Origini delle Religioni

SETTE TIPI DI ATEISMO, (John Gray)

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CAT_IMG Posted on 27/12/2018, 11:31
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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John Gray è noto per essere un filosofo ateo pessimista.


Lui distingue sette tipi di ateismo, con tanto di icona esemplare per ciascuno. Di seguito propongo una iper-semplificazione dei rispettivi 7 capitoli del libro:


1) NUOVO ATEISMO: “non credo in dio perché la scienza mi assicura che dio non esiste”

2) UMANISMO MODERNO: ''non credo in dio perché l'umanità può progredire senza credere in dio.

3) TRANSUMANISMO: ''non credo in dio perché l'umanità diventerà dio''.

4) IDEOLOGISMO: ''non credo in dio perché l'ideologia liberale o fascista o comunista è il mio dio''.

5) MISOTEISMO: ''non credo in dio perché dio esiste e io lo odio''.

6) NICHILISMO: ''non credo in dio ma avrei voluto crederci''

7) PANTEISMO: ''non credo in dio perché dio è dovunque''

Dove mi colloco io?

Sul piano dei fatti, io mi considero neoateo, dal momento che davvero le letture miticiste mi hanno convinto che probabilmente Gesù non è esistito nella Storia reale.


Lo stesso Gray, pur disprezzando fortemente i simili di Dawkins, riconosce che:

Il dibattito vittoriano tra scienza e religione è meglio da dimenticare. Una sfida più seria al cristianesimo viene dalla Storia. Se Gesù non fosse stato crocifisso e non fosse tornato dai morti la religione cristiana è seriamente compromessa. Lo stesso è vero se ciò che Gesù ha insegnato era diverso da ciò che i cristiani più tardi arrivarono a credere.
Il vero conflitto non è tra religione e scienza, ma tra cristianesimo e Storia.

(pag. 14)

Si noti però l'ipocrisia perfida, da genuino bastardo storicista, di Gray, il quale pensa di non darla vinta ai neoatei semplicemente ricordando che secondo la maggior parte degli ''studiosi'', Gesù era un profeta apocalittico fallito. Si veda come deliberatamente lui abbia omesso di parlare degli atei miticisti. Questa, signori, è ipocrisia bella e buona. Cosa si fa per campare! Se avesse citato anche un solo autore miticista parlando dei neoatei, Gray non avrebbe potuto denigrare facilmente il neoateismo tutt'intero, come era sua intenzione di fare dal principio del libro.

Sul piano delle interpretazioni,
io mi considero nichilista morale: a differenza dei neoatei e degli umanisti, io penso che il concetto di bene e di male siano totalmente illusori (l'illusione stessa esistendo invece al loro posto come frutto della cieca selezione naturale). L'umanità non si è sbarazzata dell'Hitler di turno per un senso di moralità superiore, ma solo perché ad un certo punto si è stufata dell'Hitler di turno, per puro capriccio, così come ci si stanca facilmente nel sentire i discorsi contro gli eretici di quella cagna isterica del folle apologeta proto-cattolico Ireneo di Lione.

Questo non significa che io rimpiango la fede, solo che non posso dire che è meglio avere la fede piuttosto che non averla, o viceversa. Giudizi di valore mi sono vietati. Però è un fatto che Gesù non è esistito, o perlomeno che non ne trovo la minima traccia nella Storia reale (a tutti gli effetti pratici, questo corrisponde alla non-esistenza de facto, anche se non de jure). Dato i fatti (l'unica cosa certa in questo mondo), preferisco, ai fini di pura sopravvivenza e istinto di auto-preservazione, coltivare emozioni (=interpretazioni) che prima facie non sembrano essere frustrati dai fatti. Pensa quanto sarebbe triste e assurdo essere cristiani pur sapendo intimamente che Gesù non è mai esistito. Così al momento attuale della Storia - vale a dire: date le conoscenze scientifiche e storiche attuali odierne di questo preciso momento storico (metti tra quelle conoscenze la realizzazione che Gesù mai esistette storicamente) - il neoateismo dà quella carica esistenziale che su di me, almeno, sortisce un effetto positivo in termini di energia e ''senso'' della vita per una vita in realtà senza alcun senso.

E ovviamente, per concludere, nei miei momenti migliori di ispirazione poetica, io sono panteista alla Spinoza. Vale a dire, un pagano rinato. Come potrei, dopotutto, non esserlo?
 
