Origini delle Religioni

La Fabbricazione del Mito di Gesù

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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 14/4/2015, 07:23




roxi, potresti dirmi quali sono i punti deboli della (a questo punto mia) tesi di Price? :)
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 14/4/2015, 10:58




Mi rispondo prima io: dove forse Price sbaglia è laddove pretende di vedere gnostici tra gli stessi esseni. Lui vuole cacciare gli gnostici in mezzo a loro perchè vittima dell'illusione comune a molti che solo in quell'ambiente del I secolo (non nel II, e comunque non ad Alessandria) c'era l'impulso spirituale necessario (i noti fenomeni deliranti di possessione spirituale descritti da Davies) al casino successivo che portò alla creazione di ''grandi'' religioni.

Eppure il problema è che, rimosso Paolo dal I secolo, di quell'ambiente non c'è alcuna traccia di qualcosa che ricordi nè la gnosi nè i giudeocristiani. Nulla di nulla. Ed è questo che mi fa orribilmente incazzare. :( Chi cazzo c'era in Israele che attirò i marcioniti????

Pensa che i folli apologeti si inventano Q per figurarsi una folla sterminata di apostoli e predicatori girovaghi dallo stile cinico, gli stessi che Price ama figurarsi come gnostici del I secolo, ma il desiderio comune ad entrambi è di vedere all'azione dei posseduti dallo Spirito nel I secolo, gli unici a loro dire in grado di creare quella fiammeggiante spiritualità i cui frutti politici sarebbero stati debitamente raccolti nel II secolo da marcioniti e protocattolici.

E se invece avesse visto giusto quel pazzo di Saulnier quando ripeteva, con Eisenman, che nel I secolo c'erano solo zeloti e filozeloti in Israele, e nient'altro ????

Di certo l'evidenza è più a favore di quest'ultimo. . .

Quindi, ricapitolando, abbiamo:

l'ipotesi di Price/Huller/Salm/Pier Tulip/Acharya:

nel I secolo deliranti apostoli gnostici con qualche mente fine tra loro, cooptati dai marcioniti nel II secolo e infine dai protocattolici.

l'ipotesi di Eisenman/Brandon/Whittaker:

nel I secolo fanatici postoli del messia militare Giosuè venturo (non morente?) le cui speranze spiritualizzate nel II secolo furono prima raccolte dai marcioniti e poi cooptate dai protocattolici.


I FATTI PURI E SEMPLICI IN COMUNE ALLE DUE IPOTESI DI SOPRAsono che Mcn fu il Più Antico Vangelo, con quelli canonici a seguire. E le lettere di Paolo scritte dai marcioniti e corrette da marcioniti, valentiniani e cattolici.
 
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CAT_IMG Posted on 14/4/2015, 14:59
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“Interrogazione” ???

CITAZIONE
potresti dirmi quali sono i punti deboli della (a questo punto mia) tesi di Price?

No, non lo so. Mettimi pure zero all’interrogazione. :D


CITAZIONE
Mi rispondo prima io

Ecco, bravo! :)

CITAZIONE
Quindi, ricapitolando, abbiamo:

l'ipotesi di Price/Huller/Salm/Pier Tulip/Acharya:

...

l'ipotesi di Eisenman/Brandon/Whittaker:

Come cambiano i tempi!!! -_- -_- -_-
 
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CAT_IMG Posted on 14/4/2015, 15:40
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CITAZIONE
Come cambiano i tempi!!! -_- -_- -_-

Meravigliosa roxi, un bacio (in fronte) virtuale.
 
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CAT_IMG Posted on 15/4/2015, 08:17
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CITAZIONE
Ma sostanzialmente quel mito dice che gli gnostici (''Simon Mago'') trovarono interesse nel messianismo ebraico (''Giosuè'') desiderandolo perciò cooptare nel loro mito gnostico (''Simon Mago che si spacciò per Gesù'')

Ma siamo sicuri che lui, Simone, si faceva chiamare Giosuè/Gesù? Non ho tempo ora di controllare i vari padri eresiologi, ma mi sembra che, almeno in Ireneo, non ci sia traccia di questo.

