Origini delle Religioni

LA DOMENICA DELLE PALME :, l' entrata militare messianica a Gerusalemme

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CAT_IMG Posted on 6/4/2020, 11:29
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SVMMARIVM


lo studio si compone di 3 capitoli .

nel cap 1) analizzo il lemma kefa -punta di roccia -guglia

nel cap 2 ) estrapolo molti brani da un midrash del nick Abramo sulla questione kefa- Kippah ,

ovvero guglia di roccia- supremo capo militare

nel cap 3) analizzo il lemma kippah cupola- supremo capo militare- ramo di palma

come elemento descrittivo e rappresentativo della entrata militare messianica di Yeshua la Domenica delle Palme,

le palme come simboli degli zeloti , in riferimento a Giuda Maccabeo

e la presenza del puledro dì asina come derivazione profetica messianica da Genesi e Zaccaria






///////////////////////




1)












Matteo XVI 16, 17, 18



16 ἀποκριϑεὶς δὲ Σίμων Πέτρος εἶπεν, Σὺ εἶ ὁ Χριστὸς ὁ υἱὸς τοῦ ϑεοῦ τοῦ ζῶντος.

17 ἀποκριϑεὶς δὲ ὁ ᾽Ιησοῦς εἶπεν αὐτῷ, Μακάριος εἶ, Σίμων Βαριωνᾶ, ὅτι σὰρξ καὶ αἷμα οὐκ ἀπεκάλυψέν σοι ἀλλ' ὁ πατήρ μου ὁ ἐν τοῖς οὐρανοῖς.

18 κἀγὼ δέ σοι λέγω ὅτι σὺ εἶ Πέτρος, καὶ ἐπὶ ταύτῃ τῇ πέτρᾳ οἰκοδομήσω μου τὴν ἐκκλησίαν, καὶ πύλαι ᾅδου οὐ κατισχύσουσιν αὐτῆς.




" Tu sei Pietro, e su questa Pietra ... ,
è una delle frasi più celebri e celebrate del Cattolicesimo,
ma ci sono molti dubbi .....

Cominciamo con il testo base.

MATTEO XVI 17, 18
NUOVO TESTAMENTO INTERLINEARE
Ed. San Paolo 1998
Versioni in Greco, Latino, Italiano e Italiano interlineare.
La versione in Italiano interlineare è di Alberto Bigarelli.
Il testo Greco viene da :


The Greek New Testamment rev. del 1993. ( rev. di Nestle/Aland )
" Rispondendo allora Gesù disse a lui :
Beato sei Simon bar Jona, perchè carne e sangue
non ( l')hanno rivelato a te ,
ma il Padre di me , quello in i cieli.
E io allora a te dico che tu sei Pietro,
e su questa la pietra costruirò di me
l'assemblea e ( le ) porte dell' Ade
non prevarranno contro di essa. "


L'Italiano interlineare prevede queste " asprezze di traduzione ",
poi risolte nella versione attigua in Italiano.
Ma in Matteo XVI 17,18 ci sono 3 " Anomalie " da studiare.


1) Simon bariona in greco originale, poi tradotto nella storia
in vari modi : o semplicemente bariona, o figlio di Giona o di Giovanni
2 ) Pietro / Petros in greco, ( Kefa in ebraico ) significa " roccia "
3 ) Ade / Adou in greco, tradotto come Inferi o Inferno.


//////////////////////////////////


Quindi abbiamo l' Aramaico Kefà : roccia, punta di roccia :


LA GUGLIA


כֵּף o כַּף kaf ( l' aramaico non aveva vocalizzazione .

kef , kefym al plurale , ad es Geremia IV , 29

מִקּוֹל פָּרָשׁ וְרֹמֵה קֶשֶׁת, בֹּרַחַת כָּל-הָעִיר--בָּאוּ בֶּעָבִים, וּבַכֵּפִים עָלוּ: כָּל-הָעִיר עֲזוּבָה, וְאֵין-יוֹשֵׁב בָּהֵן אִישׁ

כפא

כְּפָא

e nell ' Ebraico Biblico Kipphàh : cupola , cima degli alberi ( le palme ! ) , e anche supremo capo militare , vertice .


כפה

כִּפָּה


mentre nell 'Ebraico moderno

Abbiamo Kef : punta di roccia ,( MA PIU' IN RILIEVO SIGNIFICATI COME CUCCHIAINO O CAVO DELLA MANO )

כיף

כֵּיף


e Kipphàh : cupola

כיפה ( non vocalizzato )


כִּפָּה


שמעון



Shmon



Qundi MATTEO XVI 17, 18 : Tu sei Pietro e su questa Pietra ...


