CAPITOLO VENTITRÉ Kalam viene tratto in salvo da un accerchiamento di Artigli dal pronto intervento di Minala al galoppo.
Giunti nella Casa degli Azath, la Dimora Fantasma, della Città di Malazan, i dispersi (tranne Icarium e Mappo, che lo sono ancora) si riuniscono e vi trovano un Guardiano nella figura di uno Jaghut, il padre di Icarium, il quale rivela di trovarsi lì perché solo lì può essere lasciato in pace. All'uscita dalla Dimora Fantasma, il gruppo trova l'aptoriana Apt e il suo cavaliere mostruoso, che li guidano alla Fortezza di Mock, dove è pure diretto Kalam.
Kalam raggiunge finalmente Laseen, che si scagiona dalle accuse, dicendo di aver agito per il bene dell'impero, e di essere stata in combutta con Dujek il Monco fin dall'inizio: solo loro due sanno che la storia della defezione è una finzione, per accattivarsi Caladan Brood e Anomander Rake, in vista della minaccia del Dominio di Pannion. Kalam si ravvede e rinuncia ad assassinare Laseen e se torna da Minala. Il capo degli Artigli Topper appare e si congratula con l'imperatrice.
Circondati dagli Artigli, Minala e Kalam vengono salvati dall'aptoriana Apt e dal gruppo del Violinista ed Apsalar. A scontro finito, appare Trono d'Ombra (Kellanved) che si congratula con loro, nonostante Laseen è ancora viva. Quando Apsalar, Crokus e Rellock (il padre di Apsalar) escono di scena, Trono d'Ombra chiede al Violinista se vuole ricongiungersi con gli Arsori di Ponti, ma il Violinista vuole arruolarsi con l'ultimo gruppo di Malazan che raggiungerà Tavore ad Aren. Mentre Kalam vuole rimanere con Minala, quindi Trono d'Ombra dona loro 1300 bambini, quelli salvati dalla crocifissione per mezzo dell'aptoriana Apt.
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