Origini delle Religioni

DA RAMBAM Mishneh Torah, Sefer Nashim, Ishut 3,11

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Dämon Der Sonne
CAT_IMG Posted on 23/10/2021, 20:53 by: Dämon Der Sonne




OMAR DI BENEDETTO

LA PEDOFILIA NEL MISHNEH TORAH

Confutazione a Stefano Manni (“Zio Ot”)


Sonnenmenschen
Berghof (2019-2021)


«Non mi sorprendo di vedere gli uomini malvagi,
ma spesso mi sorprendo di non veder vergogna in loro»
(Jonathan Swift)



Com'è ormai ampiamente noto, ho dimostrato come sia la Torah, sia la successiva letteratura rabbinica, talmudica e midrashica illustrano e giustificano espressamente la pedofilia(1).

Nel lontano Ottobre del 2016 diffusi sui social una citazione poco nota o addirittura sconosciuta ai più del Rabbino Moshe ben Maimon (1135–1204) noto nel medioevo come Mosè Maimonide o “Rambam” dove in una sua monumentale opera chiamata Mishneh Torah (“Ripetizione della Legge”) si legittima sulla base di Deuteronomio 22,16 che un padre può consacrare la figlia di tre anni e un giorno al matrimonio tramite rapporti sessuali.

Il riferimento testuale era il seguente:

«Se una ragazza ha più di tre anni e un giorno, con il consenso del padre può venir consacrata attraverso rapporti sessuali. Se dovesse essere al di sotto di questa età, e il padre l'avesse già consacrata attraverso rapporti sessuali, il vincolo coniugale non è stabilito» (Mishneh Torah, Sefer Nashim, Ishut 3,11).

Solo adesso, tramite un amico vengo a sapere che un autentico professionista della menzogna che mente sapendo di mentire di nome Stefano Manni noto anche come “barionu” o “Zio Ot” mi contestò su un forum il riferimento in questione con una falsità incredibilmente ostinata tacciandomi di disonestà intellettuale. Costui afferma che il testo da me riportato è “assoluta falsità” mentre lui da bravo ingannatore che è, scompone il testo riportando la parte meno scomoda del brano e tagliando la parte finale che vuole ad ogni costo nascondere che propriamente esprime Maimonide.

Questa falsificazione è accompagnata dal testo ebraico(2) consapevole del fatto che tanto i gojim non lo capiscono (dal momento che è presente e segnato in corsivo, ma omesso nella “sua” traduzione).

Riporto integralmente quanto egli ha scritto:

«Il passo in questione: Hāʾāb mǝqaddēš ʾet bittô šellōʾ lǝdaʿtāh kāl zǝman šehîʾ qǝṭannāh. wǝkēn kǝšehîʾ naʿărâ rǝšûtāh bǝyādô šenneʾĕmar (dbrym kb ṭz) “ʾet bittî nātattî lāʾîš hazzê lǝʾiššāh”. Wǝqiddûšêhā lǝʾābîhā. wǝkēn hûʾ zakkaʾy bimṣîʾātāh ûbǝmaʿăśê yādêhā ûbiktubbātāh ʾim nitgārǝšâ ʾô nitʾalmǝnâ min hāʾērûsîn hûʾ zakkaʾy bakkl ʿad šettibbāgēr. Lǝpîkāk mǝqabbēl hāʾāb qiddûšê bittô miyyôm šettiwwālēd ʿad šettibbāgēr. waʾăpillû hāyǝtâ ḥērešet ʾô šôṭâ wǝqiddǝšāh hāʾāb hărê hîʾ ʾēšet ʾîš gǝmûrāh. Wǝʾim hāyǝtâ bat šālōš šānîm wǝyôm ʾeḥād mitqaddešet bǝbîʾâ middaʿat ʾābîhā. pāḥôt mikkēn ʾim qiddǝšāh ʾābîhā bǝbîʾâ ʾênāh mǝquddešet.

