Origini delle Religioni

KLINGHARDT SU MARCIONE

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Il Giovanni Dalla Teva
CAT_IMG Posted on 7/6/2016, 16:18




CITAZIONE
L'Egregio Sig. Barionu scrive: ad es , Gerasa era sic la cronaca di una battaglia

Anche io sono pienamente convinto.

Il passo, che riguarda l'esorcismo dell'indemoniato, riportato da Marco 5,1, è determinante per dimostrare che l'evangelista Marco potrebbe aver usato con molte probabilità i per costruire il suo vangelo, una parte di un vangelo scritto in una lingua di quel tempo ma non il greco, poi andato perso o distrutto che riportava le gesta eroiche e l'epopea di una potente famiglia ebrea intesa come tribù, per liberare la terra che apparteneva al loro Dio.

«Come Gesù scese dalla barca, un indemoniato si gettò ai suoi piedi. Gesù ordinò al demonio che era dentro di lui quale fosse il suo nome. «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti» e lo scongiurò di non scacciarlo da quella regione. Poiché vicino c'era un branco di porci, il demonio gli disse: «Mandaci da quei porci perché entriamo in essi». Gesù glielo permise e gli spiriti immondi entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone sul mare. Erano circa duemila ed affogarono tutti». (Mc. 5,1).


Tale racconto del vangelo di Marco che parla dell'indemoniato, costituisce proprio un rimasuglio della storia reale più antica, del manifesto della lotta armata messianica di ebrei contro gli usurpatori romani. Questo episodio doveva comunicare attraverso una metafora, alla gente di quel tempo quello che avrebbe fatto il futuro Messia .

I Romani erano associati, riferiti, allusi al demonio perchè essere impuri, come i porci, tipici animali impuri. (Gli Zeloti di Martin Hengel edizione Paideia pag. 342 - Come animale simbolo di Roma, accanto all'aquila comparve inoltre anche il maiale impuro, un nero maiale selvatico poi specificato alla nota in fondo pagina numero 8.)

Il nome del demonio scacciato era proprio Legione, cioè il nome di quel sistema che disciplinava, organizzava il gruppo di soldati romani e tale gruppo più conosciuto allora in quei luoghi,la legione Fretensis, aveva come simbolo tra gli altri, l'elemento distintivo il cinghiale/maiale che rafforzava l'associazione Romani con porci con esseri impuri. Il numero di duemila porci circa, affogati nel mare, era il numero riferito ai soldati romani presenti in quei tempi in Palestina (I nuovi Procuratori, come prima i Prefetti in Palestina, disponevano di una schiera(ala) di cavalleria, composta da uomini di Cesarea e di Sebaste e di cinque corti Ant.XIX, 365; (le corti potevano essere formate da duecento fino a seicento soldati,e non al numero standard di una legione di soldati romani).

L’adattamento del racconto a Gesù Figlio di Dio avvenne con l' intenzione di dimostrare il suo grande potere di esorcista invece tramandarono ai posteri, il manifesto della lotta armata con molte probabilità, della quarta filosofia di Giuda il Galileo e dei suoi figli, i presunti liberatori dai demoni Romani che usurpavano quella terra che apparteneva al loro Dio e affidata al loro popolo.

Un caro saluto
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 7/6/2016, 16:50




Sono possibili altre spiegazioni dell'episodio del Geraseno.

Interpretazioni che fanno volentieri a meno delle vostre forzate interpretazioni grottescamente storiciste.


Ad esempio, il prof Dennis MacDonald dice che l'indemoniato geraseno non sarebbe altri che Polifemo (vedi il suo tentativo fallito di seguire Gesù salendo sulla barca e chiediti cosa ti ricorda del Ciclope). Altri sostengono che la morte dei porci (che corrisponde in realtà alla loro liberazione dai demoni) sarebbe una mera allusione alla morte degli Egiziani nel tentativo del Faraone di inseguire Mosè sul mar Rosso (anch'essa una morte che è anche una liberazione per Israele). Per altri ancora i porci sarebbero allusione alla natura demiurgica di "Legione" : il dio che dispone di "legioni" di angeli è il dio degli eserciti nell' Antico Testamento.

