Origini delle Religioni

EHRMAN SU NAZARETH

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CAT_IMG Posted on 1/11/2015, 14:50
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http://ehrmanblog.org/did-nazareth-exist/


con calma, la mia confutazione .

haviland per adesso non rompere le palle .


l' editto di nazareth

http://www1.unipa.it/~dipstdir/portale/ART...%204%202012.pdf



ROXI


Riporto (tradotti in Italiano) alcuni stralci di uno studio di Richard Carrier pubblicato, in Inglese, a questo indirizzo
www.infidels.org/library/modern/ric...azarethlaw.html

Esaminando il testo dell’iscrizione, Carrier fa alcune osservazioni:

“(…)(1)La legge è introdotta da un riferimento all’importanza del culto di sepoltura familiare e così la motivazione della legge sembra essere stata una lagnanza contro coloro che stavano privando le persone del diritto di rendere onoranza agli antenati defunti, una circostanza che ha poco collegamento con il supposto caso del corpo scomparso di Gesù;

(2) La prima cosa che esso mira a prevenire non è il furto di corpi, ma lo spostamento di intere tombe e sepolture, che non ha senso per quanto riguarda la preoccupazione che deriverebbe dal semplice furto di un corpo;

(3) La seconda cosa che esso proibisce è la distruzione di tombe, che ancora una volta non ha senso nel caso della storia della tomba vuota;

(4) L’editto insiste nel menzionare la preoccupazione che ladri di cadaveri rubino corpi per recare loro ingiuria, che di nuovo non ha senso per quanto riguarda la preoccupazione che deriverebbe dal racconto della tomba vuota;

(5) La legge insiste nel proibire il furto di una porta di pietra, di nuovo nessun racconto della tomba vuota dice che la pietra sia stata portata via, e non è chiaro cosa ciò avrebbe mai a che fare con quel caso;

(6) poi la legge vieta lo scambio di pietre, che probabilmente si riferisce non solo alle pietre tombali usate come porta, ma a tutte le pietre, poiché la parola effettiva per “porta di pietra” viene utilizzata nella sezione precedente, mentre qui è usata la parola generica "pietra", e questa è molto probabilmente una legge contro il prendere pietre dalle pareti o nicchie di una tomba, al fine di utilizzarle altrove, e, forse, mettere al loro posto delle pietre di qualità più scadente, una preoccupazione che non ha alcun legame con la storia della tomba di Gesù , e che quindi richiede una spiegazione.

Quindi, ci sono sei dettagli in questo editto che non hanno senso affatto se esso è stato ispirato dal furto riferito del corpo di Gesù , ma che hanno senso se stava succedendo qualcosa di molto più diffuso e molto diverso, che ha richiesto un tale editto, con tanti reati specifici coinvolti, e un focus centrale sul preservare l’osservanza del corretto culto di sepoltura per le loro tombe ancestrali, e, in relazione a questo, impedire la ricollocazione delle tombe, e il furto delle loro pietre. Solo in mezzo a tutto questo c’è il furto o abuso di corpi citato, e questo è ovviamente connesso con la questione generale evidente in tutto il decreto, e quindi non con un evento di furto specifico come quello di Gesù.”


Citando poi un articolo di F. de Zulueta "Violation of Sepulture in Palestine at the Beginning of the Christian Era," Journal of Roman Studies 22 (1932), pp. 184-97, che si basa su "Un Rescrit Impérial sur la Violation de Sépulture," Revue Historique (Jan-Apr. 1930), pp. 241-66, di F. Cumont, Carrier dice:

La datazione (,,,)Zulueta conclude che le date più estreme possibili dell’incisione, basate sullo stile dei caratteri, sono 50 a.C. – 50 d.C. Egli ritiene che si collochi molto verosimilmente nel mezzo, al volgere dell’era, molto prima della morte di Gesù. Cumont concorda, ritenendo che l’editto sia di Augusto, sebbene esso possa essere di Giulio Cesare al tempo della Guerra Alessandrina. Entrambi arrivano a questa conclusione, perché l’editto dice semplicemente “Cesare” e non qualifica col nome specifico del successore, come è quasi sempre il caso.


La localizzazione (,,,) La provenienza dell’iscrizione non è nota con chiarezza. Fu rinvenuta nella collezione di un uomo il cui nome era Frőhner quando essa fu donata alla Biblioteca Nazionale di Parigi nel 1925. I suoi appunti sull’oggetto affermano soltanto che si tratta di una “Dalle de marbre envoyée de Nazareth en 1878”. È tutto. E significa “Lastra di marmo spedita da Nazareth nel 1878”. Zulueta osserva che non dice “trovata” a Nazareth, ma spedita da lì, ed è stato mostrato che le “note” di Frőhner “sulla provenienza dei suoi tesori sono molto precise”, perciò si può confidare che egli abbia scelto accuratamente le sue parole.


Nella seconda metà del 19° secolo, c’erano soltanto due principali centri di mercato per tutte le antichità scoperte in Palestina: Gerusalemme e Nazareth. Perciò Zulueta fa la plausibile congettura che la lastra fosse stata recuperata o in Samaria o nella Decapoli, e che fosse stata acquistata o spedita dal luogo più vicino possibile, cioè Nazareth. In verità, Zulueta osserva anche che il testo usa la forma plurale “dèi”, che sarebbe stata offensiva per i Giudei, il che indicherebbe una provenienza più verosimilmente dal distretto Ellenizzato della Decapoli. In linea con questo, è la costante enfasi, nel decreto, sul culto dei morti, proprio come fosse alla pari del culto degli dèi, una scelta di parole e di frasi che non sarebbero state molto approvate dai Giudei, non importa quanto esse potessero essere vere, però avrebbero avuto perfettamente senso in una comunità di Greci.


Leggi contro il saccheggio di tombe (…) secondo me era, già al tempo di Giulio Cesare, un crimine capitale per i non-Romani recare disturbo alle sepolture, perciò questa Iscrizione di Nazareth non può essere una nuova legge, e per questo motivo è ancor meno probabile che sia connessa con Gesù in maniera specifica, perfino se di età post-Augustea. Sappiamo che, ad un certo punto, la legge disponeva come segue: Gaio (giurista Romano), in un libro sul diritto romano, Istituzioni (c. 160 d.C.), parlando nel contesto della legge tradizionale, dice che, appena un corpo viene seppellito in una tomba dal suo proprietario, la tomba ed il corpo diventano religiosus, consacrati agli dei degli inferi.

La violazione di un tal genere di cose è un atto di sacrilegio (2.2-10). Quando esaminiamo l’Iscrizione di Nazareth, questo è ciò che vediamo: la legge romana è stata promulgata tra i Greci. (…) Così, il caso sembra favorire fortemente il fatto che l'iscrizione di Nazareth sta semplicemente estendendo o spiegando il diritto romano già esistente ad una provincia orientale, e non è un nuovo decreto.

Conclusioni L’iscrizione di Nazareth non fornisce alcuna prova per il Cristianesimo né una sua asserzione circa una tomba vuota. Non contiene nessuna legge nuova o inusuale riguardante il saccheggio di tombe, il decreto non è ”unico”, e non ha in nessuno modo alcun riferimento o legame diretto con il Cristianesimo.


