Origini delle Religioni

Posts written by Pier Tulip

CAT_IMG Posted: 24/6/2022, 09:39 In generale sul Mito - Intrecci, commistioni e dipendenze fra varie religioni
Riapro questo post dopo tanti anni per parlare di mito che, a mio avviso, non è relativo solo al campo religioso.
Considero questo post solo un promemoria per conservare un mio intervento espresso su Academia.edu nel caso di una deprecabile perdita di informazioni (ad es. chiusura del sito).

Non sono un eretico solo in campo religioso ma anche in campo scientifico:
La velocità della luce e l’espansione dell’Universo

Voglio lasciare al giudizio di chi, più di me, è esperto e conoscitore della Fisica, materia che ho studiato tanti anni fa, questa osservazione sulla “Costanza della velocità della luce”.
Secondo la relatività ristretta, la velocità della luce nel vuoto è una costante fisica universale, indipendente dal sistema di riferimento utilizzato: quindi in qualsiasi sistema ci troviamo il suo valore è sempre 299.792.458 m/s, convenzionalmente 300.000 Km/s (Fonte Wikipedia).

Qualche anno fa fu pubblicata sul web una foto che rappresenterebbe una galassia la cui luce sarebbe partita, per l'enorme distanza a cui veniva collocata, poco dopo il fenomeno cosmologico definito "Big Bang".
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...mage_by_HST.jpg (Non mi soffermo sulla precisione di questi dati ma li possiamo reputare abbastanza attendibili anche con grande incertezza.)
La domanda che mi pongo è questa: Come è possibile che noi vediamo una parte dell'universo di circa 13 miliardi di anni fa? Questa è la distanza in anni luce attribuita alla galassia evidenziata nella foto a lato.

Se l'universo si è espanso da un nucleo centrale, noi facevamo parte di esso e quindi dovremmo vedere in quella galassia il nostro passato, cosa che, mi pare, è contro ogni logica, anzi è pura fantascienza: vediamo noi stessi 13 miliardi di anni fa?
No. Questa immagine, se è esatta l’attribuzione della distanza, inficia la teoria del Big Bang. Ciò si potrebbe spiegare solo se l'espansione fosse avvenuta a velocità maggiore della luce ma la Fisica ci dice che niente può superare la velocità della luce. Questa galassia è la prova che il big bang è un'ipotesi errata o necessita di una profonda revisione.

Vediamo allora se è possibile formulare altre ipotesi.

Pur avendo abbandonato la fisica da molti anni penso che quello che adesso dirò possa essere ancora valido, ma ho qualche dubbio e il mio interlocutore più giovane e preparato potrà correggermi e spiegarmi che sto sbagliando, e in tal caso ritirerò la mia ipotesi.
Nel frattempo la esprimo.

Tutto deriva da un passaggio nella formulazione del principio di relatività di Einstein e da alcune sue conseguenze.
La "relatività ristretta" dice che la velocità della luce è costante, e, per essere più preciso, non soddisferebbe alla legge di Newton della composizione dei moti: ciò sarebbe stato dimostrato dall'esperienza di Michelson e Morley. (Chi non la conosce può approfondire qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_...ichelson-Morley.)
A parte il fatto che questa formulazione ipotizzava l'esistenza di una particolare e sensazionale sostanza definita Etere (non rilevabile dagli strumenti a nostra disposizione in cui avverrebbe la propagazione della luce), il risultato (cioè la mancata composizione della velocità della luce con la velocità della Terra) veniva formulato con l'ipotesi che due fasci di luce, uno in direzione del moto della Terra e l'altro ad esso perpendicolare, non vengono influenzati dal trascinamento dell'Etere e mantengono la stessa velocità, quindi in contrasto con la legge di composizione dei moti risalente a Galileo Galilei.

Come è possibile risolvere questo fenomeno senza inficiare le leggi del moto?

