«La città di Béziers fu presa e,
poiché i nostri non guardarono a dignità, né a sesso,
né a età,
quasi ventimila uomini morirono di spada.
Fatta così una grandissima
strage di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata:
in questo modo la colpì
il mirabile castigo divino».
Il vero massacro dei Catari
Repubblica - 07 febbraio 2007 pagina 50 sezione: CULTURA
Sul Corriere della Sera di mercoledì 31 gennaio, Vittorio Messori propone la
costituzione di una "Lega anticalunnia" in difesa dei cattolici
allo scopo di rettificare - basandosi «sui dati esatti e sui documenti autentici» - alcune
verità storiche che sarebbero deformate da "falsi miti".
Il "falso mito" che
Messori prende di mira nell' articolo è lo sterminio dei catari, con
particolare riferimento a un episodio della Crociata scatenata da papa
Innocenzo III per debellare l' eresia catara nel Mezzogiorno francese, la presa
e il sacco di Béziers (1209).
Ma altro che dati esatti e documenti autentici!
Gran parte di quelle che ammannisce Messori sono delle vere enormità dal punto
di vista storico. Sorvoliamo su pure invenzioni a scopo di calunnia (queste
sì!), come il fatto che i catari sarebbero stati seguaci di una «cupa, feroce,
sanguinaria setta di origine asiatica». È ben noto da innumerevoli fonti, per
lo più cattoliche, che essi praticavano la forma più rigorosa di non violenza,
astenendosi dall' uccisione sia degli uomini sia degli animali.
Alcuni
contadini impiccati a Goslar nel 1051, fra le prime vittime della repressione
cattolica, furono accusati di eresia e condannati solo per aver rifiutato di un
uccidere un pollo! Ma veniamo alla strage perpetrata dai crociati a Béziers il
22 luglio 1209, all' inizio della Crociata albigese. Messori afferma che se
eccidio ci fu, esso fu giustificato «dall' esasperazione provocata dalla
crudeltà dei càtari, che non solo a Béziers da anni perseguitavano i
cattolici».
Ora, a parte il paradosso di presentare come persecutori coloro che
furono perseguitati per oltre un secolo in tutta Europa, proprio il caso di
Béziers mostra esattamente il contrario di quanto vorrebbe farci credere
Messori: i cattolici erano così poco esasperati dai catari, che la ragione per
cui la città fu attaccata e distrutta fu il rifiuto da parte dei suoi abitanti,
fedeli alla propria autonomia municipale e ai propri princìpi di tolleranza, di
consegnare ai crociati i circa duecento sospetti di eresia (tanti erano) di cui
il vescovo Renaud de Montpeyroux aveva provveduto a stilare la lista.
Ma tutta
la ricostruzione del sacco di Béziers proposta nell' articolo è pura
deformazione storica, costellata di clamorosi errori e falsificazioni. In
particolare per quanto riguarda la frase che avrebbe pronunciato il legato
pontificio Arnaldo Amalrico, allora alla guida dei crociati, in risposta ai
suoi uomini che gli chiedevano che cosa fare della popolazione, in maggioranza
cattolica: «Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi», avrebbe risposto.
Messori nega l' autenticità di questa frase, che è riportata da un autore
tedesco,
il monaco cistercense Cesario di Heisterbach, nel suo Dialogus
miraculorum.
Per svalutarne l' attendibilità, egli afferma che l' opera di
Cesario sarebbe stata scritta sessant' anni dopo i fatti. Peccato che a quest'
epoca Cesario fosse già morto da quasi trent' anni. In realtà il Dialogus fu
scritto fra il 1219 e il 1223, appena una decina d' anni dopo il sacco di
Béziers. Certo, l' autenticità della frase attribuita ad Arnaldo è stata molto
discussa dagli storici; ma oggi si tende a ritenerla del tutto plausibile,
essendo stata dimostrata la molteplicità e attendibilità delle fonti dirette di
cui disponeva Cesario. Comunque, autentica o no, la frase (che in realtà suona
così nel testo di Cesario: «Massacrateli tutti, perché il Signore conosce i
suoi», con una riconoscibile citazione della Seconda lettera a Timoteo di san
Paolo), corrisponde esattamente a ciò che avvenne e, contrariamente a quanto
sostiene Messori, trova riscontro in numerose altre fonti contemporanee.
La piùsconvolgente è proprio la lettera ufficiale che Arnaldo in persona, insieme
all' altro legato pontificio Milone, scrisse al papa per riferirgli l' accaduto
e che si può leggere nel volume 216 della Patrologia latina:
«La città di
Béziers fu presa e, poiché i nostri non guardarono a dignità, né a sesso, né a
età, quasi ventimila uomini morirono di spada. Fatta così una grandissima
strage di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata: in questo modo la colpì
il mirabile castigo divino».