L'unica via degna da vagliare in senso storicista sarebbe l'identificazione di Gesù con "l'Egiziano" menzionato da Flavio Giuseppe.


Anche perche' vale il Post scriptum: Giuda il Galileo e la Quarta Filosofia furono inventati a tavolino da Flavio Giuseppe per nascondere il suo recente passato di sedizioso fariseo antiromano.
 
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Il Giovanni Dalla Teva
CAT_IMG Posted on 7/6/2016, 17:14




CITAZIONE
L'Egregio Sig. Haviland Tuf scrive: Sono possibili altre spiegazioni dell'episodio del Geraseno.

Sono perfettamente d'accordo con Lei, poi ognuno sceglierà quella che ritiene più valida.


CITAZIONE
[Anche perche' vale il Post scriptum: Giuda il Galileo e la Quarta Filosofia furono inventati a tavolino da Flavio Giuseppe per nascondere il suo recente passato di sedizioso fariseo antiromano.

Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, l'importante è riflettere e averne la libertà.

Un caro saluto
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 7/6/2016, 17:29




Gradisco la sua apertura mentale.

Se dovessi inciampare un giorno su un sedizioso ebreo dietro i vangeli, non tardero' a farlo sapere ;)

Ma ad ogni caso siamo off topic qui, dove si parla di Marcione e di Klinghardt.
 
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CAT_IMG Posted on 8/6/2016, 07:32
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www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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OK, HO RIPORTATO I POST , SU GERASA E IL DEMONE LEGIONE : SI PROSEGUE QUI :

https://originidellereligioni.forumfree.it/...106751#lastpost


zio ot
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 8/6/2016, 17:04




Così roxi traduce un pezzo di Salm:
CITAZIONE
Schierarsi con Marcione e ripudiare la creazione come prodotto difettoso di un dio inferiore sarebbe stato condannare il cristianesimo ad una ascesi desolante poco adatta alle masse, cioè ad una morte lenta.
Era anche in gioco il piacere (e le vaste implicazioni di questa parola), perché con la celebrazione della creazione viene anche la celebrazione dell’ indulgere in essa. Così, vediamo che Giovanni Battista era un asceta, ma Gesù è venuto a "mangiare e bere".

[A parte: Mt 11: 18-19 // Lc 7: 34-35 ritraggono Giovanni come un asceta, mentre Gesù sta "mangiando e bevendo", come un cosiddetto "mangione e beone". Klinghardt (2015: 585) dimostra che il passaggio mancava in Mcn. In altre parole, questo (come il luogo "Nazareth") fu ancora un’altra invenzione di Matteo.]

Il tedioso Michele mi stava assillando sul forum di Pietro con le sue noiose domande perditempo, e come di incanto guarda chi interviene tempestivamente come un aereo bombardiere della RAF:


CITAZIONE
Klinghardt scrive (mia traduzione): "Per Mcn [il passaggio è] inattestato, con elevata probabilità era assente, ed è stato aggiunto dalla redazione di Luca ... L'intera pericope è inattestata. Alla luce del contenuto - che avrebbe splendidamente. sostenuto la tesi di Tertulliano in 4:18, non ci può essere alcun dubbio sul fatto che Mcn non ha avuto il testo. E' chiaramente una elaborazione redazionale da Luca. A sostegno di ciò sono diversi indicatori ... "(Klinghart continua a dare altri 7 motivi, in una discussione di 2 pagine) .-- Rene S

Signori, i tempi sono maturi per rovesciare 2000 anni di dominio cattolico sulle coscienze dell'Europa e del mondo. :)
 
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CAT_IMG Posted on 7/1/2017, 18:44
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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Direttamente dall'università di Dresda, sotto costruzione (e in inglese!).

 
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CAT_IMG Posted on 10/4/2017, 18:56
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Io penso che il prof Vinzent abbia leggermente travisato Couchoud quando egli disse che prima di lui solo Couchoud ed un altro tizio dell'800 (di cui ora mi sfugge il nome) assunsero che Marcione fu l'autore del Più Antico Vangelo (all'origine di tutti gli altri, canonici e apocrifi).

