Origini delle Religioni

SIMONE BAR GIORA detto PIETRO

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CAT_IMG Posted on 20/2/2021, 19:09
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LEADER dei sicari e degli idumei,"il pescatore di uomini" fece molti proseliti con questa promessa:

"Così proclamò la libertà a coloro che erano schiavi, e una ricompensa a quelli già liberi , e radunò una serie di uomini malvagi da ogni parte. (Giuseppe Flavio, Guerra ebraica , 4.9.3)"

E' la stessa promessa che troviamo nei vangeli:

LUCA 4:18 Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi





Edited by barionu - 7/3/2021, 10:42
 
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CAT_IMG Posted on 25/2/2021, 10:57
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LA FUGA DAL CARCERE DI SIMON PIETRO


Gli ebrei sintetizzano quest'atto con poche righe:

"Parabola su un barjon che, poiché era ubriaco, forzò il carcere, fece uscire i prigionieri,
colpì con pietre l’immagine del re, insultò il governatore e disse: indicatemi dov’è il re, ché voglio insegnargli io la giustizia..."

(Es. r.30,11).

I cristiani invece, partendo da questa fonte, abbelliscono e aggiungono altri dettagli riscontrabili facilmente in Atti cap. 12:


Arresto di Pietro e sua liberazione miracolosa

1In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa 2e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. 3Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi. 4Fattolo catturare, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. 5Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. 6E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. 7Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. 8E l'angelo a lui: «Mettiti la cintura e legati i sandali». Ecosì fece. L'angelo disse: «Avvolgiti il mantello, e seguimi!». 9Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione.

10Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si dileguò da lui. 11Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei». 12Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera. 13Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era. 14Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c'era Pietro. 15«Tu vaneggi!» le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: «E' l'angelo di Pietro». 16Questi intanto continuava a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti. 17Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: «Riferite questo a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e s'incamminò verso un altro luogo.

18Fattosi giorno, c'era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa mai era accaduto di Pietro? 19Erode lo fece cercare accuratamente, ma non essendo riuscito a trovarlo, fece processare i soldati e ordinò che fossero messi a morte; poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarèa.

La morte del persecutore

20Egli era infuriato contro i cittadini di Tiro e Sidone. Questi però si presentarono a lui di comune accordo e, dopo aver tratto alla loro causa Blasto, ciambellano del re, chiedevano pace, perché il loro paese riceveva i viveri dal paese del re. 21Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. 22Il popolo acclamava: «Parola di un dio e non di un uomo!». 23Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò.






Edited by barionu - 7/3/2021, 10:35
 
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CAT_IMG Posted on 5/3/2021, 13:47
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LA COMPRAVENDITA DELLE PROPRIETÀ IMMOBILIARI

E LE CONDIZIONI ESTORSIVE DEI SICARI




(nota a Ghittin 55b del " The Israel Institute for Talmudic Publications, Jerusalem")


Sikarikon/Sikrikon: l'origine di questo termine proviene dal greco σικαρικον che a sua volta è un termine entrato nell'uso greco prestato dal latino "sicarii"- briganti che usavano pugnali (sica) allo scopo di prepotenza e rapina (si deve saper distinguere fra i sikarikon/sikrikin del Talmud e fra il braccio dei sikrikim che era un braccio estremista al tempo della "grande rivolta" e venne chiamato con questo dispreggiativo dai suoi oppositori).

I Sikarikon/Sikrikin erano persone varie: soldati congedati dell'esercito romano, altri gentili che si unirono all'esercito occupante e anche diversi complici ebrei che con minacce e ricatti "compravano" oppure ricevevano in regalo eredità terriere. I terreni venivano legalizzati con contratti di compra e simili.

La maggioranza dei Sikarikon/Sikrikin non erano interessati ad tenere i terreni per conto loro, ma era per loro un motivo di guadagno. Per tale ragione, dopo che avevano ricevuto i terreni li vendevano ai residenti locali ebrei e gentili. Dato che i Sikarikon/Sikrikin ricevevano i terreni gratis e non erano interessati a tenerli li vendevano ad un prezzo minore del loro valore effettivo di mercato.

