Origini delle Religioni

Marcione

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roxi
CAT_IMG Posted on 19/3/2015, 10:09 by: roxi
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A Dresda, Germania, il 5-7 marzo 2015 si è tenuta una importante conferenza su Marcione: “il Nuiovo Testamento e i suoi Testi nel II secolo”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, David Trobish, Markus Vinzent e Matthias Klinghardt.

Secondo Stephan Huller (che ha ricevuto informazioni confidenziali da Trobish) il consensus sarebbe per una priorità di Marcione su Luca, nel senso che il vangelo di Marcione è un vangelo suo proprio, e non risultante dall’aver “accorciato” quello che noi conosciamo come vangelo di Luca.

Peccato che i documenti ufficiali saranno, almeno per ora, pubblicati solo in tedesco.

Dal blog di Markus Vinzent http://markusvinzent.blogspot.it/

“Avendo partecipato alla conferenza di Dresda, per la prima volta ho capito l'importanza e l'impatto della cosiddetta redazione ed edizione canonica del Nuovo Testamento (suggerita per primo da David Trobisch pochi anni fa, e ripresa da Matthias Klinghardt). Fino ad ora, ho in gran parte trascurato questo tassello potenzialmente molto importante nel puzzle dello sviluppo del canone, semplicemente perché dalle fonti non salta subito agli occhi. Tuttavia, come spesso accade, le indicazioni non si colgono se non si sa che cosa cercare. Così, nelle prossime settimane, vedrò quello che ci dicono le fonti su questa edizione. È sempre stato un mio sospetto che il NT non è fluito in qualche modo dalle comunità in quella, più o meno inconsapevole, direzione editoriale che finì per essere una raccolta. Ora, però, mi sono sempre più convinto che la prima collezione consapevole di un vangelo e delle 10 Paoline di Marcione, insieme alla sua prefazione, le Antitesi, è stata seguita da quella che oggi si chiama redazione ed edizione canonica del NT, che presumibilmente è stata fatta in qualche momento durante il 160.

Per un po' sono stato perplesso dal fatto che gli studiosi oggi presumono che Marcione non avesse scritto molto, se non niente del tutto (tranne la sua prefazione, le Antitesi, e una lettera). Eppure, i padri parlano all'unanimità dei suoi scritti al plurale. Ireneo parla di “scriptis” di Marcione (I 27), Epifanio parla dei suoi “sintagma”, Efrem conosce le opere di Marcione, e l'anonimo autore siriaco ci dà anche una citazione dell’apertura del suo “Pre-Vangelo” (Harnack correttamente attribuisce questo testo alle Antitesi di Marcione). Quindi, se Marcione non aveva scritto nulla, o solo una prefazione e una lettera, i padri della chiesa sarebbero stati indotti in errore e ci informano in modo non corretto. Quindi, io penso, quando Tertulliano chiama Marcione evangelizzatore o autore di un Vangelo, insieme con la sua prefazione e la sua lettera, questo si adatta meglio all’evidenza.

Più importante ancora, riguardo la questione della collezione del NT di cui sopra, è che Marcione nelle sue Antitesi non solo critica il Vangelo di Luca (Tertulliano non dice mai che Marcione utilizza un altro protovangelo), ma, come riporta Tertulliano, con riferimento a Galati, anche “su questo terreno Marcione si impegna duramente per rovesciare il credito di quei vangeli che sono propri degli apostoli e sono pubblicati sotto i loro nomi, o anche sotto i nomi di uomini apostolici, con l'intento, senza dubbio, di conferire al suo vangelo la notorietà che toglie a quegli altri” (Terz, Adv Marc IV 3,2,.... Traduzione Evans).

Senza dubbio, Tertulliano pensa che il Vangelo di Marcione sia suo (di Marcione), tanto quanto gli altri vangeli sono di proprietà dei primi apostoli (ovviamente Matteo e Giovanni) e di “uomini apostolici” (Marco e Luca). Quindi, secondo Tertulliano, Marcione sapeva di questi quattro vangeli quando li criticava nel suo lavoro e li accusava di essere copie del suo. Questo significa anche che i quattro vangeli esistevano al tempo in cui Marcione pubblicò il suo Nuovo Testamento con prefazione (= Antitesi), il suo Vangelo e la sua collezione di 10 lettere paoline. Quello che non sapeva, però (contrariamente ad Harnack, 79), era una collezione di questi quattro vangeli. Sembra invece vero il contrario, e sembra che Marcione stesso raggruppò questi quattro testi, in quanto essi o possono essere stati le prime copie del suo, oppure tra le copie che erano state fatte, questi quattro (vangeli) sembravano più somiglianti al suo proprio vangelo, quindi ci fu il bisogno da parte di Marcione di parlare di questi vangeli e dei loro presunti autori per screditarli.

Questo, poi, dà la primissima e unica prova iniziale esistente, del perché proprio questi quattro vangeli furono messi insieme. E mi sembra che solo in reazione al discredito che Marcione aveva di quei quattro, esattamente quei quattro, e non altri, sono stati poi difesi da successivi autori come Ireneo. Prima di Ireneo, tuttavia, aveva avuto inizio un'impresa editoriale completa. Giustino, o l’allievo di Giustino, Taziano, iniziò a modificare questi quattro testi in quello che divenne noto come Diatessaron, Teofilo di Antiochia sembra aver creato il suo Vangelo dell’armonia, e, se David (Trobish) ha ragione, il Carpo, menzionato in 2 Tim. 4:13 [Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene (Carpo= Policarpo di Smirne, vedi D. Trobisch, , “Who published the New Testament”, Free Inquiry 28 [2007/8] 30-3)] sembra aver costruito sul “Nuovo Testamento” di Marcione, ma portò molto di più di 27 scritti in questa stessa collezione che, quindi, portava lo stesso titolo, ma dava credito a più di un solo Vangelo e 10 lettere paoline, ed era anche collegato a quello che Marcione chiamava (e respingeva) «Antico Testamento».”


Ho tradotto questo lungo post perché contiene alcuni punti interessanti:

1. Quattro vangeli (in una forma o nell’altra) esistevano già quando Marcione scrisse il suo vangelo
2. Marcione li considerava tutti “copie” del suo vangelo
3. Marcione li criticò duramente per screditarli
4. Proprio questi quattro vangeli, furono difesi strenuamente da Ireneo e finirono poi nel canone cattolico

In un post futuro cercherò di chiarire che cosa questo implica, sia alla luce degli studi e delle riflessioni del professor Vinzent, sia alla luce della situazione sociale, politica e religiosa degli anni compresi tra il 70 e il 135.









Edited by barionu - 14/11/2022, 19:01
 
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