Haviland, questo potrebbe essere interessante:

Nel materiale Gnostico Copto i nomi Gesù e Cristo non sono mai scritti per esteso, ma sono indicati da codici come le lettere IS con un trattino sopra.
Di solito gli studiosi completano, rendendo IS con I(eseo)S, la forma greca del nome ebraico Yeshua. Essi fanno così, con considerevole licenza poetica, perché non c’è nessuna evidenza testuale per sostenere l’assunzione che nell’uso Gnostico IS indica una persona storica chiamata Ieseos, Gesù. IS potrebbe anche essere tradotto in un altro modo: I(asiu)S, dando il nome Iasius, “il guaritore”, che è un titolo, piuttosto che un nome comune.
Ma i traduttori assumono che IS indica il Gesù del Nuovo Testamento. In breve, gli studiosi non ci concedono la possibilità di considerare che IS possa indicare qualcosa di diverso da un persona letterale, la cui identità è predeterminata.

....

E poi ci sono i marcioniti con il loro Isu Chrestos.
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 15/4/2015, 08:43




l'intera storia su ISU CHRESTOS dei marcioniti è bollata da Parvus solo come assai posteriore al marcionismo del II secolo, mentre è Huller che ci costruisce sopra le sue speculazioni. Huller è quello che pensa che Markion significhi ''quelli di Marco'' e addirittura pensa che Marcione non fosse mai esistito! Mi sembra davvero ridicola una cosa del genere.

(Huller ci vede giusto a mio parere solo quando se l'è presa contro Pier Tulip con motivi assolutamente fondati).

roxi, vedi qui. il link dovrebbe funzionare.
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 15/4/2015, 15:52




lo si trova pure su book ZZ. Incredibile: un'opera del 2015 già free sulla rete!
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 15/4/2015, 16:10




CITAZIONE
Ma siamo sicuri che lui, Simone, si faceva chiamare Giosuè/Gesù?

Simon Mago si faceva spacciare per Gesù. Sicurissimo. Quando il folle apologeta Jossa si inventa un Gesù enigmatico che allude alla sua semidivinità messianica, non sta facendo altro che ripetere ciò che Roger dice a proposito di Simon Mago, solo con quest'ultimo alludendo al suo essere Gesù. Trovi evidenza di questo nelle pseudoclementine.
 
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CAT_IMG Posted on 15/4/2015, 17:03
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CITAZIONE (Haviland Tuf @ 15/4/2015, 16:52) 
lo si trova pure su book ZZ. Incredibile: un'opera del 2015 già free sulla rete!

Trovato ;) .

...

Haviland, non vorrei dire una stupidaggine, ma Simon Mago era samaritano e le scritture dei samaritani erano (e sono ancora oggi) il pentateuco samaritano e il libro di Giosuè. E basta.

Può significare qualcosa?
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 15/4/2015, 17:56




Tiberio Alessandro crocifisse Giacomo e Simone nel 47 EC, mentre Terenzio Rufo crocifisse Simone bar Giora nel 70 EC.

Dunque Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo, potrebbe celare la finzione attuata da Simone quando si sostituì ad un Gesù ritenuto erroneamente messia militare davidico dagli outsiders (ed apostoli) sulla croce, essendo la sua fama preceduta dai suoi due ''figli'', ovvero l'atmosfera giusta della repressione romana degli zeloti. In altre parole, gli outsiders credevano che ad essere crocifisso fosse un aspirante messia davidico militare, mentre si trattava di Simone o comunque di un Figlio di un Altro Dio (perchè dopotutto Simone era uno gnostico, perciò più che a puntare a farsi adorare, rimosso il suo capzioso ed edulcorato protagonismo, rimandava alla gnosi e all'odio contro il Creatore). Prendendo il cireneo la croce, i suoi due ''figli'' alludevano al triste fato che sarebbe stato incombente su Gerusalemme: la crocifissione in massa degli zeloti. Ovvero tutto il contrario delle attese messianiche davidiche. Una confutazione ironica e sarcastica delle idiote profezie del Tanak.

Pur così, se hai letto il mio penultimo post sul blog, io penso che sia Mcn il Più Antico Vangelo perchè quello dove più chiaramente si allude all'antitesi in atto: Gesù sembra ciò che gli apostoli e i loro successori fino ad oggi credono che sia, ma non lo è affatto.

Marco, perfino un ipotetico eretico e simoniano allegorico proto-Marco, è sempre ai miei occhi una reazione a Mcn, non anteriore a Mcn.

