Origini delle Religioni

GIOVANNI IL BATTISTA ( fonti ebraiche per la sua costruzione).

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CAT_IMG Posted on 30/4/2020, 05:01
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La storia che riguarda Baba ben Buta ed Erode ( Bava Batra 3b - 4a ),sommata alla storia di Yokhannan ben Zakkai e Zaccaria ben Avkulas del Gittin 56 A e B, formano un corpus di fonti ebraiche inerenti alla distruzione e costruzione del Tempio, reinterpretate dai cristiani per costruire la storia di Giovanni il Battista:

www.sefaria.org/Bava_Batra.3b?lang=bi

Edited by Baphomet - 1/5/2020, 05:49
 
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CAT_IMG Posted on 30/4/2020, 08:56
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E' formidabile come gli storicisti trovano sempre degli appigli alle loro "storie".
 
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CAT_IMG Posted on 30/4/2020, 09:13
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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CITAZIONE (Pier Tulip @ 30/4/2020, 09:56) 
E' formidabile come gli storicisti trovano sempre degli appigli alle loro "storie".

per una volta, concordo con te su questo punto. :b:
 
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CAT_IMG Posted on 1/5/2020, 05:48
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CITAZIONE (Pier Tulip @ 30/4/2020, 09:56) 
E' formidabile come gli storicisti trovano sempre degli appigli alle loro "storie".

Uffa ancora con queste etichette "storicista"/"miticista": non ho alcun senso di appartenenza a nessuna di queste fazioni!

Il Cristianesimo è fatto sia di storia che di mito, l'una non esclude l'altra!
Non è nè bianco e nè nero, ma ha mille sfumature di grigio e credimi, non basta una vita per studiarle tutte.
 
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CAT_IMG Posted on 1/5/2020, 07:48
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CONTINUO la mappatura dei nei di questo personaggio, che ha una storia simile a quella del Giovanni Battista evangelico.

Baba ben Buta (in ebraico: בבא בן בוטא‎?; Israele, I secolo) era un saggio ebreo, rabbino Tanna, insegnante della Legge e forse membro della rinomata famiglia nota come I Figli di Baba ("Bene Baba") che, al tempo dell'assedio di Gerusalemme da parte di Erode il Grande (37 a.C.), resistette all'arresa e fu protetto da Costobarus per dieci anni, salvandolo dall'ira del re fintanto che non furono scoperti e mandati a morte.

Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche così descrive e inquadra la sua famiglia:

Libro XV:252 Così fece uccidere i suoi più stretti amici, Costobaro, Lisimaco,
Antipatro, detto Gadia, e anche DOSITEO per il motivo seguente.
Costobaro, Cleopatra, i figli di Baba, Erode.

