Origini delle Religioni

SAULNIER E LA LETTERA DI PLINIO

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CAT_IMG Posted on 20/2/2016, 13:53
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LO STUDIO DI SAULNIER



www.academia.edu/22012268/An_Appli..._the_Christians




UN ARTICOLO DI GODFREY SULLO STUDIO DI SAULNIER






TRADUZIONE DI ROXI



Ecco qua! :)


Nuovi dubbi sulla autenticità della Lettera di Plinio sui Cristiani

Di Neil Godfrey

http://vridar.org/2016/02/17/fresh-doubts-...the-christians/

Un nuovo articolo, che appare nel peer-reviewed Digital Scholarship in the Humanities: An Application of a Profile-Based Method for Authorship Verification: Investigating the Authenticity of Pliny the Younger’s Letter to Trajan Concerning the Christians.
Autore: Enrico Tuccinardi.


Il Libro X delle lettere di Plinio il Giovane consiste nella sua corrispondenza con l’imperatore Traiano, quando era governatore della Bitinia/Ponto. Le Lettere 96 e 97 sono il famoso scambio su cosa fare con i Cristiani. Queste lettere sono la più antica evidenza del Cristianesimo al di fuori delle fonti cristiane e dopo i controversi riferimenti in Giuseppe [Flavio].

L’articolo con la sua bibliografia mi ha introdotto ai recenti sviluppi delle varie tecniche negli studi per l’attribuzione dell’autore. Spiegherò in seguito alcuni dei dettagli, ma per cominciare farò un quadro generale di come Tuccinardi ha studiato lo stile della famosa lettera di Plinio, contro le altre sue lettere a Traiano.

Prima però, ecco l’abstract:

CITAZIONE
La Lettera sui cristiani di Plinio il Giovane a Traiano è un soggetto cruciale per gli studi sul Cristianesimo primitivo. Una seria disputa tra gli studiosi circa la sua genuinità sorse tra la fine del 19° e l'inizio del 20° secolo; per contra, la paternità Pliniana non è stata seriamente messa in discussione negli ultimi decenni. Dopo aver analizzato vari tipi di prove interne ed esterne a favore e contro l'autenticità della lettera, è stato applicato un moderno metodo stilometrico al fine di esaminare se l’evidenza linguistica interna permette di risolvere definitivamente il dibattito. I risultati di questa analisi tendono a contraddire l’opinione accettata tra gli studiosi moderni, che affermano l'autenticità della lettera di Plinio, e suggeriscono invece la presenza di grandi quantità di interpolazione all'interno del testo della lettera, dal momento che il suo comportamento stilistico appare molto diverso da quello del resto del libro X.

Ho letto alcuni di quei primi dibattiti e l'articolo di Sherwin-White che sembra aver risolto l'argomento a favore dell'autenticità della lettera di Plinio 10.96, e anche se alcuni dubbi non sono mai completamente scomparsi, ho deciso che è più saggio accettare la lettera come autentica, almeno per amor di discussione, in attesa di nuovi elementi di prova che potrebbero emergere.

In breve, ciò che Tuccinardi ha dimostrato è che un'analisi stilometrica della lettera di Plinio sui cristiani è stilisticamente diversa dal resto delle lettere di Plinio a Traiano, come lo sono le lettere di Cicerone e Seneca.

L’Analisi

Le lettere di Plinio del Libro 10 sono state isolate dalla corrispondenza di Traiano e da altra corrispondenza. La lettera 96 di Plinio (chiamata PT - Plinian Testimonium) è stata separata dalle altre. Il testo delle restanti lettere di Plinio è stato diviso in quindici sezioni, più o meno della stessa lunghezza del PT. Cioè, di circa 3000 caratteri ciascuna.

png


L'analisi stilometrica di ognuno di questi quindici frammenti è stata confrontata, a sua volta, con il resto della raccolta Plinio. Infine, il PT è stato confrontato per vedere se era più vicino o differente, nel suo confronto con il corpo principale, come lo era ciascuna delle altre quindici sezioni. Se si preferisce una grafica alle parole, ecco lo schema di Tuccinardi per chiarire il processo. Lk è il testo dalla paternità nota, e Lu è la sezione del testo contestato o contestato in delega o sconosciuto:

png


Il metodo si basa sull'idea che ogni autore ha una "impronta" stilistica inconscia e quindi incapace di essere normalmente riconosciuta dai lettori, e quindi incapace di essere nascosta o copiata. Naturalmente c'è un altro livello in cui autori consapevolmente lavorano sul loro stile e a volte imitano gli altri, anche, ma ciò che viene individuato dall'analisi stilometrica è un profilo unico dell’autore, che funziona a un livello ancora più profondo e inconsapevole.

CITAZIONE
Peculiarità del carattere
Secondo questa famiglia di misure, un testo viene considerato come una semplice sequenza di caratteri. In questo modo, possono essere definite varie misure a livello di carattere, tra cui il conteggio dei caratteri alfabetici, il conteggio dei caratteri numerici, il conteggio dei caratteri maiuscoli e minuscoli, le frequenze delle lettere, il conteggio dei segni di interpunzione, e così via. (De Vel et al, 2001;.. Zheng et al, 2006). Questo tipo di informazioni è facilmente disponibile per qualsiasi linguaggio naturale e corpus, ed è stato dimostrato che è molto utile per quantificare lo stile di scrittura (Grieve, 2007).
Un più elaborato approccio, anche se ancora computazionalmente semplice, è quello di estrarre frequenze di n-segni dal livello dei caratteri. Ad esempio, il carattere 4-segni grafici dell’ inizio di questo paragrafo
[in inglese: A more elaborate…] sarebbe: | A_mo |, | _mor |, | more |, | ore_ |, | re_e |, e così via. Questo approccio è in grado di catturare sfumature di stile, comprese le informazioni lessicali (ad esempio, | _in_ |, | testo |), indizi di informazioni contestuali (ad esempio, | in_t |), l'uso della punteggiatura e delle maiuscole, e così via. . .