Ora realizzo invece che l'opinione di Couchoud fosse assai più simile a quella di Matthias Klinghardt che a quella di Markus Vinzent:

Come le lettere di Paolo e come l'Apocalisse, i Vangeli sono opere dello Spirito, che concernono lo Spirito. Nella loro fresca novità furono ben comprese. Il primo che trattò un Vangelo, quello di Luca, come una scrittura sacra e ne impose la lettura alle assemblee, Marcione, vi trovava un Gesù spirituale, non un Gesù di carne e d'ossa. Leggiamo i Vangeli come li leggeva Marcione.
Contro il pensiero di Marcione, Gesù fu reso storico all'estremo, gli fu attribuita una vera carne, vere ossa, un vero sangue. Marcione fu condannato.
Marcione aveva ragione. Coloro che lo condannarono resero più fitta l'oscurità delle origini cristiane e la resero impenetrabile. Senza volerlo, prepararono tutto quanto era necessario perché si credesse che il giovane cristianesimo non era stato altro che quest'antica storia senza valore religioso, questa sciocchezza: la divinizzazione di un uomo.

(Paul-Louis Couchoud, I misteri di Gesù, mia enfasi)

Klinghardt suggerisce che il Vangelo marcionita è il primo, su cui dipendeva Marco. Matteo utilizzò sia Marco che il Vangelo marcionita. Giovanni utilizzò i precedenti tre, e Luca utilizzò tutti i precedenti quattro.

"La ricerca del 'Gesù storico', quindi, diventa un compito completamente diverso, se non impossibile"
(pag. 321, mia traduzione).

"Anche se non è impossibile che un vangelo esisteva prima della metà del secondo secolo, non v'è semplicemente nemmeno il minimo straccio di prova per qualsiasi vangelo scritto prima di quel tempo" (pag. 322).


E ancora:

Klinghardt osserva che molte delle letture attribuite al Vangelo di Marcione si mostrano come varianti nella tradizione testuale di Luca, che lo porta a concludere che "questo vangelo non era il prodotto arbitrario di un eretico meschino, ma, molto semplicemente e, ovviamente, il testo più vecchio utilizzato da molti, tra cui Marcione stesso. e questo testo fu, molto semplicemente e, ovviamente, modificato da Luca" (pag. 322).

Insomma, anche per Couchoud, Marcione diventò famoso perchè brandì per primo come scrittura sacra da recitare alla luce del Sole (perchè potessero vederlo gli stupidi hoi polloi) un Vangelo fino ad allora tenuto nascosto, per quanto segretamente diffuso e diventato già best-seller tra tutte le comunità cristiane della seconda metà del II secolo.


Prendo queste info da qui, ovviamente, dato che per mia sfortuna non so la lingua dei teutonici:

https://sanctushieronymus.blogspot.it/2017...tament.html?m=0
 
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CAT_IMG Posted on 18/6/2017, 07:07
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Il Dio di Coincidenza

Può qualcuno negare che

Una cosa dopo l'altra

In sequenza e logica

Mai vista prima

Non può essere che la

Interferenza di un Dio

Determinata a provare che

Ognuno che pretende

Di conoscere ora

Una cospirazione è

Demente?


(Kent Murphy)






Senza invidia
Sì, egli guarda senza invidia: e voi per questo gli rendete onore?
Il suo sguardo non cerca i vostri onori;
ha occhi d'aquila, per la lontananza;
manco vi vede! — Vede solo stelle, stelle.

(Friedrich Nietzsche)



A che serve un intelletto grossolano. — La chiesa cristiana è un'enciclopedia di culti preistorici e intuizioni dalle più svariate origini e perciò è così capace di essere missionaria: essa una volta poteva, e può adesso, giungere ovunque voglia, qui trovava e trova qualcosa di somigliante, cui può adeguarsi e sostituire a poco a poco il suo significato. Non l'elemento cristiano in essa, ma quello pagano-universale delle sue consuetudini è la base della diffusione di questa religione mondiale; i suoi pensieri, che si radicano in un terreno ebraico ed ellenico a un tempo, sin dall'inizio hanno saputo elevarsi al di sopra delle particolarità e delle sottili differenze nazionali e razziali, così come al di sopra dei pregiudizi. Si può pure ammirare la forza di far crescere insieme, una dentro l'altra, le realtà più disparate; non si dimentichi però la spregevole peculiarità di questa forza, — la sorprendente rozzezza e facilità nel soddisfarsi di ogni intelletto, all'epoca della formazione della Chiesa, tale da accontentarsi di ogni cibo e di digerire i contrasti come fossero ciottoli.