-Sikrikon: gentile omicida che minacciava di morte l'israeliano con lo scopo di appropriarsi del suo campo come riscatto per la sua vita. La nostra Mishnàh discute su chi ha comprato un campo da un Sikrikon: se i proprietari originari avevano la facoltà di riappropriarsi del loro campo dal compratore.

Non c'èra Sikrikon in Giuda fra i "condannati di guerra": cioè a dire: la legge del Sikrikon, che è trattato di seguito nella nostra Mishnàh, non era in vigore in Giuda nei giorni dei "condannati di guerra". Cioè nei giorni della guerra di Tito in Giuda e Gerusalemme, quando gli israeliani erano abbandonati all'assassinio a causa dell'editto che c'era a quei tempi di uccidere tutto israel. Chi dava il suo campo al sikrikon per salvare la propria vita è come se avesse concluso l'affare della permuta del campo. Pertanto chi comprava dal sikrikon in quei giorni è come se avesse comprato dai proprietari e l'affare era valido.

(Nota di Kehati alla Mishnàh 5,6)

I sicari si occupavano di compravendita dei beni immobili e come descritto da Flavio Giuseppe, chi si oppeneva a tale opera veniva ucciso.

Sebbene non fosse nelle intenzioni dei redattori del Nuovo Testamento, dimostrare che Simon Pietro fosse un pericoloso sicario, tuttavia troviamo delle azioni da lui compiute, descritte negli Atti degli Apostoli, paragonabili ai sicari. Infatti nel testo troviamo Simon Pietro, che pare uccidere i cognugi Anania e Saffira, ai modi dei Sicari, anche se il testo devia la responsabilità dell'omicidio addirittura a Dio:

1Un uomo di nome Anania, con sua moglie Saffìra, vendette un terreno 2e, tenuta per sé, d'accordo con la moglie, una parte del ricavato, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ti ha riempito il cuore, cosicché hai mentito allo Spirito Santo e hai trattenuto una parte del ricavato del campo? 4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e l'importo della vendita non era forse a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio». 5All'udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. Un grande timore si diffuse in tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono allora i giovani, lo avvolsero, lo portarono fuori e lo seppellirono.

7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò sua moglie, ignara dell'accaduto. 8Pietro le chiese: «Dimmi: è a questo prezzo che avete venduto il campo?». Ed ella rispose: «Sì, a questo prezzo». 9Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per mettere alla prova lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta quelli che hanno seppellito tuo marito: porteranno via anche te». 10Ella all'istante cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta, la portarono fuori e la seppellirono accanto a suo marito. 11Un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in tutti quelli che venivano a sapere queste cose




Edited by Baphomet - 7/3/2021, 11:59
 
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CAT_IMG Posted on 7/3/2021, 10:43
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CITAZIONE (Baphomet @ 20/2/2021, 19:09) 



LEADER dei sicari e degli idumei,

"il pescatore di uomini" fece molti proseliti con questa promessa:

"Così proclamò la libertà a coloro che erano schiavi, e una ricompensa a quelli già liberi , e radunò una serie di uomini malvagi da ogni parte.

(Giuseppe Flavio, Guerra ebraica , 4.9.3)"




E' la stessa promessa che troviamo nei vangeli:

LUCA 4:18

Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l'unzione

e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,

per proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

per rimettere in libertà gli oppressi



 
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CAT_IMG Posted on 6/3/2022, 12:30
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PERSECUZIONI DEL SOMMO SACERDOTE ANANANO FIGLIO DI ANANO NEI CONFRONTI DEI PILASTRI DELLA CHIESA:

Raccolta delle fonti storiche incominciando da Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio, una fonte, che come vedremo in seguito, sarà PESANTEMENTE falsificata dai monaci amanuensi cristiani, da stravolgere completamente la vera storia:

Dinastia di Anano, martirio di Giacomo,
fratello di Gesù

Libro XX:197 - IX, I. - Venuto a conoscenza della morte di Festo, Cesare inviò
Albino come procuratore della Giudea. Il re poi allontanò Giuseppe dal sommo
sacerdozio e gli diede come successore nell'ufficio il figlio di Anano, il quale si
chiamava anch'egli Anano.