CITAZIONE
ma Simon Mago era samaritano e le scritture dei samaritani erano (e sono ancora oggi) il pentateuco samaritano e il libro di Giosuè. E basta.

roxi, ''samaritano'' equivaleva a ''eretico'' perciò se Simone veniva fatto provenire da lì, era per mero dispregio, non perchè effettivamente eretico. Nell'Ascensione di Isaia, il profeta Isaia se la prendeva con dei falsi profeti samaritani. Che poi i samaritani speravano nel Taheb e che fosse Giosuè redivivo è vero, ma io non sto negando, anzi affermo che il Messia militare davidico ebraico tradizionale era probabilmente chiamato Giosuè (da tutti quanti).

Ciò che non riesco a spiegarmi, era l'origine del mito che vuole gli ebrei uccisori di Giosuè. Chi lo disse per prima? Difficilmente un ebreo? Oppure un ebreo dopo il 70? L'Apocalisse è ebraica quando parla di un messia crocifisso a Gerusalemme?

CITAZIONE
Prendendo il cireneo la croce, i suoi due ''figli'' alludevano al triste fato che sarebbe stato incombente su Gerusalemme: la crocifissione in massa degli zeloti. Ovvero tutto il contrario delle attese messianiche davidiche. Una confutazione ironica e sarcastica delle idiote profezie del Tanak.

Forse potrei spingermi più oltre e interpretare cattolicamente quei due idioti dei figli del cireneo.

Simone il Cireneo potrebbe essere (vabbè, oltre a prendere in giro il Simon Pietro che si rifiutò di prendere la croce e seguire Gesù) solo una comparsa intesa a indicare coi suoi due sinistri ''figli'' (allusioni a comandanti romani crocifissori di zeloti) che Gesù avrebbe allegorizzato, con la sua crocifissione, la distruzione di Gerusalemme e del Tempio (cosa che poi di fatto avvenne).

Un conto è dire che la morte di Gesù provoca la distruzione del tempio perchè Gesù è il tempio (cattolicesimo avanzato di San Paolo) e un altro conto è dire che la morte di Gesù provoca la distruzione del tempio perchè gli ebrei uccisero Gesù.

Intanto questo è un libro che desidererei leggere, se non fosse che è scritto da un volgare folle apologeta con tanto di sermone finale (per cui non lo leggerò mai).

Pensa: i due testimoni che muoiono crocifissi nella Grande Città sono i due ambasciatori di Giosuè andati avanti a perlustrare Gerico e dintorni prima dell'attacco iroso di Giosuè congiunto con quello di Dio. Gerusalemme è la nuova Gerico. La Gerusalemme/Babilonia di Geremia distrusse il primo tempio, mentre la Gerusalemme del 70 distrusse il secondo tempio attirandosi la collera divina rappresentata dai kittim invasori per aver ucciso l'agnello. Nel libro di Giosuè lui e i due ambasciatori non muoiono.

Ma c'è chi sostiene che i due testimoni dell'Apocalisse siano il tizio alla destra e alla sinistra dell'altro Giosuè, quello di Zaccaria citato da Carrier, rappresentanti il messia regale e quello spirituale, con al centro l'Anatolè.

Inutile ricordare che per Roger sono i due idioti figli di Zebedeo.

Riepilogando, roxi, io penso che ''Paolo'' essendo nient'altri che il fenomeno complesso e stratificato del marcionismo, col cattolicesimo come sua tarda reazione, e ciò che chiamiamo giudeocristianesimo come qualsiasi cosa attirò l'attenzione dei marcioniti a Israele nel I secolo, ciò che prima chiedevo dell'autentico vangelo dei ''Pilastri'' ora lo devo chiedere a proposito della teologia di chi precedette il marcionismo.

I dubbi di prima me li trascino qui in una nuova forma. Prima mi chiedevo (e chiedevo a Roger): possibile che dei veri ebrei venerassero un messia crocifisso? Ora devo chiederlo a proposito di chi (chiunque esso sia) precedette Marcione: possibile che degli ebrei adorassero un messia Giosuè crocifisso?
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 16/4/2015, 06:54




Dall'Apocalisse di Pietro:

Dissimulando, con ciò, di conoscere il castigo stabilito contro coloro che anche solo concordano con quelli hanno agito così verso i piccoli - coloro che concordano con quelli che hanno visto fare prigionieri i piccoli. Ma vi saranno ancora altri, tra coloro che non nel nostro numero, che si chiameranno «vescovi» anche «diaconi», quasi che essi abbiano ricevuto da Dio la piena autorità. Costoro si mettono a tavola seguendo la legge dei primi posti: sono canali senz'acqua!