(Friedrich Wilhelm Nietzsche, Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali, Aforisma 70, mia enfasi)


...e di digerire i contrasti come fossero ciottoli.


Nietzsche aveva già intuito, dicendo quelle parole, che i bastardi proto-cattolici avevano manipolato il vangelo usato da Marcione e dai marcioniti.
 
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CAT_IMG Posted on 28/8/2017, 17:58
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Ulteriori news su Marcione:

https://gaetanolettieri.files.wordpress.co...-sapienza_2.pdf

Apprendo il seguente fatto:

“E cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo...»”
(Luca 23,2; CEI)

“E cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, abolendo la Legge e i Profeti...»”
(Mcn ad loc., secondo Epifanio, Schol. 69)

L'accusa di sedizione rivolta a Gesù è falsa per ogni lettore cristiano, eretico o proto-cattolico. Ma come poteva Marcione aver inserito nel suo Vangelo, sulle labbra dei nemici di Gesù, assieme all'accusa falsa di sedizione, l'accusa (che dovrebbe essere parimenti falsa) di “abolire la Legge e i Profeti”, quando il Gesù di Marcione doveva proprio abolire la Legge e i Profeti? Sarebbe come se Marcione si stesse dando del falso al suo stesso Gesù. Contraddizione.

Secondo Klinghardt e Gianotto (entrambi, ricordiamolo, folli apologeti cristiani: teniamolo sempre presente) questo sarebbe improbabile e punterebbe al fatto che Marcione non modificò un bel niente, ma fu il cattolico “Luca” (falsario) a rimuovere dal verso la postilla “abolendo la Legge e i Profeti”.

Però non mi convince questa tesi. Perchè non avrebbe potuto essere Marcione ad aggiungere quella postilla “abolendo la Legge e i Profeti”., dal momento che così rendeva iper-evidente che perfino i nemici ebrei di Gesù si accorsero della natura sorprendente (=inattesa, =improbabile) della sua predicazione in antitesi alle scritture del dio degli ebrei?

Il falsario “Luca” avrebbe omesso quell'accusa dalle labbra dei nemici di Gesù, perchè così voleva cambiare l'accusa che rivelava la natura marcionita di Gesù in un'accusa di sedizione di stampo zelota anti-romana. Gli ebrei furono così ottusi da credere che Gesù fosse un ribelle zelota, e questo per il falsario “Luca” sarebbe preferibile all'accusa di costituire una radicale, nichilistica ANTITESI all'ebraismo e al dio creatore, il goffo giusto ma crudele Demiurgo.

Insomma, per il falsario “Luca”, meglio seminare FALSE disiepta membra di sedizione anti-romana nel vangelo di Marcione, piuttosto che dargli la soddisfazione che Gesù fosse nemico del dio degli ebrei -- per bocca stessa degli ebrei nemici di Gesù!!!

E questa sarebbe “fede” sincera da parte del bastardo falsario “Luca”??? PUAH!!!

Uno dovrebbe rinnegare il cattolicesimo e/o l'ortodossia per questo solo fatto!

divina roxi, che ne dici?
 
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CAT_IMG Posted on 10/10/2017, 08:19
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Ulrich Schmid ha recentemente pubblicato un articolo sul Zeitschrift für Antikes Christentum / Journal of Ancient Christianity, dal titolo Eine Auseinandersetzung mit dem Entwurf von Matthias Klinghardt (Un esame del progetto di Matthias Klinghardt), dove nell’abstract tra l’altro dice che Klinghardt sostiene che le tre principali fonti per il Vangelo di Marcione, cioè Tertulliano, Epifanio e Adamanzio, rappresentano tre differenti copie del vangelo marcionita.

