Origini delle Religioni

EUGENIO ZOLLI : IL NAZARENO , ANALISI .

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askerella
CAT_IMG Posted on 13/6/2016, 08:17 by: askerella




La domanda riguarda il tuo metodo: in pratica, perché ti concentri sulla questione della vocalizzazione talmudica quando Zolli NON lo fa?
Lui riporta le tesi di vari studiosi dell'epoca, i quali si riferiscono anche alla forma talmudica.
Zolli invece dice, ad esempio pagina 37 dell'edizione 2009: "La vocalizzazione del nome geografico in questione è quello che di più incerto si possa immaginare. Le vocali, ricostruite in via del tutto ipotetica, variano da autore ad autore. [...] Secondo noi, tanto presso Klausner quanto presso Dalman si riscontra un errore nel metodo della ricerca, perché si presume come cosa sicura, all'infuori di ogni dubbio, che l'aggettivo notzeri derivi dal nome della città, e poi si adatta il nome della città in maniera che possa armonizzare con questo a priori".

In pratica Zolli proseguendo fa la sua analisi filologica basata principalmente su "netzar", nel senso del verbo aramaico, senza nessi particolari col Talmud. Radice ntzr (in semitico scrivilo tu).
Quindi, la mia domanda: perché t'interessa così tanto l'analisi e/o l'eventuale confutazione di come Zolli vocalizzasse il Talmud?
(scusami, magari sono io che non capisco al volo, perché ora sto concentrata su argomenti del tutto diversi. Zolli non lo mollerò mai, e ci tornerò sopra, è solo che in questo momento non sono centratissima su quello. Quindi è possibile che io ponga domande banali, ho iniziato da troppo poco lo studio dell'ebraico. E aramaico zero. D'altra parte, "mica ti abbiamo fatto studiare per niente" :lol: )

Riprendendo il filo. Per inquadrare il tutto.
Sintetizzando al massimo la tesi presentata ne Il Nazareno: si ipotizza una origine del nome come titolo dato inizialmente a Gesù dal popolo che lo seguiva nelle sue predicazioni itineranti, e poi, in seconda battuta, si ipotizza (anche come spiegazione della "strana" profezia a cui fa riferimento Matteo) che quell'appellativo dato al Maestro si sposasse a meraviglia sia con la radice del nome geografico (Nazaret) sia con altre radici ebraiche di natura profetica - ad esempio il Germoglio di Isaia. In pratica "nazareno" partirebbe da tutt'altro motivo che quello geografico , per poi però confluire anche nella geografia - la quale, se considerata come prima ed unica ipotesi fondante, presenterebbe alcune evidenti incongruenze grammaticali-morfologiche-filologiche nel suo passaggio al greco.

(Nota mia personale. Non sarebbe comunque escludibile del tutto l'aggettivo geografico IRREGOLARE o "variabile". Anche negli aggettivi italiani relativi a tanti paesi e città assistiamo ad irregolarità nella formazione del nome attribuito agli abitanti. Qualcuno dalle mie zone: di Treviso si possono dire sia Trevigiani che Trevisani, anche se il secondo risulta un pò più dialettale. Di Mestre si dice Mestrini ma non Mestrinesi. Di Porto Marghera si dice Margheritesi, ma qualcuno potrebbe obiettare tra 1000 o 2000 anni perché non si potesse dire "margherani" o "margheritani". Di Rovigo si dice Rodigini e anche Rovigotti, ma non Rovighesi o Rovigani. Di Padova si dice Padovani degli abitanti, ma si usa anche "patavino" come aggettivo in altri contesti. Lago di Garda: si chiamano Gardesani, ma perché non si può dire Gardigiani o Gardesi o Gardanesi? Comunque questo è OT, e io stessa trovo più che buona la tesi di Zolli della formazione composita di "nazareno" - composita nella sua successiva trasmissione e diffusione, non all'origine primaria)
 
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8 replies since 22/5/2016, 11:36   366 views
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