Questa affermazione cade se avvengono due condizioni: l'etere non esiste, e quindi non influenza il moto, e/o la riflessione sugli specchi non modifica la velocità della luce, cioè non si compone con essi.
A quest’ultima domanda non so dare una risposta ma posso ipotizzare che la mancata rilevazione della composizione della velocità della terra con il raggio incidente (proveniente da una stella) possa dipendere dalle modalità con cui avviene la riflessione della luce sugli specchi dell'interferometro: il raggio incidente potrebbe essere assorbito e essere generato un nuovo raggio avente sempre la velocità nota.
(A questo punto deve intervenire la parte della fisica che si occupa della struttura della materia per cui non mi pronuncio, ne so ben poco. Si tratta di una osservazione che faccio a me stesso che mi risulta comunque più accettabile).
Una possibile ipotesi alternativa che potrebbe spiegare l’esperimento è che, se consideriamo la luce formata da fotoni (altra cosa a cui credo poco perché per me la luce è solo radiazione elettromagnetica), quando uno di questi incide sullo specchio viene assorbito e ne viene generato uno nuovo (l'onda viene riflessa), avente sempre la stessa velocità di 300000 km/s. Per cui la luce incidente sull'interferometro non si sommerà mai alla velocità dell'interferometro stesso.
Lascio a questa ipotesi il tempo che trova ma mi sembra la più logica in quanto, se essa fosse valida, si potrebbe spiegare la negatività del risultato dell'esperienza di M-M: la velocità della luce si sommerebbe alle altre velocità ma l'interferometro non sarebbe utile per misurarla.

Ora, io non ho più investigato la cosa negli ultimi 50 anni, per cui vorrei porre la domanda ai fisici moderni e chiedere se sono state fatte altre misurazioni della velocità della luce proveniente dallo spazio, perché lo spostamento verso il rosso delle galassie non basta per dire che c'è un allontanamento, in quanto potrebbe anche significare una diminuzione energetica della luce stessa (un affaticamento nel tempo) e/o a causa delle interazioni con (più che) eventuali gas presenti nello spazio (E=kf, per cui al diminuire dell’energia diminuisce la frequenza e si ha lo spostamento verso il rosso).
Se questa ipotesi fosse valida si potrebbe spiegare la negatività del risultato dell'esperienza di M-M: la velocità della luce si sommerebbe alle altre velocità ma l'interferometro non sarebbe utile per misurarla.
E mi pare logico, altrimenti la luce sarebbe l'unica cosa eterna in questo mondo e avrebbe la straordinaria capacità di non risentire della legge di composizione del moto.
No, non credo all'espansione dell'universo.
Pier Tulip
CAT_IMG Posted: 14/4/2022, 08:39 LUCIFERO È GESÙ? - Religioni americane
Ma certo che è Gesù. Lucifero significa portatore di Luce e Gesù non è la luce del mondo? la prima luce che nasce al solstizio d'inverno e muore all'equinozio di primavera?
CAT_IMG Posted: 6/4/2022, 09:17 MITHRA 2 - Impero Romano
CITAZIONE (Aaron‚-tron @ 5/4/2022, 19:36) 
CITAZIONE (Pier Tulip1 @ 5/4/2022, 19:10) 
Su c'è un anacronismo nel Mitraismo romano, ma Mitra è una divinità molto più antica. Probabilmente penetrò nell'impero romano solo uno o due secoli prima del Cristo. E non dimentichiamo che, comunque, il cristianesimo nasce solo nel IV secolo.

Grazie, in effetti bisogna tenere conto anche di quanto hai scritto. Poi il simbolismo di mitra che sgozza il toro è molto vicino a questa interpretazione astronomica.



Direi che è scontato.

Riporto un mio post di qualche tempo fa in cui sintetizzo i passaggi:

In genere i miti religiosi sono illustrati considerando il periodo storico e la regione geografica in cui essi si sono sviluppati.

Il più antico, il Mito egizio, si divide in due parti: nella prima agiscono Iside e Osiride che generano Horus. Osiride, principale divinità egizia, antagonista di Seth suo fratello, viene diviso in 14 pezzi dispersi per tutto l'Egitto per cui il figlio Horus subentra al padre e combatte contro lo zio.

Sembrerebbe una religione tribale e primitiva, invece è un meraviglioso mito che cercava di illustrare, più che capire, la meraviglia del cielo, dei corpi celesti e il benefico intervento degli dèi che ogni anno permettevano la rinascita della natura nell'arida valle del Nilo.