Va letto come :



Tu sei la Roccia ( kefà )כפא ) e sarai il mio Capo Militare ( Kipphah כפה )



כְּפָא כִּפָּה




Quindi , come ipotesi di studio :

Simone barionà ( bandito ) , tu sei la roccia e tu sarai il mio Capo Militare .

Shmon barionà attà kefà weattà tintzòr kipphàti




שמון בריונא אתה כפא ואתה תנצר כפהתי




שְׁמוֹן בַּרְיוֹנָא אַתָּה כֵּפָא וְאֲתָּא תִּנְצֹר כִּפָּהתִי








Per " sarai " ho usato il verbo lintzòr לנצור , CUSTODIRE

לִנְצוֹר


come custodirai : tintzòr תנצר

תִּנצֺר





( dedico questo piccolo studio a Luigi Cascioli )















2)


Ne parla anche in un magnifico midrash il nick Abramo , a pag 8 /13.

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Ant...20parte%201.pdf

SCARICATELO PRIMA CHE SPARISCA DAL NET




UNO STUDIO DI RAV AVRAHAM YSRAEL




https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Ant...20parte%201.pdf

http://forumbiblico.forumfree.it/?t=16016335

Ora azzarderemo un'ipotesi confrontando il termine aramaico "כיפא "(kefa=pietra)

con l'ebraico "כיפה"(kippà=cupola).[/size
]


In precedenza abbiamo esposto un solo aspetto del termine "כף" (caf) il quale indica generalmente qualcosa che ha estensione superficiale, che può essere piatta oppure incurvata o che provoca l'incurvarsi. Esso, come il temine"כיפה" (kippà) è di radice "כפף" (cafaf), che significa letteralmente "incurvare". "kaf" , la palma della mano, da piatta può incurvarsi e contenere qualcosa; una maniglia di una porta provoca l'incurvarsi e un arnese sacerdotale ha la forma di cucchiaio. Anche Kippà ha dei sensi simili: Kippà significa anche Cupola e la "Cupola della Roccia" in ebraico è detta "kippat haSela"

. Il termine aramaico Kefa (=pietra) ha anche lo stesso senso, ma esso può indicare, oltre che una pietra che presenta incurvature, anche quelle di qualunque altra forma. Anche il termine italiano "pietra", originalmente significava "pietra quadrata", ma oggi indica pietre di qualunque forma. L'aramaico Kefa è scritto in modo molto simile all'ebraico Kippà e anche questo potrebbe indicare una pietra a forma di cupola.


La Kippà sarebbe il parallelo di Mazzevà, cioè la stele, la pietra superiore, il monumento che contrassegna (Ziun) il luogo del Tempio per conservarne il ricordo nei secoli avvenire. Anche Pietro, la pietra superiore diviene il custode della fede cristiana che consiste principalmente nel credere nel Cristo, la pietra miliare. "Nikrat haZur" è dunque il monumento di pietra e simbolicamente è il rifugio fortificato di Moshè. Anche il termine Mazzevà, la stele di Gen.28:22 designa una fortezza e come spiegato da Radak nella nota a Ezechiele. 26:11 è una "torre alta usata come rifugio miltare" simbolo anche del controllo.


Come Moshè, anche Pietro, cioè Kefa è una masssima autorità, la Kippà.


"כיפה"(kippà) in ebraico indica la massima autorità governativa come diremmo in italiano "vertice".



Questo senso figurativo non si fonda sull'omonimo "kippà" che indica la sommità degli alberi, specialmente la palma ("E nulla gioverà all'Egitto di quello che potran fare il capo o la coda, la palma o il giunco." ,Ishaiah 19:15, Luzzi); ma è proprio uno dei sensi di questa radice kafaf: "che causa l'incurvarsi" che in questo caso è il prostarsi dei sudditi. Il targum in loco di Ishaiah 19:15 traduce kippà con "shilton"=governo.
Il termine kaf nella Bibbia è spesso usato con questo senso.

Riportiamo un esempio:


" ופדתיך מכף ערצים "


(ufiditikha mikaf arizim=" ti redimerò dalla palma dei tiranni", ger. 15:21 TNM)
Un'espresione simile a quella di Esodo 33:22, ma con l'uso di un altro verbo, è quello di salmi 139:5 :



"ותשת עלי כפכה "


(watashet allai kapekha=mettesti su di me la tua palma) e questa espressione figurativa significa: "mi governasti".


Pietro-Kefa-Kippà è il custode della fede in Cristo-Kefa-Parola.