Libro XV:253 - 9 Costobaro era di origine idumea e uno dei primi (quanto a prestigio); i suoi antenati erano stati sacerdoti di Koze, che dagli Idumei era creduto un dio.
Libro XV:254 In seguito Ircano aveva mutato il loro modo di vivere, facendo loro adottare i costumi e le leggi dei Giudei. Quando Erode assunse il potere
regale, designò Costobaro governatore della Idumea e di Gaza, gli diede (in moglie) sua sorella Salome, dopo avere ucciso Giuseppe, suo primo marito, come abbiamo riferito.
Libro XV:255 Costobaro accolse con gioia questi favori, che erano al di là di ogni sua aspettativa e, innalzato al di sopra della sua fortuna, poco alla volta eccedette al di là di ogni limite; ritenne che per lui non fosse giusto eseguire gli
ordini di Erode, che era il suo comandante o che per gli Idumei (non fosse giusto) adottare i costumi dei Giudei ed essere a loro soggetti.
Libro XV:256 E così inviò (legati) a Cleopatra dicendo che l'Idumea era sempre
appartenuta ai suoi antenati e perciò era giusto che lei chiedesse ad Antonio
questa regione; disse che egli stesso era pronto a trasferire a lei la sua lealtà.
Libro XV:257 Fece questo non perché gli piacesse andare sotto il dominio di
Cleopatra, ma perché pensava che, se avesse sottratto a Erode la parte più vasta
(del suo potere), per lui sarebbe stato un affare da poco diventare padrone della
nazione idumea e raggiungere traguardi più grandi. Non poneva limiti alle sue
speranze e aveva per questo dei buoni motivi: cioè, sia la nascita, sia la ricchezza
acquisita con la continua e spudorata ricerca di vergognosi profitti, e non era
poco quello che egli aveva in mente.
Libro XV:258 Per questo motivo Cleopatra chiese ad Antonio la regione, ma le
fu negata. Quando tali cose furono riferite a Erode, questi era pronto ad
ammazzare Costobaro; per la supplica della sorella e della madre, gli concesse la
vita e il perdono; ma da quel momento lo guardò con sospetto per l'attentato
compiuto.
Libro XV:259 - 10. Qualche tempo dopo Salome ebbe occasione di scontro con
Costobaro e subito gli inviò un documento di ripudio sciogliendo così il
matrimonio, che non era conforme alla legge giudaica. Perché presso di noi è
permesso fare questo (soltanto) all'uomo e neppure a una donna divorziata è
concesso di sposarsi di nuovo di sua propria iniziativa senza l'assenso del primo
marito.
Libro XV:260 Tuttavia, Salome non scelse di seguire la legge del suo paese, ma
agì di sua propria autorità e ripudiò il suo matrimonio dicendo a suo fratello
Erode che si era separata da suo marito per lealtà verso lo stesso Erode; perché,
affermava, era venuta a sapere che suo marito insieme ad Antipatro, Lisimaco e
Dositeo progettavano una rivolta. Come prova delle sue accuse lei adduceva il
fatto che i figli di Baba da dodici anni erano tenuti in salvo da Costobaro: ed era
realmente così.
Libro XV:261 Questa notizia fu accolta con meraviglia dal re, gli fece
un'impressione profonda e rimase tanto più stupito quanto era (una notizia)
inaspettata. Quanto ai figli di Baba, infatti, egli aveva precedentemente cercato
di compiere dei passi contro di loro, perché da sempre tenevano un
comportamento a lui contrario, ma ora da molto tempo erano completamente
usciti dalla sua memoria.
Libro XV:262 La sua inimicizia e l'odio verso di loro ebbe origine nelle seguenti
circostanze. Quando Antigono era re, le forze di Erode assediavano la città di
Gerusalemme e sotto la spinta delle miserie che colpivano gli assediati, molti di
questi ricorrevano per aiuto a Erode e ponevano in lui le proprie speranze.
Libro XV:263 Ma i figli di Baba che godevano di un'alta posizione e avevano un
grande influsso sulle masse, restarono leali ad Antigono, parlavano sempre male
di Erode ed esortavano il popolo a mantenersi dalla parte del re il cui potere
veniva dalla nascita. Tale era la politica seguita da questi uomini, pensando che
ciò fosse a loro vantaggio.
Libro XV:264 Dopo la presa della città, quando Erode controllava ogni cosa,
Costobaro aveva il compito di chiudere le uscite e custodire la città per impedire
la fuga dei cittadini che erano in debito, o seguivano una politica di opposizione
verso il re; siccome Costobaro sapeva che i figli di Baba erano stimati e onorati
da tutto il popolo, e pensando che, salvandoli, avrebbe avuto parte importante a
ogni cambiamento di governo, li allontanò dal pericolo e li nascose nella sua
propria regione.
Libro XV:265 (Dato poi che il sospetto della verità aveva fatto breccia nella
mente del re), egli rassicurò Erode con giuramenti che non sapeva assolutamente
nulla di quegli uomini e così lo liberò dai suoi sospetti. E anche quando, più
tardi, il re promise una ricompensa per ogni informazione su di loro e fece
compiere ogni genere di ricerche, egli non si decise a confessare, poiché era
convinto che, avendo negato una volta (di conoscerli) non sarebbe rimasto impunito se fossero stati trovati ed era obbligato a tenerli nascosti non solo per
lealtà (verso di loro), ma anche per necessità.
Libro XV:266 Quando il re ne fu informato dalla sorella, mandò sul luogo nel quale, come gli era stato riferito, essi si trovavano e fece uccidere questi uomini e
coloro che con loro erano accusati, sicché della famiglia di Ircano non rimase
vivo nessuno e il regno passò completamente in mano a Erode, non essendovi alcuno di alto grado che osasse sbarrare la strada alle sue azioni illegali.

Come al solito anche in questi passi Giuseppe Flavio sembra ispirare gli evangelisti, ma le coincidenze non finiscono qui!

Giuseppe attesta che la famiglia di Baba ben Buta fu protetta da Costobarus, governatore dell'Idumea "capo famiglia" dei due fratelli Saulo (per alcuni il Paolo storico) e Costobarus ( legati al re Agrippa II e alla prostituta Berenice da vincoli di parentela).

Questo significa che Baba ben Buta essendo entrato e protetta dalla famiglia di Saulo e Costobarus la sua biografia potrebbe essere stata utilizzata e forse confusa dai Cristiani per costruire quella di Giovanni il Battista.
Le cronache cristiane ( come ad esempio le Pseudo Clementine) infatti attestano che Giovanni il Battista era il maestro Simon mago ( detto anche Saulo) e alla sua morte quest'ultimo pretese il suo posto di diritto, togliendolo al furbo Dositeo, che si sedette in cattedra durante la temporanea assenza di Simon Mago.

Sebbene esistano numerose attestazioni ebraiche circa la provenienza dei cristiani Nazirei dall'Idumea, dal gossip cristiano emerge anche che anche Yokhannan ben Zakkai ( Zaccheo ) apparteneva a quella famiglia ed era sposato ( o forse aveva una relazione) con la zia di Saulo e cioè la prostituta Berenice ( chiamata in alcune fonti la Veronica o Marta l'asmodea).

I due grandi rabbini Baba ben Buta e Yokhannan ben Zakkai essendo entrati nella famiglia reale dell'Idumea, la loro biografia potrebbe essere stata accorpata o confusa, dando origine alla storia tutta cristiana di Giovanni il Battista.
 
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