Nel Mitraismo, mito molto più recente di quello egizio anche se derivato da antiche religioni mesopotamiche, la divinità viene associata ad un altro fenomeno astronomico che era stato evidenziato da attente osservazioni dei sacerdoti persiani: la precessione degli equinozi. Per cui il mito si è evoluto facendo entrare in gioco una nuova divinità, Mitra, la quale trova ampio spazio di accoglienza nell'ambito del mondo militare romano.

Arrivò, però, un momento in cui Costantino si trovò pressato da numerose interpretazioni religiose legate alla consapevolezza che il quadro allegorico astrale prospettato dal mitraismo era cambiato: occorreva aggionare il mito. Per tale ragione Costantino decise di trovare una accordo fra le varie correnti religiose, ma principalmente superstiziose, e azzerare tutto.

In una assemblea tenutasi a Nicea nel 325 si discusse e si decise quale dovesse essere il nuovo indirizzo religioso che doveva rappresentare la sintesi, e l'evoluzione, di tutti i miti precedenti.


Questa tesi viene dettagliatamente supportata, tramite numerose associazioni fra Mitraismo e Cristianesimo e una ampia decodifica dei testi cristiani scritti in forma allegorica, in due testi; un saggio e un romanzo.

Nel saggio ho cercato di riportare tutto ciò che sappiamo e possiamo ricavare dalle fonti ufficiali: Gesù. Un mito solare.

Nel romanzo oltre alle fonti ufficiali sono analizzate anche altre fonti che apparentemente non hanno alcuna relazione con la religione perché scritte in forma ermetica solo per iniziati: Il Codice di Marmo.






Edited by barionu - 9/4/2022, 08:39
CAT_IMG Posted: 2/4/2022, 09:47 MITHRA 2 - Impero Romano
Alle domande poste da questo post ho risposto sia in "Gesù. Un mito solare" che nel "Codice di marmo"
Il Mitraismo è l'evoluzione del mito greco-romano con l'introduzione della "precessione degli equinozi" che cambiava costellazione passando prima dal toro all'ariete (mitraismo) e poi dall'ariete ai pesci (cristianesimo).
CAT_IMG Posted: 14/3/2022, 11:17 GIUSEPPE D'ARIMATEA - Egitto
C'è alla base sempre l'idea storicistica per cui i riferimenti evangelici devono essere individuati nel contesto ebraico, sia storico che linguistico, ma tutto cambia se si applica la mia tesi di una derivazione del cristianesimo da religioni astrali precedenti, prima fra tutte, il Mitraismo.
Giuseppe d'Arimatea è colui che presta (perché servirà solo per poche ore) la tomba a Gesù ed ha lo stesso nome del padre adottivo, ma proviene da Arimatea, una fantomatica città. Essa in fatti non è rintracciabile in nessun riferimento storicoe perché probabilmente il suo nome vuole ricordare il dio delle tenebre mitraico Ahriman - theos.
CAT_IMG Posted: 3/3/2022, 12:30 Il Codice di Marmo - Dialogo sulle religioni - Recensioni, Confronti, Opinioni

Riprendo questa discussione per un aggiornamento, infatti in questo periodo di oltre un anno dal mio ultimo post ho preparato, con l'aiuto di amici madrelingua, la versione inglese del Codice di Marmo, che sta avendo un notevole successo rispetto alla versione italiana.
Probabilmente dipende dal fatto che la platea in lingua inglese è molto più ampia di quella italiana, ma mi piace pensare che "Nemo propheta in Patria"
www.amazon.com/Marble-Code-Pier-Tulip/dp/B085RKHLGS/



Edited by Pier Tulip - 3/3/2022, 12:58
CAT_IMG Posted: 24/5/2021, 08:56 Gesù un Mito Solare - Esegesi allegorica dei Vangeli - Recensioni, Confronti, Opinioni
Nelle conclusioni dico:
<<elementi di una corrispondenza fra il simbolismo mitraico, cristiano e massonico e l’esistenza di un rituale di iniziazione, esplicito nel mitraismo e comunque rilevabile in alcuni passi dei Vangeli, sono sufficienti per postulare un Gran Maestro misterico all’origine di una primitiva setta “cristiana”.
Con onestà di giudizio, devo ritenere che questa corrispondenza non sia completamente provata e forse mai lo sarà, a causa dell’inesistenza di un’idonea documentazione degli eventi del I secolo, a meno di nuovi risultati della ricerca storica.>>