Libro XX:198 Del vecchio Anano si dice che fu estremamente felice; poiché ebbe
cinque figli e tutti, dopo di lui, godettero di quell'ufficio per un lungo periodo,
divenendo sommi sacerdoti di Dio; un fatto che non accadde mai ad alcuno dei
nostri sommi sacerdoti.

Libro XX:199 Il più giovane Anano che, come abbiamo detto, fu designato al
sommo sacerdozio, era una persona di indole franca e oltremodo ardita. Seguiva
la scuola dei Sadducei, che, in verità, quando sedevano in giudizio erano più
insensibili degli altri Giudei, come già accennato.

Libro XX:200 Con il carattere che aveva, Anano pensò di avere un'occasione
favorevole alla morte di Festo mentre Albino era ancora in viaggio: così convocò
i giudici del Sinedrio e introdusse davanti a loro un uomo di nome Giacomo,
fratello di Gesù, che era soprannominato Cristo, e certi altri, con l'accusa di
avere trasgredito la Legge, e li consegnò perché fossero lapidati.

Libro XX:201 Ma le persone più equanimi della città, considerate le più strette
osservanti della Legge si sentirono offese da questo fatto. Perciò inviarono
segretamente (legati) dal re Agrippa supplicandolo di scrivere una lettera ad
Anano che il suo primo passo non era corretto, e ordinandogli di desistere da
ogni ulteriore azione.

Libro XX:202 Alcuni di loro andarono a incontrare Albino che era in cammino
da Alessandria informandolo che Anano non aveva alcuna autorità di convocare
il Sinedrio senza il suo assenso.

Libro XX:203 Convinto da queste parole, Albino inviò una lettera sdegnata ad
Anano minacciandolo che ne avrebbe portato la pena dovuta. E il re Agrippa, a
motivo della sua azione depose Anano dal sommo pontificato che aveva da tre
mesi, sostituendolo con Gesù, figlio di Damneo.

GUERRE GIUDAICHE DI FLAVIO GIUSEPPE

- Libro II:652 - 22, 2. Nella toparchia di Acrabatene Simone figlio di Ghiora, raccolta una grossa banda di
rivoluzionari, si diede al saccheggio e non solo depredava le case dei ricchi, ma ne maltrattava anche le
persone, e già da allora si poteva cominciate a capire che si avviava a diventare un tiranno.
Libro II:653 Quando Anano e i magistrati mandarono contro di lui un esercito, egli si rifugiò con i suoi presso i
briganti di Masada, e ivi rimase fino all'uccisione di Anano e degli altri suoi avversari facendo scorrerie
nell'Idumea,
Libro II:654 sicché i capi di quella gente, per il gran numero degli uccisi e le continue ruberie, raccolsero un
esercito e presidiarono i villaggi. Tale era la situazione nell'Idumea.

- Libro IV:503 - 9, 3. Ma su Gerusalemme stava allora per abbattersi un'altra guerra. V'era un certo Simone, figlio
di Ghiora, nativo di Gerasa, un giovane che per furbizia restava indietro a Giovanni, il quale già la faceva da
padrone nella città, ma era a lui superiore per vigoria del corpo e per audacia;
Libro IV:504 questo aveva costretto il sommo sacerdote Anano ad allontanarlo dalla toparchia di Acrabatene,
messa sotto il suo controllo, ed egli si era allora unito ai briganti che occupavano Masada.
Libro IV:505 Costoro dapprincipio lo tennero in sospetto, e gli concessero di sistemarsi assieme alle donne con
cui era arrivato nella parte inferiore della fortezza, mentre essi occupavano la parte superiore;
Libro IV:506 ma poi per l'affinità delle maniere e per la fiducia che ispirava fu ammesso a partecipare alle loro
scorrerie, e assieme a loro devastava i dintorni di Masada.
Libro IV:507 Cercò poi di convincerli ad intraprendere azioni a più largo raggio, ma senza riuscirvi, perché quelli
si erano abituati alla fortezza e temevano di allontanarsi troppo dalla loro tana, se così si può dire.
Libro IV:508 Allora Simone, che mirava alla conquista del potere e sognava grandi imprese, udita anche la fine
di Anano, si ritirò fra i monti e, promettendo la libertà agli schiavi e premi ai liberi, radunò da ogni parte una
banda di briganti.

Continua







Edited by Baphomet - 7/3/2022, 05:39
 
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