Inoltre, la sua datazione è più probabilmente pre-cristiana, la sua provenienza non è, probabilmente, da Nazareth e i suoi contenuti non sono spiegabili neanche con una scomposta reazione imperiale al furto del corpo di Gesù. Collegarla al Cristianesimo richiede una dozzina di congetture basate su un mucchio di speculazioni, e il rifiuto di una buona scorta di indicazioni contrarie e prove, e niente di tutto questo è necessario o ragionevole.”


Cordiali saluti






zio ot :B):






Edited by barionu - 15/12/2021, 11:27
 
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CAT_IMG Posted on 9/4/2016, 10:44
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E’ esistita Nazareth?

Di Barth Ehrmann


http://ehrmanblog.org/did-nazareth-exist/

Una domanda che più volte mi è stata posta riguarda la mia opinione sul fatto che la città di Nazareth sia realmente esistita. Ero perplesso quando cominciai a ricevere e-mail su questa [questione], alcuni anni fa. Quello di cui mi resi conto è che i miticisti (vale a dire, quelli che pensano che non c'è mai stato un uomo Gesù, che è stato inventato, che è un "mito"), comunemente sostengono che Nazareth (come Gesù) è stata completamente inventata. Ricevo e-mail ancora oggi – un paio il mese scorso. Ho cercato di affrontare questo problema particolareggiatamente nel mio libro Did Jesus Exist? Ma dal momento che la domanda mi viene fatta ancora, a quanto pare da parte di persone che non hanno letto il mio libro (!) - ho pensato di ripetere un po’ di quello che dico lì.


Ecco un estratto sulla questione:

****************

Una caratteristica apparentemente leggendaria dei Vangeli comunemente discussa dai miticisti è che la presunta città di provenienza di Gesù, Nazareth, non esisteva, ma è essa stessa un mito. La logica di questa argomentazione, che è a volte avanzata con notevole veemenza e forza, sembra essere che se i cristiani inventarono la città di provenienza di Gesù, probabilmente inventarono anche Lui. Potevo sbarazzarmi di questo argomento abbastanza facilmente sottolineando che è irrilevante. Se Gesù è esistito, come suggerisce l'evidenza, ma Nazareth no, come questa affermazione pretende, allora Lui è semplicemente venuto da qualche altra parte. Che Barack Obama sia nato o no negli Stati Uniti (per quello che vale, c’è nato) è irrilevante per la questione se è nato.

Poiché, tuttavia, questo argomento è così largamente preferito dai miticisti, voglio dare un ulteriore sguardo e fare una più approfondita investigazione. Il critico che più recentemente ha contestato l'esistenza di Nazareth è René Salm, che ha dedicato alla questione un intero libro, The Myth of Nazareth. Salm vede questo argomento altamente significativo e rilevante per la questione della storicità di Gesù: "Da questa determinazione [cioè, dall'esistenza di Nazareth] dipende molto, forse anche l'intero edificio della cristianità". Come tanti miticisti prima di lui, Salm sottolinea quello che gli studiosi sanno da tempo: Nazareth non è mai menzionata nella Bibbia ebraica, negli scritti di Giuseppe Flavio, o nel Talmud. Compare per la prima volta nei Vangeli. Salm è anche impressionato dal fatto che le prime generazioni di cristiani non cercavano il posto, ma piuttosto lo ignoravano, e sembra che non sapessero dove fosse (questo è in realtà difficile da dimostrare, come potremmo sapere questo di "tutti" i primi Cristiani, a meno che tutti loro non ci avessero lasciato scritti e ci avessero detto tutto ciò che sapevano e avevano fatto?).

L’argomento fondamentale di Salm è che Nazareth era esistita in tempi più antichi e nell'età del bronzo. Ma poi ci fu una pausa. Cessò di esistere, e non esisteva ai tempi di Gesù . Sulla base di testimonianze archeologiche, in particolare le tombe rinvenute nella zona, Salm sostiene che la città venne ad essere nuovamente abitata in un certo momento tra le due rivolte Giudaiche (vale a dire, tra il 70 CE e il 132 CE), quando gli Ebrei, che si erano trasferiti in seguito alla distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani, si spostarono in climi nordici.

Salm stesso non è un archeologo: non è qualificato nel campo altamente tecnico dell’archeologia e non fornisce alcuna indicazione che abbia mai partecipato ad uno scavo archeologico. Di certo non ha mai lavorato presso il sito di Nazareth. Eppure, basa quasi tutto il suo caso su reperti archeologici della città di Nazareth. In particolare, egli è colpito dal fatto che il tipo di tombe scavate nella roccia che sono state scoperte lì - chiamate tombe Kokh [dal termine ebraico כּוּךְ‎, pl. kokhim – Nota mia], altrimenti note come tombe a loculi - non erano in uso in Galilea alla metà del primo secolo, e quindi non risalgono ai giorni di Gesù. E perciò la città allora non esisteva.

Questa è un'affermazione altamente problematica, tanto per cominciare. E' difficile capire perché tombe a Nazareth, databili ad un epoca successiva a Gesù, indicano che non c’ era nessuna città durante i giorni di Gesù. Vale a dire, solo perché a Nazareth può essere stabilito un insediamento più tardo, come fa questo a dimostrare che la città non era abitata in precedenza? Inoltre, Salm non riesce a sottolineare uno dei punti più importanti su questo particolare tipo di tombe scavate nella roccia: erano costose da costruire, e solo le famiglie più ricche potevano permettersele. Non c'è nulla, in una qualsiasi delle nostre testimonianze, che suggerisca che Nazareth avesse famiglie ricche ai giorni di Gesù. E perciò nessuno in città sarebbe stato in grado di acquistare una tomba Kokh. Perciò, che cosa indica il fatto che non è stata trovata nessuna [tomba kokh] risalente ai tempi di Gesù? Proprio niente. Le tombe che i poveri usavano in Palestina erano tombe poco profonde, non costruite nella roccia come le tombe Kokh. Queste tombe per poveri quasi mai sopravvivono perché gli archeologi le possano trovare.

Dovrei anche sottolineare che queste tombe Kokh di epoche successive, sono state scoperte sulla collina del luogo tradizionale di Nazareth. Salm, tuttavia, sostiene che la collina sarebbe stata inabitabile ai tempi di Gesù, cosicché, a suo parere, il villaggio che alla fine è venuto in esistenza (negli anni dopo il 70 CE) sarebbe stato situato nel fondovalle, a meno di un chilometro di distanza. Egli sottolinea inoltre che gli archeologi non hanno mai scavato in quel sito.

Questa opinione crea problemi insormontabili per la sua tesi. Per prima cosa c'è una semplice questione di logica. Se gli archeologi non hanno mai scavato nel posto dove Salm pensa che si trovava il villaggio, su che cosa si basa per dire che non esisteva ai tempi di Gesù? Questo è un grande difetto: usando una retorica energica, quasi al punto della indelicatezza, Salm insiste sul fatto che, chi pensa che Nazareth esiste, deve dibattere “contro le prove materiali disponibili”. Ma quali prove materiali ci possono essere, se il sito dove dovrebbero esistere le prove non è mai stato scavato? E contro quali prove, esattamente, si dovrebbe dibattere, se non ne è stata scoperta nessuna?