Bene, questo dubbio viene in parte risolto nella mia ultima opera: Il Codice di Marmo.
Dico "in parte" perché l'ipotesi formulata è talmente incredibile che può cetamente suscitare, al minimo, delle perpressità.
CAT_IMG Posted: 24/5/2021, 08:38 Gesù un Mito Solare - Esegesi allegorica dei Vangeli - Recensioni, Confronti, Opinioni










E' parecchio tempo che non scrivo niente sulla mia tesi,

per cui riporto l'indice particolareggiato del libro e i due capitoli che sintetizzano la tesi.

1 La nascita
1.1 La nascita virginale
1.2 Le nascite di Giovanni e Gesù
1.3 La data di nascita
1.4 Concomitanza con fenomeni astronomici
1.5 Nel I secolo nasce anche Mitra

2 Il pensiero
2.1 Il credo messianico
2.2 I gruppi religiosi ebraici
2.3 Indizi di un pensiero gesuano non canonico
2.4 Indizi misterici e gnostici
2.5 Indizi pagani di una religione solare

3 La morte
3.1 Ultima cena
3.2 L'arresto
3.3 Il processo
3.4 La liberazione di Barabba
3.5 Il vino con fiele
3.6 La crocifissione
3.7 L'unzione
3.8 La risurrezione
3.9 La simbologia della crocifissione
3.9.1 La croce
3.9.2 I due ladroni
3.9.3 Il giorno della morte
3.9.4 La trilogia Sole, Luna, Gesù
3.10 Gnosticismo-Cristiano come Atrologia

4 Il Cristo svelato
4.1 - Il Gesù dei Vangeli
4.1.1 Cos'è un mito
4.1.2 Il mito egizio
4.1.3 Può un teorema dimostrare il mito solare?
4.1.4 Come il mito solare viene raccontato nei Vangeli
4.1.5 Retaggi e corrispondenze bibliche
4.1.6 Corrispondenze egizie
4.1.7 Barabba o il Consolatore
4.1.8 La nascita da una Vergine
4.1.9 Altre allegorie solari
4.1.10 Riferimenti Mitraici nei Vangeli
4.1.11 Perché nasce il mito di Gesù
4.1.12 Delle Ere parlano anche i Vangeli
4.1.13 Delle Ere parla anche il mito di Dioniso
4.1.14 Chi era il Gesù dei Vangeli
4.2 - Il Gesù della Storia
4.2.1 Alcune ipotesi di identificazione
4.2.2 Il suggerimento di Raimondo de Sangro
4.2.3 Gesù fondatore di una setta massonica?
4.2.4 Commistioni fra Mitraismo, Cristianesimo, Massoneria e Alchimia
4.2.5 Chi era Gesù?
4.2.6 Ipotesi di una cronologia
4.2.7 Tiriamo le somme

5 Conclusioni

6 Appendici
6.1 – Bibliografia miticista
6.2 - Lettera di Mendoza a Carlo V
6.3 - Frontespizio dell’opera di Dupuis
6.4 - La Genesi Ebraica come derivazione…
6.5 - La Cappella Sansevero
6.6 - Note di Astronomia
6.7 - La leggenda di Hiram-Habif
6.8 - Bibliografia



Prefazione
di Giuseppe Verdi

Sovente, le tentazioni di natura ideologica e l’incapacità di sfuggirvi sono all’origine di buona parte di uno storytelling errato. La conseguenza è, quasi sempre, che eventi complessi e ricchi di innumerevoli sfaccettature vengono “ridotti” e ridimensionati in funzione di una specifica e ben precisa visione del mondo, per ciò stesso limitata e limitante.

Purtroppo, la prassi consistente nell’interpretare la Storia facendo ricorso a criteri di analisi che determinano appiattimenti e generalizzazioni devastanti ha sempre rappresentato e continua a rappresentare un modus operandi piuttosto diffuso, in quanto semplifica in maniera drammatica le cose e, quindi, rende possibile un notevole risparmio di energie e il raggiungimento di conclusioni appaganti ma evidentemente non corrette, in quanto fondate su ragionamenti molto semplici, per non dire elementari.

