Il libro mi è arrivato. Ho appena letto metà tutto d'un fiato.
Il saggio di
Robert Price menzionato in prima di copertina è già stato pubblicato in lingua originale nell'antologia di testi miticisti
Varieties of Jesus Mythicism: Did He Even Exist?.
Il Tommasi traduce così quanto io avevo tradotto nell'immagine seguente, la frase conclusiva del prof Price:
A me sembra che essi [gli storicisti] difendano il loro Gesù inefficacemente al pari dei suoi discepoli al Getsemani, brandendo spade di carta fatte di premesse date indebitamente per scontate e richiesta di trattamenti speciali per loro argomentazioni. Si atteggiano a studiosi obbiettivi ma sono di fatto degli spin doctor di un'istituzione nella quale hanno investito così tanto che è sconsigliabile riconsiderare le questioni.
Mi fa piacere che i (pur storicisti) Tommasi e Bermejo-Rubio esprimano giudizi lusinghieri sul miticismo e sui miticisti (ovviamente: quelli seri, non di certo lo stupido
Pier Tulip di turno) tali da farli ormai collocare idealmente in tale
lista.
Trovo però un po' ridicola la loro caratterizzazione della
'logica implicita" (pag. 99) di Carrier (intorno ai vangeli) come:
"Tutto è inventato, dunque tutto dev'essere coerente". A parte il fatto che Carrier non esita, proprio come avrei fatto io, ad attribuire a polemiche settarie
tra gli stessi cristiani eventuali contraddizioni confluite poi nel testo (ricordati che
la bibbia è una zona di guerra, come recita un mio post visualizzato da centinaia di clic questi ultimi due mesi), non vedo proprio cosa ci sia di logico nel nesso "materiale imbarazzante ⟶ storicità". Questo salto (il-)logico è particolarmente evidente quando Tommasi e Bermejo-Rubio scrivono:
C'è un modo semplice di spiegare la realtà testuale: storicamente, durante la sua vita Gesù è stato meno importante di Giovanni ed ha ammirato Giovanni è stato probabilmente anche sotto la sua influenza), ma più tardi i discepoli di Gesù vollero elevarlo al di sopra di Giovanni (pag. 96).
Evidentemente non è mai balenato in mente a questi due bravi storicisti che il battesimo di Gesù da parte di Giovanni sia un'interpolazione anti-marcionita fatta da "Marco" (editore) per reagire alla caratterizzazione estremamente
negativa di Giovanni il Battista che l'eresiarca
Marcione trovò (o lui stesso inventò) nel suo
Evangelion.
Chiaramente, il racconto dell'incontro diretto tra Gesù e Giovanni risale a Marco. Marco seppe da *Ev (*7,17b, vedì lì) che Giovanni fu 'il Battista'. Apparentemente ispirato da questo riferimento, Marco ha Gesù battezzato direttamente da Giovanni (Marco 1:9-11). Prima Matteo lo seguì, e poi Luca in dipendenza su Matteo (Matteo 3,13-17 || Luca 3:21f). Essi accettarono la risultante incongruenza non soltanto di Giovanni che manifesta un giudizio positivo circa Gesù (Matteo 3,11f || Luca 3,15-18), ma anche circa Giovanni che esprime distanza o almeno incertezza mediante la sua domanda (Matteo 11,2-6 || Luca 7,18-23).
(
M. Klinghardt,
The oldest Gospel and the Formation of the Canonical Gospels, volume II, pag. 520)
Così questo è un esempio lampante di
'incongruenza' che non è dettata da fatti storici imbarazzanti da tenere sotto il tappeto, ma da rivalità teologiche intra-settarie tra cristiani odiatori di YHWH e cristiani adoratori di YHWH. Continuare a insistere che il battesimo di Giovanni fu imbarazzante perciò fu storico, equivale a voler rinunciare a discutere in anticipo con chi è (e sarà) persuaso della priorità marcionita nella questione sinottica.
La discussione è stata piacevolissima, ad ogni caso, tra Carrier e i suoi due interlocutori. Così tanta zavorra apologetica è stata tolta in anticipo, nella discussione, grazie all'anti-confessionalismo dichiarato dei partecipanti.
Devo approfittare per congratularmi vivamente con
Franco Tommasi. Bellissimo quando ha fatto notare l'assenza della frase '
Alexamenos venera il suo dio' nella copertina del libro uscito in italiano del prof Bermejo-Rubio,
...antichissima ingiuria anticristiana che l'edizione spagnola non ha invece esitato neppure un secondo a mettere in prima di copertina:
Particolarmente (e meritatamente) caustica la frecciatina rivolta al folle apologeta cattolico
Gabriele Boccaccini trovata in conclusione, un 'prof' incapace di fare 2 più 2 quando si tratta di tirare le somme
definitivamente sulla pretesa divinità di Gesù,
se mai un Gesù sia esistito.