Origini delle Religioni

DIES LUSTRICUS

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roxi
CAT_IMG Posted on 29/1/2021, 08:32 by: roxi
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Traduzione della nostra ROXI !








Dies Lustricus

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[Nell’antica Roma il Dies Lustricus (giorno della “lustrazione” o giorno della “purificazione”) era una cerimonia tradizionale di assegnazione del nome, in cui un neonato veniva purificato e gli veniva assegnato un praenomen (nome personale o primo nome). Questo si verificava l’ottavo giorno per le bambine ed il nono per i bambini, una differenza che Plutarco spiega notando che: ”è un fatto che le femmine crescono, e raggiungono la maturità e la perfezione prima dei maschi”.

Finché non cadeva il cordone ombelicale, solitamente il settimo giorno, il neonato era considerato “più come una pianta che come un animale”, come dice Plutarco [a].

La cerimonia del Dies Lustricus era perciò rimandata fin quando il cordone ombelicale, l’ultimo collegamento tangibile con il corpo della madre, non fosse caduto ed il bambino fosse visto “non più come una parte del corpo della madre, ma in possesso di una esistenza indipendente”, che giustificava il ricevere un nome suo proprio e quindi un destino suo proprio.

Il giorno era celebrato con una festa di famiglia. La dea dell’infanzia, Nundina, presiedeva all’evento, e si supponeva che la dea Nona determinasse la durata della vita di una persona. Prima della cerimonia i neonati non erano considerati parte della famiglia, anche se il padre li aveva sollevati durante un tollere liberum [Il tollere liberum - tollere = sollevare, liberum = bambino - era un'antica tradizione romana in cui un uomo raccoglieva un neonato da terra e lo sollevava in aria per mostrare la sua accettazione come parte della sua famiglia].

Nel Dies Lustricus erano invocati i Fata Scribunda. I “Fati Scritti” si riferiscono probabilmente ad una cerimonia in cui si metteva in forma scritta il nuovo nome del neonato, forse in una cronaca di famiglia.

Per i Romani, l’assegnazione del nome era importante come la nascita. Ricevere il praenomen inaugurava il bambino come individuo con un suo proprio fato. Il nome del bambino poteva essere deciso in anticipo nei giorni precedenti. In casi rari, ai bambini il nome veniva dato prima della cerimonia, per esempio si ricorda di un bambino chiamato Simplicius che morì lo stesso giorno in cui nacque, e che forse visse soltanto un'ora.

Il giorno poteva anche essere quello in cui il bambino riceveva la bulla, l’amuleto protettivo che veniva messo via quando il ragazzo passava nella età adulta.

La pratica fu diffusa nell'Impero Romano d'Occidente fino alla tarda antichità. Questa tradizione era familiare anche ai cristiani che sembrano averne incorporato alcune parti nella loro vita.

NOTE

[a] Vedi anche Aulo Gellio, Notti attiche 16.16, che cita Varrone nel dire che nel grembo materno i bambini sono più simili agli alberi che a un essere umano.
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Edited by barionu - 18/1/2023, 09:34
 
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