Il corrispondente ebraico di kefa=pietra è Kef ed esso si scrive in modo del tutto identico al termine

kaf=palma: "כף" (kaf=palma); "כף" (kef=pietra)


In Deut. 4:13

"לחות אבנים "


(luchot avanim=tavole di pietre) il targum Unkelos traduce

"לוחי אבניא "


(luchè avnaià). Lo stesso termine aramaico"אבניא

"(avnaià=pietre) traduce l'ebraico

" "כפים

(kefim=pietre) come in Giobbe 30:6:

"חרי עפר וכפים "

(chore afar wekefim=buchi di polvere e pietre) dove il Targum aramaico traduce:

"בנקירתא דעפרא ואבניא"

(binkirata de'afra weavnaià= nei buchi di polvere e pietre).



In Ger 4:29 l'ebraico "כפים" (kefim=pietre) è tradotto con l'aramaico "כיפיא"(khefaià=pietre) il purale dell'aramaico"כיפא "(kefa=pietra)
.



Pertanto il termine di Esodo 33:22 "כפי"(kapì="mia palma della mano") è leggibile anche: "כפי"(kefai=mie pietre) alludendo alle tavole di pietra, che contengono la Parola di D-o.


Il figurativo kaf, nel senso di governare e kef nel senso di pietra sono entrambi interpretabili come: la Parola. Ciò giustifica i targumim che in Esodo 33:22 traducono l'ebraico"כפי" (kapì=mia palma) con "מימרי" (memrì=mia parola).

Pocanzi abbiamo detto che l'aramaico "כיפא "(kefa) traduce l'ebraico "צור " (Zur), che è il termine della nostra espressione


"נקרת הצור"

(nikrat haZur) che abbiamo ipotizzato con "cupola della Roccia" che in ebraico è detta: "כיפת הסלע"(Kippat haSela). Il termine "סלע "(sela' ) è chiaramente equivalente a "צור " (Zur) perchè la stessa roccia da dove lo shettro divino consegnato a Moshe fece uscire l'acqua è detta Zur in Esodo 17:6 e Sela in Numeri 20:8.



Zur è anche uno degli attribbuti divini come vedremo prossimamente. Siamo quasi alla fine della raccolta degli elementi basilari che ci introdurranno alla trattazione del cuore del nostro tema di Esodo 33 interpretato erroneamente come un antropomorfismo.
Abbiamo ora la figura di Moshè dentro un rifuggio di pietra, qualunque esso sia e qualunque forma esso abbia e che viene costituito come Capo e legislatore del popolo di Israel. Infatti il termine "ושמתיך"(wesmtikha=ti porrò, ti preporrò) usato con Nikrat haZur significa anche preporre, costituire una carica governativa. Questo insieme di significati sono contenuti nel nostro brano e li rimetteremo insieme quando esamineremo la traduzione letterale e le varie possibili letture, effettuate a prescindere dal TM e confrontate poi con altri brani biblici simili e con le antiche interpretazioni.
Nel nostro capitolo in Es.33:18 Moshe chiede a D-o di mostrargli la sua Gloria:


" ויאמר הראני נא את כבדך "


"18 Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»"( N. Riv.);
"Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!»."(CEI)


La mancata comprensione di questa richiesta apre l'assurda interpretazione antropomorfa, come se Moshè avesse avuto la pretesa di chiedere di vedere D-o, di vederne il "corpo". Ma perchè Moshè avrebbe chiesto di vedere D-o quando insieme a lui lo avevano già visto tutti gli anziani di Israel?
Una decina di capitoli prima, lo stesso libro dell'Esodo narra quanto segue:
"9 Poi Mosè, ed Aaronne, e Nadab, e Abihu, e settanta degli Anziani d'Israele, salirono. 10 E videro l'Iddio d'Israele; e sotto i piedi di esso vi era come un lavorio di lastre di zaffiro, risomigliante il cielo stesso in chiarezza. 11 Ed egli non avventò la sua mano sopra gli Eletti d'infra i figliuoli d'Israele; anzi videro Iddio, e mangiarono e bevvero."( Esodo 24:9-11, Diodati)


Se anche questi versi vengono interpretati antropomorficamente allora i conti non tornano nemmeno ricorrendo a fantasiosi artifici.
Ma la Gloria del Signore (ebr. kevod ****) l'aveva già vista ancor prima tutto il popolo di Israel:


"6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE»."(es. 16, N.R.)
Le lamentele del popolo all'esaurirsi del cibo portatosi dall'Egitto hanno costretto la profezia ad una dimostrazione pratica, tangibile, che dovette dimostrare senza alcun ombra di dubbio che era D-o il vero Condottiero del popolo e non Moshe ed Aharon.


Ma il vedere la Gloria del Signore consistette principalmente nel mostrare la Sua Grazia procurando buon cibo in un deserto di morte, nonostante le lamentele del popolo, la cui ingiustificata carenza di fede era vista da Moshè ed Aharon come un insulto alla Divinità, che aveva già mostrato in modi inequivocaboli la Sua provvidenza.


