| L'episodio di Bartimeo conferma molto bene lo stesso separazionismo in azione dall'inizio alla fine di Marco: i ciechi (allegorizzati dal cieco Bartimeo) vedono solo "Gesù il Nazareno", ossia l'uomo mortale, e continueranno a vedere l'uomo mortale (tale la loro condanna) anche quando sarà risorto, mentre solo le persone che vedono veramente, solo loro (Bartimeo in primis dopo la guarigione), capiranno che il vero eroe della santa favola è il possessore alieno, non Gesù Nazareno, vale a dire non Gesù "figlio di Davide", in definitiva non il cristo ebreo, non il messia del porco demiurgo YHWH.
Poi giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!» E molti lo sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!» E chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio, àlzati! Egli ti chiama». Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io recuperi la vista». Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». In quell'istante egli recuperò la vista e seguiva Gesù per la via. (Marco 10,46-52)
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