Origini delle Religioni

SULL'INGENUO LETTERALISMO DI EMILIO SALSI

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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 11/9/2015, 08:39 by: Haviland Tuf




J. V. Sturdy (da tempo deceduto), Redrawing the Boundaries è disponibile free sul bokk a due zeta grazie al suo editore altrettanto accademico.
Interessante la sua datazione davvero tarda dei vangeli e delle lettere di Ignazio e di Clemente, perfino di Ebrei e dell'Apocalisse.
Chi vuole datare prima possibile i testi è animato da un evidente interesse apologetico. E qui ho in mente quel folle apologeta cattolico di Waylander che ebbe la faccia tosta di propinare vangeli anteriori addirittura al 70 !


Così scrive Sturdy:
CITAZIONE
Ho scritto questo libro inizialmente per coloro che hanno una certa simpatia con una posizione radicale, ma spero che i suoi meriti stanno nel fatto che sostiene un caso e non si limita a riaprire accuse di parte. Sono io stesso un cristiano - un sacerdote cristiano - e sono convinto che un approccio onesto a questo argomento (anche se alcune delle sue conclusioni potrebbero inizialmente rivelarsi sconcertanti) non possono che essere a beneficio della fede. Il mio punto di partenza per l'indagine è il riconoscimento che la posizione completamente conservatrice che che pone ogni cosa prima della caduta di Gerusalemme nel 70 CE (a cui John Robinson è tornato nei suoi ultimi anni) è definitivamente sbagliata. Una volta che la plausibilità di questa posizione è riconosciuto, diventa una questione molto più aperta (e meno facile) decidere quando furono scritti i diversi documenti. La questione deve essere affrontata con integrità, in modo che la questione della probabilità sia posta onestamente in cima all'ordine del giorno.
(pag. 1-2)

Si noti lo squallore intellettuale a cui si riduce questo accademico per leccare il culo ai vari Waylander di turno infiltratisi impunemente nell'accademia: deve affrettarsi a dire che lui è un cristiano, addirittura un prete anglicano (!), per poter far passare la sua ''imbarazzante'' tesi sulla datazione dei testi. Che schifo!

Vi sembra imbarazzante una datazione simile?

datazione_dei_testi_secondo_Sturdy


Pensare che quel folle apologeta cattolico Hard Rain scrisse sotto falso nick (''Harry Turtle''! :lol: ) un commento al mio blog dove biasimava la mia scelta di collocare 1 Clemente nel II secolo... ...appellandosi a Richard Carrier! :D :D :D


Interessante quando Sturdy dice ad esempio, a pag. 47:


CITAZIONE
Si è spesso detto che Matteo è un testo "giudeocristiano". [A questo punto, Sturdy solleva una serie di questioni che avrebbe considerato. Questi includono il rapporto tra Matteo e Paolo; il problema se Matteo destinò il suo vangelo solo per i cristiani ebrei, oppure per la Chiesa in generale; e la stranezza del fatto che Matteo non ha quasi nessun materiale di origine separata dalle tradizioni gentili di Marco e Luca. Sturdy dice che "non mi sento del tutto convinto quando si predica che Matteo è giudeocristiano'].

E' in forma diversa la medesima critica che ho sollevato contro Salsi in questo thread.

Se è appurato che Matteo fu scritto contro Marco (o, in alternativa, contro Mcn), come ogni reazione che si rispetti da parte di un vero giudeocristiano avrebbe dovuto puntare il dito a qualcosa di davvero ebraico risalente al Gesù ebreo, se questi fu davvero esistito. Qualcosa tipo: ''amico, tu sei un gentile e non sai nulla di Gesù che era ebreo come noi e che confidò a noi il suo messaggio genuino''.

Invece Matteo che fa?

Semplicemente si limita a ripetere la medesima filastrocca di Marco (o di Mcn) facendo convergere ad ogni punto l'opinione del suo Gesù con quella dei suoi discepoli laddove prima il Gesù di Marco (o di Mcn) biasimava quei 12 buffoni e idioti dei suoi mentecatti discepoli ad ogni occasione. Un semplice, burocratico niet ad ogni punto espresso da Marco (o da Mcn) che ebraico non è ma di tradizione gentile, paolina (e nel caso di Mcn: forse perfino proto-eretica). Questo è finto giudeocristianesimo. Ma vero proto-cattolicesimo.

Ecco perchè colpisce l'idiozia di Emilio Salsi quando si appella a Matteo contro il ''Paolo'' inventato dai marcioniti e dagli gnostici credendo che Matteo fosse più genuino per la sua superficie ''giudeocristiana'', quando in realtà si tratta solo di un infimo vangelo intimamente proto-cattolico (ovvero: separato da due fasi rispetto alle Origini: la giudeocristiana autentica e l'eretica). Sarebbe come cadere dalla padella (bersi le stronzate del ''Paolo'' di Marcione) alla brace (bersi le stronzate di Matteo prendendole per verità).


