Origini delle Religioni

EHRMAN SU NAZARETH

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Haviland Tuf
CAT_IMG Posted on 9/4/2016, 14:09 by: Haviland Tuf




Una curiosità, roxi. Certamente qui Errorman è più serio contro Salm, però non capisco perchè ci tieni a tradurre un argomento del genere. Cosa vuoi sottolineare in particolare?

Io ho letto il libro di Salm, ed è molto incentrato su aspetti tecnici (che non mi permettono perciò di esprimere un giudizio oggettivo). Però posso capire cosa intende nella sua asserita implicazione ''no Nazaret''-->''no Gesù''. Lui è convinto che l'invenzione di Nazaret denoti una cospirazione in atto, da parte degli evangelisti, per nascondere un altro Gesù, che a quanto pare dev'essere esistito se per nasconderlo si devia apposta l'attenzione su un'altra (fittizia) provenienza. Io penso che perfino quest'implicazione non regga ad un attento scrutinio (non che sia sbagliata, intendo, solo che non è l'unica spiegazione), dato che ci sono altre alternative meno cospirazionistiche.


Così il prete cattolico e accademico Adamczewski dal suo commentario su Marco:


CITAZIONE
La successiva osservazione riguardante l'arrivo di Gesù da Nazareth (Mc 1:9b) è in realtà piuttosto strana. Non c'è traccia dell'uso del nome 'Nazareth' prima della composizione del vangelo marciano. Questo nome non occorre nè nelle fonti bibliche e neppure nelle fonti extrabibliche pre-cristiane. Non fu mai menzionato da Flavio Giuseppe nei suoi dettagliati resoconti della sua attività in varie parti della Galilea. Inoltre, non fu menzionato nè nelle lettere di Paolo e neppure nel secondo riferimento di Marco alla città natale di Gesù (Mc 6:1-6).
Pertanto, è ragionevole supporre che il nome 'Nazareth' (Mc 1:9b) è in realtà un nome artificiale, che è stato creato da Marco al fine di illustrare la successiva idea di Paolo delle sue radici tipicamente ebraiche (Gal 1:13). Marco ha combinato questa idea con quella dell'origine ebraica e identità davidica di Gesù 'secondo la carne' (Rm 1:3; cfr Mc 1:9), a differenza della sua identità di Figlio di Dio rivelato 'secondo lo Spirito di santità' (Rm 1:4; cfr Mc 1:10-11). Pertanto, l'evangelista ha creato il nome artificiale 'Nazareth', che per mezzo di assonanze linguistiche, ricordando la parola ebraica נשר (nēser) che fu utilizzata nel testo messianico ben noto in riferimento al 'germoglio' di Jesse (Is 11:1 MT), illustra l'idea delle radici tipicamente ebraiche di Paolo (Gal 1:13), così come quella di Gesù appartenente alla discendenza di Davide (Rm 1:3).Un simile uso artificiale, non semplicemente geografica, del nome 'Nazareth' (Mc 1:9) si può trovare anche in un altro testo Marciano, in cui la corrispondenza semantica strana di per sé, suggerita dall'evangelista, tra i termini "Nazaret ' e 'figlio di Davide' è costitutiva per la logica narrativa della storia: ὁ Ναζαρηνός → Υἱὲ Δαυὶδ ('di Nazaret' → 'figlio di Davide': Mc 10:47).Si può sostenere che nel suo riferimento allusivo al testo profetico-messianico Is 11:1, che fu utilizzato secondo la logica di Rom 1:3 al fine di illustrare l'identità davidica di Gesù (Mk 1:9), Marco fu influenzato da Paolo, che nella stessa lettera ai Romani citava un relativo testo di Isaia riguardante 'la radice di Jesse' (Is 11:10) come riferente profeticamente a Gesù (Rom 15:12).L'osservazione a quanto pare superflua che Nazaret si trovava in Galilea (Mc 1, 9b) illustra il fatto che le origini ebraiche di Paolo (Gal 1:13) si potevano ritrovare nella diaspora (Gal 1:17c). Coerentemente, per mezzzo della procedura ipertestuale di traslazione spaziale la Galilea marciana rappresenta generalmente il territorio dei Gentili, specialmente quelli tra cui gli ebrei vivono in una diaspora.
La successiva, abbastanza sorprendente immagine di Gesù che viene da solo dalla lontana Galilea al solo scopo di ricevere l'immersione nell'acqua in stile ebraico (Mc 1:9bc; diversamente 1:5) mediante la procedura ipertestuale di interfiguralità illustra la successiva dichiarazione di Paolo che egli avanzò nel giudaismo più di molti dei suoi contemporanei nel suo popolo, essendo molto più zelante delle tradizioni ebraiche (Gal 1:14).

(Bartosz Adamczewski, The Gospel of Mark, A Hypertextual Commentary, pag. 38-39, mia libera traduzione)



Marco 10:47

καὶ ἀκούσας ὅτι Ἰησοῦς Ναζαρηνός ἐστιν ἤρξατο κράζειν καὶ λέγειν Υἱὲ Δαυεὶδ Ἰησοῦ ...
Lett.:
e avendo sentito che Gesù il Nazareno è, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

Sì, davvero una sorprendente conclusione da parte di Bartimeo.

Per quale motivo Bartimeo deduce che Gesù è figlio di Davide dal solo fatto che è ''di Nazaret''? Non sarà che ''Nazaret'' è solo un nome simbolico, artificiale, allegorico, sottilmente ironico?
 
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17 replies since 1/11/2015, 14:50   584 views
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