C’è un problema ancora più grande però. Ci sono numerosi interessanti elementi di testimonianze archeologiche che in realtà Nazareth esisteva ai tempi di Gesù, e che, come gli altri villaggi e città in quella parte della Galilea, fu costruita sul fianco della collina, vicino a dove furono successivamente costruite le tombe Kokh scavate nella roccia. Per prima cosa, gli archeologi hanno scavato una fattoria collegata con il villaggio, e risale al tempo di Gesù. Salm contesta il ritrovamento degli archeologi che hanno fatto lo scavo (è necessario ricordare che egli stesso non è un archeologo, ma sta semplicemente basando le sue opinioni su ciò che i veri archeologi - i quali non sono d'accordo con lui - hanno da dire). Per prima cosa, quando l'archeologa Yardena Alexandre indicò che in questo scavo erano state trovate 165 monete, precisò nel suo report che alcune di esse erano tarde, dei secoli XIV-XV. Questo si adatta bene agli scopi di Salm. Ma a quanto pare, tra le monete ce ne erano alcune che risalivano al periodo Ellenistico, Asmoneo, e all'inizio del periodo Romano, cioè ai giorni di Gesù. Salm obietta che questo non c’era nel rapporto di Alexandre, ma Alexandre ha verbalmente confermato (a me personalmente), che in realtà è così: vi erano monete della collezione, che risalgono al periodo precedente alla rivolta Giudaica.

Salm sostiene inoltre che la ceramica, trovata nel sito che è datato al tempo di Gesù, non è proprio di questo periodo, anche se lui non è un esperto di ceramica. Due archeologi, che rispondono alle proteste di Salm, dicono quanto segue: "la valutazione personale di Sam della ceramica ... rivela la sua mancanza di esperienza nel settore, e anche la sua mancanza di una seria ricerca nelle fonti". E continuano dichiarando: "Ignorando o rifiutando ceramica, numismatica [cioè, le monete] e prova letteraria valide per l'esistenza di Nazareth durante il tardo periodo Ellenistico e il primo periodo Romano, sembrerebbe che l'analisi che René Salm include nella sua recensione, e nel suo recente libro, deve, di per sé, essere relegata al regno del ‘mito' ".

Un altro archeologo specializzato sulla Galilea, Ken Dark, direttore del Nazareth Archaeological Project, ha fatto una recensione totalmente negativa del libro di Salm, notando tra le altre cose, che "non vi è alcun accenno al fatto che Salm abbia qualifiche - né alcuna esperienza di lavoro sul campo - in archeologia". Dark dimostra che Salm ha frainteso sia l'idrologia (come funzionano i sistemi delle acque) che la topografia (la disposizione) di Nazareth, e sottolinea che la città potrebbe essere stata situata sulle pendici della collina, così come lo erano altre città nelle vicinanze, come Khirbet Kana. Le sue osservazioni conclusive sono schiaccianti: "In conclusione: nonostante le apparenze iniziali, non si tratta di uno studio ben informato, e ignora molte delle evidenze e dell’importante lavoro pubblicato di diretta rilevanza. La premessa fondamentale è difettosa, e il ragionamento di Salm è spesso debole e modellato dai suoi preconcetti. Nel complesso, il suo argomento centrale è archeologicamente insostenibile."

Ma c'è di più. Come si è visto, un'altra scoperta è stata fatta nell’antica Nazareth, un anno dopo l’uscita del libro di Salm. Si tratta di una casa che risale ai tempi di Gesù. Anche in questo caso l'archeologa principale era Yardena Alexandre, direttrice degli scavi presso l’Israel Antiquity Authority, alla quale ho di nuovo scritto. Ha confermato la notizia. La casa è situata sulle pendici della collina. Resti di ceramiche collegati alla casa vanno grossomodo dal 100 BCE al 100 CE (vale a dire, al tempo di Gesù). Non c’ è nulla nella casa che suggerisca che le persone che la abitavano a quel tempo fossero ricche: non c'è vetro né prodotti importati. I vasi sono realizzati in argilla e gesso.

L’articolo dell’ AP [deve essere l’Associated Press che ha pubblicato la notizia della scoperta della casa] conclude che "l’abitazione e le scoperte più antiche di tombe vicine a grotte sepolcrali, suggeriscono che Nazareth era un borgo fuorimano di circa 50 case, su un appezzamento di circa quattro acri ... popolato da Ebrei di condizioni economiche modeste". Nessuna meraviglia che questo luogo non è mai menzionato nella Bibbia ebraica, in Giuseppe Flavio, o nel Talmud. Era troppo piccolo, povero e insignificante. La maggior parte delle persone non ne aveva mai sentito parlare e quelli che ne avevano sentito parlare non se ne importavano. Anche se fosse esistito, questo non è il posto che qualcuno si inventerebbe come città di provenienza del Messia. Gesù è veramente venuto da lì, come attestato in fonti multiple.








Edited by barionu - 15/12/2021, 11:32
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 9/4/2016, 14:09




Una curiosità, roxi. Certamente qui Errorman è più serio contro Salm, però non capisco perchè ci tieni a tradurre un argomento del genere. Cosa vuoi sottolineare in particolare?

Io ho letto il libro di Salm, ed è molto incentrato su aspetti tecnici (che non mi permettono perciò di esprimere un giudizio oggettivo). Però posso capire cosa intende nella sua asserita implicazione ''no Nazaret''-->''no Gesù''. Lui è convinto che l'invenzione di Nazaret denoti una cospirazione in atto, da parte degli evangelisti, per nascondere un altro Gesù, che a quanto pare dev'essere esistito se per nasconderlo si devia apposta l'attenzione su un'altra (fittizia) provenienza. Io penso che perfino quest'implicazione non regga ad un attento scrutinio (non che sia sbagliata, intendo, solo che non è l'unica spiegazione), dato che ci sono altre alternative meno cospirazionistiche.


