Origini delle Religioni

La tomba di san Pietro (un pò di foto)

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CAT_IMG Posted on 1/2/2019, 13:05

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Interessante davvero la tua risposta.
 
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CAT_IMG Posted on 1/2/2019, 15:17

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Anche se non mi convince la storia di Pietro apostolo a Roma.
 
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CAT_IMG Posted on 11/4/2022, 18:54
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cip di richiamo
 
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CAT_IMG Posted on 12/4/2022, 04:59
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Guerre Giudaiche:

Libro VII:26 - 2, 2. Durante l'assedio di Gerusalemme questo Simone aveva occupato la città alta; quando poi
l'esercito romano, penetrato entro le mura, prese a saccheggiare tutta la città, allora egli raccolse, assieme agli amici più fidati, un certo numero di scalpellini con i ferri necessari al loro lavoro e cibo sufficiente per molti
giorni, e assieme a loro s'introdusse in una delle gallerie sotterranee segrete.


Libro VII:27 Dopo essersi spinti avanti nel tratto scavato anticamente, s'imbatterono nella pietra viva e allora
cominciarono a scavarla nella speranza di poter procedere oltre, risalire in un luogo sicuro e mettersi in salvo.


Libro VII:28 Ma alla prova dei fatti la speranza si rivelò fallace: i minatori a gran pena avevano fatto un piccolo
progresso mentre i viveri, pur distribuiti con parsimonia, stavano per finire.

Libro VII:29 Allora Simone, credendo di poter ingannare i romani spaventandoli, si avvolse in tunichette bianche
e, fermatovi sopra con una spilla un mantello purpureo, venne fuori dalla terra nel luogo dove prima sorgeva il
tempio.


Libro VII:30 Sulle prime chi lo vide fu preso dalla paura e rimase immobile, ma poi gli si avvicinarono e gli
chiesero chi fosse.


Libro VII:31 Simone non glielo rivelò, ma si fece chiamare il comandante; quelli andarono di corsa e ben presto
arrivò Terenzio Rufo, che era stato lasciato a capo del presidio. Questi, dopo aver sentito da Simone tutta la
verità, lo fece mettere in catene e inviò a Cesare la notizia della sua cattura.
Libro VII:32 Così il Dio, per punirlo della sua crudeltà contro i concittadini, che aveva tiranneggiato senza
compassione, lo diede in balia dei nemici che più l'odiavano: non era stato preso a forza,
Libro VII:33 ma si era volontariamente consegnato al castigo, compiendo un atto per cui molti erano stati da lui
crudelmente uccisi sotto la falsa accusa di voler passare dalla parte dei romani.
Libro VII:34 Non sfugge, infatti, il malvagio alla collera del Dio, né debole è la giustizia, ma col tempo essa
raggiunge chi l'ha offesa e infligge ai perversi un castigo che arriva più grave nel momento in cui essi credevano
di averlo evitato non essendo stati puniti immediatamente. Ne fece esperienza anche Simone, caduto in potere
degli inesorabili romani.
Libro VII:35 Inoltre col suo spuntare dal sottosuolo fece sì che in quei giorni un gran numero di altri ribelli
fossero scoperti nelle gallerie sotterranee.
Libro VII:36 Quando Cesare fu di ritorno a Cesarea sul mare, gli venne portato in catene Simone, ed egli diede
ordine di riservarlo per il trionfo che si apprestava a celebrare a Roma.