Se è indubbio che questa prassi appare in tutta la sua drammaticità proprio nel nostro tempo, caratterizzato da una spaventosa dispercezione del vero, non si può negare che essa abbia caratterizzato anche le epoche passate e che da essa non siano risultati esenti nemmeno gli storici, che sovente hanno descritto e giudicato gli accadimenti secondo una visione, frutto della concezione del mondo tipica della loro epoca, che ne ha pertanto alterato l’autentico significato, quasi sempre ben più ampio e complesso.

Le considerazioni fin qui espresse calzano in maniera pressoché perfetta alla storiografia del cristianesimo, che praticamente mai si è dimostrata capace di analizzare in maniera imparziale il passato – ivi compreso il proprio –, se è vero che Eusebio di Cesarea scrisse nella prefazione alla sua Storia ecclesiastica “presenteremo in generale solo quegli eventi che possono risultare utili prima a noi stessi e poi ai posteri” e che fino a epoca molto recente sono state prodotte storie della chiesa e del cristianesimo estremamente di parte, anche quando scritte da autori laici.

Di formazione scientifica, l’autore della ricerca che vi accingete a leggere ha cercato di rintracciare, nella storia e nei documenti che il potere non ha potuto sopprimere od occultare, gli indizi di una storicità sulla nascita della religione cristiana che suggeriscono un processo alternativo a quello tramandatoci.
Questi indizi erano presenti in numerose fonti, ma in forma ermetica, e, dopo certosina ricerca, l’autore ce ne presenta una originale e destabilizzante decodifica: sta al lettore stabilire se le ipotesi e le tesi presentate possono scrivere una storia alternativa a quella che ci è pervenuta.



Introduzione

Il secolo XVIII è stato teatro di una delle più grandi rivoluzioni della storia dell’umanità, sia per quanto riguarda lo sviluppo del pensiero e delle idee che gli aspetti sociali, politici, industriali e religiosi.

Ponendo l’uomo al centro della propria sfera d’indagine, l’Illuminismo mette in discussione la religione sia nella sua teologia che nella sua organizzazione, per la prima volta e in modo chiaro e palese. Grazie all’azione dell’Illuminismo, che si farà strada nei centri di potere sia laici che religiosi, potrà essere finalmente contrastata ed eliminata l’Inquisizione e nel secolo successivo sarà attuabile anche in Italia la libera circolazione delle idee.

Questa nuova corrente di pensiero ha avuto una genesi già in precedenza, con la nascita di organizzazioni clandestine individuabili come prime logge massoniche o celate sotto l’aspetto ufficiale di associazioni culturali di tipo letterario; ad esempio, l’Accademia dell’Arcadia, fondata a Roma nel 1690 dalla regina Cristina di Svezia.

Di questi aspetti mi sono occupato in un’opera, intitolata Rum Molh, dedicata al personaggio napoletano del ‘700 Raimondo de Sangro, dalla quale cito testualmente:

“L’accademia, diretta anche in età giovanile da Pietro Metastasio, si è velocemente propagata in tutto il territorio della penisola, a dimostrazione che grande è il fermento illuminista che permea la classe colta, la quale si può identificare in massima parte con la nobiltà e le famiglie notabili legate al potere.
L’accademia è una facciata fittizia perché accoglie e aveva accolto al suo interno numerosi alchimisti: la stessa regina, Athanasius Kircher, Giuseppe Francesco Borri, l’astronomo Giovanni Cassini”.

Contrariamente a quanto generalmente riportato, la prima loggia massonica italiana fu aperta a Napoli con il nome di Perfetta Unione e nel 1727 ricevette il riconoscimento ufficiale da lord Henry Hare di Coleraine, Gran Maestro della Gran Loggia d’Inghilterra. Il discusso Principe napoletano Raimondo de Sangro, alchimista e massone, vi partecipò fin dalla sua giovinezza diventandone Gran Maestro probabilmente alla morte del nonno materno Nicolò Gaetani dell’Aquila d’Aragona, nel 1741. Nel 1745, Raimondo commise il grave errore di rendere pubblica la sua presidenza nella loggia napoletana unita e ciò gli causò gravi problemi, in quanto, sebbene il Re Carlo e lo stesso Papa Benedetto XIV fossero in odore di massoneria o comunque influenzati dal nuovo corso illuminista, il potere dei Gesuiti era ancora rilevante.