Dalla Seconda Apocalisse di Giacomo:

In verità, in vista di quanti sono venuti, essi compiranno un esodo: io so, infatti, che chiunque è stato portato giù (con violenza) in questo luogo verrà da me, come vengono da me piccoli fanciulli; e siccome io desidero venire manifestato a lui attraverso te e lo Spirito di potenza, egli (lo Spirito) ne darà rivelazione a quelli che sono tuoi.

Dicono che Ebion non esiste oltre ogni ragionevole dubbio perchè fondatore degli ebioniti. (Ebion significa ''povero'')

Allo stesso modo, per pura coerenza, dovrei inferire che ''Il Più Piccolo'' non esiste perchè fondatore dei ''piccoli''. :lol:
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 16/4/2015, 09:34




ciao roxi,
allora, ho dato ieri sera un rapido squarcio al libro che t'ho segnalato The Open Mind recentissimo del 2015 e che verte esattamente sul periodo che mi interessa (70-125 EC) in quanto è proprio lì che io collocherei la nascita dei primi culti di Giosuè.

Il saggio di Knight sull'Ascensione di isaia come antidocetico mi ha convinto che Vinzent ha ragione a vederlo una risposta a Marcione, quindi non ne farei un documento così importante. Solo, mi stupisce quanto idiota sia il prof Pesce a considerare quel testo ''docetico'' ma ormai sappiamo che per questo e altri fattori quello studioso lascia parecchio a desiderare.

Invece mi è piaciuto relativamente molto quest'altro saggio all'interno del libro:
PERFORMING THE COSMIC MYSTERY OF THE CHURCH
IN THE COMMUNITIES OF THE DIDACHE

del prof Draper.

Draper si propone fin dall'inizio di provare che la Didache costituisce l'anello mancante che spiega l'intersezione tra apocalitticismo e escatologia, ovvero il processo per cui il profeta, nel momento in cui il suo delirio gli permette di riconoscere i segni dei tempi, lo trasforma in uno ''gnostico'', ovvero in colui che sa, a differenza di altri, quando verrà la fine (non sto usando la definizione di gnostico preferita, ovvero di nemico di YHWH).

He established that it cannot be simply equated with eschatology, but represents an independent and sometimes overlapping genre which is characterised by an insistence that the mysteries of heaven can be directly apprehended by those human beings privileged to experience them, whether by vision, dream, the mediation of angels or participation in the worship of the heavenly temple. Rowland, however, makes a frank concession that there is a missing link in current understandings of apocalyptic visions, ‘What is not clear…is the context and origin of such visions’.2 In other words, some knowledge of the context and performative aspects of the claim to prophecy and mystical experiences is essential in answering the kind of questions raised by apocalyptic visions.
The present study proposes to take up this challenge with respect to a text usually ignored or passed over quickly in the study of prophecy and apocalyptic, but which may offer valuable clues, namely the Didache.

(pag. 37)


Si tratta di una religione misterica ebraica della quale si ha evidenza solo dopo il 70 E.C.:
A key understanding is that this required strictly maintained purity of all in the community. This was a key point in its identity formation in creating a new community out of very disparate backgrounds.11 Paul also, as is well known, adopted this understanding of the community as a temple of the Holy Spirit (1 Cor. 3.16-17; 2 Cor. 6.14-18). Prophets delivering mystic or esoteric knowledge of heavenly things required restriction of access to an ‘insider group’ of the worthy (or it would no longer be a mystery!). In return, the boundaries and identity of the ‘insider group’ are strengthened by their participation in secret knowledge of God’s purpose and works. In its social context, the ‘insider group’ is an ‘outsider group’ marginalized and possibly persecuted, but the esoteric knowledge provided by prophetic performance of ‘mysteries’ confirmed for them their special status in God’s eyes.12 In similar fashion, the divine Name and knowledge of the names of angels became increasingly important in Jewish mysticism after the destruction of the temple in 70 CE.
(pag. 41)


Cerca di leggere il brano omettendo ogni riferimento a Paolo (perchè Paolo fu creato dopo) ma al massimo tenendoti solo il Paolo cattolico (come nel caso della citazione di cui sopra) il cui embrione è presente in nuce già qui (nell'identificazione del Tempio con la comunità).

