Origini delle Religioni

PIETRO KEFA KIPPAH

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barionu
CAT_IMG Posted on 25/10/2012, 12:22 by: barionu
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Estratti dA


DA PIETRO AL PAPATO

di FAUSTO SALVONI




www.riforma.net/apologetica/cattoli...troalpapato.pdf



Genuinità del passo




a) Il problema


Fu solo verso la fine del secolo scorso che si prese a negare l'autenticità di questo brano esclusivo di Matteo (17) . Il Cristo credendo imminente la venuta del regno escatologico finale, non poteva preannunciare la comparsa della «Chiesa» che ne è una fase intermedia. Secondo la frase suggestiva di A. Loisy: « Gesù ha predicato il Regno di Dio, e ne è balzata fuori la Chiesa » (18) . Il Loghion, messo in bocca a Gesù più tardi, sorse probabilmente a Roma nel II secolo (non è infatti citato prima del 190) e costituì il primo passo verso l'autorità della Chiesa romana (19) .

Il Harnack, poggiando sulla presunta lezione del Diatessaron di Taziano, anziché respingere tutto il «loghion» («detto») di Cristo, si limitò ad eliminare le parole: « Su questa pietra edificherò la mia chiesa » ed a modificarne il pronome « su di essa » ( autès ) in « su di te » ( sou ). In tal modo la frase si ridurrebbe alla promessa di immortalità dell'apostolo Pietro da parte di Gesù « Tu sei Pietro e le porte dell'Ades non prevarranno su di te » (20) .

Più tardi i critici tornarono ad ammettere la genuinità del detto, sia per il suo colorito semitico (J. Jeremias), sia per la inscindibile connessione esistente tra il Figliuol dell'Uomo e i Santi del Nuovo Israele (Kattenbusch), sia perché la parola «ecclesia» non esprime ancora la Chiesa del II secolo, ma equivale al « resto d'Israele » già predetto dai profeti dell'Antico Testamento (Schmidt) (21) .

Una seconda reazione ebbe inizio nel 1941 con gli scritti del Bultmann, il quale pur ammettendo l'antichità del loghion, comprovata dalla sua impronta semitica, ne negò l'origine dal Cristo, perché questi intendeva dare inizio a un regno escatologico futuro, non a una Chiesa immediatamente realizzabile (22) . W. C. Kümmel, pur ammettendo che il futuro regno escatologico sia già in un certo qual senso anticipato con il Cristo, negò che tale anticipazione sarebbe dovuta continuare nella Chiesa. Fu solo più tardi, che i primi cristiani, vedendo il ritardo della parusia, pensarono che il regno escatologico fosse già anticipato non solo nel Cristo, ma anche nella Chiesa; a loro quindi, ma non a Gesù, risale il detto « Tu sei Pietro » (23) .

Più recentemente il critico A. Oepke tornò a difenderne la genuinità insistendo sul fatto che la frase, corrispondendo alle idee messianiche contemporanee circa il « nuovo popolo di Dio », poteva essere espressa anche da Gesù (24) . Oggi i critici si dividono in due gruppi di pari forza di cui gli uni difendono la genuinità del brano mattaico, mentre gli altri la negano.




b) Regioni favorevoli all'autenticità


Non fa più difficoltà oggi la sua omissione in Marco e Luca, dal momento che i loghia di Gesù circolavano all'inizio in gran parte isolati, come appare dall'apocrifo Vangelo di Tommaso recentemente scoperto a Nag Hammadi in Egitto (25) .

L'origine palestinese del loghion su Pietro appare dal suo colorito semitico: nome Barjona , espressione « carne e sangue », gioco di parole su « Pietro-pietra », possibile solo nell'aramaico Kefa (26) , dall'affinità del brano con un passo degli Inni trovati nei pressi di Qumrân (27) , dalla sua presenza solo in Matteo che è un Vangelo di origine palestinese.

La sua antichità è provata dal fatto che in esso non v'è ancora alcun cenno polemico a Giacomo, il quale nella tradizione posteriore entrò in concorrenza con Pietro (28) . Il loghion dev'essere anzi anteriore al 53 d.C. come si può dedurre dall'esame di un brano delle Omelie Pseudo-Clementine , risalente al tempo della polemica antipaolina svelata pure dall'epistola ai Galati (ca. 53 d.C.). In essa Pietro obietta a Paolo di essersi opposto al fondamento della Chiesa. E' contro la solida rocca e il fondamento della chiesa che ti sei eretto da avversario (29) . Queste parole utilizzano il detto « Tu sei Pietro» dimostrandone così la sua esistenza presso alcuni ambienti petrini che lo usavano nella loro diatriba antipaolina (ca 53 d.C.).

Penso che alla stessa conclusione si giunga leggendo l'epistola ai Galati, dove Paolo presenta la sua dignità apostolica in modo che non appaia per nulla inferiore a quella di Pietro (30) . Anche se, quando Paolo scrisse la sua lettera ai Galati (ca 63 d.C.), il Vangelo greco di Matteo non era ancora esistente, doveva però già circolare il detto di Gesù « Tu sei beato o Simone... », perché Paolo di fronte alla rivelazione di Pietro elogiata da Gesù (Mt 16, 17 s), esalta la sua propria «rivelazione» ( apocàlupsis , Ga 1, 15-16), e afferma di non aver voluto consultare « carne e sangue» (Mt 16, 17), vale a dire alcuna persona, fosse pure l'apostolo Pietro, per recarsi tosto in Arabia a meditare su quanto lui personalmente aveva ricevuto (31) .

Una conferma dell'intento apologetico dei primi due capitoli della epistola ai Galati appare anche dal fatto che per parificare se stesso all'apostolo «fondamento», Paolo anziché chiamare, come al solito, l'apostolo del giudaismo con il nome Cefa (cfr anche sotto al v. 11), qui, eccezionalmente, adopera il nome Pietro, che, etimologicamente, era meglio comprensibile ai suoi lettori greci (« roccia, rupe o sasso» ) (32) . Tutto ciò milita per la esistenza del loghion anteriormente al 53 d.C.

Vi sono poi indizi sufficienti per attribuire questo detto a Gesù Cristo (33) . L'espressione «Tu sei beato » ( makàrios ) ricorre spesso sul labbro di Gesù, sia in senso generico (Mt 5, 3 ss) sia in senso individuale (34) . Il simbolismo delle chiavi è usato anche altrove da parte di Gesù (Lc 11, 52); la ripetizione di un'idea in tre strofe (Mt 16, 17.18.19), riappare in altri passi sul labbro di Gesù (35) .

Il concetto poi di «assemblea» («ecclesia») per indicare il «nuovo popolo messianico» non fa più meraviglia ora, in quanto era corrispondente all'attesa di quel tempo, specialmente presso la comunità di Qumrân. Anche loro ammettevano che della loro comunità Dio aveva posto «la fondazione sopra la roccia» (36) ; al pari del proto martire Stefano, essi credevano di costituire «la comunità», la «chiesa» messianica (37) . Molti elementi militano dunque a favore dell'autenticità del Loghion, che quindi non si può più tanto facilmente respingere.



www.riforma.net/apologetica/cattoli...troalpapato.pdf

http://xoomer.virgilio.it/chiesadicristodipadova/papato3.htm







Edited by barionu - 23/4/2021, 11:09
 
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