Origini delle Religioni

In generale sul Mito

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Pier Tulip
CAT_IMG Posted on 24/6/2022, 09:39 by: Pier Tulip
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Riapro questo post dopo tanti anni per parlare di mito che, a mio avviso, non è relativo solo al campo religioso.
Considero questo post solo un promemoria per conservare un mio intervento espresso su Academia.edu nel caso di una deprecabile perdita di informazioni (ad es. chiusura del sito).

Non sono un eretico solo in campo religioso ma anche in campo scientifico:
La velocità della luce e l’espansione dell’Universo

Voglio lasciare al giudizio di chi, più di me, è esperto e conoscitore della Fisica, materia che ho studiato tanti anni fa, questa osservazione sulla “Costanza della velocità della luce”.
Secondo la relatività ristretta, la velocità della luce nel vuoto è una costante fisica universale, indipendente dal sistema di riferimento utilizzato: quindi in qualsiasi sistema ci troviamo il suo valore è sempre 299.792.458 m/s, convenzionalmente 300.000 Km/s (Fonte Wikipedia).

Qualche anno fa fu pubblicata sul web una foto che rappresenterebbe una galassia la cui luce sarebbe partita, per l'enorme distanza a cui veniva collocata, poco dopo il fenomeno cosmologico definito "Big Bang".
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...mage_by_HST.jpg (Non mi soffermo sulla precisione di questi dati ma li possiamo reputare abbastanza attendibili anche con grande incertezza.)
La domanda che mi pongo è questa: Come è possibile che noi vediamo una parte dell'universo di circa 13 miliardi di anni fa? Questa è la distanza in anni luce attribuita alla galassia evidenziata nella foto a lato.

Se l'universo si è espanso da un nucleo centrale, noi facevamo parte di esso e quindi dovremmo vedere in quella galassia il nostro passato, cosa che, mi pare, è contro ogni logica, anzi è pura fantascienza: vediamo noi stessi 13 miliardi di anni fa?
No. Questa immagine, se è esatta l’attribuzione della distanza, inficia la teoria del Big Bang. Ciò si potrebbe spiegare solo se l'espansione fosse avvenuta a velocità maggiore della luce ma la Fisica ci dice che niente può superare la velocità della luce. Questa galassia è la prova che il big bang è un'ipotesi errata o necessita di una profonda revisione.

Vediamo allora se è possibile formulare altre ipotesi.

Pur avendo abbandonato la fisica da molti anni penso che quello che adesso dirò possa essere ancora valido, ma ho qualche dubbio e il mio interlocutore più giovane e preparato potrà correggermi e spiegarmi che sto sbagliando, e in tal caso ritirerò la mia ipotesi.
Nel frattempo la esprimo.

Tutto deriva da un passaggio nella formulazione del principio di relatività di Einstein e da alcune sue conseguenze.
La "relatività ristretta" dice che la velocità della luce è costante, e, per essere più preciso, non soddisferebbe alla legge di Newton della composizione dei moti: ciò sarebbe stato dimostrato dall'esperienza di Michelson e Morley. (Chi non la conosce può approfondire qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_...ichelson-Morley.)
A parte il fatto che questa formulazione ipotizzava l'esistenza di una particolare e sensazionale sostanza definita Etere (non rilevabile dagli strumenti a nostra disposizione in cui avverrebbe la propagazione della luce), il risultato (cioè la mancata composizione della velocità della luce con la velocità della Terra) veniva formulato con l'ipotesi che due fasci di luce, uno in direzione del moto della Terra e l'altro ad esso perpendicolare, non vengono influenzati dal trascinamento dell'Etere e mantengono la stessa velocità, quindi in contrasto con la legge di composizione dei moti risalente a Galileo Galilei.

Come è possibile risolvere questo fenomeno senza inficiare le leggi del moto?

Questa affermazione cade se avvengono due condizioni: l'etere non esiste, e quindi non influenza il moto, e/o la riflessione sugli specchi non modifica la velocità della luce, cioè non si compone con essi.
A quest’ultima domanda non so dare una risposta ma posso ipotizzare che la mancata rilevazione della composizione della velocità della terra con il raggio incidente (proveniente da una stella) possa dipendere dalle modalità con cui avviene la riflessione della luce sugli specchi dell'interferometro: il raggio incidente potrebbe essere assorbito e essere generato un nuovo raggio avente sempre la velocità nota.
(A questo punto deve intervenire la parte della fisica che si occupa della struttura della materia per cui non mi pronuncio, ne so ben poco. Si tratta di una osservazione che faccio a me stesso che mi risulta comunque più accettabile).
Una possibile ipotesi alternativa che potrebbe spiegare l’esperimento è che, se consideriamo la luce formata da fotoni (altra cosa a cui credo poco perché per me la luce è solo radiazione elettromagnetica), quando uno di questi incide sullo specchio viene assorbito e ne viene generato uno nuovo (l'onda viene riflessa), avente sempre la stessa velocità di 300000 km/s. Per cui la luce incidente sull'interferometro non si sommerà mai alla velocità dell'interferometro stesso.
Lascio a questa ipotesi il tempo che trova ma mi sembra la più logica in quanto, se essa fosse valida, si potrebbe spiegare la negatività del risultato dell'esperienza di M-M: la velocità della luce si sommerebbe alle altre velocità ma l'interferometro non sarebbe utile per misurarla.

Ora, io non ho più investigato la cosa negli ultimi 50 anni, per cui vorrei porre la domanda ai fisici moderni e chiedere se sono state fatte altre misurazioni della velocità della luce proveniente dallo spazio, perché lo spostamento verso il rosso delle galassie non basta per dire che c'è un allontanamento, in quanto potrebbe anche significare una diminuzione energetica della luce stessa (un affaticamento nel tempo) e/o a causa delle interazioni con (più che) eventuali gas presenti nello spazio (E=kf, per cui al diminuire dell’energia diminuisce la frequenza e si ha lo spostamento verso il rosso).
Se questa ipotesi fosse valida si potrebbe spiegare la negatività del risultato dell'esperienza di M-M: la velocità della luce si sommerebbe alle altre velocità ma l'interferometro non sarebbe utile per misurarla.
E mi pare logico, altrimenti la luce sarebbe l'unica cosa eterna in questo mondo e avrebbe la straordinaria capacità di non risentire della legge di composizione del moto.
No, non credo all'espansione dell'universo.
Pier Tulip
 
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