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| Qualche apocrifo (ad esempio il vangelo di Pietro) in qualche punto precede i canonici, ma nella stragrande maggioranza dei casi proto-Marco (senza l'intero finale tantomeno l'incipit) sembra molto antico nel senso che il suo contenuto sembra sbucare "dal nulla" e non può essere considerato copiato o rimaneggiato da vangeli precedenti ma al più da fonti diverse e non relative al personaggio letterario Gesù in proto-Marco.
L'episodio di Barabba mi fa propendere decisamente per la tesi di Antonio Ramanababa Gaeta: nella misura in cui Barabba ė esecrato per il solo torto di non essere chiamato Cristo ma solo "Figlio del Padre", allora tutti quegli apocrifi che adorano un "Gesù Figlio del Padre" che non è il Messia Figlio di YHWH (il funesto demiurgo) devono preservare, pur nella foga della polemica contro i canonici che li precedettero, tracce sparse qua e là di qualcosa di più antico dei canonici e risalente al Più Antico Vangelo, ovvero la prima santa favola a tavolino che inventò una Non-Vita sulla Terra per il Cristo celeste di Paolo. Il suo anonimo autore non ebbe problemi a conciliare il nome di Gesù ("YHWH-salva") con il suo odio profondo contro il bastardo demiurgo YHWH: dopotutto, il nome di Gesù, in quanto identico a quello di Giosuè successore di Mosè, fu interpretato dall'autore del Più Antico Vangelo non come il nome di colui che avrebbe portato a termine ciò che Mosè aveva cominciato, ma come il nome di colui che avrebbe fatto l'esatto contrario (=antitesi) di quel che fece Mosè. Si tratta chiaramente di una radicale decontestualizzazione, per chi conosce il Giosuè biblico. Ma del resto, se osarono fare del Serpente della genesi l'allegoria del dio supremo in opposizione al bastardo demiurgo, nessuna meraviglia che si azzardarono a fare di Gesù/Giosuè l'anti-Mosè senza neppure cambiargli il nome la cui etimologia rimandava paradossalmente al loro odiato bastardo demiurgo.
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