L'autore scorge una cosa sorprendente ma cerca subito di ignorare la cosa: l'assenza di ogni riferimento alla crocifissione e resurrezione di Gesù.

While no content of the ‘cosmic mystery of the church’ is provided by the text, we have indicated that, on the basis of its closest contemporary equivalents in Ephesians, Colossians and Revelation, it most likely refers to a vision of Christ enthroned in heaven, mediator of creation and new creation. Further, it suggests that the church is understood to play a key role in the unfolding divine mystery and its triumphant climax. How, though, would that square with what appears to be a ‘low Christology’ in the Didache? It has been widely and correctly recognized that the Didache makes no reference to the crucifixion and resurrection of Jesus: instead, it celebrates Jesus as son of David, heir of David, who will return with the angels/saints on the clouds on the last day (16.8).
(pag. 55)


Vorrei sapere, se solo avessi il testo della didachè, se davvero è usato il verbo ''ritornerà'' a proposito del Messia davidico oppure il prof Draper sta usando le classiche lenti colorate di vangelo. Ad ogni caso è chiaro che si tratta di ebrei puri e duri.

La sua conclusione mi permette di trovare la fonte di quella ''fiammeggiante spiritualità'' di cui parlavo con estrema enfasi dei post di cui sopra: ovvero il fiammifero che accese il grande falò cristiano successivo nei suoi due rami docetico e cattolico. Il primo Motore Immobile che cercavo. DOPO LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO NEL 70. Mi riferisco ai noti fenomeni di possessione spirituale che il grande prof Davies così bene descrive nel suo libro sulle origini cristiane (e che vede all'opera dietro le Odi di Salomone, che sono citate anche qui in connessione con la didachè):

At every point, then, the brief references in the Didache reject the dynamics of early Jewish and Christian mysticism found in other texts.
The community which lies behind the text understood itself as a holy assembly, constituted by Torah-observant Jewish and righteous Gentile believers in Jesus as the Messiah. The holy meal of the community, reserved to those purified by baptism into the Name and strictly avoiding eidolothuton, constituted a spiritual temple. They understood themselves as living in the eschatological age, awaiting the visible coming of the Lord on the clouds (16.8). The sign of this was the resurgence of the Spirit in their midst, evidenced not only by the calling of every member by the Spirit (4.10) but above all by the activity of prophets in their midst who spoke in the Spirit in the assembly, most particularly in the eucharist.
As the mediators between earthly and heavenly worship, the prophets fulfilled the role of the high priests (13.3) and so were considered to be entitled to receive the priestly offering of firstfruits (13.3-7). Since prophets mediated the word and vision of God directly to the community, they could not be silenced without the risk of blasphemy. However, their prophecy was subject to the test of their lifestyle: doing what they said others should do, not seeking to benefit materially from their prophecy; pronouncing God’s concern for justice for the needy in particular cases. Only in one case is a test required before the prophet was allowed to speak in the Spirit. This was the case of a prophet ‘doing a cosmic mystery of the church’ (11.11), who must be already tested and
proved a true prophet. In addition, the prophet was not allowed to teach others how to ‘do a cosmic mystery of the church’.
...
The prophet would perform (‘do’) the mystery in the assembly orally, but the teachers with whom they are closely associated in the rules, probably recorded, edited, embellished and added to their visions and words—probably bringing them into some conformity with the authoritative and normative scriptures of the Hebrew Bible and the accepted teaching of the community. In doing so, they constituted new texts which in their turn became sacred texts and inspired further prophecies and so further texts, just as Ezekiel, Isaiah and probably Zechariah were edited, supplemented and emulated with new texts such as Daniel, 1 Enoch and the Song of the Sabbath Sacrifices at Qumran. The kind of prophecies of the Didache community probably ended up in texts such as Revelation, the Odes of Solomon, and the Ascension of Isaiah in its final form.
Certainly these mystic texts were not simple works of exegesis or the intertextual creations of scribes, even though they ended up as texts relating to other texts.

(pag. 56-57)


Io penso che queste comunità di apostoli raminghi e morti di fame posseduti dallo Spirito descritta così vividamente dalla Didachè sia anche quella che si scisse nel marcionismo da un lato (per aver rimosso le radici ebraiche) e che si autoridefinì come antimarcionismo (e dunque: cattolicesimo) dall'altro lato per poter sopravvivere e competere con l'altro. Le Odi di Salomone non manifestano ancora ostilità al Creatore (seppure dicono che YHWH è geloso: di chi? Di un altro dio forse?) però già evidenzia troppa enfasi nella sofia. Ed è siriaca. Antiochia fu dove i primi cristiani furono chiamati tali. E da Antiochia alla Galazia e al Ponto di Marcione il passo è breve.