CITAZIONE
Abstract:
Nel suo enorme e ambizioso studio, Das älteste Evangelium und die Entstehung der kanonischen Evangelien, Matthias Klinghardt si impegna a compiere uno sforzo su vasta scala per integrare la storia letteraria e testuale della tradizione evangelica canonica. Una parte cruciale in questo studio è la ricostruzione e la valutazione del Vangelo del canone di Marcione. Contrariamente a quanto sostengono i Padri della Chiesa, Klinghardt prende il Vangelo di Marcione come la testimonianza più importante della prima scrittura evangelica. Nella sua analisi le tre principali fonti del Vangelo di Marcione (Tertulliano, Epifanio e Adamanzio) rappresentano tre diverse copie del testo evangelico marcionita e sono come tale indicazione di una tradizione di testo che si estende di quasi 200 anni. Klinghardt studia gli sviluppi testuali tra le tre copie e scopre che quando tra di loro c'è sovrapposizione di testo, esse si differenziano nel 60% dei casi. Inoltre, egli afferma che questo livello di disparità si trova anche nella tradizione canonica del testo. Il presente documento esamina questa affermazione studiando sette manoscritti di Luca canonico (P45, P75, 01, 02, 03, 04, 05) dello stesso periodo e scopre che il livello medio di accordo tra tre [copie] è circa il 78%. Anche i tre manoscritti che sono testualmente i più unici (P45, 01, 05) concordano in media circa il 62% delle volte. Quindi un livello di accordo tra le tre testimonianze del Vangelo di Marcione ricostruito da Klinghardt di meno del 50% è senza precedenti

https://www.degruyter.com/view/j/zac.2017....c-2017-0006.xml


Questo mi spinge a chiedermi ancora una volta come sia possibile ricostruire l’originale e più antico vangelo di Marcione in maniera concreta e affidabile partendo non solo da quello che riportano fonti totalmente ostili, ma anche alla luce che tali fonti posseggono, o possiederebbero (meglio il condizionale) tre copie diverse dell’originale che differiscono tra di loro, quando c’è sovrapposizione di testo (!) nel 60% dei casi.

Anche Barbara Aland ha recensito il libro di Klinghardt, oltre a recensire quello di Vinzent: Marcion and the Dating of the Synoptic Gospels (StPatr.S 2), Leuven 2014 e quello di Roth: The Text of Marcion’s Gospel (New Testament Tools, Studies and Documents 49), Leiden 2015.

CITAZIONE
Lo spazio più grande è dedicato alla recensione dell’Opus Magnum di Matthias Klinghardt. Mentre Aland mostra semplicemente il modello dell’origine dei vangeli presentato da Klinghardt, le sue osservazioni critiche si riferiscono principalmente a quelle decisioni di ricostruzione di Klinghardt basate solo sulla testimonianza critico testuale in manoscritti con il cosiddetto “Testo occidentale” per la quale nessun indizio può essere trovato negli eresiologi …
Con la sua critica, Aland ha colpito un punto dolente della ricostruzione di Klinghardt, ma si è occupata solo delle singole decisioni di ricostruzione, non del modello storico di trasmissione nel suo complesso…

https://enipolatio.hypotheses.org/673
 
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CAT_IMG Posted on 10/10/2017, 14:22
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È un dilemma non per noi miticisti ma decisamente più per i difensori della fedeltà della cosiddetta (tendenziosa) Traditio: se quei dementi dei Padri della Chiesa non sono da considerarsi affidabili neppure quando parlano del vangelo del loro nemico, allora per quale ragione bisogna fidarsi di loro per tutto quanto riguarda il resto di ciò che dicono sulle origini del cristianesimo (per esempio, sulla posteriorità della gnosi rispetto alla devozione al dio degli ebrei) ? Per quale ragione bisogna credere a quel cane isterico di Ireneo quando dice con tono fintamente melenso:

Gli ebioniti infatti, che usano solo il vangelo secondo Matteo, da quello stesso vangelo vengono accusati di non avere concezioni giuste del Signore. Marcione invece, che amputa il vangelo secondo Luca, in base alle parti di esso conservate si dimostra blasfemo contro l'unico Dio esistente. Quelli che invece distinguono Gesù da Cristo e sostengono che Cristo rimase impassibile mentre fu Gesù a patire, e preferiscono perciò il vangelo secondo Marco, se lo leggono con l'amore della verità, possono correggersi. E infine i seguaci di Valentino, se lo leggono con l'amore della verità, possono correggersi. E infine i seguaci di Valentino, che si servono continuamente del vangelo di Giovanni per dimostrare la validità delle loro coppie, verranno smascherati da questo stesso vangelo non loro non dire alcunché di giusto.