Vedere la Gloria di D-o significò dunque vedere la grandiosità delle sue opere, ma ancor più cogliere la profondità delle Sue alte qualità morali spesso irragiungibili e per tale ragione male interpretati dall'impazienza e piccolezza umana.


Ma la Gloria di D-o non era visibile solo nelle grandi opere della liberazione d'Egitto e nei miracoli della Manna e delle quaglie nell'aridità del mortale deserto; ma la Sua provvidenza e guida erano ben visibili nella presenza di una strana nuvola:


" Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. " (Esodo 16:10 N. Riv.)





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3)



Da approfondire anche il Kippa riferito alla cima delle palme , ovvero ai rami di palma con le quali i Maccabei celebrarono la vittoria.

http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_libro_dei_Maccabei


II MACCABEI X , 6/7

7 Perciò, tenendo in mano bastoni ornati, rami verdi e palme, innalzavano inni a colui che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio.

Non vi viene in mente la Domenica delle Palme ? Il Popolo di Israel che saluta il Mashìa liberatore dal giogo romano ?

GIOVANNI XII , 13

13 ἔλαβον τὰ βαία τῶν ϕοινίκων καὶ ἐξῆλϑον εἰς ὑπάντησιν αὐτῷ, καὶ ἐκραύγαζον, ῾Ωσαννά· εὐλογημένος ὁ ἐρχόμενος ἐν ὀνόματι κυρίου,καὶ ὁ βασιλεὺς τοῦ ᾽Ισραήλ

E' lo studioso americano Farmer a indicare i rami di palma come simbolo dei partigiani ombattenti contro Roma proprio in ricordo dei Maccabei , tesi accolta anche da Brandon.


www.commentarymagazine.com/article...-reuben-farmer/

zeloti, iscarioti,mujaidin,tupamaros, chiamateli come volete : partigiani contro un popolo oppressore.



Come osserva Abramo nel suo midrash , a pag 11

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Ant...20parte%201.pdf


abbiamo l' uso di Kippah come palma.

in Isaia XIX , 15

www.mechon-mamre.org/f/ft/ft1019.htm



וְלֹא-יִהְיֶה לְמִצְרַיִם, מַעֲשֶׂה, אֲשֶׁר יַעֲשֶׂה רֹאשׁ וְזָנָב, כִּפָּה וְאַגְמוֹן



e Isaia IX , 13

www.mechon-mamre.org/f/ft/ft1009.htm


וַיַּכְרֵת יְהוָה מִיִּשְׂרָאֵל, רֹאשׁ וְזָנָב כִּפָּה וְאַגְמוֹן--יוֹם אֶחָד



Aggiungo che Elezier ben Yehudah nel suo Dizionario ( Millon ben Yehudah )

מלון בן יהודה

a pag 2483 del volume V conferma kippàh come palma , in particolare la cima ramificata delle palme da dattero

anaf tamar


עָנָף תָּמָר


Ben Yehudah dice espressamente : usato come preziosismo : melitzàh


מְלִיצָה

In Ebraico moderno ramo di palma è espresso da : lulàv

לוּלָב



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Chamòr - asino

חֲמוֺר


Atòn - asina


אָתוֺן







ZACCARIA

ט גִּילִי מְאֹד בַּת-צִיּוֹן, הָרִיעִי בַּת יְרוּשָׁלִַם, הִנֵּה מַלְכֵּךְ יָבוֹא לָךְ, צַדִּיק וְנוֹשָׁע הוּא; עָנִי וְרֹכֵב עַל-חֲמוֹר, וְעַל-עַיִר בֶּן-אֲתֹנוֹת.






Esulta grandemente, o figlia di Sion,
manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme;
ecco, il tuo re viene a te;
egli è giusto e vittorioso,
umile, in groppa a un asino,
sopra un puledro, il piccolo dell'asina.




dipende da ;



GENESI 49 10.11
.
י לֹא-יָסוּר שֵׁבֶט מִיהוּדָה, וּמְחֹקֵק מִבֵּין רַגְלָיו, עַד כִּי-יָבֹא שִׁילֹה, וְלוֹ יִקְּהַת עַמִּים

10 Lo scettro non sarà rimosso da Giuda,
né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi,
finché venga colui al quale esso appartiene
e a cui ubbidiranno i popoli.




יא אֹסְרִי לַגֶּפֶן עִירֹה, וְלַשֹּׂרֵקָה בְּנִי אֲתֹנוֹ; כִּבֵּס בַּיַּיִן לְבֻשׁוֹ, וּבְדַם-עֲנָבִים סוּתֹה



11 Egli lega il suo asinello alla vite
e il puledro della sua asina alla vite migliore;
lava la sua veste col vino


http://uticense.blogspot.it/2010/03/contra...he-asine-e.html














Edited by barionu - 29/6/2022, 12:28
 
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CAT_IMG Posted on 6/4/2020, 21:12
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Sempre interessante;

bisogna un pò collegare la frase prima ( quello della risposta giusta data a Pietro direttamente dal Padreterno) con l'investitura guerrigliera della frase successiva;
e anche con la frase ultreiormente successiva che parla dell'Inferno.

