Origini delle Religioni

NUOVO LIBRO MITICISTA DI N.P.L. ALLEN: «LA FALLACIA DI GESÙ — LA PIÙ GRANDE MENZOGNA MAI RACCONTATA»

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CAT_IMG Posted on 26/8/2022, 08:07
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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CAT_IMG Posted on 27/8/2022, 08:09
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L'invisibile e l'inesistente si somigliano molto. (Delos B. McKown, The Mythmaker's Magic)

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Uno stralcio dal libro:

Due Possibili Scenari

Cristianesimo senza Gesù?

Prima Possibilità: Per diverse ragioni, di cui siamo in gran parte consapevoli, una propaggine del giudaismo evolse in quella che potrebbe essere definita una forma di proto-cristianesimo tra l'inizio del primo secolo A.E.C. e la fine del I secolo E.C. Dopo la sua iniziale coalescenza come concetto pseudo o quasi-ebraico, la sua miscela di popolari miti e significati gnostici come pure più tradizionali ebraici (comprese le nozioni di liberazione dall'oppressione straniera per mezzo di un individuo messianico) furono sempre più ricontestualizzati da una prospettiva più romana ed ellenistica.

Di conseguenza, alcuni dei numerosi gruppi protocristiani cominciarono a percepire i vari concetti mistici e/o metaforici della presunta manifestazione della loro divinità nel mondo come salvatore e/o sapienza un'effettiva incarnazione della divinità ebraica in un senso davvero letterale. Successivamente, i credenti protocristiani, per lo più gentili, letteralisti, immaginarono una persona storica, in carne e ossa, che portasse il nome effettivo di “salvatore” (Yeshua).

Non disponendo di alcuna informazione storica a sostegno di questa congettura, cercarono di “recuperare” idealisticamente i “fatti” della vita passata di questo individuo sulla terra. A questo proposito, quasi certamente li avrebbero inventati e/o attinti da altre tradizioni religiose per il loro contenuto.

Forse alcuni santi uomini leggendari e/o ḥassidi erranti servirono persino da modelli per questo individuo. In ogni caso, in questo scenario, l'intera “storia” di Gesù (compresa la sua crocifissione) dovrebbe essere stata un'invenzione — una che si evolse nel tempo —, sebbene accuratamente orchestrata e rielaborata a intervalli per incarnare le dottrine in continuo sviluppo della nascente Chiesa cristiana.


Questi racconti popolari, essenzialmente allegorici, potrebbero essere iniziati come una tradizione orale (certamente si sarebbero diffusi attraverso il passaparola), ma alla fine furono scritti molti decenni dopo da vari individui e gruppi. Quei ricordi furono a loro volta soggetti a numerose rielaborazioni, amalgama, interpolazioni e persino espurgazioni. I testi assunsero sempre più una funzione didattica letteralista in cui le singole chiese, ciascuna con il proprio “minhag”, lodavano le loro versioni/libri. Solo alla fine del quarto secolo E.C., con la canonizzazione formale del Nuovo Testamento, questo processo iniziò a concludersi in modo vincolante e fondamentalista.

Cristianesimo con un Minimo di Gesù?

Seconda Possibilità: ci fu davvero un individuo (che poteva o no chiamarsi Yeshua) il quale, influenzato e sensibile alle correnti escatologiche prevalenti (ampiamente descritte sopra), predicava attivamente i tempi della fine, l'imminente arrivo del “Regno di Dio” e l'urgente necessità di un pentimento individuale. Esiste una forte possibilità che egli avesse avuto un'educazione legata agli Esseni, il che avvalora la possibilità che Giovanni il cosiddetto “Battista” fosse esistito e che non fosse stato altro che un membro della comunità essena. In questo scenario, egli influenzò e ispirò notevolmente il giovane Yeshua. Questo Yeshua non era poi così eccezionale come i rabbì/esorcisti erranti, ma deve aver fatto qualcosa di unico per i suoi tempi che catturasse l'attenzione o l'immaginazione delle comunità locali con cui entrò in contatto. In questo scenario, è possibile che sia stato arrestato e crocifisso dalle autorità romane e, se così fosse, è stato questo specifico incidente a catturare l'immaginazione del suo tempo e a diventare il catalizzatore per i successivi racconti sul suo dichiarato scopo e ministero.

In ogni caso, elementi di eventi storici reali contribuirono a informare il successivo sviluppo del mito religioso protocristiano e a trasformare quella che era stata (fino ad allora) una generale corrente apocalittica in un movimento riconoscibile. In seguito, quando la religione si è romanizzata e si è basata prevalentemente sui gentili, si è sviluppato un aspetto nettamente antisemita, che era ironicamente in contrasto con la necessità di dare legittimità alla religione attraverso la contemporanea esaltazione delle scritture ebraiche (cfr. capitolo 6). Infine, se mai fu esistito un vero e proprio essere umano che fosse servito come uno dei granelli di sabbia che alla fine divennero la palla di neve del cristianesimo contemporaneo, dovrebbe essere meglio ricordato come un profeta apocalittico. Meglio ancora — egli fu un profeta apocalittico fallito —, perché la fine dei tempi e il Regno di Dio non si materializzarono mai.

Cristianesimo come una Forma di Sincretismo

Un'Invenzione Romana

Questi due scenari non si escludono a vicenda. Ciò che li differenzia è se un individuo (a prescindere dal suo nome reale) fosse stato in qualche modo responsabile di un'azione che poteva essersi evoluta in uno degli elementi chiave del successivo mito cristiano. Certamente, se ci si concentra sull'importanza teologica dei vangeli, i presunti riferimenti storici servono solo a dare al racconto didattico un maggior senso di realtà e credibilità per un pubblico letteralista.


(Nicholas Peter Legh Allen, The Jesus Fallacy: The Greatest Lie Ever Told, pag. 715-717)
 
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