I nostri, dice Arnaldo: siano stati tutti gli
assalitori a compiere la strage o solo i cosiddetti "ribaldi" (ossia i
mercenari al seguito dell' esercito crociato), Arnaldo se ne assume pienamente
e trionfalmente la responsabilità, parlando di "mirabile castigo divino".
Il numero di morti di cui si vanta è sicuramente esagerato, come lo è quello
fornito da altri testimoni e cronisti (qualcuno parlò addirittura di
centomila): si voleva indicare solo una mattanza straordinaria, che restò a
lungo nella memoria della gente.
Ciò che avvenne fu proprio quel che lascia
intendere la frase attribuita ad Arnaldo: fu compiuto uno sterminio
indiscriminato degli abitanti di Béziers, cattolici ed eretici, uomini e donne,
vecchi e bambini.
Se gli argomenti della "Lega anticalunnia" che Messori
propone di costituire sono quelli addotti nel suo articolo, temo che per essa
non si aprano grandi prospettive. E credo che la Chiesa non abbia davvero
bisogno di questa nuova e goffa forma di "negazionismo" per difendere i propri
valori e propri princìpi. -
FRANCESCO ZAMBON
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https://it.wikipedia.org/wiki/Crociata_albigese
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La disputa sul massacro dei Catari
Vedo la replica di Francesco Zambon al mio articolo per il Corriere della Sera sulla crociata contro gli Albigesi e la presa di Béziers. E vedo la riproposta di una " mitezza " catara che dimentica come la loro causa fosse militarmente sostenuta dai Signori del Midi, i quali si abbandonarono a massacri non inferiori a quelli dei Baroni del Nord, che miravano alla conquista della Linguadoca. Tanto che, già all' inizio del 1213, il papa Innocenzo III scriveva all' arcivescovo di Narbonne che, essendo oramai conseguiti i fini religiosi, la crociata doveva terminare. Se la guerra durò ancora 16 anni, ciò fu contro le intenzioni della Santa Sede e fu condotta per fini politici ed economici.
In quel periodo la Chiesa fu scavalcata e si verificarono gli episodi peggiori, mancando l' opera moderatrice dei religiosi. Quanto al sacco di Béziers e al malfamato "Tuez-les tous" dell' abate di Ciateaux: assediata dalla polemica della Terza Repubblica anticlericale, la Chiesa di Francia mise al lavoro i suoi storici migliori e la questione fu chiarita in modo che sembra definitivo, almeno nelle linee portanti, già all' inizio del XX secolo. In particolare, fondamentali furono i contributi di Jean Baptiste Guiraud, cattedratico di storia medievale all' università di Besancon e, come nativo di Carcassonne, specialista proprio della vicenda catara. Nel primo volume della sua solida, scientifica Histoire partiale, histoire vraie (ristampata di recente dalle Edtons Saint Rémi) , Guiraud dedica due densi capitoli agli albigesi e a Béziers che concordano con quanto da me scritto. Tra gli altri, è da citare Amand Rastoul, paleografo degli Archivi Nazionali di Parigi che (in Revue d' apologétique, 1905) propone la mia stessa lettura dei fatti. Studi sospetti perché di parte credente?
In realtà, studi basati su una documentazione che gli storici avversi non hanno potuto smentire e che confermano la necessita di una "Lega anticalunnia" cattolica. Grazie dell' ospitalità. VITTORIO MESSORI Nel mio articolo non ho presentato interpretazioni, ma documenti; e molti altri se ne sarebbero potuti aggiungere. A questi Messori non ha di meglio da contrapporre che alcuni studi dei primi anni del Novecento: una rivelatrice nota bibliografica al suo articolo.
Peccato che poi ci sia stato un secolo di ricerca storica, che egli sembra ignorare del tutto, con centinaia di lavori fondamentali che hanno rinnovato completamente la nostra conoscenza del catarismo e della Crociata albigese. Quanto alle ragioni e alle fasi della Crociata stessa, ci sarebbe molto da discutere. Comunque, il sacco di Béziers (con un massacro indiscriminato - ripetiamolo: è lo stesso legato pontificio che se ne vanta nella sua lettera al papa - di migliaia di persone) è precedente il 1213: quali "episodi peggiori" vi furono dopo?
FRANCESCO ZAMBON
anche qui
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UN ALTRO SITO
http://zweilawyer.com/2010/09/08/alba-inqu...8J5AJwSIzeaIFag
Edited by barionu - 24/1/2022, 19:57