Il punto però cruciale è : questa comunità Didachè credeva davvero nella crocifissione di Giosuè oppure erano solo ebrei mistici apocalittici ancora sognatori di un Messia davidico novello Giosuè?

Intanto mi sono letto Charlesworth e Neusner su 4 Ezra. Pare che 4 Ezra sia la più spontanea reazione ebraica al 70 E.C., scritto in lingua ebraica da ebrei di Israele in Israele. Il Messia morirà dopo aver regnato per 400 anni , poi sette giorni di silenzio e infine la resurrezione dei morti e il giudizio. Però non dicono nulla sul Messia che muore, se la sua morte è collegata al Tempio di Gerusalemme. Un vero peccato!

Il problema con l'Apocalisse è che non so se i riferimenti a Gesù in quel testo sono fatti dall'autore originario o furono inseriti quando i cattolici intesero farne un malleus maleficarum contro gli eretici.

Nota però come la Didachè abbia tutta l'aria di iniziare timidamente una ridicola quanto embrionale reductio ad unum, nel tentativo di dare vincoli a destra e a manca ad una comunità nascente solo in quel momento.
Fu chiamata ''Memoria degli apostoli''. Che sia quella ''memoria'' il vangelo tenuto in mano con tanta sicurezza dal folle apologeta Ireneo allorchè lo usava come un manganello contro il ''cosiddetto vangelo'' di Marcione & co?

Commenti? Suggestioni? Perplessità? :P
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 16/4/2015, 09:56




Osserva la lapidaria conclusione del prof Vinzent sulla Didachè:
The Didache can certainly not provide the basis for a first century dating of Matthew and the other Gospels

interessante anche qui. A quanto pare la Siria è la regione dove i profughi ebrei diedero vita al primo culto di Giosuè degno di tale nome.
Il prof Stevan Davies 2014 si domanda se il ''Signore'' adorato dall'autore delle Odi di Salomone non sia nient'altri che Adon (che significa ''Signore'') ovvero il dio fenicio che muore e risorge Tammuz.
 
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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 16/4/2015, 15:43




Gesù sulla croce, morendo come un infimo zelota, perdonò i suoi nemici e non li maledì.

Fino all'ultimo fa l'esatto contrario di ciò che gli idioti dei suoi 12 discepoli si attendono da lui.

Perchè non è nemmeno loro messia. L'accademico Charlesworth addirittura pensa (e dice che molti la pensano come lui in questo) che Marco è interpolato dopo che Pietro dice a Gesù ''tu es christus'' dalla prima predizione del figlio dell'uomo che morirà ecc., quando a seguire la dichiarazione di Pietro fu in realtà proprio la sgridata di Gesù: vade retro, satan, alludendo al fatto che Gesù esplicitamente negò di essere il messia ebraico. Dire una stronzata di tal genere a proposito del cattolico vangelo di Marco non solleva clamore se a dirlo è quell'idiota di Charlesworth, eppure non ho mai visto nessun miticista - tranne Pier Tulip - dire che i vangeli sono stati interpolati. I vangeli sono da accettare e spiegare nella loro interezza. Le lettere sono dense di interpolazioni e falsificazioni.

Ma da dove viene l'immagine del Gesù Buono che porge l'altra guancia, il suo messaggio d'Amore?

Di certo non da un ipotetico Gesù storico.

Sentite il caro vecchio Celso cos'ha da dire:

Bisogna dunque approvare quell'antico che tanto tempo fa disse: ''Uno sia il re, colui al quale ciò concedette il figlio dell'accorto Crono''. Sappi che, se tu cercherai di vanificare questo principio, giustamente l'imperatore ti punirà, perchè, se tutti facessero come te, nulla potrà impedire che l'imperatore sia lasciato solo e abbandonato, che tutti i beni della terra cadano nelle mani dei barbari più empi e selvaggi e che tra gli uomini non sopravviva notizia alcuna nè della tua religione, nè della veritiera sapienza.
E nemmeno mi verrai a dire che se i Romani, dando retta a te e abbandonando le tradizioni religiose e civili, invocassero il tuo Altissimo, o come vuoi chiamarlo, egli scendendo dal cielo verrà a combattere in loro favore togliendo la necessità di qualsiasi altra difesa. Quello stesso Dio già in precedenza ha promesso ai suoi fedeli questo ed anche più di questo, come voi affermate. Ma vedete bene quanto aiuto egli ha portato ad essi e a voi: essi, anzichè diventare i padroni di tutta la Terra, non si sono visti lasciare nemmeno una zolla né un focolare, e tra voi, se qualcuno va ancora vagando e si nasconde, è cercato perchè sia punito con la morte.