Qualcuno sa se Mauro Biglino che questi anni sta traducendo la Bibbia con attenzione (con una chiave di lettura sua...), si è cimentato su questo passagggio?
 
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CAT_IMG Posted on 29/6/2022, 11:13
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SVMMARIVM


lo studio si compone di 3 capitoli .

nel cap 1) analizzo il lemma kefa -punta di roccia -guglia

nel cap 2 ) estrapolo molti brani da un midrash del nick Abramo sulla questione kefa- Kippah ,

ovvero guglia di roccia- supremo capo militare

nel cap 3) analizzo il lemma kippah cupola- supremo capo militare- ramo di palma

come elemento descrittivo e rappresentativo della entrata militare messianica di Yeshua la Domenica delle Palme,

le palme come simboli degli zeloti , in riferimento a Giuda Maccabeo

e la presenza del puledro dì asina come derivazione profetica messianica da Genesi e Zaccaria [/size]





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1)












Matteo XVI 16, 17, 18



16 ἀποκριϑεὶς δὲ Σίμων Πέτρος εἶπεν, Σὺ εἶ ὁ Χριστὸς ὁ υἱὸς τοῦ ϑεοῦ τοῦ ζῶντος.

17 ἀποκριϑεὶς δὲ ὁ ᾽Ιησοῦς εἶπεν αὐτῷ, Μακάριος εἶ, Σίμων Βαριωνᾶ, ὅτι σὰρξ καὶ αἷμα οὐκ ἀπεκάλυψέν σοι ἀλλ' ὁ πατήρ μου ὁ ἐν τοῖς οὐρανοῖς.

18 κἀγὼ δέ σοι λέγω ὅτι σὺ εἶ Πέτρος, καὶ ἐπὶ ταύτῃ τῇ πέτρᾳ οἰκοδομήσω μου τὴν ἐκκλησίαν, καὶ πύλαι ᾅδου οὐ κατισχύσουσιν αὐτῆς.




" Tu sei Pietro, e su questa Pietra ... ,
è una delle frasi più celebri e celebrate del Cattolicesimo,
ma ci sono molti dubbi .....

Cominciamo con il testo base.

MATTEO XVI 17, 18
NUOVO TESTAMENTO INTERLINEARE
Ed. San Paolo 1998
Versioni in Greco, Latino, Italiano e Italiano interlineare.
La versione in Italiano interlineare è di Alberto Bigarelli.
Il testo Greco viene da :


The Greek New Testamment rev. del 1993. ( rev. di Nestle/Aland )
" Rispondendo allora Gesù disse a lui :
Beato sei Simon bar Jona, perchè carne e sangue
non ( l')hanno rivelato a te ,
ma il Padre di me , quello in i cieli.
E io allora a te dico che tu sei Pietro,
e su questa la pietra costruirò di me
l'assemblea e ( le ) porte dell' Ade
non prevarranno contro di essa. "


L'Italiano interlineare prevede queste " asprezze di traduzione ",
poi risolte nella versione attigua in Italiano.
Ma in Matteo XVI 17,18 ci sono 3 " Anomalie " da studiare.


1) Simon bariona in greco originale, poi tradotto nella storia
in vari modi : o semplicemente bariona, o figlio di Giona o di Giovanni
2 ) Pietro / Petros in greco, ( Kefa in ebraico ) significa " roccia "
3 ) Ade / Adou in greco, tradotto come Inferi o Inferno.[/size]

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Quindi abbiamo l' Aramaico Kefà : roccia, punta di roccia :


LA GUGLIA


כֵּף o כַּף kaf ( l' aramaico non aveva vocalizzazione .

kef , kefym al plurale , ad es Geremia IV , 29

מִקּוֹל פָּרָשׁ וְרֹמֵה קֶשֶׁת, בֹּרַחַת כָּל-הָעִיר--בָּאוּ בֶּעָבִים, וּבַכֵּפִים עָלוּ: כָּל-הָעִיר עֲזוּבָה, וְאֵין-יוֹשֵׁב בָּהֵן אִישׁ

כפא

כְּפָא

e nell ' Ebraico Biblico Kipphàh : cupola , cima degli alberi ( le palme ! ) , e anche supremo capo militare , vertice .


כפה

כִּפָּה


mentre nell 'Ebraico moderno

Abbiamo Kef : punta di roccia ,( MA PIU' IN RILIEVO SIGNIFICATI COME CUCCHIAINO O CAVO DELLA MANO )

כיף

כֵּיף


e Kipphàh : cupola

כיפה ( non vocalizzato )


כִּפָּה


שמעון



Shmon



Qundi MATTEO XVI 17, 18 : Tu sei Pietro e su questa Pietra ...


