre più insoddisfacenti.

Il malcontento verso il rabbinato tradizionale fu ulteriormente intensificato dalla rapida diffusione dell’Ebraismo Riformato. Per rispondere a queste nuove condizioni, i seminari rabbinici vennero organizzati in rapida successione. Con lo sviluppo di queste scuole, si elaborarono programmi di studio che non ponevano più l’enfasi sul Talmud e sui codici. Quanto più il particolare seminario si allontanava dall’Ortodossia, tanto meno il suo programma di studio enfatizzava il Talmud e argomenti correlati.

Bibbia, omiletica, la storia e la filosofia Ebraica, la grammatica dell’Ebraico e delle lingue affini, la psicologia pastorale e l'amministrazione della sinagoga divennero gradualmente corsi integrali di studio obbligatori per gli studenti rabbinici. Molti di questi seminari non concedevano più la tradizionale laurea rabbinica, ma piuttosto certificavano i propri laureati come "predicatori e maestri in Israele". Alcune scuole concedevano due diplomi diversi. Alla maggior parte dei laureati veniva semplicemente rilasciato il titolo di "predicatore e maestro", mentre gli studenti più avanzati ricevevano anche l’ordinazione tradizionale yoreh yoreh yaddin yaddin dopo aver superato gli esami speciali in Talmud e codici. Alcune scuole continuarono a includere la tradizionale formula dell'ordinazione nella struttura della loro laurea, ma questa formula ora era usata in senso cerimoniale piuttosto che come un'indicazione della conoscenza dei codici da parte del laureato.

Nell’Israele contemporaneo, dove ci sono solamente yeshivot tradizionali che ordinano rabbini, sono usati il metodo e la forma tradizionale di ordinazione. Negli Stati Uniti, il Rabbi Isaac Elchanan Theological Seminary della Yeshiva University ordina i suoi laureati nella anche maniera tradizionale, dopo che questi hanno completato un corso di studi che enfatizza Talmud e codici. Il Jewish Theological Seminary non concede l'ordinazione tradizionale ai suoi studenti. L’Hebrew Union College include la tradizionale formula di yoreh yoreh yaddin yaddin nella versione Ebraica della sua certificazione, ma questo è puramente in senso formale.

Il titolo di "rabbi", quindi, non è più un’indicazione, come è stato fino agli ultimi secoli, che colui che lo porta conosce a fondo il Talmud e i codici, ma è il titolo comunemente riconosciuto per i capi spirituali di tutte le confessioni Ebraiche, Ortodossi , Conservatori, Riformati, e Ricostruzionisti.

[Aaron Rothkoff]


Ordinazione delle Donne

L'ordinazione rabbinica femminile iniziò ad essere presa in seria considerazione alla fine del 19° secolo in Germania e negli Stati Uniti come una naturale, benché scomoda, conseguenza dell'insistenza dell’Ebraismo Riformato sulla parità tra uomini e donne. L'ordinazione delle donne emerse anche come parte di un più ampio dibattito sui diritti delle donne e sul loro accesso alle professioni erudite. Se le donne desideravano diventare medici, avvocati e ministri, professioni che allora per lo più le escludevano, perché non dovevano aspirare anche al rabbinato? Tuttavia, l'ambivalenza dei leader dell’Ebraismo Riformato, che lottavano per armonizzare il loro impegno, da tempo dichiarato, per l'emancipazione religiosa delle donne Ebree, con i propri pregiudizi radicati circa il giusto ambito delle donne e le loro percezioni della ricettività delle loro congregazioni verso le donne rabbino, ha ritardato di quasi un secolo un impegno positivo verso l'ordinazione delle donne, nonostante una serie di sfidanti. Ci è voluta la collisione del femminismo della seconda ondata con l’Ebraismo Americano per portare le donne nel rabbinato in modo duraturo e istituzionalizzato. Dal primo decennio del 21° secolo, la presenza di centinaia di donne rabbino aveva ampliato le nozioni tradizionali di leadership religiosa in tutto il mondo Ebraico.

Il dibattito americano sulle donne rabbino è emerso pubblicamente per la prima volta nel 1890, quando la stampa consacrò la carismatica predicatrice Ebrea Ray Frank come "la ragazza rabbino del dorato ovest." Nei decenni che seguirono, una serie di donne sfidò i seminari rabbinici Americani riconosciuti, ciascuna cercando senza successo di diventare la prima donna ordinata e sperando di tracciare un percorso che altre potessero seguire.

Queste includono Martha Neumark (1904-1981), la cui richiesta di predicare per le Grandi Festività, dopo tre anni di studio intensivo all’ Hebrew Union College, sostanzialmente portò al voto del 1923 del consiglio laico dei governatori, che sostenne la politica di ordinare soli uomini. Le aspirazioni di altre valide donne di questa epoca anche andarono deluse, comprese quelle di Helen Hadassah Levinthal che non fu ordinata con i suoi compagni di classe maschi al Jewish Institute of Religion nel 1939, nonostante fosse diventata la prima donna Americana a completare un corso di studi rabbinico. A quanto pare, nessuna di queste sfidanti era consapevole del fatto che nel 1935, in Germania, Regina Jonas (1902-1944) era già stata ordinata in privato. Usò la sua posizione rabbinica per offrire conforto ai suoi correligionari perseguitati nella Germania nazista, ma, poiché condivise il loro destino, la notizia della sua svolta morì con lei.