Così il prete cattolico e accademico Adamczewski dal suo commentario su Marco:


CITAZIONE
La successiva osservazione riguardante l'arrivo di Gesù da Nazareth (Mc 1:9b) è in realtà piuttosto strana. Non c'è traccia dell'uso del nome 'Nazareth' prima della composizione del vangelo marciano. Questo nome non occorre nè nelle fonti bibliche e neppure nelle fonti extrabibliche pre-cristiane. Non fu mai menzionato da Flavio Giuseppe nei suoi dettagliati resoconti della sua attività in varie parti della Galilea. Inoltre, non fu menzionato nè nelle lettere di Paolo e neppure nel secondo riferimento di Marco alla città natale di Gesù (Mc 6:1-6).
Pertanto, è ragionevole supporre che il nome 'Nazareth' (Mc 1:9b) è in realtà un nome artificiale, che è stato creato da Marco al fine di illustrare la successiva idea di Paolo delle sue radici tipicamente ebraiche (Gal 1:13). Marco ha combinato questa idea con quella dell'origine ebraica e identità davidica di Gesù 'secondo la carne' (Rm 1:3; cfr Mc 1:9), a differenza della sua identità di Figlio di Dio rivelato 'secondo lo Spirito di santità' (Rm 1:4; cfr Mc 1:10-11). Pertanto, l'evangelista ha creato il nome artificiale 'Nazareth', che per mezzo di assonanze linguistiche, ricordando la parola ebraica נשר (nēser) che fu utilizzata nel testo messianico ben noto in riferimento al 'germoglio' di Jesse (Is 11:1 MT), illustra l'idea delle radici tipicamente ebraiche di Paolo (Gal 1:13), così come quella di Gesù appartenente alla discendenza di Davide (Rm 1:3).Un simile uso artificiale, non semplicemente geografica, del nome 'Nazareth' (Mc 1:9) si può trovare anche in un altro testo Marciano, in cui la corrispondenza semantica strana di per sé, suggerita dall'evangelista, tra i termini "Nazaret ' e 'figlio di Davide' è costitutiva per la logica narrativa della storia: ὁ Ναζαρηνός → Υἱὲ Δαυὶδ ('di Nazaret' → 'figlio di Davide': Mc 10:47).Si può sostenere che nel suo riferimento allusivo al testo profetico-messianico Is 11:1, che fu utilizzato secondo la logica di Rom 1:3 al fine di illustrare l'identità davidica di Gesù (Mk 1:9), Marco fu influenzato da Paolo, che nella stessa lettera ai Romani citava un relativo testo di Isaia riguardante 'la radice di Jesse' (Is 11:10) come riferente profeticamente a Gesù (Rom 15:12).L'osservazione a quanto pare superflua che Nazaret si trovava in Galilea (Mc 1, 9b) illustra il fatto che le origini ebraiche di Paolo (Gal 1:13) si potevano ritrovare nella diaspora (Gal 1:17c). Coerentemente, per mezzzo della procedura ipertestuale di traslazione spaziale la Galilea marciana rappresenta generalmente il territorio dei Gentili, specialmente quelli tra cui gli ebrei vivono in una diaspora.
La successiva, abbastanza sorprendente immagine di Gesù che viene da solo dalla lontana Galilea al solo scopo di ricevere l'immersione nell'acqua in stile ebraico (Mc 1:9bc; diversamente 1:5) mediante la procedura ipertestuale di interfiguralità illustra la successiva dichiarazione di Paolo che egli avanzò nel giudaismo più di molti dei suoi contemporanei nel suo popolo, essendo molto più zelante delle tradizioni ebraiche (Gal 1:14).

(Bartosz Adamczewski, The Gospel of Mark, A Hypertextual Commentary, pag. 38-39, mia libera traduzione)



Marco 10:47

καὶ ἀκούσας ὅτι Ἰησοῦς Ναζαρηνός ἐστιν ἤρξατο κράζειν καὶ λέγειν Υἱὲ Δαυεὶδ Ἰησοῦ ...
Lett.:
e avendo sentito che Gesù il Nazareno è, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

Sì, davvero una sorprendente conclusione da parte di Bartimeo.

Per quale motivo Bartimeo deduce che Gesù è figlio di Davide dal solo fatto che è ''di Nazaret''? Non sarà che ''Nazaret'' è solo un nome simbolico, artificiale, allegorico, sottilmente ironico?
 
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CAT_IMG Posted on 9/4/2016, 15:06
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CITAZIONE
Una curiosità, roxi. Certamente qui Errorman è più serio contro Salm, però non capisco perchè ci tieni a tradurre un argomento del genere. Cosa vuoi sottolineare in particolare?

Havi , salame !!! ho chiesto io a roxi di fare la traduzione ,

poi dò a errorman il suo avere ,

senza fretta .


zio ot :B):
 
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CAT_IMG Posted on 16/4/2016, 12:39
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EHRMAN


Una caratteristica apparentemente leggendaria dei Vangeli comunemente discussa dai miticisti è che la presunta città di provenienza di Gesù, Nazareth, non esisteva, ma è essa stessa un mito. La logica di questa argomentazione, che è a volte avanzata con notevole veemenza e forza, sembra essere che se i cristiani inventarono la città di provenienza di Gesù, probabilmente inventarono anche Lui. Potevo sbarazzarmi di questo argomento abbastanza facilmente sottolineando che è irrilevante. Se Gesù è esistito, come suggerisce l'evidenza, ma Nazareth no, come questa affermazione pretende, allora Lui è semplicemente venuto da qualche altra parte. Che Barack Obama sia nato o no negli Stati Uniti (per quello che vale, c’è nato) è irrilevante per la questione se è nato.








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Ma la questione non è se la città esistesse o meno , poichè sicuramente l' insediamento esisteva già da tempo ,

ma sul TOPONIMO : non esiste nessun TOPONIMO di quel periodo che risulti come NATZRAT

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=63923974

dove evidenzio che l' origine della definizione falsa di Nazareno deriva dalle forme verbali natzòr ( superlativo di SORVEGLIARE )

e notzèret ( guardiana )

un bignami :

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=66030121


mentre qui trovate le coniugazioni ( in ebraico binyanym del verbo lintzòr ( sorvegliare )

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=68564230

Mentre il TOPONIMO Natzrat compare per la prima volta , nella più

concessionevole delle ipotesi solo dopo il 135 E.V.

qui :

http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=35842464

Le Lamentazioni di Qalir : n 18 , in BLU

#entry563741162










Edited by barionu - 17/3/2023, 08:50
 
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CAT_IMG Posted on 16/4/2016, 13:15
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L’articolo dell’ AP [deve essere l’Associated Press che ha pubblicato la notizia della scoperta della casa] conclude che "l’abitazione e le scoperte più antiche di tombe vicine a grotte sepolcrali, suggeriscono che Nazareth era un borgo fuorimano di circa 50 case, su un appezzamento di circa quattro acri ... popolato da Ebrei di condizioni economiche modeste". Nessuna meraviglia che questo luogo non è mai menzionato nella Bibbia ebraica, in Giuseppe Flavio, o nel Talmud. Era troppo piccolo, povero e insignificante. La maggior parte delle persone non ne aveva mai sentito parlare e quelli che ne avevano sentito parlare non se ne importavano .





Questa affermazione di Ehrmann è molto , molto grave , e dimostra una drammatica ignoranza da parte sua sui 2 Talmud :

per il Talmud anche la semplice menzione in un detto , in proverbio , in una notizia di carattere legale , o religioso ,

viene puntualmente menzionata .


Hora , che il Mashiach sia nato non dentro alla grotta di Mithra ma in un centro abitato , è sic palese ,

ma la questione è Matteo II ,23


Matteo II , 23


23 καὶ ἐλϑὼν κατῴκησεν εἰς πόλιν λεγομένην Ναζαρέτ, ὅπως πληρωϑῇ τὸ ῥηϑὲν διὰ τῶν προϕητῶν ὅτι Ναζωραῖος κληϑήσεται.