“Un padre può consacrare la sua figlia a sua insaputa, mentre lei è minorenne. Anche quando lei è una na'arah, 14 anni possiede ancora questo diritto, come [implicito Deuteronomio 22,16]: “Ho dato mia figlia a questo uomo.” [Il denaro ricevuto come] kiddushin appartiene al padre. Allo stesso modo, egli ha il diritto di [qualsiasi proprietà senza padrone] che trova, [il salario che riceve per] il suo lavoro, e [il denaro che riceve come previsto] sua ketubah se lui è divorziato o vedovo prima che il vincolo matrimoniale sia stato consumato. [Il denaro ricevuto come] kiddushin appartiene al padre. Allo stesso modo, egli ha il diritto di [qualsiasi proprietà senza padrone] che trova, [il salario che riceve per] il suo lavoro, e [il denaro che riceve come previsto] sua ketubah se lui è divorziato o vedovo prima che il vincolo matrimoniale sia stato consumato. Egli ha tutti questi diritti fino a che non diventa una bogeret. Pertanto, un padre ha diritto a ricevere kiddushin per conto di sua figlia dal giorno della sua nascita fino a che non diventa una bogeret. Anche se lei è una sordomuta o intellettualmente incompetente, se il padre la consacra [ad un altro uomo], lei è sua moglie”.

Se leggete bene si tratta di una norma halakika di semplice preservazione dell'integrità della futura sposa!!!!! É poi il Talmud a stabilire che la bimba diventa sposabile solo dopo aver avuto il flusso 3 volte di seguito (Trattato Sotah Talmud Bavly) e il passo che non ha alcun riscontro è questo “con il consenso del padre può venir consacrata attraverso rapporti sessuali” assoluta falsità»(3).

Innanzitutto cominciamo con il dire che parlare di “preservazione dell’integrità della sposa” è una parolona dato che in questo brano si sta legittimizzando un matrimonio (mitqaddešet) forzato “ad insaputa” (šellōʾ) della figlia minorenne con il pagamento in denaro (kesep vv. 1-21) concordato con il padre e lo sposo(4) anche se questa è sordomuta o incapace di comprendere (ḥērešet ʾô šôṭâ) cosa ai miei occhi terrificante. In secondo luogo nel Trattato Sotah del Talmud Babilonese (di cui, guarda caso, non viene riportato il riferimento) da nessuna parte si stabilisce che una bambina deve avere le mestruazioni tre volte di seguito affinché sia valido il matrimonio. Questa norma esiste, ma non fa parte del Talmud, ma se vogliamo essere precisi appartiene ad una legge della comunità degli Esseni riportata dallo storico Giuseppe Flavio (37d.C–100) che li presenta come una delle tre sette principali del giudaismo.

Probabilmente il personaggio fa riferimento invece al Talmud trattato b.Niddah 12b dove viene espressa l’opinione del rabbino Meir il quale ritiene che non bisogna sposare una donna che non abbia avuto le mestruazioni. Similmente rabbi Abba Hanan sostiene che “è vietato il rapporto coniugale” con una donna che non ha le mestruazioni, perché potrebbe causare un “danno morale” al marito. E quindi siccome le bimbe non hanno ancora le mestruazioni se ne dedurrebbe che i rapporti sessuali con loro sono proibiti.

In realtà queste sentenze per chi non ha dimestichezza con il Talmud e il testo aramaico si riferiscono alla donna sterile (ʾayylônît), cioè sprovvista di matrice feconda e quindi incapace di mestruare e avere figli. D’altra parte il rabbino Hanina si oppone ad entrambe le posizioni affermando che si può avere rapporti sessuali. E infatti così sentenzia la Ghemara del Talmud: «Rab Judah, citando Samuel, dichiarò: l'Halakhà è in accordo con R. Hanina» (5). Questa sentenza inoltre non riguarda assolutamente le bambine.