Contemporaneamente, o prima ancora che autori importanti quali Reimarus, Paine e Voltaire, ancora deisti, e Charles Francois Dupuis si occupassero esplicitamente di contrastare la teologia cattolica, Raimondo de Sangro pubblicò numerose opere ermetiche nella sua tipografia sotterranea e tramandò il suo pensiero nelle opere scultoree con le quali addobbò la cappella di famiglia, oggi Museo Sansevero.

Nell’epilogo della mia biografia romanzata del Principe di Sansevero riporto una possibile decifrazione del messaggio allegorico, massonico e alchemico narrato dalle statue fatte erigere con grande dispendio di tempo e di denaro.

Tralasciando i dettagli della mia interpretazione, che il lettore può leggere nell’Appendice 6.5, le conclusioni a cui giungevo facevano supporre che Raimondo de Sangro associasse la Trinità Cristiana alla Triade Egizia: Osiride, Iside, Horus.

La decifrazione di questo messaggio mi faceva sorgere la domanda seguente: “Come si inserisce Gesù e, quindi, l’intera religione cattolica, nel quadro proposto?”.

In effetti avevo tolto il velo solo alla statua della Pudicizia, ma non al Cristo del Sanmartino giacente al centro della cappella.
In un libro dedicato a Raimondo de Sangro mi è sembrato corretto fermare la mia indagine a quel punto, riservandomi di approfondire in un secondo momento la problematica posta da quella domanda; ed è quello che cercherò di fare qui.

Nella sua pregevole opera Origine de tous les Cultes, ou la Réligion Universelle del 1795, il Dupuis è il primo e fondamentale mitografo che abbia analizzato le antiche religioni inquadrandole appunto in una religione universale avente per oggetto il sole.

Nel fare ciò, l’astronomo francese ha utilizzato il metodo comparativo per illustrare le analogie e le corrispondenze fra gli elementi distintivi del cristianesimo e quelli di precedenti religioni. La sintesi del suo studio viene riportata in una tavola grafica che egli stesso illustra e di cui riporto la traduzione nell’Appendice 6.3.

Ogni persona ragionevole, non condizionata da preconcetti, non potrà non trovare estremamente calzanti quelle associazioni; esse, tuttavia, non sono probanti e le tesi mitiche illustrate tramite comparativismo non sono state considerate rilevanti.

Fra le tante possibili associazioni, però, una in particolare mi ha portato a investigare più a fondo il cristianesimo in chiave solare: si tratta della corrispondenza che è possibile rilevare fra l’iconografia della crocifissione, l’iconografia mitraica e quella celata dalle statue della cappella Sansevero.
Alla luce delle sovrapposizioni individuate, e illustrate dettagliatamente nel presente lavoro, mi è sembrato giustificato un approfondimento del messaggio evangelico che non tenesse conto di tutte le ricerche esegetiche condotte in passato, le quali avevano generato una molteplicità di profili della figura di Gesù dimostrando la scarsa affidabilità di un approccio esegetico in chiave storiografica.

Dopo l’illustrazione delle numerose analogie, corrispondenze e allegorie che legano il cristianesimo alle precedenti religioni, introduco un nuovo metodo di analisi basato sulla supposizione che anche i vangeli raccontino un mito e ipotizzo che, per quanto possano essere stati modificati e adattati nel tempo a una nuova teologia, i vangeli devono ancora contenere tracce della prima stesura.

Convertiti i vangeli tramite l’opportuna chiave di decodifica, la storia in essi narrata appare ben diversa da quella conosciuta.
La decodifica di numerosi passi canonici, un’analisi delle corrispondenze fra mitraismo romano e cristianesimo, gli indizi di una ritualità del primo cristianesimo non corrispondente ai canoni successivi al concilio di Nicea, la presenza di numerose sette gnostiche già a partire dal I secolo, indizi di un pensiero gesuano ermetico e iniziatico, convergono in una identificazione del cristianesimo primitivo quale religione astrale.