23 et veniens habitavit in civitate, quae vocatur Nazareth, ut adimpleretur, quod dictum est per Prophetas: “ Nazaraeus vocabitur ”.

23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».


ALLORA, questa è una comunicazione descrivente un Dio sceso sulla terra che cambierà le sorti del mondo ,

e gli Evangelisti vedono bene di dare enfasi a un villaggio che è una cacatina di mosche nell' impero . ...

stilisticamente ridicolo .

e la cosa più comica è che lo stesso Ehrmann se ne rende conto :

Anche se fosse esistito, questo non è il posto che qualcuno si inventerebbe come città di provenienza del Messia.




E infatti ! :lol: :lol: :lol:



Anche perchè Ehrmann , che ha una conoscenza ridicola dell' Ebraico , non si rende conto

che non c' è scritto Nazareno , ma Nazoreno .

che in greco non dice molto , ma essendo una traslitterazione dall' Ebraico ,

la sequenza di a - o a un qualsiasi Ebraista APPARE LAMPANTE :




QUI

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=68883112

CIT hAVILAND


Lui è convinto che l'invenzione di Nazaret denoti una cospirazione in atto, da parte degli evangelisti, per nascondere un altro Gesù, che a quanto pare dev'essere esistito se per nasconderlo si devia apposta l'attenzione su un'altra (fittizia) provenienza.



SALM HA ASSOLUTAMENTE RAGIONE !!!!!



Bisognava nascondere il fatto che Yeshùa fosse chiamato NATZOR , il supremo sorvegliante

della Legge , caratteristica di un Capo Zelota .




una possibile origine del sintagma :




יֵשׁוּעֲ הַנָּזִיר נָצוֹר נָצֲר הַבְּרִית


Yeshùa hanazyr natzòr nàtzar haberyt

Gesù il Nazir certamente fu il guardiano del Patto






נָזִיר



Nazir , monaco




יֵשׁוּעֲ הַנָּזִיר


Yeshùa ha nazìr : Gesù il nazir ( in Ebraico moderno nazir vale come : monaco






Notzèr : guardiano , custode

נֹצֵר



NOTZRY

נֹצְרִי



E' UNA FORMA COSTRUTTA

VIENE DA NOTZER SHELLY




נֹצֵר שֶׁלִּי

IL MIO CUSTODE




יֵשׁוּעַ נֹצֵר שֶׁלִּי



yeshùa hanotzry :

Gesù il mio custode , guardiano



GUARDIANO DEL PATTO


https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=63924114


SULL' ORIGINE DI NAZOREO

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=68883112




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Edited by barionu - 15/3/2023, 13:45
 
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DRIVE


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REBELL YELL

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Edited by barionu - 30/3/2017, 18:57
 
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CAT_IMG Posted on 29/12/2018, 11:20
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Caso diverso per Tertulliano, il quale scrive attorno al 200 d.C. e vede dei parallelismi tra Mitra e Gesù. Egli premette scrivendo: “Se ancor bene mi ricordo”. Come scrive B.D. Ehrman (p. 216), Tertulliano non si basa su alcuna fonte del mitraismo (perché non ne esistono) e rispetto a Giustino ha una finalità ben precisa: “Non aveva compiuto ricerche in proposito, né interrogato i seguaci di quella religione. L’intento era far capire ai pagani che il cristianesimo comprendeva azioni e parole non diverse dalle loro religioni pertanto non c’era ragione di perseguitarli. Ma non disponeva di fonti di informazioni affidabili, per cui in generale non possiamo fare affidamento su esse” (B.D. Ehrman, “Gesù è davvero esistito?”).





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Ma Ehrmann è un bastardo o un idiota ???



...... e Tertulliano




DE PRAESCRIPTIONE HAERETICORUM


CP XL






Se ancor bene mi ricordo, anche Mithra segna i suoi seguaci, e imprime loro il suggello sulla fronte, dì quella che sia la sua religione; anche l'offerta del pane è fra le cerimonie che si ricollegano a lui; ecco che nei suoi riti appare anche un'immagine della resurrezione, e ai caduti di spada offre la corona. Eppoi, non ha fissato pur lui per il suo sommo sacerdote la facoltà di stringere una sola volta vincolo di nozze?

Anche lui ha le sue vergini ed ha pure discepoli, che osservano i principi della continenza. Del resto se ci rifacciamo a considerare le credenze superstiziose di Numa Pompilio, se esaminiamo le funzioni dei sacerdoti gli onori di cui sono insigniti, i loro privilegi, le funzioni sacrificali a cui essi presiedono, gli strumenti e i vasi diversi che vengono usati nei molteplici riti, e le stranezze, le particolarità curiose e minuziose dei voti e delle cerimonie espiatorie, non ci appare forse manifestamente che il demonio ha imitato la Legge Mosaica in tutta la sua minuziosa esattezza?


www.tertullian.org/italian/de_praes...aereticorum.htm


Terulliano è cosi dettagliato perchè era stato un seguace di MIthra !!!

Per questo è cosi dettagliato .

vi sono vari riferimenti a Mithra nelle sue opere ,

www.romanoimpero.com/2009/10/il-culto-di-mitra.html




Edited by barionu - 15/12/2021, 11:39
 
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CAT_IMG Posted on 29/12/2018, 11:22

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CAT_IMG Posted on 30/9/2019, 11:14
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CAT_IMG Posted on 30/9/2019, 12:33

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Bene Barionu, pare che Nazareth compaia per la prima volta nel IV secolo dopo Cristo... Chiedo non vorrei sbagliare.
 
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CAT_IMG Posted on 2/10/2019, 08:30
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Anche se per me deriva da"germoglio", Nazareth ai tempi di Gesù poteva essere la piccola periferia di Sepporis che attualmente si trova a circa 6 km da Nazareth.
A Sepporis provengono le origini della famiglia di Gesù e stando al Talmud, qui viveva il fratello di Gesù, Giacomo, che convertì il discepolo prediletto di Yokhannan ben Zakkai Lazzaro figlio d'Hircanus.

www.terrasanta.net/2018/01/sefforis-perla-di-galilea/

Edited by Baphomet - 2/10/2019, 11:57
 
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CAT_IMG Posted on 2/10/2019, 10:55
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CITAZIONE (Baphomet @ 2/10/2019, 09:30) 
Anche se per me deriva da"germoglio", Nazareth ai tempi di Gesù poteva essere la piccola periferia di Sepporis che attualmente si trova a circa 6 km da Nazareth.
A Sepporis provengono le origi della famiglia di Gesù e stando al Talmud, qui viveva il fratello di Gesù, Giacomo, che convertì il discepolo prediletto di Yokhannan ben Zakkai Lazzaro figlio d'Hircanus.

www.terrasanta.net/2018/01/sefforis-perla-di-galilea/

qui per germoglio ...