Questo è banalissimo metodo storico, enunciato già prima dell'Era Comune dal greco Polibio:

...come il proverbio ci dice che basta una sola goccia dal più grande recipiente a dirci la natura di tutto il contenuto, così noi dovremmo considerare l'argomento ora in discussione. Quando troviamo una o due false dichiarazioni in un libro e risultano essere deliberate, è evidente che non una parola scritta da tale autore è più a lungo certa e affidabile.

(Polibio, Le Storie, XII:25a.1-2, mio grassetto)

Quindi la ''tattica'' di Klinghardt contro i folli apologeti cristiani che non si fidano della sua ricostruzione di Mcn è la stessa, mutatis mutandis, di Richard Carrier, in merito alle lettere considerate autentiche dell'uomo chiamato Paolo: se le ritieni autentiche, quelle lettere, allora perché ti ostini a non valutare l'abissale e sorprendente silenzio intorno al Gesù storico in quelle lettere? Idem con le parole dei folli Padri della Chiesa: se li ritieni ''venerabili'' quei cosiddetti Padri, per quale motivo non dovresti credere loro nemmeno quando riportano deviando tra loro il contenuto del vangelo dell'eresiarca?

...mettendo i folli apologeti in pratica con le spalle al muro: se ti è cara la Traditio, devi ricostruire il vangelo dell'eresiarca dalle loro parole, per quanto discordanti. Se ti è caro l'autenticità di Paolo l'apostolo, devi accettare le conseguenze del suo sorprendente - e minaccioso - silenzio sul Gesù storico.


Detto questo, non fidandomi io per primo per niente dei bastardi ''Padri della Chiesa'' (tantomeno della bastarda propaganda proto-cattolica di Atti)è chiaro che la ricostruzione è approssimativa. Però evidentemente, nonostante questo apparente handicap, è bastata a Klinghardt per dirsi convinto dell'identità tra Mcn e proto-Luca (ovvero, a concludere che ''Luca'' è un emerito falsario e corruttore del vangelo dei marcioniti).
Per dirsi convinto da Klinghardt il prof Gianotto su questo punto (il quale, detto tra noi, io considero un cripto-apologeta sulla storicità di Gesù, non aspettandomi niente di buono da teologi controllati dalla Chiesa), ciò che mi interessa a questo punto è valutare come fa Matthias a valutare la priorità marcionita perfino rispetto a Marco (vangelo che per il suo intenso simbolismo è preferito da noi miticisti a tutti gli altri e che sembra essere il primo per la datazione tradizionale). Di quello sono curioso e a quel fine tenderò i miei sforzi personali in questa ricerca.
 
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CAT_IMG Posted on 10/10/2017, 15:10
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C'è anche un altra ragione, ben più profonda e che ha meno a che fare con le idiosincrasie e le sterili polemiche innescate invano dai folli apologeti cristiani (vedi sopra), che rende doveroso per noi investigare la relazione tra il vangelo di Marcione e i sinottici, ed è illustrata perfettamente da queste parole semplicemente perspicaci di Georges Ory, che non posso fare a meno di riportare qui per intero dal mio blog.

Le contraddizioni dell'uomo Gesù.