Va letto come :



Tu sei la Roccia ( kefà )כפא ) e sarai il mio Capo Militare ( Kipphah כפה )



כְּפָא כִּפָּה




Quindi , come ipotesi di studio :

Simone barionà ( bandito ) , tu sei la roccia e tu sarai il mio Capo Militare .

Shmon barionà attà kefà weattà tintzòr kipphàti




שמון בריונא אתה כפא ואתה תנצר כפהתי




שְׁמוֹן בַּרְיוֹנָא אַתָּה כֵּפָא וְאֲתָּא תִּנְצֹר כִּפָּהתִי








Per " sarai " ho usato il verbo lintzòr לנצור , CUSTODIRE

לִנְצוֹר


come custodirai : tintzòr תנצר

תִּנצֺר





( dedico questo piccolo studio a Luigi Cascioli )















2)


Ne parla anche in un magnifico midrash il nick Abramo , a pag 8 /13.

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Ora azzarderemo un'ipotesi confrontando il termine aramaico "כיפא "(kefa=pietra)

con l'ebraico "כיפה"(kippà=cupola).[/size
]


In precedenza abbiamo esposto un solo aspetto del termine "כף" (caf) il quale indica generalmente qualcosa che ha estensione superficiale, che può essere piatta oppure incurvata o che provoca l'incurvarsi. Esso, come il temine"כיפה" (kippà) è di radice "כפף" (cafaf), che significa letteralmente "incurvare". "kaf" , la palma della mano, da piatta può incurvarsi e contenere qualcosa; una maniglia di una porta provoca l'incurvarsi e un arnese sacerdotale ha la forma di cucchiaio. Anche Kippà ha dei sensi simili: Kippà significa anche Cupola e la "Cupola della Roccia" in ebraico è detta "kippat haSela"

. Il termine aramaico Kefa (=pietra) ha anche lo stesso senso, ma esso può indicare, oltre che una pietra che presenta incurvature, anche quelle di qualunque altra forma. Anche il termine italiano "pietra", originalmente significava "pietra quadrata", ma oggi indica pietre di qualunque forma. L'aramaico Kefa è scritto in modo molto simile all'ebraico Kippà e anche questo potrebbe indicare una pietra a forma di cupola.


La Kippà sarebbe il parallelo di Mazzevà, cioè la stele, la pietra superiore, il monumento che contrassegna (Ziun) il luogo del Tempio per conservarne il ricordo nei secoli avvenire. Anche Pietro, la pietra superiore diviene il custode della fede cristiana che consiste principalmente nel credere nel Cristo, la pietra miliare. "Nikrat haZur" è dunque il monumento di pietra e simbolicamente è il rifugio fortificato di Moshè. Anche il termine Mazzevà, la stele di Gen.28:22 designa una fortezza e come spiegato da Radak nella nota a Ezechiele. 26:11 è una "torre alta usata come rifugio miltare" simbolo anche del controllo.


Come Moshè, anche Pietro, cioè Kefa è una masssima autorità, la Kippà.


"כיפה"(kippà) in ebraico indica la massima autorità governativa come diremmo in italiano "vertice".



Questo senso figurativo non si fonda sull'omonimo "kippà" che indica la sommità degli alberi, specialmente la palma ("E nulla gioverà all'Egitto di quello che potran fare il capo o la coda, la palma o il giunco." ,Ishaiah 19:15, Luzzi); ma è proprio uno dei sensi di questa radice kafaf: "che causa l'incurvarsi" che in questo caso è il prostarsi dei sudditi. Il targum in loco di Ishaiah 19:15 traduce kippà con "shilton"=governo.
Il termine kaf nella Bibbia è spesso usato con questo senso.

Riportiamo un esempio:


" ופדתיך מכף ערצים "


(ufiditikha mikaf arizim=" ti redimerò dalla palma dei tiranni", ger. 15:21 TNM)
Un'espresione simile a quella di Esodo 33:22, ma con l'uso di un altro verbo, è quello di salmi 139:5 :



"ותשת עלי כפכה "


(watashet allai kapekha=mettesti su di me la tua palma) e questa espressione figurativa significa: "mi governasti".


Pietro-Kefa-Kippà è il custode della fede in Cristo-Kefa-Parola.



