CITAZIONE (Pier Tulip @ 5/11/2016, 15:17)
Nel momento in cui scopri, io ne ho addirittura la certezza per tante ragioni accessorie che sarebbe troppo lungo elencare, che:
Gesù nasce al solstizio d'inverno, si alterna con Giovanni, come precedentemente avevano fatto Horus e Seth, Elia ed Eliseo, Mosè e Giosuè; passa quaranta giorni nel deserto fino alla candelora; predica un po' in giro per morire sulla croce alla Pasqua dopo l'equinozio di primavera, lasciando via libera al suo omonimo Gesu figlio del Padre, esattamente come avveniva fra Arpocrate e Horus Vecchio nel mito egizio;
Pier, conosco la tua teoria, e credimi, mi dispiace che se poi discuto con te magari uno di noi due ci rimane male.
Diciamo che quanto segue va a beneficio di chi è interessato alla cosa.
CITAZIONE
Gesù nasce al solstizio d'inverno
E come fai a dirlo?
Dici che i vangeli sono allegorie, però poi prendi alla lettera, e sembri considerare perciò storico, quello che dice Luca, cioè che Gesù nacque sei mesi dopo Giovanni. Tra l'altro, anche volendo leggere Luca alla lettera, Luca non dice in che mese è nato Giovanni, e allora? E’ solo da
Agostino, IV sec. che sappiamo che la chiesa cattolica
considera la nascita di Giovanni essere avvenuta il 24 giugno!
CITAZIONE
si alterna con Giovanni
Anche questo, come fai a dirlo? Tu ricavi la tua allegoria solare da questo, che ho preso dal tuo libro:
Prima di tutto, Giovanni non è un vangelo gnostico, ma esprime essenzialmente una teologia della metà del II secolo, e venne scritto (o, secondo alcuni, più volte riscritto o manipolato, perché pare si possano discernere vari strati) per combattere teologie eretiche rivali. L’autore/gli autori non volevano riscrivere una storia su Gesù – ne avevano già tante – ma volevano definire e dogmatizzare idee religiose e speculazioni teologiche e mettere fine ad una certa libertà di “teorizzarare”. In opposizione agli”eretici”, Giovanni enfatizza lo status divino di Gesù, rigettando la nozione di quelli che volevano Gesù un mero uomo sul quale era disceso, o meglio entrato, lo Spirito Santo (adozionisti, vedi Marco), perciò l’intera sequenza del battesimo è soppressa. L’intera narrativa del quarto vangelo ruota intorno al Cristo come divina “Parola” (Logos in greco, Mamre in ebraico), prendendo nel Prologo addirittura in prestito le prime parole di LXX Genesi 1, 1: ἐν ἀρχῇ ἐποίησεν ὁ θεὸς τὸν οὐρανὸν καὶ τὴν γῆν ecc.
Ἐν ἀρχῇ - In principio (בראשית in ebraico)
Tornando a Giovanni 1, 15 la traduzione che tu proponi (che poi è quella della CEI ahiahiahi …) e su cui ti basi è fuorviante:
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».Vediamo il testo greco:
Ἰωάννης μαρτυρεῖ περὶ αὐτοῦ καὶ κέκραγεν λέγων• Οὗτος ἦν ὃν εἶπον• Ὁ ὀπίσω μου ἐρχόμενος ἔμπροσθέν μου γέγονεν, ὅτι πρῶτός μου ἦν•
Traduzione letterale:
Giovanni testimonia circa Lui e grida, dicendo: Questo era (colui) del quale dicevo, Egli dopo di me veniente, prima (in precedenza, precedentemente) di me venne in esistenza, perché molto prima di me era.
CITAZIONE
Colui che viene dopo di me
Ὁ ὀπίσω μου ἐρχόμενος – quello che viene dopo di me. Giovanni sta profetizzando di uno che sta per arrivare, il participio presente ἐρχόμενος suggerirebbe immediatezza, e può aver senso sia nel tempo che nello spazio.
CITAZIONE
Mi è passato avanti
Nel testo greco non c’è niente che possa essere tradotto così.
Abbiamo invece:
ἔμπροσθέν μου γέγονεν – ἔμπροσθέν = prima, in precedenza, precedentemente (avverbio, preposizione)
μου = di me
γέγονεν =
è venuto in esistenza(verbo, pf.)
γέγονεν, da γίνομαι, venire in esistenza (ma in certi casi significa anche diventare, emergere, mutare condizione, stato o luogo ecc. con allusione al rango di una persona) è usato, per esempio, per le azioni di Dio, quando Egli emerge dall’eternità e viene in essere nel tempo, che è lo spazio fisico.
Qui in Giov 1, 15, il tempo e lo spazio anche sono implicati, ma lo è anche il rango. Giovanni, dicendo che Gesù è venuto in esistenza prima di lui, precedentemente a lui, allude anche ad uno status di Gesù di rango più elevato del suo. E questo si capisce dal seguente
πρῶτός μου ἦν –era molto prima di me. Il genitivo μου qui è un genitivo di paragone
πρῶτός non è semplicemente un aggettivo, ma è il superlativo di πρό:
πρὸ μου = prima di me
πρῶτός μου = molto, moltissimo prima di me
Quando? Quando Gesù-Logos venne in esistenza? Quanto prima di Giovanni? In principio:
Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ Λόγος.
E perché il rango di Gesù è più elevato di quello di Giovanni?
Perché per Giovanni Gesù è il Logos, la Divina Parola, che era in esistenza - γέγονεν – in principio - Ἐν ἀρχῇ - praticamente da sempre, perché il
Logos era con Dio e Dio era il Logos - ὁ Λόγος ἦν πρὸς τὸν Θεόν, καὶ Θεὸς ἦν ὁ Λόγος (Giov 1, 1).
Ricapitolando: Il testo greco è molto chiaro, Gesù non ”passa davanti” a Giovanni in una sorta di staffetta astronomica, ma
è venuto in esistenza (molto molto prima di lui, in principio), perché secondo quanto dice il testo, Gesù-Logos è Dio.
Ora
, Pier, con tutta l’umiltà e la gentilezza possibile, lo so che tu non conosci il greco, ma quello che vorrei che tu e tutti qui capissero è che spesso le traduzioni in italiano non rispettano né la lettera né il senso del testo greco, e sono fuorvianti perché se ci si basa su di esse consentono di interpretare dei passaggi come questo in modo del tutto arbitrario, e di consideralo “
la chiave per capire l’allegoria solare nascosta nei Vangeli”.
Probabilmente
proverai del risentimento nei miei confronti,
ma le cose stanno così e il testo greco ne è testimone.
PS Chiedo scusa per l'ot, ma questo post è solo per sottolineare che tutti quelli che si basano sulle traduzioni in italiano (o inglese, francese, ecc. ecc.) sono indotti a interpretazioni erronee che portano ad elaborare ipotesi impossibili.