Sarebbe facile illustrare le contraddizioni che esistono tra i vangeli riguardanti l'esistenza terrena di Gesù. Esse sono ben conosciute e non parlano a favore della storicità del Cristo. Vorremmo piuttosto sottolineare un fatto che è spesso ignorato, che è l'opposizione che appare tra certe considerazioni da parte dello stesso Gesù come sono riportate nei vangeli. Tutto sembra essere come se i testi cristiani contenessero due Gesù che furono opposti l'uno all'altro.
Uno annuncia alla donna samaritana che è giunta l'ora di adorare Dio in spirito e non sul monte Gerizim oppure a Gerusalemme. L'altro insegna nel Tempio, e i suoi discepoli frequentano il Tempio.
Uno dice che l'uomo non fu fatto per il Sabato. L'altro visita il Tempio di Sabato, e quando è morto, le donne aspettano finché sia passato il Sabato per poterlo seppellire.
Uno viene a “mangiare e bere”, in opposizione a Giovanni il Battista, che digiuna. L'altro va nel deserto a digiunare per quaranta giorni, e i suoi discepoli digiunano.
Uno dice che nuovo vino non si dovrebbe versare nei vecchi otri della Legge e dei Profeti. L'altro insiste che egli non è venuto ad abolire la Legge o i Profeti.
Uno dice di onorare il padre e la madre. L'altro dice di lasciarli e di seguirlo.
Uno asserisce che la carne non giova a nulla. L'altro promette la resurrezione della carne e offre il suo corpo come nutrimento.
Uno proclama, “Beati i miti! Non uccidere! Quelli che mettono mano alla spada periranno di spada.” L'altro comanda, “Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una!”
Uno rifiuta il regno di questo mondo e il titolo di Messia. L'altro è crocifisso come re degli ebrei.
Di fronte a quelle contraddizioni fondamentali — di cui abbiamo dato solo alcuni esempi — si è giustificati nel domandare a coloro che credono in un Gesù storico, “Quale di quei due Gesù, ciascuno altrettanto credibile quanto l'altro, è il vero Gesù?”
 
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CAT_IMG Posted on 29/10/2017, 09:07
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Marcione e il Vangelo (di Luca).

Un confronto con Matthias Klinghardt

Pierangelo Gramaglia
a



Descrizione

È opinione diffusa che il cosiddetto Vangelo di Marcione (85-160 circa) sia una versione abbreviata e modificata del Vangelo di Luca. In questi ultimi anni, però, alcuni studiosi hanno messo in dubbio questa ricostruzione e hanno proposto che il testo di Marcione stia alla base del Vangelo di Luca, e non viceversa. Nel 2015 Matthias Klinghardt ha tentato una ricostruzione del testo greco del Vangelo di Marcione - che ci è noto solo attraverso citazioni - giungendo alla conclusione che esso è alla base non soltanto del Vangelo di Luca, ma anche dei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni. Sarebbe allora inutile postulare l'esistenza della fonte Q, sulla quale si fonda la teoria delle due fonti. In questo libro è fornita una traduzione italiana del testo proposto da Klinghardt e un'analisi dettagliata della sua ricostruzione teorica.




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hallora, non ho mai letto niente di Gramaglia , ma da come si esprime su Messori

sono ben invogliato a leggere il libro .... :B): :lol: ^_^ -_-

http://alleanzacattolica.org/solidarieta-d...ttorio-messori/

Solidarietà di Alleanza Cattolica con Vittorio Messori

1. Il più recente tra i benemeriti volumi di apologetica di Vittorio Messori, tanto conosciuti e apprezzati dal pubblico cattolico, è Patì sotto Ponzio Pilato? Un’indagine sulla passione e morte di Gesù (Società Editrice Internazionale, Torino 1992), che Cristianità ha raccomandato all’attenzione dei propri lettori (cfr. la recensione di don Pietro Cantoni, in Cristianità, anno XXII, n. 235, novembre 1994, pp. 25-28).

2. Contro l’opera di Vittorio Messori viene diffuso uno scritto diffamatorio di don Pier Angelo Gramaglia, docente di patrologia presso il Seminario di Torino, dal titolo Vittorio Messori: il cristotologo [sic] narcisista, inserito nel suo Gesù Cristo nella cultura laica, 2 voll., presso l’Autore, Torino 1993, vol. II, pp. 486-495. In tale scritto don Pier Angelo Gramaglia si scaglia con espressioni di inaudita volgarità e violenza contro Vittorio Messori e contro il volume Patì sotto Ponzio Pilato? Un’indagine sulla passione e morte di Gesù, definendola ripetutamente “idiota” e coniando perfino i neologismi “idiotissima” e “straidiota” (op. cit., p. 494). Altri sostantivi e aggettivi utilizzati da don Pier Angelo Gramaglia per qualificare il volume o le tesi di Vittorio Messori sono “fanfaronate” (ibid., p. 486), “romanzetto a fumetti” (ibidem), “buffonaggine” (ibid., p. 488), “stupidità” (ibid., p. 489), “trovate demagogiche” (ibidem), “bravate” (ibid., p. 490), “prodezze da saltimbanco” (ibidem), “indecente” (ibid., p. 492), “capolavoro di stupidità demagogica” (ibid., p.493), “limite massimo delle idiozie filologiche” (ibidem), “sceneggiata” (ibid., p. 494). Quanto all’autore, Vittorio Messori viene qualificato come “intellettuale cattolico denutrito” (ibid., p. 489) o, più semplicemente, “un pazzo” (ibid., p. 494). Dopo avere osservato che “[…] Vittorio Messori non è tuttavia ingenuo […]“ e coltiva “[…] un subdolo secondo fine […]“, che è quello di diffondere il “concordismo” a proposito dei Vangeli (ibid., p. 491) o, peggio ancora, l’“apologetica” (ibid., p. 493), don Pier Angelo Gramaglia conclude che “[…] sarebbe d’altronde eccessivo pretendere che egli [Vittorio Messori] riesca a svolgere con correttezza professionale anche solo una attività di informazione, quale esigerebbe il suo cosiddetto mestiere di giornalista” (ibid., p. 494).