Julius Preuss (1861–1913) ebraista, medico tedesco e grande storico della medicina nelle fonti ebraiche riassume quanto detto:

«Secondo il rabbino Meir, non si dovrebbe sposare una donna che non ha mai mestruato (Niddah 12b). Se uno, tuttavia, ha sposato una donna simile, deve divorziare da lei e perde tutti i suoi diritti (Kethubah). Non le è permesso sposare un altro uomo perché non è in grado di procreare. Giuseppe Flavio riferisce che gli Esseni, per questo motivo, sposarono solo i loro fidanzati dopo che avevano mestruato tre volte (Josephus, Guerra giudaica 2,8). Aristotele considera anche le donne amenorroiche(6) sterili ma ammette eccezioni individuali (Hist. Anim, 7,2). Alcuni saggi del Talmud sono dell'opinione che attraverso il matrimonio, vale a dire un'attività sessuale regolare, questa anomalia spesso può essere superata, un'opinione che è ovviamente corretta in alcuni casi (Niddah 12b). Il Talmud non considera qui le situazioni in cui l'assenza di mestruazioni è dovuta a genitali femminili infantili poiché esplicitamente se ne parla altrove. Una donna del genere si chiama aylonith che significa sterile»(7).

È quindi oltremodo evidente che non vi è alcun divieto da parte del Talmud (trattato che sia) di vietare i rapporti sessuali con una donna o una bimba che non abbia avuto il flusso mestruale.

Ma per poter meglio comprendere il brano di Maimonide è essenziale prima chiarire come secondo la Halakhà è permesso ad un padre di fidanzare sua figlia (da un età minima di tre anni e un giorno fino alla massima di quattordici anni) con il pagamento di denaro e naturalmente rapporti sessuali. Ze'ev Wilhelm Falq, professore di Talmud e filosofia ebraica presso l'Università Ebraica di Gerusalemme, ne ammette espressamente la liceità citando in primis proprio la Bibbia ebraica: «il suo diritto è espressamente menzionato nella Torah (Esodo 21,7; Deuteronomio 22,16)»(8).

Florence Rush (1918-2008), assistente sociale di psichiatria che si è occupata degli abusi sessuali sui bambini nell’Ebraismo, scrive:

«La Bibbia e il Talmud (...) incoraggiarono il sesso tra uomini e bambine nel matrimonio, nel concubinato e nella schiavitù. Il Talmud sostiene che una bambina di “tre anni e un giorno” può essere fidanzata da rapporti sessuali con il permesso di suo padre»(9).

Riporto di seguito alcune citazioni tratte dal Talmud Babilonese [tradotto dal Rabbino Isidore Epstein (1894–1962) rabbino ortodosso e studioso rabbinico docente del Jewish College di Londra diventato famoso per la sua traduzione del Talmud Edizione Soncino] ma anche dal Midrash.

«Un padre ha autorità su sua figlia rispetto al fidanzamento di quest'ultima [sia che venga effettualo] attraverso soldi, atto o rapporto sessuale» (b.Kethuboth 46b)(10).

Rabbi Israel Wolf Slotki precisa in una nota in calce: «Quando [la figlia] ha meno di dodici anni e mezzo e un giorno. Il denaro che viene dato al padre gli appartiene e [...] la ricezione dell'atto da parte sua rende compiuto il fidanzamento della figlia»(11).

Il Midrash Sifre Devarim un commentario esegetico al libro del Deuteronomio della scuola di Rabbi Akiva, ribadisce senza sottintesi che il padre ha il diritto di “consacrare” la figlia minore per il matrimonio (e logicamente da rapporto sessuale): «”Allora il padre della giovane dirà agli anziani” (Deut. 22,16) su questa base ci viene insegnato che una donna non ha il diritto di parlare al posto di un uomo. “Ho dato mia figlia a questo uomo” (Ibid. 16) questo insegna che il padre ha il diritto di consacrare la figlia minore per il matrimonio» (Sifre Devarim, Pisqa 235,10)(12).

