Origini delle Religioni

UCCISIONE DI ZACCARIA IL PADRE DI GIOVANNI

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Baphomet
CAT_IMG Posted on 9/10/2022, 06:51 by: Baphomet
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Versione di Guerre Giudaiche di Giuseppe Flavio, molto simile al contenuto del PROTOVANGELO di Giacomo:

Libro IV:334 - 5, 4. Nauseati ormai dai massacri indiscriminati, quelli organizzarono la farsa di un regolare
processo.
Libro IV:335 Si erano prefissi di eliminare uno dei personaggi più in vista, Zaccaria figlio di Baris, contro il quale
li avevano inveleniti la sua grande avversione al male e l'amore per la libertà; inoltre era anche ricco, sì che non
solo speravano di appropriarsi dei suoi beni, ma anche di liberarsi di un avversario potente e temibile.
Libro IV:336 Pertanto intimarono a settanta dei cittadini più ragguardevoli di radunarsi nel tempio, assegnarono
a questi come in una rappresentazione teatrale la funzione di giudici senza alcun effettivo potere, e dinanzi a
loro accusarono Zaccaria di voler consegnare la patria ai romani e di aver organizzato il tradimento mettendosi
in relazione con Vespasiano.
Libro IV:337 Le accuse non si fondavano né su una prova né su un indizio, ma essi dichiararono di esserne
fermamente convinti e pretendevano che ciò bastasse a ritenerle vere.
Libro IV:338 Zaccaria, visto che non gli restava alcuna speranza di salvezza, giacché era stato convocato non
in un tribunale ma in una prigione, non si lasciò chiudere la bocca dalla disperazione, ma si levò a sottolineare
la balordaggine delle accuse e in breve demolì gli argomenti addotti contro di lui.
Libro IV:339 Poi, ritorcendo il discorso contro gli accusatori, enumerò tutti i loro misfatti e si soffermò a deplorare la catastrofica situazione che n'era derivata.
Libro IV:340 Gli Zeloti andarono sulle furie e a stento si trattennero dallo sguainare le spade perché volevano
spingere fin in fondo la celebrazione del processo per gioco e, per di più, mettere alla prova i giudici, per vedere
se avrebbero rispettato la giustizia anche con pericolo della loro vita.
Libro IV:341 I settanta all'unanimità votarono per l'assoluzione dell'imputato, preferendo affrontare la morte insieme con lui anziché accollarsi la responsabilità della sua condanna.
Libro IV:342 Di fronte alla sentenza di assoluzione gli Zeloti scoppiarono in schiamazzi, e mentre tutti inveivano
contro i giudici per non aver capito che si era trattato solo di una burla,
Libro IV:343 due dei più facinorosi si avventarono su Zaccaria, lo uccisero in mezzo al tempio e ne schernirono
il cadavere dicendo: “Eccoti anche il nostro voto per essere più sicuro di andartene”; poi dall'alto del tempio lo
gettarono nel sottostante burrone.
Libro IV:344 I giudici li percossero ignominiosamente col rovescio delle spade scacciandoli dal tempio, e li
risparmiarono soltanto perché, ritornandosene alle loro case, facessero sapere a tutti chi erano i padroni.
Libro IV:345 - 5, 5. Mentre gli Idumei erano ormai pentiti d'essersi mossi e disapprovavano un tal modo d'agire,
Libro IV:346 si recò tra loro in veste privata uno degli Zeloti che li riunì, svelò loro i delitti di cui
inconsapevolmente si erano resi complici collaborando con chi li aveva fatti venire, ed espose la vera situazione
della città.
Libro IV:347 Essi erano scesi in campo come se la metropoli fosse stata proditoriamente venduta ai romani dai
sommi sacerdoti, e invece non era emersa alcuna prova del tradimento, mentre coloro che pretendevano di
difenderla commettevano le più audaci ribalderie comportandosi da nemici e da oppressori.
 
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