3. Cristianità e Alleanza Cattolica — oggetto a loro volta in passato degli strali di don Pier Angelo Gramaglia, impegnato a difendere le tesi di un progressismo e di un dissenso cattolico che si credevano scomparsi da anni — hanno già avuto occasione di denunciare le polemiche deliranti condotte dal sacerdote torinese contro bersagli cattolici e non cattolici, non risparmiando neppure il Pontefice Giovanni Paolo II, accusato di “demagogia” (Idem, G. I. Gurdjieff e la quarta via, Tipografia Saviglianese, Savigliano [Cuneo] 1989, p. 6), e perfino la Santissima Vergine, a proposito della quale, esprimendo il suo scetticismo sulle apparizioni mariane, scriveva nel 1985: “Per principio, non ho difficoltà a credere alle apparizioni della Madonna; mi riservo solo di misurare il quoziente intellettuale dei suoi vari interventi, per vedere di volta in volta se progredisce” (Idem, Verso un “rilancio” mariano? Voci d’oltreterra, Claudiana, Torino 1985, p. 60). Cristianità ha pure denunciato i difetti di stile e di sostanza di don Pier Angelo Gramaglia nelle sue opere in tema di nuovi movimenti religiosi, che hanno indotto in gravi errori quanti le hanno incautamente seguite e citate (cfr. Massimo Introvigne, “La Civiltà Cattolica” e i Mormoni, in Cristianità, anno XXII, n. 234, ottobre 1994, pp. 17-27, in particolare pp. 24-25 e nota 42, a proposito di opere di don Pier Angelo Gramaglia).

4. Di fronte agli insulti gratuiti che colpiscono ora anche un autore tanto benemerito per la cultura cattolica come Vittorio Messori, Alleanza Cattolica rileva che le opere di don Pier Angelo Gramaglia hanno ormai oltrepassato la soglia del mero cattivo gusto per trasformarsi in sequele di villanie gratuite, affabulazioni ripetitive e fantastiche dove si coltiva l’insulto per l’insulto come c’è un’arte per l’arte.
La ripetizione ossessiva e maniacale degli stessi epiteti, mentre solleva seri dubbi sulle condizioni mentali dell’autore, non può tuttavia non indurre a chiedersi se — dopo oltre un decennio di offese e di villanie da parte di don Pier Angelo Gramaglia nei confronti dei più diversi soggetti — non sia opportuno un intervento dell’autorità ecclesiastica, per evitare che la pubblica esibizione di scurrilità — per tacere delle tesi soggiacenti — da parte di un sacerdote e di un professore di seminario nuoccia all’onore della Chiesa che a ogni fedele cattolico è anzitutto caro.
Mentre esprime la propria incondizionata solidarietà a Vittorio Messori — il valore delle cui opere non può, naturalmente, venire minimamente scalfito da attacchi deliranti che si condannano da soli — Alleanza Cattolica auspica che il “caso Gramaglia” trovi rapidamente un’adeguata soluzione.

Edited by barionu - 29/10/2017, 09:16
 
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CAT_IMG Posted on 29/10/2017, 09:16
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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TI RINGRAZIO!!!

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