(Discorso Vero, 8, 68-71)

Inutile mostrare il riferimento ai drammatici fatti del 70 e del 135.

Il cristianesimo fu de facto una reazione al fanatico militarismo degli zeloti ebrei. I cattolici lessero delle battaglie di Giosuè contro i cananei e di Sansone contro i filistei al modo in cui i folli apologeti islamici leggono i versi della spada e l'invito alla Jihad in quella merda che è il Corano del bastardo ed inesistente Maometto: storpiando il loro reale significato a favore di una annacquata battaglia spirituale e individuale contro il peccato e il vizio e possibilmente, contro il serpente della gnosi. I nuovi cananei da annientare erano gli eretici. Prima con tante chiacchiere apologetiche, poi col rogo.

Ma la reazione migliore al fanatismo zelota che non aveva nulla a che invidiare a quello dell'ISIS (almeno nelle efferatezze della Seconda Guerra Giudaica) provenne dal marcionismo. Lì si chiamano le cose col loro vero nome: il Dio degli Eserciti del Tanak è un mostro. Il Gesù del Più Antico Vangelo è Figlio del Dio Straniero. Del Dio d'Amore.

Quindi occorre individuare il trend dell'antimilitarismo cristiano dalla sua genesi fino alla sua involuzione, dopo Nicea, in sterminio degli eretici e degli infedeli.

Il Giosuè atteso nella Didachè e nel Libro dell'Apocalisse era ancora anti-ordine-costituito, seppure ammettendo (e non concedendo) la sua morte a Gerusalemme. Il volto del dio d'amore a Gesù fu dato dai marcioniti mediante tutta la loro sterminata letteratura prodotta nel nome di Paolo (assieme al Più Antico Vangelo), in esplicita reazione al (congiunta a cooptazione del) volto del Giosuè celeste guerriero anti-romano dell'Apocalisse. Coi cattolici intenti a interpolare e falsificare il tutto, trattenendosi il meglio per sé. E coi valentiniani portando all'estremo l'antimilitarismo di Gesù coll'immagine nel vangelo di Giuda del Christus Ridens (i militari & i preti, com'è noto, non ridono mai).

L'unica lezione da trarre da questa Storia senza senso è che una religione diventa buona solo dopo sommi stravolgimenti. Leggi: l'islam diventerà una religione di pace dopo la terza o la quarta guerra mondiale, e perfino allora solo l'islam riformato ed eretico.
 
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CAT_IMG Posted on 16/4/2015, 17:07
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CITAZIONE
Vorrei sapere, se solo avessi il testo della didachè, se davvero è usato il verbo ''ritornerà'' a proposito del Messia davidico oppure il prof Draper sta usando le classiche lenti colorate di vangelo.

Questo è il testo greco della Didachè:

www.ccel.org/l/lake/fathers/didache.htm

ti riferisci a questo verso?

16, 8 τότε ὄψεται ὁ κόσμος τὸν κύριον ἐρχόμενον ἐπάνω τῶν νεφελῶν τοῦ οὐρανοῦ.

Allora il mondo vedrà il Signore ἐρχόμενον al di sopra delle nuvole del cielo

Il verbo ἕρχομαι tra i suoi principali significati oltre ad arrivare, giungere, ha anche ritornare.

Per il resto, che dire? Haviland, rispetto a me tu sei avanti anni luce. Questi tuoi ultimi post sono semplicemente avvincenti!

CITAZIONE
Io penso che queste comunità di apostoli raminghi e morti di fame posseduti dallo Spirito descritta così vividamente dalla Didachè sia anche quella che si scisse nel marcionismo da un lato (per aver rimosso le radici ebraiche) e che si autoridefinì come antimarcionismo (e dunque: cattolicesimo) dall'altro lato per poter sopravvivere e competere con l'altro]

Ottima intuizione! thumbup1
 
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