Più esplicitamente nel Talmud trattato b.Niddah 44b è scritto che è consentito sposare una bimba di tre anni e un giorno e fare sesso con lei. I rabbini tengono inoltre a precisare che al di sotto di questa età la penetrazione è come “mettere un dito in un occhio”(13): «Una bimba di tre anni e un giorno può essere promessa sposa da un rapporto sessuale. Se lei era più giovane di questa età, i rapporti con lei sono come mettere un dito in un occhio» (b.Niddah 44b)(14).

La medesima parole vengono usate in b.Kethuboth 11b nel caso una bambina sotto i tre anni e un giorno venisse stuprata(15).

In b.Sanhedrin 55b si ribadisce a nome di Rabbi Joseph che fare sesso con una bambina di tre anni e un giorno è legittimo: «R. Joseph ha detto: Venite e ascoltate! Una fanciulla di tre anni e un giorno può essere acquisita in matrimonio per coito» (b.Sanhedrin 55b)(16).

Sentenze orripilanti come queste sono ribadite anche in b.Niddah 45a, b.Sanhedrin 69a, b.Kethuboth 9a-39a e in altri numerosi testi rabbinici. In b.Kethuboth 6a i saggi regolano persino nel dettaglio come le spose prepuberali debbano venir sottoposte al rapporto sessuale(17).

Che si parla davvero di reali rapporti sessuali è d'altronde dimostrato dal resoconto di b.Niddah 45a, dove una donna racconta esplicitamente di essere stata “costretta” dal sacerdote ad avere un “rapporto sessuale” quando era in età “inferiore ai tre anni e un giorno” e chiede al rabbino Akiva quale fosse la sua posizione nei confronti del sacerdozio:

«I nostri rabbini hanno insegnato: Si racconta di una donna che si recò a far visita a R. Akiba e gli disse, “Maestro, sono stata costretta ad avere un rapporto sessuale prima di aver compiuto tre anni di età; qual è la mia posizione nei confronti del sacerdozio?” “Siete adatta al sacerdozio”, rispose. E continuò: “ti propongo una similitudine; a cosa può essere paragonato l'accaduto? A un bambino il cui dito sia stato immerso nel miele. La prima e la seconda volta piange su di esso, la terza volta lo succhia”» (b.Niddah 45a)(18).

Florence Rush conferma la veridicità del testo affermando che per il rabbino era la “saggezza comune di tutti i giorni”:

«Il folklore ebraico narra che una donna si presentò al rinomato, venerato rabbino del II secolo Akiba ben Joseph, lamentandosi di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali prima di aver raggiunto l'età di tre anni. Dopo aver riflettuto sul problema, il rabbino paragonò la situazione a quella di un bimbo che immerge il dito nel miele: “la prima volta e la seconda ne piange, ma la terza volta lo succhia. Infine gode dell'esperienza.” Il rabbino si espresse secondo quella che era allora la saggezza comune, di tutti i giorni»(19).

Si comprende dunque benissimo che era permesso per gli ebrei avere rapporti sessuali con le bambine di tre anni e un giorno e anche meno(20). Questa è una realtà di fatto inconfutabile.

Ora è possibile comprendere appieno il brano di Maimonide del Mishneh Torah nella sua vera interezza e che a scanso di equivoci riporto la traduzione del Rabbino Eliyahu Touger:

«Un padre può consacrare la sua figlia a sua insaputa, mentre lei è minorenne. Anche quando lei è una na'arah [quattordici anni], possiede ancora questo diritto, come [implicito Deuteronomio 22,16]: “Ho dato mia figlia a questo uomo.” [Il denaro ricevuto come] kiddushin appartiene al padre. Allo stesso modo, egli ha il diritto di [qualsiasi proprietà senza padrone] che trova, [il salario che riceve per] il suo lavoro, e [il denaro che riceve come previsto] sua ketubah se lui è divorziato o vedovo prima che il vincolo matrimoniale sia stato consumato. Egli ha tutti questi diritti fino a che non diventa una bogeret. Pertanto, un padre ha diritto a ricevere kiddushin per conto di sua figlia dal giorno della sua nascita fino a che non diventa una bogeret. Anche se lei è una sordomuta o intellettualmente incompetente, se il padre la consacra [ad un altro uomo], lei è sua moglie. Se una ragazza ha più di tre anni e un giorno, con il consenso del padre può venir consacrata attraverso rapporti sessuali. Se dovesse essere al di sotto di questa età, e il padre l'avesse già consacrata attraverso rapporti sessuali, il vincolo coniugale non è stabilito» (Mishneh Torah, Sefer Nashim, Ishut 3,11)(21).

È oltremodo evidente come il personaggio in questione abbia deliberatamente falsificato il testo in questione per poi concludere che quanto da me riportato con correttezza e onestà intellettuale sia “assoluta falsità” parole che invece lo riguardano in prima persona e delle quali, aggiungerei, deve solo vergognarsi.

Maimonide legittima espressamente ed incontestabilmente che un padre può consacrare al matrimonio (mitqaddešet) con la forza, cioè ad insaputa (šellōʾ) la figlia minorenne (qǝṭannâ) anche se questa è sordomuta o incapace di comprendere (ḥērešet ʾô šôṭâ) sia con il pagamento in denaro (kesep) concordato con lo sposo che attraverso rapporti sessuali (bǝbîʾâ)(22) dall’età minima di tre anni e un giorno (šālōš šānîm wǝyôm ʾeḥād) fino all’età massima di quattordici anni (naʿărâ). Al di sotto di tre anni e un giorno il matrimonio non è valido(23).

Ed è Florence Rush a concludere definitivamente per Zio Ot:

«Mosè Maimonide, il sofisticato medico del XII secolo, filosofo e talmudista, non ha avuto problema con i suoi antichi predecessori. Nella sua opera monumentale la Mishneh Torah, un'organizzazione e un chiarimento del diritto Talmudico, ha ribadito che un bimba che ha “tre anni e un giorno può essere fidanzata da un rapporto sessuale” con il permesso paterno. Nel XII secolo, l'età era certamente annoverata come lo è oggi. Forse questa sorprendente mancanza di preoccupazione per la donna potrebbe essere meglio compresa se ricordiamo che la donna biblica, non importa quale fosse la sua età, era una proprietà e come tale spogliata di tutti gli attributi umani»(24).

«L'età di tre anni e un giorno per il fidanzamento o il matrimonio nasce da una vecchia tradizione semitica e non può essere liquidata come mito, né è semplicemente un esercizio accademico talmudico»(25).


NOTE

(1) Mauro Biglino, Il falso Testamento, Creazione, miracoli, patto d'alleanza: l'altra verità dietro la Bibbia, Mondadori, Milano 2016 (cap. VIII, Orrore biblico, pp. 205-216) con il quale il sottoscritto e Joe Fallisi abbiamo collaborato (Cfr. p. 263); Omar Di Benedetto, Joe Fallisi, Tre anni e un giorno? Anche meno… Sonnenmenschen, Berghof 2019; Sulla Botte di Vino, 2019; Gesù condanna le pedofilia?, 2019; Biglino e le bambine ebree: Risposta a Jano Yakowsky, 2019; Omar Di Benedetto, Joe Fallisi. Numeri 31,18 Risposta a Ivo Fasiori, 2019, Omar Di Benedetto, Joe Fallisi, Gian Pio Mattogno su Numeri 31, 2021)

(2) Il testo ebraico è stato traslitterato per facilitare la lettura e la riconoscibilità.