Negli anni 50 del Novecento, la questione dell'ordinazione delle donne ricevette nuova attenzione quando la storia di Paula Herskovitz Ackerman, una rebbetzin che succedette al suo defunto marito nella predicazione, fu considerata così degna di notizia che la sua immagine apparve sulla rivista Time. La pubblicità per il crescente successo delle donne nel ministero protestante, spinse anche i rabbini della Riforma, i giornalisti Ebrei, e i leader della Reform National Federation of Temple Sisterhoods a tornare sulla questione delle donne rabbino. Allo stesso tempo, negli anni ‘50 e ‘60, un piccolo gruppo di studentesse idealiste e capaci era arrivato all’ Huc-JiR [Hebrew Union College-Jewish Institute of Religion] con la speranza che i loro studi portassero all'ordinazione rabbinica.

La questione dell'ordinazione delle donne ottenne maggiore urgenza negli anni ‘60. Poiché molti Americani ed Ebrei Americani abbracciarono l'impegno femminista per l’egualitarismo, l'ordinazione delle donne divenne un simbolo importante dell'impegno dell'Ebraismo per l'eguaglianza di genere.

Sally Jane Priesand (1946-), una giovane donna di talento e tenace, diventò la prima donna rabbino in Nord America nel 1972, ordinata dall'Hebrew Union College-Jewish Institute of Religion a Cincinnati, Ohio. La decisione di ordinare la Priesand non fu mai una conclusione scontata, ma sembra probabile che proclamare una donna rabbino non appariva più così rivoluzionario, sullo sfondo dei drammatici sconvolgimenti sociali e politici nella vita americana di questo periodo. Accettando l'ordinazione delle donne, i leader della Riforma furono in grado di ritrarre se stessi come continuatori del loro progetto storico di adattare l’Ebraismo per rispondere alla modernità, dimostrando allo stesso tempo l'impegno dell’Ebraismo Riformato per l'uguaglianza delle donne.

Due anni più tardi, il movimento Ricostruzionista ordinò la sua prima studentessa rabbinica , Sandy Eisenberg Sasso (1947-), e, nel 1985, dopo un clamoroso dibattito pubblico che durò poco più di un decennio, il movimento Conservatore seguì l'esempio con l'ordinazione di Amy Eilberg (1955-). Anche quando la questione della liceità dell'ordinazione delle donne si concluse nei movimenti liberali dell’Ebraismo Americano e le prime donne furono ordinate in Gran Bretagna e in Israele, Ebrei Ortodossi impegnati cominciarono a chiedere se e quando ci sarebbero stati rabbini donna Ortodossi. Nei primi anni del 21° secolo, donne esperte in halakhah hanno servito come assistenti rabbinici in alcune moderne Congregazioni Ortodosse in Nord America, e come avvocati esperti su questioni legali connesse con lo status delle donne in Israele.

Mentre la lotta per l'ordinazione delle donne per molti era conclusa, la storia delle donne nel rabbinato era iniziata. Studentesse rabbiniche e rabbini hanno avuto un impatto trasformativo sui loro seminari, i loro congregati, ed i loro colleghi maschi, e hanno affrontato numerose sfide nel tentativo di conciliare l’Ebraismo con la voce e punti di vista delle donne. Le prime generazioni di donne rabbino impararono a convincere le congregazioni ad assumerle, a stabilire la loro autorità in una professione fino ad allora esclusivamente maschile, e a negoziare benefici come il congedo di maternità.

Inoltre, le donne rabbino hanno affrontato l'emarginazione della voce e dei punti di vista delle donne nei testi sacri e nella liturgia della tradizione Ebraica, e hanno focalizzato l'attenzione sui modelli di forza, intelligenza e leadership femminile nel passato Ebraico. Molte si sono unite con altre donne Ebree contemporanee per creare nuovi rituali per riconoscere e sacralizzare i momenti di cambiamento, di gioia e di disperazione nella vita delle donne. Hanno anche esteso la loro critica femminista per includere le sfide che devono affrontare gay e lesbiche.

In ogni contesto in cui operano, sui pulpiti e nelle aule, sotto la ḥuppah e al tavolo della circoncisione, le donne rabbino hanno illuminato i loro congregati, gli studenti e i colleghi maschi sull'impatto di genere nell’Ebraismo e per le donne Ebree. In tal modo, hanno rimodellato l’Ebraismo moderno in modi assolutamente inimmaginabili soltanto mezzo secolo fa.





[Pamela S. Nadell (2a ed.)]








Edited by barionu - 20/4/2021, 10:43
 
Top
CAT_IMG Posted on 27/12/2023, 15:13
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Administrator
Posts:
8,422
Location:
Gotham

Status:


cip
 
Top
8 replies since 16/6/2013, 14:23   314 views
  Share