| Si tratta di una semplice rielaborazione moderna del credo dei più antichi gnostici pre-cristiani, i Naasseni: Ritengo di aver esposto con la massima accuratezza le opinioni di tutti i filosofi greci e barbari sul divino e sulla creazione del cosmo nei quattro libri precedenti; non ho tralasciato di rivelare neppure le curiosità, avendo sopportato una non comune fatica in favore dei lettori, per esortare molti all'amore per l'apprendimento e per la sicurezza della conoscenza sulla verità. Rimane dunque di accingersi alla confutazione delle eresie, e in vista di ciò desideriamo anche esporre ciò che è stato da noi testè preannunciato. Giacché gli eresiarchi, prendendo spunto da quelli, hanno fatto un lavoro di rappezzatura da ciabattini, adattando al proprio modo di pensare e presentando come novità gli errori degli antichi a coloro che si prestavano ad essere fuorviati, come sarà mostrato in quel che segue. Ora il tempo ci sollecita a procedere alla trattazione di quanto esposto, iniziando da coloro che hanno osato celebrare il serpente (proprio quello che fu la causa dell'errore!) inventandosi certi discorsi riguardo alla sua efficacia. I sacerdoti, dunque, e i capi della setta si chiamarono dapprima ''Naasseni'', dandosi tale nome in lingua ebraica, dove appunto il ''serpente'' si dice naas; ma in seguito si chiamarono ''gnostici'', sostenendo di essere loro i soli a ''conoscere'' le cose profonde. Da costoro molti poi si distaccarono rendendola un'eresia differenziata da varie scissioni, pur essendo unica, perché con parole diverse parlano delle medesime cose, come dimostrerà il prosieguo della trattazione.
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Queste cose dunque ho riassunto in breve spazio da lunghi discorsi; sono infatti innumerevoli le argomentazioni della pazzia, insulse e folli come sono. Ma siccome abbiamo spiegato nei limiti del possibile la loro sconosciuta gnosi, è sembrato bene aggiungere anche una cosa: questo loro salmo fatto alla buona, col quale sembrano celebrare tutti i misteri dell'errore. Ecco come suona:
''General Legge del Tutto fu Mente primeva; secondo fu dal Primevo il Caos diffuso; terza l'Anima accolse, compiendo la Legge, per questo, assunta la forma di cervo, affaticata, dominata dal pensiero della morte, ora avendo il Regno guarda la luce, ora piange gettata nella miseria, ora piange si rallegra, ora piange è giudicata, ora è giudicata e muore, ora nasce e, senza scampo dai mali, la misera errando entra nel labirinto Disse Gesù: Guarda, Padre va sulla terra in cerca di mali uno ch'è sorto dal tuo respiro. Al Caos amaro egli cerca di sfuggire, né vede in che modo salvarsi. Per questo, mandami, Padre! Avendo i sigilli scenderò, tutti gli Eoni percorrerò tutti i misteri rivelerò, le forme degli Dèi mostrerò, e i segreti del sacro cammino, chiamando alla gnosi, trasmetterò''.
Ecco dunque le tematiche dei Naasseni che si autodefiniscono ''gnostici''. Ma poiché l'errore è in realtà molteplice, dalle molte teste, come l'idra di cui si racconta, allora noi colpendo con la clava della verità le sue teste, uno alla volta, mediante la confutazione, avremo interamente distrutto il mostro. Giacché le restanti eresie non differiscono molto da questa, essendo unite in un unico spirito di errore. Ma poiché, pur mutando le parole e i nomi del serpente, essi desiderano che le teste del rettile siano molte, non faremo a meno di metterle in discussione come loro desiderano.(il folle apologeta proto-cattolico nonché cane isterico pseudo -Ippolito, Confutazione di tutte le eresie, Libro V, 1,10-11).
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