(3) Barionu, “Da Rambam: Mishneh Torah, Sefer Nashim, Ishut 3,1”, 2016 (originidellereligioni.forumfree.it).

(4) Scrive Florence Rush: «Poiché la femmina era una proprietà sessuale, tutte le relazioni eterosessuali erano definite transazioni finanziarie. Il matrimonio era l'acquisto di una figlia da suo padre, la prostituzione era la vendita e la rivendita di una femmina da parte del suo padrone per il servizio sessuale, e lo stupro era il furto della verginità di una ragazza che poteva essere compensata dal pagamento a suo padre. Dove la Bibbia era vaga riguardo l'età delle femmine coinvolte in queste transazioni, il Talmud era esplicito» (Florence Rush, The Best Kept Secret Sexual Abuse of Children, International Marine Publishing, New York 1997, pp. 18-19).

(5) The Babylonian Talmud, Seder Toboroth, Part. VI, Tractate Niddah. Vol. I, Translated into English by Rabbi Dr. I. Epstein. The Soncino Press, London 1948, p. 82.

(6) L'amenorrea è una malattia che consiste nell'assenza totale del ciclo mestruale.

(7) Julius Preuss, Biblical and Talmudic Medicine, Translated and edited by Dr. Fred Rosner, M.D. Jason Aronson Book, Lanham 1993. p. 124. Avraham Steinberg medico etico israeliano, neurologo pediatrico, rabbino ed esperto di letteratura talmudica conferma quanto si è detto e dichiara esplicitamente che una bimba di “tre anni e un giorno” può essere fidanzata con il rapporto sessuale: «I sapienti talmudici sapevano che la sterilità (ay-lonit) è rara. Di conseguenza non decretarono l'impossibilità per le donne che fossero sterili di contrarre il matrimonio levitico. Il Talmud stabilisce che una bambina di tre anni e un giorno può esser fidanzata attraverso il rapporto sessuale» (Avraham Steinberg, Fred Rosner Encyclopedia of Jewish Medical Ethics: A Compilation of Jewish Medical Law on All Topics of Medical Interest, Feldheim Pub, Jerusalem 2003, p. 90).

(8) Ze'ev Wilhelm Falq, Introduction to Jewish law of the second Commonwealth, Brill Academic Publishers, Leiden1978, p. 278.

(9) Florence Rush, The Best Kept Secret Sexual Abuse of Children, McGraw-Hill Book Company, New York 1997, p. 17.

(10) The Babylonian Talmud, Seder Nashim, Part. III, Tractate Kethuboth Vol. II, Translated into English by Rabbi Dr. I. Epstein, The Soncino Press, London 1948, p. 268.

(11) Ibidem, p. 265, nt. 2-5.

(12) Meïr ben Jeremiah, Sifre Debe Rab, Der Alteste Halachische Und Hagadische Midrasch Zu Numeri Und Deuteronomium; Nach Druckwerken Und Handschriften Herausgegeben Vol. I, Selbstverlag des Verfassers, Wien 1864, p. 257.

(13) Adin Steinsaltz, rabbino e filosofo israeliano, il più grande talmudista dei nostri giorni, scrive espressamente: «L'Halacha considera le femmine fisicamente capaci di rapporti sessuali dall'età di tre anni […] (Niddah 44b-45a). Quindi, una ragazza che è stata stuprata prima dell'età di tre anni è ancora considerata vergine, e ogni danno fatto al suo imene si presume sia sanato» (The Talmud, The Steinsaltz Edition, Tractate Ketubot, Vol IX, Part III, Random House, New York 1989, p. 6).