Il corrispondente ebraico di kefa=pietra è Kef ed esso si scrive in modo del tutto identico al termine

kaf=palma: "כף" (kaf=palma); "כף" (kef=pietra)


In Deut. 4:13

"לחות אבנים "


(luchot avanim=tavole di pietre) il targum Unkelos traduce

"לוחי אבניא "


(luchè avnaià). Lo stesso termine aramaico"אבניא

"(avnaià=pietre) traduce l'ebraico

" "כפים

(kefim=pietre) come in Giobbe 30:6:

"חרי עפר וכפים "

(chore afar wekefim=buchi di polvere e pietre) dove il Targum aramaico traduce:

"בנקירתא דעפרא ואבניא"

(binkirata de'afra weavnaià= nei buchi di polvere e pietre).



In Ger 4:29 l'ebraico "כפים" (kefim=pietre) è tradotto con l'aramaico "כיפיא"(khefaià=pietre) il purale dell'aramaico"כיפא "(kefa=pietra)
.



Pertanto il termine di Esodo 33:22 "כפי"(kapì="mia palma della mano") è leggibile anche: "כפי"(kefai=mie pietre) alludendo alle tavole di pietra, che contengono la Parola di D-o.


Il figurativo kaf, nel senso di governare e kef nel senso di pietra sono entrambi interpretabili come: la Parola. Ciò giustifica i targumim che in Esodo 33:22 traducono l'ebraico"כפי" (kapì=mia palma) con "מימרי" (memrì=mia parola).

Pocanzi abbiamo detto che l'aramaico "כיפא "(kefa) traduce l'ebraico "צור " (Zur), che è il termine della nostra espressione


"נקרת הצור"

(nikrat haZur) che abbiamo ipotizzato con "cupola della Roccia" che in ebraico è detta: "כיפת הסלע"(Kippat haSela). Il termine "סלע "(sela' ) è chiaramente equivalente a "צור " (Zur) perchè la stessa roccia da dove lo shettro divino consegnato a Moshe fece uscire l'acqua è detta Zur in Esodo 17:6 e Sela in Numeri 20:8.



Zur è anche uno degli attribbuti divini come vedremo prossimamente. Siamo quasi alla fine della raccolta degli elementi basilari che ci introdurranno alla trattazione del cuore del nostro tema di Esodo 33 interpretato erroneamente come un antropomorfismo.
Abbiamo ora la figura di Moshè dentro un rifuggio di pietra, qualunque esso sia e qualunque forma esso abbia e che viene costituito come Capo e legislatore del popolo di Israel. Infatti il termine "ושמתיך"(wesmtikha=ti porrò, ti preporrò) usato con Nikrat haZur significa anche preporre, costituire una carica governativa. Questo insieme di significati sono contenuti nel nostro brano e li rimetteremo insieme quando esamineremo la traduzione letterale e le varie possibili letture, effettuate a prescindere dal TM e confrontate poi con altri brani biblici simili e con le antiche interpretazioni.
Nel nostro capitolo in Es.33:18 Moshe chiede a D-o di mostrargli la sua Gloria:


" ויאמר הראני נא את כבדך "


"18 Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»"( N. Riv.);
"Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!»."(CEI)


La mancata comprensione di questa richiesta apre l'assurda interpretazione antropomorfa, come se Moshè avesse avuto la pretesa di chiedere di vedere D-o, di vederne il "corpo". Ma perchè Moshè avrebbe chiesto di vedere D-o quando insieme a lui lo avevano già visto tutti gli anziani di Israel?
Una decina di capitoli prima, lo stesso libro dell'Esodo narra quanto segue:
"9 Poi Mosè, ed Aaronne, e Nadab, e Abihu, e settanta degli Anziani d'Israele, salirono. 10 E videro l'Iddio d'Israele; e sotto i piedi di esso vi era come un lavorio di lastre di zaffiro, risomigliante il cielo stesso in chiarezza. 11 Ed egli non avventò la sua mano sopra gli Eletti d'infra i figliuoli d'Israele; anzi videro Iddio, e mangiarono e bevvero."( Esodo 24:9-11, Diodati)


Se anche questi versi vengono interpretati antropomorficamente allora i conti non tornano nemmeno ricorrendo a fantasiosi artifici.
Ma la Gloria del Signore (ebr. kevod ****) l'aveva già vista ancor prima tutto il popolo di Israel:


"6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE»."(es. 16, N.R.)
Le lamentele del popolo all'esaurirsi del cibo portatosi dall'Egitto hanno costretto la profezia ad una dimostrazione pratica, tangibile, che dovette dimostrare senza alcun ombra di dubbio che era D-o il vero Condottiero del popolo e non Moshe ed Aharon.


Ma il vedere la Gloria del Signore consistette principalmente nel mostrare la Sua Grazia procurando buon cibo in un deserto di morte, nonostante le lamentele del popolo, la cui ingiustificata carenza di fede era vista da Moshè ed Aharon come un insulto alla Divinità, che aveva già mostrato in modi inequivocaboli la Sua provvidenza.