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=66030121
 
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CAT_IMG Posted on 15/3/2023, 13:46
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Non sorprende che Nazaret non sia mai stata nominata dalla Bibbia ebraica, da Giuseppe Flavio o dal Talmud. Era troppo piccola, povera e insignificante. La maggior parte delle persone non l’aveva mai sentita nominare, e chi ne aveva sentito parlare non le attribuì alcuna importanza. Benché esistesse, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di indicarla come luogo di provenienza del messia. Gesù è venuto da lì, come attestano molteplici fonti. Torno a ribadire il punto centrale del mio capitolo: supponiamo che Gesù non fosse un abitante di Nazaret; e con ciò? La sua storicità non dipende dall’esistenza di Nazaret. Anzi, non c’è alcun rapporto tra i due fatti. L’esistenza (o meglio, la non esistenza) di Nazaret è un’altra osservazione irrilevante dei miticisti.








L’articolo dell’ AP [deve essere l’Associated Press che ha pubblicato la notizia della scoperta della casa] conclude che "l’abitazione e le scoperte più antiche di tombe vicine a grotte sepolcrali, suggeriscono che Nazareth era un borgo fuorimano di circa 50 case, su un appezzamento di circa quattro acri ... popolato da Ebrei di condizioni economiche modeste". Nessuna meraviglia che questo luogo non è mai menzionato nella Bibbia ebraica, in Giuseppe Flavio, o nel Talmud. Era troppo piccolo, povero e insignificante. La maggior parte delle persone non ne aveva mai sentito parlare e quelli che ne avevano sentito parlare non se ne importavano .





Questa affermazione di Ehrmann è molto , molto grave , e dimostra una drammatica ignoranza da parte sua sui 2 Talmud :

per il Talmud anche la semplice menzione in un detto , in proverbio , in una notizia di carattere legale , o religioso ,

viene puntualmente menzionata .


Hora , che il Mashiach sia nato non dentro alla grotta di Mithra ma in un centro abitato , è sic palese ,

ma la questione è Matteo II ,23


Matteo II , 23


23 καὶ ἐλϑὼν κατῴκησεν εἰς πόλιν λεγομένην Ναζαρέτ, ὅπως πληρωϑῇ τὸ ῥηϑὲν διὰ τῶν προϕητῶν ὅτι Ναζωραῖος κληϑήσεται.

23 et veniens habitavit in civitate, quae vocatur Nazareth, ut adimpleretur, quod dictum est per Prophetas: “ Nazaraeus vocabitur ”.

23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».


ALLORA, questa è una comunicazione descrivente un Dio sceso sulla terra che cambierà le sorti del mondo ,

e gli Evangelisti vedono bene di dare enfasi a un villaggio che è una cacatina di mosche nell' impero . ...

stilisticamente ridicolo .

e la cosa più comica è che lo stesso Ehrmann se ne rende conto :

Anche se fosse esistito, questo non è il posto che qualcuno si inventerebbe come città di provenienza del Messia.




E infatti ! :lol: :lol: :lol:



Anche perchè Ehrmann , che ha una conoscenza ridicola dell' Ebraico , non si rende conto

che non c' è scritto Nazareno , ma Nazoreno .

che in greco non dice molto , ma essendo una traslitterazione dall' Ebraico ,

la sequenza di a - o a un qualsiasi Ebraista APPARE LAMPANTE :




QUI

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=68883112

CIT hAVILAND


Lui è convinto che l'invenzione di Nazaret denoti una cospirazione in atto, da parte degli evangelisti, per nascondere un altro Gesù, che a quanto pare dev'essere esistito se per nasconderlo si devia apposta l'attenzione su un'altra (fittizia) provenienza.



SALM HA ASSOLUTAMENTE RAGIONE !!!!!



Bisognava nascondere il fatto che Yeshùa fosse chiamato NATZOR , il supremo sorvegliante

della Legge , caratteristica di un Capo Zelota .




una possibile origine del sintagma :




יֵשׁוּעֲ הַנָּזִיר נָצוֹר נָצֲר הַבְּרִית


Yeshùa hanazyr natzòr nàtzar haberyt

Gesù il Nazir certamente fu il guardiano del Patto






נָזִיר



Nazir , monaco




יֵשׁוּעֲ הַנָּזִיר


Yeshùa ha nazìr : Gesù il nazir ( in Ebraico moderno nazir vale come : monaco






Notzèr : guardiano , custode

נֹצֵר



NOTZRY

נֹצְרִי



E' UNA FORMA COSTRUTTA

VIENE DA NOTZER SHELLY




נֹצֵר שֶׁלִּי

IL MIO CUSTODE




יֵשׁוּעַ נֹצֵר שֶׁלִּי



yeshùa hanotzry :

Gesù il mio custode , guardiano



GUARDIANO DEL PATTO


https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=63924114


SULL' ORIGINE DI NAZOREO

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=68883112




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Edited by barionu - 17/3/2023, 08:48
 
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CAT_IMG Posted on 16/3/2023, 05:11
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Seconda argomentazione: Nazaret non è mai esistita

Michele D'Agostini


Uno dei presunti aspetti leggendari dei vangeli è in stretta relazione con quanto ho appena sostenuto ed è, di fatto, una delle asserzioni più frequenti negli scritti dei miticisti. Nazaret, la città dove si dice sia nato Gesù, non sarebbe mai esistita, ma sarebbe essa stessa un mito (secondo l’accezione attribuita al termine dai miticisti). La logica inerente a questa tesi, sostenuta talvolta con veemenza ed energia considerevoli, sembra quella secondo cui se i cristiani inventarono la città natale di Gesù, probabilmente intentarono anche il personaggio. Potrei sbarazzarmene con relativa facilità facendo notare che è un’argomentazione poco pertinente.


Se Gesù è esistito, come suggeriscono le prove a nostra disposizione, ma Nazaret è un’invenzione, come asseriscono i miticisti, ebbene Gesù sarà nato altrove. Che Barack Obama sia nato o no negli Stati Uniti (per quello che vale, la risposta è affermativa) non conferma e non smentisce il dato della sua nascita. Dal momento che questa è una delle argomentazioni predilette dai miticisti, tuttavia, desidero esaminarla con più attenzione. Come tesi, non è nuova. Già nel lontano 1906, Schweitzer se ne occupò parlando dei miticisti suoi contemporanei. Tra i moderni fautori di questa teoria ve ne sono alcuni che abbiamo già menzionato. Frank Zindler, per esempio, in un saggio abilmente intitolato «Where Jesus Never Walked» cerca di decostruire in modo semplicistico i luoghi geografici associati a Gesù, in particolare Nazaret. Sostiene che in nessun passo del Vangelo di Marco si afferma che Gesù proviene da Nazaret.



È un’affermazione che sfida l’evidenza, poiché marco indica chiaramente Nazaret come luogo di provenienza di Gesù («Gesù venne da Nazaret di Galilea», Mc 1,9), ma Zindler asserisce che il versetto non faceva originariamente parte del Vangelo di Marco; fu inserito in un momento successivo da un copista. Ecco un altro esempio di ricostruzione storica dettata dalla convenienza. Se un testo fa un’affermazione che secondo voi non può aver fatto, vi basta sostenere che originariamente affermava qualcos’altro. Zindler sostiene che, secondo alcuni cristiani primitivi, Gesù era il «virgulto» di cui aveva parlato Isaia (Is 11,1), il messia diretto discendente di Davide. In ebraico (lingua priva di vocali) il termine virgulto si pronuncia NZR, un suono assai (o abbastanza) simile a Nazaret.