(14) The Babylonian Talmud, Seder Toboroth, Part. VI, Tractate Niddah, Vol. II. Translated into English by Rabbi Dr. I. Epstein, The Soncino Press, London 1948. p. 309. Sempre nel Talmud Babilonese si dichiara che, indipendentemente da quanto giovane, la moglie è tenuta a svolgere i suoi “doveri matrimoniali”: «Chi ha meno di [undici] anni o più di [dodici] deve svolgere i suoi rapporti matrimoniali in modo normale; così disse R. Meir. I saggi dicono: l'uno e l'altro portano avanti il loro rapporto matrimoniale in modo normale e la misericordia sarà garantita dal cielo, poiché si dice nella Scrittura: “Il Signore protegge i semplici” (Sal. 116,6)» (b.Niddah 44a, Ibidem, p. 308).

(15) Rebecca Einstein Schorr, Rabbina della Hebrew Union College-Jewish Institute of Religion di Gerusalemme, dice indegnata su b.Kethuboth 11b: «Quando la mia classe ha studiato il sugya talmudico che descrive il rapporto sessuale con una bambina come un “nulla... [è solo] come se si mette un dito nell'occhio” (Talmud Babilonese, K'tubot 11b) [...] mentre ho pensato che i rabbini cercavano di proteggere la bambina affermando che lei era in realtà ancora vergine e quindi che lo stupro non avrebbe avuto peso sul suo prezzo in quanto sposa, per me questo è stato un “testo terrificante.” Nessuno, né i miei compagni di classe maschi, né il mio professore di sesso maschile, comprese quanto fosse doloroso un testo simile per me. Come può lo stupro di una bambina essere “niente”? Per me si è trattato di una cosa molto personale; una volta ero stata anch'io una bambina» (Rebecca Einstein Schorr, Alysa Mendelson Graf. The Sacred Calling: Four Decades of Women in the Rabbinate, CCAR Press, Philadelphia 2009, p. 340). I Rabbini Hersh Goldwurm e ‎Nosson Scherman ci fanno infatti sapere: «Il rapporto con una bambina di meno di tre anni non è legalmente considerato come rapporto sessuale (Rashi; vedi Kiddushin 10a)» (Talmud Bavli: The Schottenstein Daf Yomi Edition, the Gemara the Classic Vilna Edition, with an Annotated, Interpretive Elucidation, as an Aid to Talmud Study by a team of Torah scholars under the general editorship of Hersh Goldwurm and Nosson Scherman, Seder Kodashim, Tractate Chullin, Vol. LXI, Part I, Mesorah Publications, New York 2003, p.11). Se ne deduce che per Rabbini non vi è alcuna condanna morale per lo stupro di un bambina. Non se ne preoccupano. Interessa loro solo l’aspetto legalistico.

(16) The Babylonian Talmud, Seder Nezikin IV, Tractate Sanhedrin, Vol. III, Translated into English by Rabbi Dr. I. Epstein, The Soncino Press, London 1948, p. 375.

(17) Cfr. The Babylonian Talmud, Seder Nashim, Part III, Tractate Kethuboth, Vol. I, Translated into English by Rabbi Dr. I. Epstein. The Soncino Press, London 1948, p. 453. Si veda il commento del curatore del trattato Rabbi Samuel Daiches alla nota 17.

(18) The Babylonian Talmud, Seder Toboroth, Part VI, Tractate Niddah, Vol. II, Translated into English by Rabbi Dr. I. Epstein, The Soncino Press, London 1948, p. 312. Il rabbino Israel Wolf Slotki curatore del trattato Niddah commenta sulla bambina con queste parole: «alla fine ha apprezzato l'esperienza» (Ibidem, p. 312, nt. 35).

(19) Florence Rush, The Best Kept Secret Sexual Abuse of Children, McGraw-Hill Book Company, New York 1997, p. 18.