Vedere la Gloria di D-o significò dunque vedere la grandiosità delle sue opere, ma ancor più cogliere la profondità delle Sue alte qualità morali spesso irragiungibili e per tale ragione male interpretati dall'impazienza e piccolezza umana.


Ma la Gloria di D-o non era visibile solo nelle grandi opere della liberazione d'Egitto e nei miracoli della Manna e delle quaglie nell'aridità del mortale deserto; ma la Sua provvidenza e guida erano ben visibili nella presenza di una strana nuvola:


" Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. " (Esodo 16:10 N. Riv.)





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3)



Da approfondire anche il Kippa riferito alla cima delle palme , ovvero ai rami di palma con le quali i Maccabei celebrarono la vittoria.

http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_libro_dei_Maccabei


II MACCABEI X , 6/7

7 Perciò, tenendo in mano bastoni ornati, rami verdi e palme, innalzavano inni a colui che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio.

Non vi viene in mente la Domenica delle Palme ? Il Popolo di Israel che saluta il Mashìa liberatore dal giogo romano ?

GIOVANNI XII , 13

13 ἔλαβον τὰ βαία τῶν ϕοινίκων καὶ ἐξῆλϑον εἰς ὑπάντησιν αὐτῷ, καὶ ἐκραύγαζον, ῾Ωσαννά· εὐλογημένος ὁ ἐρχόμενος ἐν ὀνόματι κυρίου,καὶ ὁ βασιλεὺς τοῦ ᾽Ισραήλ

E' lo studioso americano Farmer a indicare i rami di palma come simbolo dei partigiani ombattenti contro Roma proprio in ricordo dei Maccabei , tesi accolta anche da Brandon.


www.commentarymagazine.com/article...-reuben-farmer/

zeloti, iscarioti,mujaidin,tupamaros, chiamateli come volete : partigiani contro un popolo oppressore.



Come osserva Abramo nel suo midrash , a pag 11

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Ant...20parte%201.pdf


abbiamo l' uso di Kippah come palma.

in Isaia XIX , 15

www.mechon-mamre.org/f/ft/ft1019.htm



וְלֹא-יִהְיֶה לְמִצְרַיִם, מַעֲשֶׂה, אֲשֶׁר יַעֲשֶׂה רֹאשׁ וְזָנָב, כִּפָּה וְאַגְמוֹן



e Isaia IX , 13

www.mechon-mamre.org/f/ft/ft1009.htm


וַיַּכְרֵת יְהוָה מִיִּשְׂרָאֵל, רֹאשׁ וְזָנָב כִּפָּה וְאַגְמוֹן--יוֹם אֶחָד



Aggiungo che Elezier ben Yehudah nel suo Dizionario ( Millon ben Yehudah )

מלון בן יהודה

a pag 2483 del volume V conferma kippàh come palma , in particolare la cima ramificata delle palme da dattero

anaf tamar


עָנָף תָּמָר


Ben Yehudah dice espressamente : usato come preziosismo : melitzàh


מְלִיצָה

In Ebraico moderno ramo di palma è espresso da : lulàv

לוּלָב



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Chamòr - asino

חֲמוֺר


Atòn - asina


אָתוֺן







ZACCARIA

ט גִּילִי מְאֹד בַּת-צִיּוֹן, הָרִיעִי בַּת יְרוּשָׁלִַם, הִנֵּה מַלְכֵּךְ יָבוֹא לָךְ, צַדִּיק וְנוֹשָׁע הוּא; עָנִי וְרֹכֵב עַל-חֲמוֹר, וְעַל-עַיִר בֶּן-אֲתֹנוֹת.






Esulta grandemente, o figlia di Sion,
manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme;
ecco, il tuo re viene a te;
egli è giusto e vittorioso,
umile, in groppa a un asino,
sopra un puledro, il piccolo dell'asina.




dipende da ;



GENESI 49 10.11
.
י לֹא-יָסוּר שֵׁבֶט מִיהוּדָה, וּמְחֹקֵק מִבֵּין רַגְלָיו, עַד כִּי-יָבֹא שִׁילֹה, וְלוֹ יִקְּהַת עַמִּים

10 Lo scettro non sarà rimosso da Giuda,
né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi,
finché venga colui al quale esso appartiene
e a cui ubbidiranno i popoli.




יא אֹסְרִי לַגֶּפֶן עִירֹה, וְלַשֹּׂרֵקָה בְּנִי אֲתֹנוֹ; כִּבֵּס בַּיַּיִן לְבֻשׁוֹ, וּבְדַם-עֲנָבִים סוּתֹה



11 Egli lega il suo asinello alla vite
e il puledro della sua asina alla vite migliore;
lava la sua veste col vino


http://uticense.blogspot.it/2010/03/contra...he-asine-e.html












 
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