Stamatatos, E. (2009). A survey of modern authorship attribution methods. Journal of the American Society of Information Science and Technology, 60(3): 538–56.

L'esempio precedente è di una unità n-segni grafici di quattro caratteri, o 4-segni grafici. La dimensione delle unità di caratteri può variare da 1 a dieci o quindici (forse per quelle lunghe parole composte tedesche).

Tutti gli n-segni grafici sono tabulati ed elencati dal più frequente al meno frequente. Quelli più frequenti sono le impronte digitali, o profilo, dell'autore. La quantità delle unità più frequentemente trovate che scegliamo di utilizzare per definire il profilo autore può variare.

Quindi, come si fa a determinare la dimensione degli n-segni grafici da utilizzare e quale set di dimensioni del profilo si dovrebbe usare?

Tuccinardi ha confrontato lettere di dimensioni simili di Cicerone e di Seneca con lettere del Libro X di Plinio (meno il PT) e ha scoperto che queste erano più chiaramente differenziate dallo stile di Plinio mediante l'uso di unità di "cinque segni grafici" e una dimensione del profilo di 500 delle unità a cinque caratteri trovate più frequentemente.

Ha quindi applicato le stesse misure nel confronto del PT con il resto del corpus di Plinio. Ecco i risultati:


png


I triangolini rappresentano ciascuna delle quindici sottosezioni delle lettere di Plinio del Libro 10. Chiaramente il PT è un valore anomalo, come le lettere di Cicerone, ed è differente come lo sono le lettere di Seneca da quelle di Plinio.
Se questo tipo di test per voi è nuovo, probabilmente vi state chiedendo circa la sua validità.


CITAZIONE
La prova più convincente che una stilometria assistita da computer funziona davvero è fornita da diversi test di attribuzione controllate (Burrows 2002; Hoover 2004a, 2004b; Juola 2006; Juola e Baayen 2005; Jockers et al 2008, 2010;. Eder 2010; Rybicki e Eder 2011; Smith e Aldridge 2011, etc.). La concezione generale di un tale parametro di riferimento controllato è quella di raccogliere solo un corpus di testi scritti di autori noti, e quindi di eseguire una serie di test ciechi per paternità. Lasciando i dettagli tecnici a parte, il modo di testare è semplice: più i campioni sono "immaginati" correttamente (in termini di essere legati ai loro autori effettivi), più accurata è una data metodologia.

Eder, M. (2011). Style-markers in authorship attribution: a cross-language study of the authorial fingerprint. Studies in Polish Linguistics, 6: 99–114.

e

CITAZIONE
I caratteri n-segni grafici sono in grado di catturare sfumature di stile tra cui informazioni lessicali, sintattiche e morfologiche. (Tuccinardi, 2016)

/////////////

Nel post di Neil Godfrey seguono poi alcuni riferimenti bibliografici, e il testo delle lettera di Plinio che non traduco tanto penso che la conoscete tutti. :)

PS Su due espressioni ho avuto molte perplessità: "n-gram" e simili, dove "gram" dovrebbe essere l'abbreviazione per la parola greca "gramma"= lettera, carattere segno grafico ecc. Zio ot, potresti chiedere all'autore? L'altra espressione è "proxy disputed", l'ho tradotta "contestato in delega", mah... :(



LA TRADIZIONE MANOSCRITTA DELLA LETTERA DI PLINIO



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Edited by barionu - 11/11/2018, 09:57
 
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CAT_IMG Posted on 27/10/2016, 22:51
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Enrico Tuccinardi ha appena pubblicato su Academia una presentazione dell'
Applicazione di un metodo stilometrico, basato sui profili autoriali, per verificare la paternità di uno scritto: indagine sull’autenticità della lettera di Plinio il Giovane riguardante i Cristiani. III Congresso di Studi sul Cristianesimo Primitivo - L'Aquila, ISSR "Fides et Ratio"

https://www.academia.edu/29478996/Applicaz...Fides_et_Ratio_
 
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CAT_IMG Posted on 28/10/2016, 10:08
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Grazie Pier !


zio ot
 
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CAT_IMG Posted on 10/12/2016, 18:55
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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Un interessante risposta di Richard Carrier a proposito di un articolo di Saulnier sui graffiti di Pompei.

Per Carrier sarebbe solo un mero caso di pareidolia.

https://it.wikipedia.org/wiki/Pareidolia

E nel caso migliore attesterebbe solo l'esistenza di cristiani, non di Gesù.
Mi domando personalmente però, sempre in questo caso ''migliore'', se questa possibile ''evidenza'' attesterebbe la volontà pagana di evemerizzare, per loro conto e per puro disprezzo, l'angelo Gesù, a causa delle accuse di cannibalismo (per via dell'eucarestia). ''Questo è il mio corpo'' sarebbe letto come un invito a farsi mangiare dai fedeli. Il disprezzo per i fedeli si tradurrebbe nel disprezzo del loro angelo, ridotto a mero uomo per l'occasione. Anche i seguaci di Mitra praticavano regolarmente qualcosa di simile alla comunione (come sa benissimo il miticista Pier Tulip), però Mitra non predicava l'odio contro gli altri dèi pagani, pertanto non veniva ricambiato con altrettanto odio dai pagani.
 
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