Le indicazioni di Raimondo de Sangro non si esauriscono, però, con l’associazione fra la religione egizia e quella cristiana. Il Principe massone, in una lettera strettamente privata e cifrata, inviata al suo discepolo Barone Henry Theodore Tschudy – che fonderà poi in Francia la loggia massonica Etoile Flamboyant –, oltre a presentare gli indizi per decifrare il messaggio celato nella cappella, scrive anche questa frase:

“Perseguite, Fratello, nell’ineffabile Virtù del Verbo e occultate <parola cifrata>”.

La ricerca di questa parola trova un riscontro positivo nella storia, facendo affiorare l’ipotesi di una figura del fondatore del cristianesimo in perfetto accordo con il profilo che si era venuto a delineare precedentemente.



Capitolo 5

Conclusioni


Sono state scritte milioni di pagine per commentare i passi dei Vangeli, interpretandoli in modo letterale e per costruire impalcature teologiche o catechistiche; altri autori li hanno interpretati con il fine di confutarli perché avevano individuato discrepanze e incongruenze nella narrazione: tutti sono caduti nell’errore di considerarli una testimonianza di fatti veramente accaduti.

È forse esistito un uomo che ha saputo sbalordire una parte e intimorire un’altra, una personalità carismatica che ha saputo fare proseliti ed è stato responsabile della genesi di una nuova religione. Tuttavia, non possiamo affermare con certezza dove sia nato e dove sia vissuto quest’uomo, chi erano i discepoli e quanti; possiamo solo formulare ipotesi, perché, avendo riscontrato tante bugie e costruzioni allegoriche, pensiamo che tutto il contenuto dei Vangeli debba essere completamente decodificato. E, anche se riuscissimo in questo compito, comunque non ne trarremmo nessun elemento chiarificatore.

Il messaggio del cristianesimo primitivo non è quello che la chiesa cattolica ci ha tramandato.
L’esatto contenuto di questo messaggio è stato da noi solamente sfiorato: ne abbiamo definito l’origine, ci ha permesso di giungere a risultati importanti, ma non ne abbiamo colto completamente l’essenza.

Abbiamo però rilevato numerosi indizi per rispondere all’altra domanda che mi ponevo in Rum Molh, e che è strettamente legata al contenuto di questo messaggio:

“Raimondo intende dire che Gesù era anch’egli un Gran Maestro come Hiram, Rosencrutz, Borri, Saint Germain, Cagliostro, lui stesso?”.
Elementi di una corrispondenza fra il simbolismo mitraico, cristiano e massonico e l’esistenza di un rituale di iniziazione, esplicito nel mitraismo e comunque rilevabile in alcuni passi dei Vangeli, sono sufficienti per postulare un Gran Maestro misterico all’origine di una primitiva setta “cristiana”.
Con onestà di giudizio, devo ritenere che questa corrispondenza non sia completamente provata e forse mai lo sarà, a causa dell’inesistenza di un’idonea documentazione degli eventi del I secolo, a meno di nuovi risultati della ricerca storica. Allo stesso modo, numerosi episodi e datazioni della nostra ricostruzione sono ancora da risolvere.

Un risultato, tuttavia, mi appare certo: il cristianesimo delle origini era una religione solare e quindi pagana, come tutte quelle che l’avevano preceduta, incluso l’ebraismo. Il mito solare traspare da tutti gli evangelisti canonici e alcune allegorie presenti in un autore non sono presenti in un altro, come se i revisori cattolici avessero deciso di ridistribuirle fra i quattro diminuendo la loro “densità” e rendendole così meno riconoscibili.

A nulla valgono tutte le opere apologetiche dei Padri della Chiesa. Le costruzioni teologiche successive hanno solo origine dal pensiero umano e nessun dio ha mai fatto rivelazioni, né tramite un figlio né tramite un profeta.

La probabilità di arrivare un giorno a conoscere la completa verità in base a un’analisi dei documenti in nostro possesso è estremamente bassa e forse solo il pieno accesso a tutte le fonti, occultate con somma diligenza attraverso i secoli nell’Archivio Segreto Vaticano, potrebbe portare nuova luce in questa ricerca.