Secondo Zindler sarebbe andata così: i cristiani di epoche più tarde, non capendo perché Gesù fosse stato definito NZR (un virgulto), pensarono che tali tradizioni alludessero alla sua città natale, la non esistente Nazaret. Zindler non mette in campo neppure una prova per giustificare la sua tesi: si limita ad affermarla. E non spiega perché, non conoscendo il significato del termine NZR, i cristiani non l’abbiano chiesto a qualcuno. Non spiega nemmeno, il che è ancora più serio, perché, per ubicare Gesù, i cristiani abbiano inventato il nome di una città (a suo dire) inesistente e come siano passati dall’asserzione «Gesù è un NZR» all’enunciazione «Gesù venne da Nazaret». Sembra un’opinione inaccettabile, soprattutto se si considera che molteplici fonti indipendenti collocano Gesù nell’abitato di Nazaret.


C’è un’ulteriore prova, e la esamineremo tra un attimo, a sostegno del fatto che ai tempi di Gesù Nazaret esisteva ed era una piccola città ebraica. George A. Wells avanza un’ipotesi diversa per giungere più o meno alla stessa conclusione. A suo dire, la chiave per stabilire che Nazaret non è mai esistita si trova nei quattro versetti del Vangelo di Marco in cui Gesù viene indicato come il «Nazareno» (Mc 1,24; 10,47; 14,67; 16,6). A detta di Wells, Marco fraintese il senso dell’epiteto. Il suo significato originario indica l’appartenenza di Gesù a una setta ebraica pre-cristiana denominata i Nazareni, simili a certi personaggi dell’Antico Testamento (come il forzuto Sansone) chiamati Naziriti, che pronunciavano i voti per essere consacrati a Dio (non potevano toccare i cadaveri, bere il vino o tagliarsi i capelli).


Marco, però, non lo sapeva e ipotizzò erroneamente che il termine Nazareno indicasse il luogo di origine di Gesù, inventando «Nazaret» come sua città natale. Anche in questo caso sarebbe vano cercare una prova o una logica chiara a sostegno di tale ipotesi. Perché Marco avrebbe inventato una città inesistente per spiegare come mai Gesù fosse un nazareno, se il senso originario del termine lo indicava come nazirita? Inoltre, Marco non poteva non conoscere l’Antico Testamento. Lo cita in diverse occasioni. Perché non avrebbe dovuto sapere chi erano i naziriti? Se i settari a cui Gesù si accompagnava erano i naziriti, perché attribuivano a se stessi il nome di nazareni (una parola che non ha alcuna relazione etimologica)? Va anche evidenziato che Nazaret è nominata in molte tradizioni (i vangeli di Marco e di Giovanni, le Fonti M e L)



. Nazaret non è stata inventata da Marco. Secondo i due esempi riportati, gli studiosi contemporanei non avrebbero la minima idea del significato del termine Nazareno e non saprebbero da dove ricavare il nome della città di Nazaret, visto che in origine l’abitato non esisteva. Come possiamo postulare la motivazione che indusse gli antichi cristiani a inventare Nazaret, se non sappiamo perché l’abbiamo fatto e non conosciamo il significato della radice del termine? Il problema è aggravato dal fatto che, ai tempi di Gesù, Nazaret esisteva eccome, e si trovava là dove indicano il Vangelo di Marco e gli altri vangeli. Il critico che più di recente ha messo in discussione l’esistenza di Nazaret è René Salm, che ha dedicato un intero libro all’argomento, intitolato The Myth of Nazareth. Salm considera il tema estremamente significativo e pertinente alla questione della storicità di Gesù: «Dalla risoluzione del dilemma [l’esistenza di Nazaret] dipendono molte cose, forse addirittura l’intero edificio della cristianità». Al pari di molti miticisti prima di lui, Salm dà risalto a qualcosa che gli studiosi sanno da tempo:



Nazaret non è mai menzionata nella Bibbia ebraica, negli scritti di Giuseppe Flavio o nel Talmud. Compare per la prima volta nei vangeli. Salm è anche colpito dal fatto che le prime generazioni di cristiani non abbiano cercato il luogo, ma lo abbiano invece ignorato, dando l’idea di non sapere dove fosse (è davvero arduo da dimostrare; potremmo affermare una cosa simile di «tutti» i cristiani, se ciascuno di essi ci avesse lasciato uno scritto raccontandoci per filo e per segno che cosa fece e che cosa sapeva). In buona sostanza, secondo la tesi di Salm, Nazaret è esistita nei tempi antichi ed è stata abitata per tutta l’età del bronzo.


A quel punto ci fu uno iato. Nazaret cessò di esistere e non annoverò alcun abitante ai tempi di Gesù. Basandosi sulle prove archeologiche, in particolare sulle tombe rinvenute nell’area, Salm afferma che la città fu ripopolata nel periodo compreso tra le due rivolte ebraiche (tra i 70 e il 132 dell’èra volgare), quando gli ebrei, alla ricerca di un nuovo insediamento dopo la distruzione di Gerusalemme operata dai romani, si trasferirono nelle regioni settentrionali. Al pari di Zindler, Salm insiste che non fu Marco a dichiarare che Gesù veniva da Nazaret: per lui, il versetto 1,9 è un inserimento successivo. Salm non è un archeologo: non ha una formazione nel campo altamente tecnico dell’archeologia e non dà neppure indicazione di essersi mai recato in uno scavo archeologico. Di certo, non ha mai lavorato nel sito di Nazaret. Eppure, fonda quasi tutta la sua tesi sui rapporti archeologici redatti sulla città di Nazaret. È particolarmente colpito dal fatto che le tombe scavate nella roccia che sono state rinvenute nell’area – chiamate tombe kokh, altresì note come locula – non erano in uso nella Galilea della metà del I secolo, pertanto non risalgono ai tempi di Gesù.


Questo vorrebbe dire che a quel tempo la città non esisteva. È una tesi, questa, che solleva non pochi problemi. È difficile comprendere perché le tombe di Nazaret che si possono far risalire all’epoca immediatamente successiva dovrebbero indicare che ai tempi di Gesù non c’era una città. In che modo il fatto che si possa stabilire l’esistenza di un abitato in un periodo più tardo dimostra che in precedenza la città non era popolata? Salm, inoltre, dimentica di far notare uno degli elementi più importanti delle tombe scavate nella roccia: la loro costruzione era dispendiosa e soltanto le famiglie più facoltose potevano permettersela. In nessuno dei nostri documenti vi è una sola traccia che suggerisca la presenza di famiglie facoltose nella Nazaret di Gesù.



