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Cos’è un Mito Per interpretare i racconti delle antiche religioni molti autori hanno usato il comparativismo, ovvero hanno ricercato le analogie e le corrispondenze fra gli elementi distintivi delle diverse teologie e delle azioni associate al Dio che le esegue.
Non sempre queste comparazioni sono chiare e facilmente individuabili mentre altre volte appaiono forzate o non completamente giustificate, per cui il comparativismo non è mai stato accettato come metodo di indagine nella storia delle religioni.
Per liberarsi dal comparativismo e trovare un metodo soddisfacente che spieghi il significato e le corrispondenze delle varie divinità di differenti religioni, per prima cosa è necessario capire come e con quale linguaggio quelle antiche religioni abbiano descritto i loro miti, e cosa si debba intendere per mito.
I miti, nella loro generalità, consistono in una narrazione di eventi legati alla creazione del mondo e/o alla descrizione di fenomeni naturali a cui l'uomo antico non riusciva a dare una spiegazione; e la principale e diretta emanazione del mito è la creazione di Dèi, cioè entità antropomorfizzate che hanno il potere di causare o regolare eventi altrimenti inspiegabili oppure assolutamente fuori della portata di un intervento umano. Si pensi ad esempio a Giove che lancia i suoi fulmini sulla terra, o a Nettuno che genera maremoti ed uragani.
Il problema principale nella decifrazione di un mito consiste nel fatto che le azioni di questi dèi vengono descritte con termini simbolici, metafore e allegorie.
Senofane (V sec. a.C.), in Elegie ci dice: "I mortali si immaginano che gli dei sian nati e che abbian vesti, voce e figura come loro. Ma se i bovi e i cavalli e i leoni avessero le mani, o potessero disegnare con le mani, e far opere come quelle degli uomini, simili ai cavalli il cavallo raffigurerebbe gli dei, e simili ai bovi il bove, e farebbero loro dei corpi come quelli che ha ciascuno di loro. Gli Etiopi dicono che i loro dèi hanno il naso camuso e son neri, i Traci che hanno gli occhi azzurri e i capelli rossi".
Ecco quindi il segreto per comprendere un mito: cercare di capire quale azione svolge la divinità; azione non sempre immediatamente comprensibile in quanto è descritta in termini allegorici e quindi ermetici.
Ho applicato questa metodologia in KRST - Gesù un mito solare, e ho spiegato tutti i passaggi logici per convertire un episodio descritto con linguaggio mitologico nel suo significato reale nel Codice di Marmo..
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