Libro VII:147 Su ogni scenario era stato collocato il comandante della città espugnata nello stesso arnese in cui
era stato catturato. Seguivano poi anche numerose navi.
Libro VII:148 Il resto del bottino veniva trasportato alla rinfusa, ma fra tutto spiccavano gli oggetti presi nel
tempio di Gerusalemme, una tavola d'oro del peso di molti talenti e un candelabro fatto ugualmente d'oro, ma di
foggia diversa da quelli che noi usiamo.
Libro VII:149 Vi era infatti al centro un'asta infissa in una base, da cui si dipartivano dei sottili bracci simili nella
forma a un tridente e aventi ciascuno all'estremità una lampada; queste erano sette, dimostrando la
venerazione dei giudei per quel numero.
Libro VII:150 Veniva poi appresso, ultima delle prede, una copia della legge dei giudei.
Libro VII:151 Seguivano molti portatori di statue della Vittoria, fatte tutte d'oro e d'avorio, e dietro la quadriga di
Vespasiano e poi quella di Tito,
Libro VII:152 mentre Domiziano cavalcava al loro fianco in splendide vesti, montando un magnifico cavallo.
Libro VII:153 - 5, 6. La meta del corteo trionfale era il tempio di Giove sul Campidoglio, e arrivati colà si
fermarono; infatti secondo un'antica usanza si doveva aspettare l'annuncio della morte del capo dei nemici.
Libro VII:154 Questi era Simone, figlio di Ghiora, che fino a quel momento aveva sfilato fra gli altri prigionieri e
che ora con una corda al collo venne trascinato, fra ingiurie e percosse, in un luogo vicino al Foro, dove i romani
fanno eseguire le condanne a morte dei malfattori.
Libro VII:155 All'arrivo della notizia che era stato ucciso, accolta tra vive acclamazioni, gli imperatori
cominciarono a celebrare i sacrifici e, dopo averli offerti con le preghiere di rito, si ritirarono nel palazzo.
Libro VII:156 Quivi alcuni vennero trattenuti a banchetto, mentre per tutti gli altri erano già state approntate le
mense nelle loro case.
Libro VII:157 Quel giorno infatti la città dei romani festeggiò la vittoria sui nemici, la fine delle lotte intestine e
l'inizio di liete speranze per il futuro.

Questo Simone era molto probabilmente il figlio della sorella di Yochannan ben Zakkai, quello che i rabbini chiamano Abba Sikra o ben Batiah, probabilmente lo stesso Simone che i Cristiani chiamarono Pietro ( quella pietra, che uscito da sotto le pietre del Tempio di Gerusalemme ormai distrutto, sarà la nuova pietra angolare della Chiesa di Roma).

Questa è la fine storica di Simon Pietro, che ricalca anche le dinamiche finali descritte dagli gnostici di Basilide in primis, "Il Trattato del grande Seth",fino al Corano che attestano che non fu il Cristo a morire in croce, ma un certo Simone.
Questo Simone, sicuramente portò nel suo corteo la Menorah ebraica, MeNoRah significa "dalla fiamma", "che viene dalla fiamma"; questa fiamma, secondo la Kabbalah , non è altro che la Shekhina o "presenza di Dio".

Nella prima cristianità, infatti, i "sette" (bracci del candelabro) simboleggiavano l'unità del divino e del terreno, poiché univa i "tre" della trinità e i "quattro" dei punti cardinali terrestri. Allo stesso tempo, il numero sette rappresentava i sette doni dello Spirito Santo, mentre il candelabro rappresentava Cristo stesso.

Se il candelabro rappresentava per i primi cristiani il Cristo, fu questo Simone a portarlo in corteo a Roma.

Qui troverete altre foto che testimoniano quanto detto:

www.gettyimages.it/immagine/arco-di-tito

Notate anche come il Cristo identifica se stesso in Apocalisse:

“"All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro.” (Apocalisse 2:1 LND).

Nello stesso tempo, nell'Historia di Cassio Dione, esistono molte copie che chiamano Simone Bargiora con Simone Bargiona e cioė Simone figlio di Giona o Giovanni, esattamente come viene chiamato Simon Pietro nei Vangeli:

https://ebreieisraele.forumfree.it/?t=78468043#newpost

Rif:

«Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli»








Edited by barionu - 13/4/2022, 10:49
 
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18 replies since 26/12/2018, 01:21   702 views
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