Ne era perfettamente cosciente il papa Benedetto XVI quando scriveva in Gesù di Nazaret: “Dal punto di vista teologico c’è da dire che se la storicità delle parole e degli avvenimenti essenziali potesse essere dimostrata impossibile in modo veramente scientifico, la fede avrebbe perso il suo fondamento. D’altra parte, a motivo della natura stessa della conoscenza storica, non ci si possono aspettare prove di certezza assoluta su ogni particolare”, sicuro che la storiografia, l’unica via accettata dall’ortodossia, non potrà mai dimostrare pienamente la miticità o la non storicità di Gesù.

Le interpretazioni dei passi dei Vangeli e l’analisi delle figure dei personaggi in essi narrati sono state affrontate con spirito critico da una molteplicità di autori a partire dal ‘700. Non si contano i libri, i saggi, gli interventi, le opinioni, a volte convergenti, a volte divergenti, ma sempre inefficienti al fine di ridimensionare nel mondo reale la figura di Gesù e la religione da lui scaturita.

Purtroppo la cultura è riservata a pochissimi e pochissime sono le persone che leggono: le masse non vengono nemmeno sfiorate dai dibattiti e dalle critiche razionaliste che invece gli autorevoli esegeti cristiani disdegnano per principio, essendo essi i soli detentori della verità, trincerati dietro i concetti di fede e di trascendenza.

In Appendice riporto – a partire dal ‘700 – una lista di opere critiche nei riguardi del cristianesimo e delle religioni in generale, che non sono servite assolutamente a nulla; a esse si aggiungerà, immeritatamente, anche questo lavoro. Le ho impaginate a mo’ di lapidi funerarie.

Con Charles François Dupuis e la sua pregevole analisi redatta nel lontano 1794, Origine de tous les Cultes, ou la Réligion Universelle, dirò:


“È più facile diffondere una grande menzogna che non una grande verità, poiché è più facile credere che ragionare, e perché la gente preferisce le meraviglie dei racconti alla semplicità della storia”.








Edited by barionu - 24/5/2021, 20:25
CAT_IMG Posted: 14/5/2021, 07:53 PROF DROGE CONCORDA CON CARRIER CIRCA UNA CROCIFISSIONE CELESTE NELL'ORIGINALE ASCENSIONE DI ISAIA - Grecia
CITAZIONE (Haviland Tuf @ 13/5/2021, 19:07) 
Te lo spiega poco dopo, nel medesimo brano citato:

CITAZIONE
una in cui i poteri ostili del mondo inferiore avevano crocifisso Cristo "nel Firmamento", non "a Gerusalemme"

E che significa? Chi erano "i poteri ostili del mondo inferiore" e in cosa sarebbe consistita questa "crocifissione" ?
Se questa è una spiegazione allora io non capisco niente.
CAT_IMG Posted: 12/5/2021, 13:25 PROF DROGE CONCORDA CON CARRIER CIRCA UNA CROCIFISSIONE CELESTE NELL'ORIGINALE ASCENSIONE DI ISAIA - Grecia
Effettiva crocifissione?

In cosa consisteva "quella che una volta era stata una versione cosmica o gnostica della crocifissione"?
CAT_IMG Posted: 6/5/2021, 08:48 BASTARDAGGINE INTRINSECA DEGLI STORICISTI IN UNA CITAZIONE DI DOUGLAS ADAMS - Grecia
Grazie, scaricato
Ho citato questo libro nella mia ultima opera "Il Codice di Marmo" sebbene senza riportare il titolo:

In questo mese ho cercato di sistematizzare gli indizi e a rispondere alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto» scherzò Lella.
«E qual è questa risposta?»
«Come! Non lo sapete? Quarantadue»
«Ma non erano quarantaquattro?»
«Chi?»
«I gatti. Erano sette file di sei e un resto di due»
«Giusto! allora il super-computer si sbagliava, non teneva conto del resto» concluse Lella, ...


https://it.wikipedia.org/wiki/Risposta_all..._e_tutto_quanto

Edited by Pier Tulip - 6/5/2021, 11:51
CAT_IMG Posted: 2/5/2021, 11:29 LA MENZOGNA GESÙ - Impero Romano
Lo sto dicendo da 10 anni.
Nemo propheta in Patria
738 replies since 1/2/2011