Idem per il libro dell'Apocalisse, che il folle arpiolide Saulnier, in compagnia di Salsi, crede di matrice zelota, quando in realtà tradisce la conoscenza del Matteo protocattolico!

Quel pazzo di Saulnier addirittura credeva che gli ''oracoli del Signore'' preservati da quel gonzo di Papia di Ierapoli (a chiamarlo ''uomo di poca intelligenza'' era quel bastardo di San Eusebio e ci credo visto cosa cazzo credeva*) fossero le sinistre profezie antiromane di cui un assaggio sarebbe filtrato nell'Apocalisse, e uscite dalla bocca di Giovanni il Battista o di Gesù in persona!

Quante stronzate in una sola volta!

Per cominciare, come riporta Sturdy, Papia visse intorno alla metà del II secolo (e non ai primi del secondo secolo) quindi non ha niente di diverso da quelli che contro il vangelo di Marcione dovevano escogitarsi dal nulla una ridicola tradizione orale per darsi maggiore credito visto che nessuno - proprio nessuno - glielo davano (e ci credo *).

In secondo luogo, per quanto riguarda l'Apocalisse, a pag. 82 dice:
CITAZIONE
L'immagine di un lavoro dipendente che cita altri libri che stanno implicitamente muovendo verso uno statuto canonico suggerisce una data successiva in modo significativo. Se si accettano le mie datazioni per gli altri documenti, queste suggeriscono dopo il 110 (Efesini) e dopo il 130 (Matteo. e forse Giacomo).
Quanto più tardi rispetto a questi testi Apocalisse deve essere collocato dipende da quando era conosciuto prima e citato. A volte si afferma che Papia (ob. 150 ca.?) si riferisce all'Apocalisse, ma questo dipende da informazioni che si trovano a Andrea di Caesarea (613 dC) e difficilmente può essere considerato affidabile. C'è probabilmente un riferimento all'Apocalisse di Giustino, Apologia 1, che allude forse a Rivelazione 12: 9 nei suoi titoli disonorifici Serpente. Satana e Diavolo.
Questo rende una datazione circa nel 140 EC del tutto possibile. Questa data è stata proposta dai leaders della critica radicale. van Manen e Bergh van Eysinga, anche se in loro era accompagnata da tarde date similmente per le epistole paoline che io considero implausibile. È stato suggerito che l'Apocalisse ha goduto di uno sviluppo compositivo in due strati; ma a questa teoria non dovrebbe essere permesso di spingere l'Apocalisse di nuovo verso il primo secolo.

L'Apocalisse è pura schifezza protocattolica. I protocattolici tendevano ad essere simili ai folli apologeti dell'ISIS, figurando un ''ISIS protocattolico'' con le armi spuntate (non meraviglia che con la presa del potere avrebbero distrutto quanti più idoli pagani possibili: davvero uno schifo questi bastardi schifosi e dementi).


In conclusione, il fatto che Q non esiste, che tutte le lettere di Paolo sono spurie, che Mcn fu il primo vangelo e non Marco (che quindi non può essere più datato nell'80 EC) rende oramai superata la ricerca di Sturdy. Eppure lui ancora, dall'oltretomba, si trova avanti a intere spanne di distanza rispetto ai suoi colleghi apologeti viventi.
Perfino su Paolo:

CITAZIONE
Le difficoltà sollevate dalla nostra versione attuale del corpus paolino sono esemplificate nel lavoro di tre studiosi. EP Sanders, nei suoi vari scritti, ha sottolineato che Paolo travisa gravemente l'ebraismo del suo giorno. H. Maccoby ha effettivamente sostenuto che Paolo era un Gentile, perché c'è così tanto in lui che non poteva essere detto da un ebreo. H. Raisanen, concentrandosi sulla visione di Paolo della legge, ha sostenuto che ciò che troviamo in Paolo è confuso e contradditorio. Può essere che questi punti di critica potrebbero essere meglio soddisfatti riconoscendo che una notevole quantità di testo delle epistole paoline centrali risulti di post-Paulina espansione e non provenga dalla penna di Paolo stesso.
(pag. 62)

pg-049-illo

*

Ma Giuda
[dopo il tradimento] vagò per il mondo come modello di empietà. La sua carne si gonfiò tanto da non permettergli di passare nemmeno in un varco della larghezza di un carro - e nemmeno la sua testa vi poteva entrare. Dicono che gli si gonfiarono tanto le palpebre che non poté vedere la luce; e i medici non riuscivano a visitargli gli occhi nemmeno con uno strumento, tanto erano sprofondati nella carne. E i suoi genitali divennero più grossi e disgustosi di quelli di chiunque altro; e con sua massima vergogna, non poteva liberarsi senza emettere il pus e i vermi che pullulavano nel suo corpo. Dicono che, dopo aver subito vari tormenti e castighi, morì sulla sua terra, che da allora in poi è deserta e disabitata a causa del fetore. Nemmeno ora vi si può passare accanto senza tapparsi il naso. E questo per i tanti liquidi che fuoriuscirono dalla sua carne quando si riversò a terra.
(Frammento 4 di Papia di Ierapoli)
 
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