Nessun abitante della città sarebbe riuscito ad acquistare una tomba kokh. Il fatto che nessuna delle tombe ritrovate risalga all’epoca di Gesù che cosa dimostra? Assolutamente nulla. Le tombe di cui si servivano i poveri in Palestina erano fosse poco profonde, e non sepolcri scavati nella roccia come le tombe kokh. Non succede quasi mai che le fosse dei poveri resistano tanto a lungo da essere scoperte dagli archeologi. Devo far notare, inoltre, che le tombe kokh risalenti a un periodo più tardo furono rinvenute sul fianco della collina dove tradizionalmente viene localizzata Nazaret. Salm, tuttavia, sostiene che il fianco della collina era inabitabile ai tempi di Gesù e, a suo dire, se un villaggio fosse stato edificato (negli anni successivi al 70), sarebbe stato ubicato a fondo valle, a meno di un chilometro di distanza. Inoltre Salm sostiene che gli archeologi non hanno mai scavato in quel sito.



È un’interpretazione che crea problemi insormontabili alla sua tesi. Innanzitutto è una questione di logica. Se gli archeologi non hanno scavato nella presunta ubicazione del villaggio, su che basi Salm afferma che non esisteva ai tempi di Gesù? L’errore è macroscopico: servendosi di una retorica veemente, quasi sconsiderata, Salm insiste che chiunque sia persuaso dell’esistenza di Nazaret deve «controbattere le prove materiali a disposizione». Di quali prove materiali parla, se il sito che dovrebbe contenerle non è mai stato scavato? Per l’esattezza: quali prove bisogna controbattere, se non ne è emersa nessuna? C’è un problema di portata anche maggiore, tuttavia. Molti reperti archeologici degni di fede indicano che Nazaret esisteva ai tempi di Gesù e che, analogamente ad altri villaggi e cittadine di quella parte della Galilea, era stata edificata sul fianco della collina, nei pressi delle future tombe kokh scavate nella roccia. Inoltre, gli archeologi hanno portato alla luce una fattoria collegata al villaggio che risale all’epoca di Gesù. Salm mette in discussione i ritrovamenti degli archeologi che eseguirono lo scavo (rammentate che non è un archeologo, ma fonda le sue opinioni sui rapporti dei veri archeologi, i quali dissentono dalle sue interpretazioni).



Quando l’archeologa Yardenna Alexandre indicò che nello scavo erano state trovate 165 monete, dichiarò nella sua relazione che alcune erano di epoca più tarda, forse del XIV o XV secolo. Salm ci andò a nozze. Fatto sta, però, che tra le monete ce n’erano alcune risalenti al periodo ellenistico, all’epoca degli Asmonei e al periodo romano, quello in cui visse Gesù. Salm obiettò che non ve n’era traccia nella relazione della Alexandre, ma l’archeologa confermò verbalmente che le cose stavano proprio così: nella collezione erano presenti monete che provenivano da un periodo precedente la rivolta ebraica. Pur non essendo un esperto in materia, Salm asserisce inoltre che le ceramiche trovate sul sito e datate all’epoca di Gesù non risalgono a quel periodo. Replicando alle rivendicazioni di Salm, due archeologi affermano quanto segue: «Le valutazioni personali di Salm sui reperti ceramici… rivelano una mancanza di competenza nel settore e l’assenza di una seria ricerca nelle fonti».



E proseguono: «Ignorando o sminuendo ben fondate prove ceramiche, numismatiche e letterarie sull’esistenza di Nazaret durante il tardo ellenismo e il primo periodo romano, ci sembra che l’analisi inclusa da René Salm nella sua critica, e il suo libro recente, vadano relegati nell’ambito del “mito”». Un altro archeologo la cui specializzazione è la Galilea è il direttore del Nazareth Archaeological Project, Ken Dark. Nell sua recensione assolutamente negativa del libro di Salm, osserva tra l’altro: «Non ci risulta che Salm possieda titoli in ambito archeologico o che vanti esperienze di lavoro sul campo». Dark dimostra che Salm ha frainteso sia l’idrologia (il funzionamento del sistema idrico), sia la topografia (la pianta) di Nazaret, e fa notare che la cittadina poteva benissimo trovarsi su un declivio al pari di altri abitati circostanti come Khirbet Kana. Le osservazioni conclusive sono fortemente critiche: «In conclusione: malgrado le apparenze iniziali, non è uno studio erudito e ignora molte prove e pubblicazioni importanti che hanno diretta attinenza con l’argomento trattato. Le premesse su cui si fonda l’analisi sono scorrette e le argomentazioni di Salm sono spesso deboli e adattate ai suoi preconcetti. Nel complesso, la tesi di fondo è insostenibile sul piano archeologico».



C’è dell’altro. Sembra che, un anno dopo l’uscita del libro di Salm, nell’antica Nazaret sia stata fatta un’altra scoperta. È una casa che risale ai tempi di Gesù. La scoperta è stata annunciata il 21 dicembre 2009 dall’Associated Press. Ho scritto personalmente all’archeologa più importante, Yardenna Alexandre. Direttrice agli scavi dell’Israel Antiquity Authority, che mi ha confermato la notizia. La casa si trova sul declivio. I frammenti ceramici collegati all’abitazione spaziano dal 100 a.C. al 100 d.C. (l’epoca di Gesù). I reperti rinvenuti nella casa non suggeriscono che chi l’abitò per tutto quel periodo disponesse della minima ricchezza: non ci sono oggetti di vetro né prodotti di importazione. I vasi sono di gesso e argilla. Il servizio dall’Associated Press conclude dicendo che «l’alloggio e le tombe precedentemente scoperte, ubicate nelle vicinanze in alcune grotte sepolcrali, indicano che Nazaret era un villaggio fuori mano composto da circa cinquanta case, costruite su un appezzamento di circa quattro acri… popolato da ebrei di modesta condizione economica».





fNon sorprende che Nazaret non sia mai stata nominata dalla Bibbia ebraica, da Giuseppe Flavio o dal Talmud.

Era troppo piccola, povera e insignificante. La maggior parte delle persone non l’aveva mai sentita nominare, e chi ne aveva sentito parlare non le attribuì alcuna importanza.


Benché esistesse, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di indicarla come luogo di provenienza del messia.


Gesù è venuto da lì, come attestano molteplici fonti. Torno a ribadire il punto centrale del mio capitolo: supponiamo che Gesù non fosse un abitante di Nazaret; e con ciò? La sua storicità non dipende dall’esistenza di Nazaret. Anzi, non c’è alcun rapporto tra i due fatti.

L’esistenza (o meglio, la non esistenza) di Nazaret è un’altra osservazione irrilevante dei miticisti.


(EHRMAN, BART D., Gesù è davvero esistito? Un’inchiesta storica, Milano, Mondadori 2013, pp. 193-200)





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SVMMARIVM

Non è in discussione l' esistenza del sito Nazareth ai tempi di Gesù , ma quella del toponimo : ovvero,
nessuna località si chiamava Nazareth in quel periodo ; il toponimo compare , a essere generosi , solo dopo il 135 EV ,
E la prima citazione extra vangeli è del VII secolo : Le Lamentoziani di Qalir .
mentre la vera località che Luca descrive è Arbel , La Guardiana .

















Edited by barionu - 26/5/2023, 12:53
 
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