(20) Rabbi Arthur Segal, autore di fama internazionale di libri e saggi sul rinnovamento ebraico, mussar, etica, Torà e Talmud, scrive con ferma indignazione: «Dice il Talmud che un uomo e una donna che non sono sposati l’uno all’altra non possono star da soli in un luogo dove è improbabile per qualcuno possa entrare. Quanti anni deve avere la donna per non poter star da sola con un uomo? Tre anni è la risposta. Perché tre? Perché una bambina di tre anni è capace di fare sesso. Qualcuna anche più giovane di tre anni può fare sesso, ma il suo imene ricrescerà, i rabbini insegnano, così sarà ancora, tecnicamente, una vergine, e suo padre potrà ancora darla in sposa come fosse intatta. La Mishna afferma, in Chagiga 1,08, che molti dei nostri precetti sono come “montagne appese sui capelli.” Questo vuole dire che montagne di dettagli tecnici e leggi sono basate su referenze scritturali casuali. Posso capire come la società ebbe bisogno di funzionare allora con donne sottomesse agli uomini. Posso anche capire l'uso di schiavi in questo contesto storico. Ma non posso condonare né tollerare di veder una donna ebrea – qualunque donna – presa e trascinata, controvoglia, per i suoi capelli talmudici. D’accordo, si dice che il nostro Talmud protegge le donne con un ketubah (contratto di matrimonio), ma se si legge il trattato del Talmud chiamato Ketuvot, si troverà che la maggioranza assoluta del testo consiste nel proteggere l'investimento dell'uomo nella propria moglie (o nelle sue mogli).» (Arthur Segal, Frank Dunne Jr. A Spiritual and Ethical Compendium to the Torah and Talmud, BookSurge Publishing, Charleston 2012, pp. 208-209).

(21) Moses Maimonides, Mishneh Torah: a new translation with commentaries and notes, Vol. XVI, Hilchot Ishut, Translated by Rabbi Eliyahu Touger, Moznaim, New York 1994, p. 34. Verificabile anche online sul sito ebraico “Chabad” (chabad.org). Cfr. Rachel Lev, The Light: Sexual Abuse and Healing in the Jewish Community, Northeastern University Press, Boston 2003 , p. 47.

(22) La definizione del termine rabbinico bǝbîʾâ è confermata senza possibilità di equivoci dal Rabbino Marcus Jastrow (1829–1903): «bǝbîʾâ “coito”, Kidd. I,1, Y. Yeb 3a. II, Kerith 3a II; Cant. R. IV, XII» (Marcus Jastrow, Dictionary Of The Targumim, Talmud Bavli, Talmud Yerushalmi And Midrashic Literature, whit and index of scriptural quatations, Vol. II, Luzac & Co, London 1903, p. 159).

(23) Rabbi Eliyahu Touger commenta con queste parole: «Fino all'età di tre anni, le relazioni non sono considerate di natura sessuale (ciò non significa affatto che siano insignificanti o potenzialmente dannose, solo che non sono sessuali)» (Ibidem, p. 34, nt. 15). Quanto detto da Maimonide viene ribadito dal rabbino Joseph ben Ephraim Karo nello Shulchan Arukh, Even HaEzer 37 e da Yaakov ben Asher in Tur, Even HaEzer 37,1.

(24) Florence Rush, The Best Kept Secret Sexual Abuse of Children, McGraw-Hill Book Company, New York 1997, p. 18. Il professore Paul G. Socken, fondatore del dipartimento di Studi Ebraici presso l'Università di Waterloo dichiara indignato: «Non dovremmo essere sorpresi ma possiamo rimaner delusi. Il Talmud è pieno di affermazioni offensive circa i gentili e sulle donne. Il Talmud accetta l'istituzione della schiavitù. Il Talmud accetta la validità del matrimonio tra un uomo adulto e una ragazza dell'età di tre anni e un giorno; quello che loro chiamano matrimonio noi lo definiremmo abuso di minori.» (Paul G. Socken, Why Study Talmud in the Twenty-First Century? The Relevance of the Ancient Jewish Text to Our World, Lexington Books, New York 2009, p. 128).

(25) Supra, Florence Rush, p. 18.



NASCONDITI POVERACCIO.

Edited by Dämon Der Sonne - 27/10/2021, 03:39
 
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