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CAT_IMG Posted on 23/1/2020, 09:39
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Non so se la definizione di neoateo si ferma a quella da te data, ti dò del "tu" perché per me sei troppo intelligente, sto leggendo il tuo corpus forum e farò di te un profeta, ma il pensiero scolastico, nel senso di argomentativo, ateista o non, nasce dalla lettura di un qualsiasi testo, quindi, correggimi se sbaglio nobile profeta, tutte, o la gran maggior parte delle correnti ateiste sovracitate si ricondurebberö alla tua dottrina neoateista. Io trovo le prime tre varianti molto simili, io sono un tecnoateo, dio non esiste perché i robot sono superiori a lui, e questo colloca i creatori dei robot su piani di Potenza inimmaginabile.
 
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CAT_IMG Posted on 10/12/2022, 18:48
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John Gray è noto per essere un filosofo ateo pessimista.


Lui distingue sette tipi di ateismo, con tanto di icona esemplare per ciascuno. Di seguito propongo una iper-semplificazione dei rispettivi 7 capitoli del libro:


1) NUOVO ATEISMO: “non credo in dio perché la scienza mi assicura che dio non esiste”

2) UMANISMO MODERNO: ''non credo in dio perché l'umanità può progredire senza credere in dio.

3) TRANSUMANISMO: ''non credo in dio perché l'umanità diventerà dio''.

4) IDEOLOGISMO: ''non credo in dio perché l'ideologia liberale o fascista o comunista è il mio dio''.

5) MISOTEISMO: ''non credo in dio perché dio esiste e io lo odio''.

6) NICHILISMO: ''non credo in dio ma avrei voluto crederci''

7) PANTEISMO: ''non credo in dio perché dio è dovunque''

Dove mi colloco io?

Sul piano dei fatti, io mi considero neoateo, dal momento che davvero le letture miticiste mi hanno convinto che probabilmente Gesù non è esistito nella Storia reale.


Lo stesso Gray, pur disprezzando fortemente i simili di Dawkins, riconosce che:

Il dibattito vittoriano tra scienza e religione è meglio da dimenticare. Una sfida più seria al cristianesimo viene dalla Storia. Se Gesù non fosse stato crocifisso e non fosse tornato dai morti la religione cristiana è seriamente compromessa. Lo stesso è vero se ciò che Gesù ha insegnato era diverso da ciò che i cristiani più tardi arrivarono a credere.
Il vero conflitto non è tra religione e scienza, ma tra cristianesimo e Storia.

(pag. 14)

Si noti però l'ipocrisia perfida, da genuino bastardo storicista, di Gray, il quale pensa di non darla vinta ai neoatei semplicemente ricordando che secondo la maggior parte degli ''studiosi'', Gesù era un profeta apocalittico fallito. Si veda come deliberatamente lui abbia omesso di parlare degli atei miticisti. Questa, signori, è ipocrisia bella e buona. Cosa si fa per campare! Se avesse citato anche un solo autore miticista parlando dei neoatei, Gray non avrebbe potuto denigrare facilmente il neoateismo tutt'intero, come era sua intenzione di fare dal principio del libro.

Sul piano delle interpretazioni,
io mi considero nichilista morale: a differenza dei neoatei e degli umanisti, io penso che il concetto di bene e di male siano totalmente illusori (l'illusione stessa esistendo invece al loro posto come frutto della cieca selezione naturale). L'umanità non si è sbarazzata dell'Hitler di turno per un senso di moralità superiore, ma solo perché ad un certo punto si è stufata dell'Hitler di turno, per puro capriccio, così come ci si stanca facilmente nel sentire i discorsi contro gli eretici di quella cagna isterica del folle apologeta proto-cattolico Ireneo di Lione.

Questo non significa che io rimpiango la fede, solo che non posso dire che è meglio avere la fede piuttosto che non averla, o viceversa. Giudizi di valore mi sono vietati. Però è un fatto che Gesù non è esistito, o perlomeno che non ne trovo la minima traccia nella Storia reale (a tutti gli effetti pratici, questo corrisponde alla non-esistenza de facto, anche se non de jure). Dato i fatti (l'unica cosa certa in questo mondo), preferisco, ai fini di pura sopravvivenza e istinto di auto-preservazione, coltivare emozioni (=interpretazioni) che prima facie non sembrano essere frustrati dai fatti. Pensa quanto sarebbe triste e assurdo essere cristiani pur sapendo intimamente che Gesù non è mai esistito. Così al momento attuale della Storia - vale a dire: date le conoscenze scientifiche e storiche attuali odierne di questo preciso momento storico (metti tra quelle conoscenze la realizzazione che Gesù mai esistette storicamente) - il neoateismo dà quella carica esistenziale che su di me, almeno, sortisce un effetto positivo in termini di energia e ''senso'' della vita per una vita in realtà senza alcun senso.

E ovviamente, per concludere, nei miei momenti migliori di ispirazione poetica, io sono panteista alla Spinoza. Vale a dire, un pagano rinato. Come potrei, dopotutto, non esserlo?







 
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